Unicredit: atteso un forte margine di interesse nonostante il rallentamento della crescita dei prestiti, parola di Goldman Sachs
di Francesca Gerosa
Goldman Sachs aggiorna le stime su Unicredit in vista dei conti del terzo trimestre. Dal costo del rischio, alla redditività fino al capitale tutte le previsioni della banca d'affari che lima il target price a 16,25 euro, ma conferma buy: il dividendo nel 2023 renderà oltre l'8%
Goldman Sachs aggiorna le stime su Unicredit in vista dei risultati del terzo trimestre 2022 (il 25 ottobre). Nonostante un rallentamento della crescita dei prestiti, la banca d'affari americana ha
previsto un margine di interesse più forte per compensare l'indebolimento delle commissioni e di riflesso ha aumentato la previsione sui ricavi del 3%/2% per il terzo trimestre a 4,569 miliardi di euro (4,50 miliardi la stima del consenso e 4,387 miliardi il dato del terzo trimestre 2021) e per l'intero esercizio 2022. Mentre la banca ha evidenziato la prevista solida qualità del credito, il management ha sottolineato l'intenzione di aumentare gli overlay entro la fine dell'anno (1 miliardo di euro nel secondo trimestre) e Goldman Sachs ha mantenuto la sua previsione conservativa di un costo del rischio di circa 50 punti base per il terzo trimestre e di 32 pb per l'intero anno (escludendo la Russia, contro la previsione della banca di un livello inferiore a 30 pb per il 2022).
Cosa aspettarsi dalla conference call sui risultati del terzo trimestre
Il Rote (rendimento del patrimonio netto tangibile) è visto al 6,7%/7,6% per il trimestre e l'intero anno, grazie all'aumento dei tassi di interesse, e il coefficiente patrimoniale Cet1 ratio è atteso al 15,3% a fine anno, incluso l'impatto di circa 30 pb della seconda tranche del buyback (1 miliardo di euro) maturato nel terzo trimestre. "Riteniamo che che l'aggiornamento della guidance e i commenti sulla qualità degli asset e sulla distribuzione del capitale saranno al centro dell'attenzione durante la conference call sui risultati del terzo trimestre", ha aggiunto Goldman Sachs che, di riflesso alla revisione delle stime, ha aggiornato anche il
prezzo obiettivo a 12 mesi sul titolo Unicredit da 17 a 16,25 euro (+2,79% a 11,50 euro l'azione a Piazza Affari), principalmente per l'aumento del prezzo ipotizzato per il riacquisto delle azioni. Il rating resta buy.
Dove vanno i ricavi di Unicredit con l'aumento dei tassi da parte della Bce
Più in dettaglio, nonostante la prevista decelerazione della crescita dei volumi sia in Italia sia in Germania, i tassi d'interesse più elevati favoriscono l'aumento dei ricavi e l'incremento del margine di interesse del 16% anno su anno nel terzo trimestre a 2,586 miliardi di euro, oltre la stima delc onsenso a 2,453 miliardi. "Prevediamo un indebolimento delle commissioni, -3% anno su anno a 1,622 miliardi (1,631 miliardi la stima del consenso, ndr), a causa della volatilità dei mercati e della stagionalità, ma riteniamo che ciò sarà compensato dall'evoluzione positiva del margine di interesse. Per l'intero anno prevediamo una crescita del margine di interesse del 13%, pari a un aumento di 1,1 miliardi di euro". Un dato superiore alla previsione di un impatto positivo di 700 milioni di euro a partire dal secondo trimestre sulla base dello scenario che vede aumenti cumulativi dei tassi da parte della Bce di 75 pb da -50 pb entro fine anno. Ulteriori rialzi dei tassi si tradurrebbero in un aumento di 80-100 milioni del margine di interesse per ogni aumento di 10pb.
Grazie alla solida base di depositi overnight, Goldman Sachs vede Unicredit come uno dei principali beneficiari dei rialzi dei tassi tra le banche che copre. Di conseguenza, la sua previsione di margine di interesse per l'intero esercizio si attesta ora a circa 10 miliardi di euro (da 9,8 miliardi), in quanto ritiene che le stime migliorate sul margine di interesse siano uno dei fattori chiave della revisione positiva della guidance 2022 già segnalata dal management di Unicredit.
Atteso un costo del rischio a fine 2022 più alto di quanto previsto da Unicredit
Inoltre, sempre per il terzo trimestre, la banca d'affari si aspetta una leggera crescita dei costi a 2,5 miliardi (+1% anno su anno) sulla base delle crescenti pressioni inflazionistiche. Tuttavia, per l'intero anno, ha stimato un calo dell'opex dell'1% supportato dalle iniziative di ottimizzazione dei costi, sostanzialmente in linea con la guidance della banca di costi piatti rispetto al 2021. Escludendo la Russia, si attende un cost income al 54%/52% nel terzo trimestre e nel 2022 rispetto all'ultima guidance per l'intero esercizio del 55%. Escludendo sempre la Russia, ha poi appunto stimato un costo del rischio di 55 pb per il trimestre e di 32 pb per l'intero anno, livello che è prudentemente al di sopra della guidance di Unicredit di meno di 30 pb.
Redditività e capitale
Il Rote è visto al 6,7% nel terzo trimestre, incorporando l'impatto dell'imposta bancaria speciale in Ungheria di circa 40 milioni di euro, e l'utile netto a 814 milioni dagli 1,058 miliardi del terzo trimestte 2021. Per quanto riguarda il capitale, "prevediamo una generazione organica di capitale di circa 30 pbs nel terzo trimestre, con un impatto negativo sul Cet1 di circa 30 pbs a causa della seconda tranche dell'acquisto di azioni proprie nel 2021 (fino a 1 miliardo di euro: l'autorizzazione della Bce è stata ricevuta a fine agosto), oltre a 7 punti base di ampliamento dello spread Btp-Bund nel trimestre e 25 punti base di venti contrari normativi, in linea con la guidance del management di circa 50 punti base per il secondo semestre 2022. Di conseguenza, prevediamo che il Cet1 si attesterà al 15,3% sia nel terzo trimestre sia nel 2022, in calo rispetto al 15,7% del secondo trimestre ma significativamente al di sopra della guidance del 15%", ha precisato Goldman Sachs.
Guidance e dividendi
Alla luce della capacità della banca di raggiungere e sovraperformare gli obiettivi dichiarati (supportata da tassi più favorevoli e da un costo del rischio rimasto basso nel primo semestre di quest'anno), il management di Unicredit ha evidenziato la propria fiducia nell'esecuzione dei piani di distribuzione (Goldman Sachs ha stimato 17 miliardi di euro nel 2021-2025 – in linea con la guidance di almeno 16 miliardi di euro – inclusa la distribuzione per il 2022 che dovrebbe essere simile o superiore ai livelli del 2021). La banca d'affari
a valere sul bilancio 2022 si aspetta un dividendo in aumento a 0,77 euro per azione (rendimento del 6,8%) dai 0,53 euro del 2021. Dividendo che
dovrebbe salire a 0,92 euro per azione (rendimento dell'8,2%) a valere sul bilancio 2023.
Ultimo aggiornamento: 18/10/2022 11:10