UCG - con la pioggia e con il vento ... UCG ... va in convento

buon giorno a tutti .... non guardate le altre piazze perchè qualsiasi siano le aperture noi sottoperformiamo: siamo il parse mondiale più compromesso con la Libia e come è ovvio alla caduta del Gheddy il nuovo governo come ò ovvio non rispetterà gli accordi economici presi con noi!!! so' veramente mazzi amarissimi!!!


...ma vi ricordate nel 1986 quando Reagan Tatcher bombardarono Tripoli......in Italia DC PSI PCI r compagnia cantanti scatenarono il fini mondo per difendere Gheddafi eil suo regime anche se ci aveva sparato due bei missilotti....... troppi interessi....... fino ai giorni attuali...... :mmmm:
 
Maledizione l'unica volta che sono short e crolla tutto,la borsa non apre..... :wall:
 
la mia piattaforma intesa trading nemmeno si apre:mmmm:
 
CRISI LIBIA: Unicredit; congela al 5% il voto libico (MF)

Dowjones

MILANO (MF-DJ)--Le fondazioni azioniste di Unicredit sono pronte a congelare al 5% le partecipazioni del governo libico dentro la banca di Piazza Cordusio, nonostante Tripoli abbia formalmente il 7,5% attraverso la Banca centrale libica e il fondo sovrano Lia e sia dunque il principale azionista dell'istituto.

Ô la prima reazione finanziaria in Italia, si legge in un articolo di MF, ma clamorosa quanto agli effetti, alla sollevazione del popolo libico contro Muhammar Gheddafi. Oggi pomeriggio a Milano si riunisce il cda di Piazza Cordusio e secondo fonti vicine agli azionisti il presidente Dieter Rampl e il ceo Federico Ghizzoni daranno un'informativa sulla situazione libica, nonostante non sia all'ordine del giorno del board.

Sul tema ieri ci sarebbe stata una riunione informale tra alcuni esponenti delle fondazioni piu' rilevanti nella quale sarebbe stato deciso di mantenere la linea assunta dal cda lo scorso 30 settembre, che di fatto considerava non disgiunte le partecipazioni libiche. Questo orientamento dovrebbe trovare indicazione dentro il cda di oggi e sicuramente all'assemblea di fine aprile, se i libici dovessero presentarsi. E toccherebbe a Rampl imporre il congelamento. red/lab



(END) Dow Jones Newswires

February 22, 2011 02:20 ET (07:20 GMT)

Copyright (c) 2011 MF-Dow Jones News Srl.
 
Milano, 22 Feb - 08:45
Oggetto: problema tecnico - Problema tecnico sui sistemi di informativa in corso di verifica. Seguiranno comunicazioni.
 
Mah speriamo la NS borsa NON APRA, difendiamola dai Scacalli INTERNAZIONALI SPECULATORI AL RIBASSO........Borsa Close.....
 
la mia mf trading pare che funzioni ... ma è una ciofeca per dilettanti...
 
Mah speriamo la NS borsa NON APRA, difendiamola dai Scacalli INTERNAZIONALI SPECULATORI AL RIBASSO........Borsa Close.....

su quello sarei daccordo alla fine i soldoni se li pappano i ricchi sciacalli
 
Mah speriamo la NS borsa NON APRA, difendiamola dai Scacalli INTERNAZIONALI SPECULATORI AL RIBASSO........Borsa Close.....

si dovevaFocus sui Mercati Finanziari

Websim - 22/02/2011 08:48:53



Seduta molto debole stamattina per le principali borse asiatiche, dove arriva l'onda lunga dell'aggravarsi della crisi libica. La situazione nel Paese nord-africano sembra ormai fuori controllo, le notizie frammentarie riportano di decine di vittime e di continui scontri tra forze governative e rivoltosi.

Tokio ha chiuso in calo dell'1,78% anche in seguito alla decisione di Moody's di tagliare l'outlook sul debito del Giappone da "stabile" a "negativo", motivato con l'assenza di manovre efficaci per il riequilibrio dei conti pubblici. Confermato però il rating Aa2. Hong Kong -2%, Shanghai -2,2%, Seul -1,6%. Bombay -0,2% è la borsa più resistente.

I future sulla borsa di Wall Street, ieri chiusa per festività, anticipano un'apertura in calo di circa 1 punto percentuale.

I future sulle Borse europee anticipano un'apertura in calo dello 0,6%. "Tanto tuonò che piovve". Quello che non sono riuscite a fare Tunisia, Algeria e Egitto è riuscito alla Libia, anche perché la violenza degli eventi sembra superare di parecchio quanto accaduto negli altri paesi del nord Africa.

Più a lungo durerà la crisi libica e più a lungo dureranno le ripercussioni negative sulle borse, che tra l'altro arrivano da un prolungato rally. Il suggerimento di "alzare il pedale dall'acceleratore" dato a suo tempo vale a maggior ragione per i prossimi giorni.

La seduta di ieri (Milano -3,6%) serva di lezione per capire che aspettare di "toccare con mano" il ribasso per cominciare ad alleggerire non è mai una buona regola soprattutto se si hanno posizioni a rialzo estremamente rischiose (o a leva).

Analisi tecnica. La violenta discesa di ieri in Europa ha consentito di cominciare a scaricare gli eccessi di breve, ma per ora non ha modificato il quadro di fondo che rimane impostato al rialzo. Milano è stata la borsa che ha sofferto di più per il maggior coinvolgimento con la Libia.

Borse.
a) l'S&P500 (1.343) ieri chiuso oggi dovrebbe allinearsi al resto del mondo stornando dai massimi degli ultimi 32 mesi. Il primo ostacolo (Fibonacci) è verso 1.360 punti. Stop gain a 1.300;
b) l'FTSE/Mib (-3,6%, 22.230) ha bruciato in un giorno un mese di rialzi, dopo aver sfiorato l'obiettivo finale dell'uptrend posto sui top 2009 a 23.500/24.500. Primi supporti di rilievo a 22.000 punti, supporti di valenza crescente tra 21.800/21.600;
c) il Dax di Francoforte (-1,4%, 7.321) si conferma robusto anche nelle fasi correttive. Non dovrebbe soffrire più delle altre borse e il target finale resta a 8mila punti. Stop gain a 7.100;
d) in Asia, Tokio (10.664) è scivolata dai top degli ultimi 10 mesi, primi supporti a 10.500. Ancora credibile l'ipotesi di un allungo verso 11.500 entro fine marzo. L'indice Bombay 500 (7.076) comincia lentamente a riconquistare un minimo di forza relativa che depone a favore di una prosecuzione del rimbalzo verso gli obiettivi di breve in area 7.400 dove chiuderemo gli acquisti speculativi fatti verso 6.500.

Variabili macro.
a) le tensioni in Medio Oriente accelerano gli acquisti sul Brent che si porta a 108,2 usd, nuovi top da dicembre 2008. Per ora l'Eni conferma che in Libia tutto procede regolarmente, ma il mercato non si fida. E' scattata una strategia speculativa Long da 107 usd per target 115/120 usd;
b) l'oro (1.398) sale sui massimi delle ultime 7 settimane in scia agli acquisti di beni rifugio. Siamo rientrati in acquisto sopra 1.380 per sfruttare un rally speculativo verso i massimi storici a 1.430 usd. Stop sotto 1.340 usd. L'argento è sui massimi degli ultimi 31 anni;
c) il dollaro torna ad attrarre interesse, come sempre accade nelle fasi di turbolenza gepolitica. Il cambio euro/usd è sceso a 1,356 da 1,37 di ieri. Per ora nessuna novità dal punto di vista grafico: il cambio rimane a metà del range 1,30/1,40;
d) scattato lo stop loss sul cambio euro/franco svizzero (1,286) sotto 1,29. Gli acquisti di franchi rientrano nella categoria " investimenti sicuri" e per ora è meglio abbandonare l'idea di un recupero dell'euro, anche se la nostra visione di medio periodo rimane quella.

Bond.
a) anche il bund future (124,1) attira inevitabilmente liquidità perché "difensivo". Siamo a ridosso degli obiettivi di breve a 124/124,5 dove chiuderemo le posizioni speculative aperte in area 122. Ribadiamo che la nostra visione di medio periodo rimane comunque ribassista con target finale a 120,50;
b) i prezzi dei bond periferici rimangono abbastanza stabili su livelli di inizio anno, ma la straordinaria forza del bund tedesco riapre un poco gli spread: il differenziale tra Bund decennale tedesco e il nostro Btp risale a 164 punti base da 155 di ieri, il rendimento rimane invariato al 4,78%.


pur scendere prima o poiKO!
 
ottimo un -5% era quello che ci voleva
quindi i segnali che mi sono arrivati erano ok era peggio se restava a 1,902
 
Indietro