Caldissime
Atlantia, i maggiori vantaggi da una fusione andrebbero a Gemina
Di Francesca Gerosa
Si ritorna a parlare di una fusione tra Atlantia e Gemina, ipotesi anticipata dalla stampa due settimane fa e poi smentita dagli interessati. Secondo le ultime indiscrezioni, Intesa Sanpaolo starebbe lavorando a una fusione che avrebbe i seguenti obiettivi: diversificare Atlantia nel settore aeroportuale; permettere a Gemina di finanziare più facilmente il piano di investimenti grazie alle dimensioni di Atlantia; aumentare la liquidità del titolo Gemina; creare valore per i soci di Sintonia che in prospettiva potrebbero svincolarsi più facilmente dalla holding non quotata.
Qualsiasi decisione da parte dei Benetton verrebbe tuttavia presa solamente dopo l'eventuale positiva conclusione della vicenda sulle tariffe relative agli aeroporti di Fiumicino e Ciampino (attesa entro fine anno). Successivamente potrebbe scattare anche la scissione di Sintonia con conferimento proporzionale degli asset/debiti della holding agli azionisti (Benetton, GIC, Goldman Sachs, Mediobanca). La famiglia Benetton avrebbe precisato di non voler scendere sotto il 30% della nuova entità.
Equita stima che Sintonia dovrebbe acquistare tra l'1-1,5% di Atlantia (cash-out tra 70-110 milioni) affinché la famiglia Benetton mantenga una partecipazione superiore al 30% della nuova entità. Tuttavia, da una fusione di questo tipo gli analisti di Intermonte non vedono particolari sinergie industriali dal punto di vista dei costi né sul piano degli investimenti.
Un'operazione di questo tipo dovrebbe prevedere evidentemente la fusione di Gemina in Atlantia in cambio di azioni e dunque avvantaggerebbe Gemina che, tra l'altro, tratta a premio rispetto ad Atlantia in termini di rapporto prezzo/utili stimati (P/E 2013 14,6 volte contro 10,1 volte di Atlantia).
Anche per Equita i maggiori vantaggi dalla fusione sarebbero per Gemina in quanto l'ingresso nel nuovo gruppo potrebbe portare a un concambio favorevole (ha una capitalizzazione di mercato molto inferiore ad Atlantia) e a perdere lo sconto illiquidità. Equita punta così su Gemina (buy e target a 0,89 euro) e non su Atlantia (hold e target a 12,7 euro). Lo stesso fa Intermonte: neutral con un prezzo obiettivo a 11,7 euro su Atlantia, outperform su Gemina con un prezzo obiettivo a 0,78 euro.
A Piazza Affari Gemina balza del 3,68% a 0,648 euro e Atlantia sale del 2,27% a 11,26 euro dopo che il traffico della società è risultato in calo del 4,7% fra il 30 luglio e il 5 agosto. Il miglioramento rispetto al -8% del primo semestre è positivo, anche se gli analisti ritengono che il periodo di soli 7 giorni sia piuttosto breve. Da verificare inoltre se il periodo sia comparabile (da sabato a venerdì nel 2011 e da lunedì a domenica nel 2012). Le stime di Equita di calo del 6,7% sull'anno assumono un calo del 6,2% nel terzo trimestre.
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