Le Borse europee sono orientate verso un avvio in calo in una giornata che si preannuncia di estensione del ribasso di ieri. I future sugli indici di Londra, Parigi e Francoforte scendono dello 0,5%.
In Libia la situazione sembra lontana dalla stabilizzazione. Mentre proseguono sanguinosi gli scontri tra gli insorti e le truppe mercenarie fedeli a Muammar Gheddafi, lo stesso leader libico è apparso in televisione per dire che è in Libia e non è scappato in Venezuela.
Il petrolio continua a salire creando grandi preoccupazioni: il Brent è scambiato stamattina a 107,9 dollari al barile (+2%), il nuovo future sul Wti è scambiato a 97,8 dollari al barile, in rialzo del 13% sul precedente contratto.
Le Borse asiatiche si muovono tutte in ribasso: Tokio ha chiuso in calo dell'1,7%, Hong Kong perde il 2,1%, Shanghai -2,6%, Mumbai ?0,7%. Alle preoccupazioni per la crisi libica e il rialzo del petrolio, si è aggiunta la decisione di Moody's di rivedere al ribasso l'outlook sul Giappone che passa a negativo da stabile, perché si prevede che il governo avrà difficoltà a centrare l'obiettivo di riduzione del deficit. Il rating di Tokio è AA2.
Nei momenti di tensione internazionale il dollaro torna a essere un rifugio e sale nel confronti dell'euro a 1,353, da 1,367 della chiusura di ieri sera.
Oggi pomeriggio in Usa saranno diffusi i dati sull'andamento dei prezzi delle case e l'indice della fiducia dei consumatori.
Fra i titoli che potrebbero muoversi in Piazza Affari, segnaliamo:
Atlantia (ATL.MI): nella presentazione di ieri agli investitori il management è apparso convincente: Bank of America-Merrill Lynchha confermato la raccomandazione buy e il target price a 20 euro. Mediobanca ha alzato il target price a 22,9 euro da 20,1 euro.