Unipol

finalmente mi han tolto il ban di una settimana per insulti (figlio di Cimbri ed altre amenità) ad un paio di super troll e super long che da anni fanno il tifo qua dentro, forse senza neppure avere un'azione
 
finalmente mi han tolto il ban di una settimana per insulti (figlio di Cimbri ed altre amenità) ad un paio di super troll e super long che da anni fanno il tifo qua dentro, forse senza neppure avere un'azione

avrebbero dovuto darti un premio :o
un bollo verde da parte miaOK!
 
Iccio,

riesci allora a mandarla tu una raccomandata alla Consob? Ci sono altri che vogliono fare la stessa cosa???

Grazie
 
Iccio,

riesci allora a mandarla tu una raccomandata alla Consob? Ci sono altri che vogliono fare la stessa cosa???

Grazie

avete postato il testo senza il rischio che mi ingabbino:D???se si dove???

oggi non riesco ad andare.nel pomeriggio stampo e domani mando la moglie in posta
 
io il testo non lo scrivo altrimenti tra bastar-di e figli di la cestinano subito:D
 
Questa è la mia bozza, postata questa mattina, chiaramente sono benvenuti contributi, l'importante è che si capisca quali siano i motivi per cui chiediamo obbligo di opa a cascata, per questo ho ripreso il testo dell'esposto Adusbef, mi pare chiaro in questo senso...


Riusciamo almeno a mandare una bella raccomandata alla consob???

Provo ad impostarla, correggetela pure, basta che qualcuno, anche più di uno, la mandi in tempi brevissimi...


Buongiorno,

di fronte all'esposto dell'Adusbef alla procura di Milano, alle autorevoli opinioni di esperti quali Borghesi e Zingales, alla vergogna che si sta alzando da
parte dei piccoli risparmiatori, riuscirà il vostro organismo almeno questa volta a tutelare i piccoli azionisti? Possibile che tale vicenda, che richiederebbe per oscenità dei dettagli
subito l'intervento della Finanza nelle sedi delle società coinvolte, possa diventare l'ennesimo furto ai danni dei piccoli risparmiatori?
Vi chiediamo con forza che venga imposta l'opa a cascata su Fonsai, in quanto Fonsai ha i mezzi per salvarsi da sola ed è quindi scorretto parlare di
salvataggio, disponendo di partecipazioni azionarie importanti liquidabili immediatamente e controllando Milano assicurazioni, con solidità di tutto riguardo.

Di seguito alleghiamo parte del testo riguardante l'esposto alla procura di Milano inviato dall'Adusbef, con tutti i dettagli e le argomentazioni utili al fine di esporre le nostre ragioni.

E’ scandaloso che la famiglia Ligresti, artefice di un disastro gestionale senza precedenti nella compagnia Fondiaria-Sai, invece di essere cacciata, sia stata liquidata con il concorso del “salotto buono”, con più di cento milioni, uno stipendio riconosciuto ai quattro membri di ben cinque annualità, ossia 700 mila euro ciascuno, pari a 2,8 milioni l’anno come patto di non concorrenza, dopo che dai bilanci è emerso che gli stessi hanno percepito emolumenti per 60 milioni di euro negli ultimi cinque anni, con l’ulteriore benefit della Tenuta Cesarina, in portafoglio a Fonsai: Unipol - Finsoe, ma anche i suoi azionisti di minoranza - pagheranno così circa 150 milioni di euro alla “famiglia” che ha dissestato i conti del Gruppo.

Il pacchetto di controllo Premafin (pari al 51,287%) verrà pagato 76,941milioni, cioè 0,3656 euro per ogni azione con un premio, rispetto alle quotazioni dell'ultimo mese e degli ultimi tre, del 100% mentre "scende" al 43% se si considerano gli ultimi sei mesi, e la stessa Premafin, una holding con Nav negativo costituito dalla partecipazione in Fonsai (al 35,7%) e da debiti per circa 330 milioni, addosserà ai nuovi “salvatori” l'esposizione bancaria, con le banche, capofila Unicredit, che potranno rientrare al 100% della loro esposizione verso la holding Premafin nonostante il valore netto dell'attivo sia negativo per quasi 300 milioni di euro.

In pratica la holding di controllo è stata ridotta al default, ma le banche come Unicredit e Mediobanca, oltre a non pagare pegno per aver finanziato aziende già decotte, potranno così effettuare ulteriori affidamenti ai nuovi azionisti, alla holding delle Cooperative Finsoe, per far fronte al nuovo mega aumento di capitale che Unipol dovrà affrontare per finanziare tutta l'operazione, aumento che graverà pesantemente sui piccoli azionisti della compagnia e sugli assicurati che pagano tariffe obbligatorie tra le più elevate d’Europa, con il concorso del controllore, un’Isvap collaterale che non è riuscita mai a prevenire frodi, truffe ed abusi a danno di assicurati ed azionisti di minoranza.

L'Opa obbligatoria su Fonsai e Milano Assicurazioni, qualora non dovesse svolgersi con il pretesto del “salvataggio” invocato dall’Isvap, arrecherebbe ulteriore danno ai piccoli azionisti che hanno puntato i propri soldi su queste società e devono versarne altri invece che beneficiare del cambio di controllo. Quindi, se la vostro istituto, che dovrebbe per sua natura tutelare i piccoli risparmiatori, permettesse che si faccia l'Opa al piano di sopra di Premafin, il cui beneficiario è quasi interamente Ligresti, e non imponesse l'obbligo di OPA ai piani di sotto, ovvero pre prima cosa su Fonsai, ne verrebbe fuori un autentico disastro per i piccoli risparmiatori ed azionisti, che sarebbero beffati due volte, ovvero al posto di trarre vantaggio dal cambio di controllo, sarebbero costretti a partecipare a corposi aumenti di capitale con conseguente ulteriore discesa dei valori dei titoli in borsa.

Più che mai chiediamo che questa volta vi poniate a difesa dei piccoli azionisti, con il supporto anche delle autorevoli opinioni di cui sopra e dell'esposto dell'Adusbef.


Cordiali saluti
 
Questa è la mia bozza, postata questa mattina, chiaramente sono benvenuti contributi, l'importante è che si capisca quali siano i motivi per cui chiediamo obbligo di opa a cascata, per questo ho ripreso il testo dell'esposto Adusbef, mi pare chiaro in questo senso...

oggi stampo domani mando;)
 
Io ho inviato alla mia cooperativa il seguente testo, vi terro' informati sull'eventuale risposta.
Credo che inviero' un'ulteriore e-mail informandoli che boicottero' i miei acquisti dai pdv Coop e da tutti i servizi da loro, e collegati, offerti e nel mio caso (socio Coop) restituiro' la tessera sociale (tagliata in due per spregio e fortissimo dissenso).

Ecco il testo da me inviato:

Ho sempre creduto nel movimento cooperativo sostenendolo nelle varie cause: dal rapporto di Socio a consumatore di prodotti Coop passando anche attraverso l'adesione a varie iniziative del sistema cooperativo come la sottoscrizione di polizze Unipol e la SOTTOSCRIZIONE DI AZIONI della stessa UNIPOL.

I miei risparmi sono stati investiti in queste azioni e mi hanno visto sottoscrittore in occasione dell'ultimo aumento di capitale.

A distanza di soli 18 mesi il valore del titolo ha falcidiato il valore dei miei risparmi a meno di un quinto dell'importo iniziale.

La mia stima e la mia fedelta' nei confronti del movimento comincia ad incrinarsi notevolmente.

Alle luce dei fatti di cui si parla in questi giorni (Unipol/Fonsai) il valore dei piccoli azionisti di Unipol viene ulteriormente mortificato e da parte delle Cooperative socie di Unipol non vedo nessuna iniziativa volta alla difesa dei piccoli Soci che sono quasi sempre soci del movimento, sono frequentatori abituali dei pdv Coop, talvolta dipendenti delle stesse cooperative e fruitori dei vari servizi offerti (polizze e quantaltro).

Credo che il compito dei dirigenti che ci rappresentano sia quello di difendere strenuamente le posizioni di questi soggetti, azione che non percepisco.

Gradirei ricevere una risposta che non sia quella di rito volta a tacitare un lamento che credo molto diffuso.

In fede.
 
Base per il testo da inviare via raccomandata alla Consob:
-------------------------------------------------------

Buongiorno,

di fronte all'esposto dell'Adusbef alla procura di Milano, alle autorevoli opinioni di esperti quali Borghesi e Zingales, alla vergogna che si sta alzando da
parte dei piccoli risparmiatori, riuscirà il vostro organismo almeno questa volta a tutelare i piccoli azionisti? Possibile che tale vicenda, che richiederebbe per oscenità dei dettagli
subito l'intervento della Finanza nelle sedi delle società coinvolte, possa diventare l'ennesimo furto ai danni dei piccoli risparmiatori?
Vi chiediamo con forza che venga imposta l'opa a cascata su Fonsai, in quanto Fonsai ha i mezzi per salvarsi da sola ed è quindi scorretto parlare di
salvataggio, disponendo di partecipazioni azionarie importanti liquidabili immediatamente e controllando Milano assicurazioni, con solidità di tutto riguardo.

Di seguito alleghiamo parte del testo riguardante l'esposto alla procura di Milano inviato dall'Adusbef, con tutti i dettagli e le argomentazioni utili al fine di esporre le nostre ragioni.

E’ scandaloso che la famiglia Ligresti, artefice di un disastro gestionale senza precedenti nella compagnia Fondiaria-Sai, invece di essere cacciata, sia stata liquidata con il concorso del “salotto buono”, con più di cento milioni, uno stipendio riconosciuto ai quattro membri di ben cinque annualità, ossia 700 mila euro ciascuno, pari a 2,8 milioni l’anno come patto di non concorrenza, dopo che dai bilanci è emerso che gli stessi hanno percepito emolumenti per 60 milioni di euro negli ultimi cinque anni, con l’ulteriore benefit della Tenuta Cesarina, in portafoglio a Fonsai: Unipol - Finsoe, ma anche i suoi azionisti di minoranza - pagheranno così circa 150 milioni di euro alla “famiglia” che ha dissestato i conti del Gruppo.

Il pacchetto di controllo Premafin (pari al 51,287%) verrà pagato 76,941milioni, cioè 0,3656 euro per ogni azione con un premio, rispetto alle quotazioni dell'ultimo mese e degli ultimi tre, del 100% mentre "scende" al 43% se si considerano gli ultimi sei mesi, e la stessa Premafin, una holding con Nav negativo costituito dalla partecipazione in Fonsai (al 35,7%) e da debiti per circa 330 milioni, addosserà ai nuovi “salvatori” l'esposizione bancaria, con le banche, capofila Unicredit, che potranno rientrare al 100% della loro esposizione verso la holding Premafin nonostante il valore netto dell'attivo sia negativo per quasi 300 milioni di euro.

In pratica la holding di controllo è stata ridotta al default, ma le banche come Unicredit e Mediobanca, oltre a non pagare pegno per aver finanziato aziende già decotte, potranno così effettuare ulteriori affidamenti ai nuovi azionisti, alla holding delle Cooperative Finsoe, per far fronte al nuovo mega aumento di capitale che Unipol dovrà affrontare per finanziare tutta l'operazione, aumento che graverà pesantemente sui piccoli azionisti della compagnia e sugli assicurati che pagano tariffe obbligatorie tra le più elevate d’Europa, con il concorso del controllore, un’Isvap collaterale che non è riuscita mai a prevenire frodi, truffe ed abusi a danno di assicurati ed azionisti di minoranza.

L'Opa obbligatoria su Fonsai e Milano Assicurazioni, qualora non dovesse svolgersi con il pretesto del “salvataggio” invocato dall’Isvap, arrecherebbe ulteriore danno ai piccoli azionisti che hanno puntato i propri soldi su queste società e devono versarne altri invece che beneficiare del cambio di controllo. Quindi, se la vostro istituto, che dovrebbe per sua natura tutelare i piccoli risparmiatori, permettesse che si faccia l'Opa al piano di sopra di Premafin, il cui beneficiario è quasi interamente Ligresti, e non imponesse l'obbligo di OPA ai piani di sotto, ovvero per prima cosa su Fonsai, ne verrebbe fuori un autentico disastro per i piccoli risparmiatori ed azionisti, che sarebbero beffati due volte, ovvero al posto di trarre vantaggio dal cambio di controllo, sarebbero costretti a partecipare a corposi aumenti di capitale con conseguente ulteriore discesa dei valori dei titoli in borsa.

Riassumendo, le nostre richieste sono quindi che venga imposta l'opa a cascata su Fonsai, questo per tutelare i piccoli azionisti contro gli evidenti danni che rischiano di subire e per i motivi già esposti in precedenza, anche perchè in tale vicenda non è appropriato usare il termine "salvataggio", visto che Fonsai possiede quote azionarie rilevanti di aziende Italiane importanti liquidabili in tempi rapidi ed è azionista di maggioranza anche di Milano assicurazioni (con parametri di solvibilità di tutto rispetto), cedibile anch'essa o integrabile con la stessa Fonsai.

Più che mai quindi vi chiediamo che questa volta vi poniate a difesa dei piccoli azionisti, con il supporto anche delle autorevoli opinioni di esperti quali Zingaled e Borghesi, e in risposta all'esposto presentato dall'Adusbef alla procura di Milano.


Cordiali saluti

Piccoli risparmiatori Fonsai ed Unipol
 
che faccio la firmo o la mando cosi':confused:
 
Manda e firmala , questi si attaccano a qualsiasi cavillo, tanto non faranno un cakko
 
Ultima versione, postata anche su Post Fonsai, dal momento che nessuno aggiunge altro, io la manderei così il prima possibile...

grazie

-----------------------------------------------------------------------------------

Buongiorno,

di fronte all'esposto dell'Adusbef alla procura di Milano, alle autorevoli opinioni di esperti quali Borghesi e Zingales, alla vergogna che si sta alzando da parte dei piccoli risparmiatori, riuscirà il vostro organismo almeno questa volta a tutelare i piccoli azionisti? Possibile che tale vicenda, che richiederebbe per oscenità dei dettagli
subito l'intervento della Finanza nelle sedi delle società coinvolte, possa diventare l'ennesimo furto ai danni dei piccoli risparmiatori?
Vi chiediamo con forza che venga imposta l'opa a cascata su Fonsai, in quanto Fonsai ha i mezzi per salvarsi da sola ed è quindi scorretto parlare di salvataggio, disponendo di partecipazioni azionarie importanti liquidabili immediatamente e controllando Milano assicurazioni, con solidità di tutto riguardo.

Di seguito alleghiamo parte del testo riguardante l'esposto alla procura di Milano inviato dall'Adusbef, con tutti i dettagli e le argomentazioni utili al fine di esporre le nostre ragioni.

E’ scandaloso che la famiglia Ligresti, artefice di un disastro gestionale senza precedenti nella compagnia Fondiaria-Sai, invece di essere cacciata, sia stata liquidata con il concorso del “salotto buono”, con più di cento milioni, uno stipendio riconosciuto ai quattro membri di ben cinque annualità, ossia 700 mila euro ciascuno, pari a 2,8 milioni l’anno come patto di non concorrenza, dopo che dai bilanci è emerso che gli stessi hanno percepito emolumenti per 60 milioni di euro negli ultimi cinque anni, con l’ulteriore benefit della Tenuta Cesarina, in portafoglio a Fonsai: Unipol - Finsoe, ma anche i suoi azionisti di minoranza - pagheranno così circa 150 milioni di euro alla “famiglia” che ha dissestato i conti del Gruppo.

Il pacchetto di controllo Premafin (pari al 51,287%) verrà pagato 76,941milioni, cioè 0,3656 euro per ogni azione con un premio, rispetto alle quotazioni dell'ultimo mese e degli ultimi tre, del 100% mentre "scende" al 43% se si considerano gli ultimi sei mesi, e la stessa Premafin, una holding con Nav negativo costituito dalla partecipazione in Fonsai (al 35,7%) e da debiti per circa 330 milioni, addosserà ai nuovi “salvatori” l'esposizione bancaria, con le banche, capofila Unicredit, che potranno rientrare al 100% della loro esposizione verso la holding Premafin nonostante il valore netto dell'attivo sia negativo per quasi 300 milioni di euro.

In pratica la holding di controllo è stata ridotta al default, ma le banche come Unicredit e Mediobanca, oltre a non pagare pegno per aver finanziato aziende già decotte, potranno così effettuare ulteriori affidamenti ai nuovi azionisti, alla holding delle Cooperative Finsoe, per far fronte al nuovo mega aumento di capitale che Unipol dovrà affrontare per finanziare tutta l'operazione, aumento che graverà pesantemente sui piccoli azionisti della compagnia e sugli assicurati che pagano tariffe obbligatorie tra le più elevate d’Europa, con il concorso del controllore, un’Isvap collaterale che non è riuscita mai a prevenire frodi, truffe ed abusi a danno di assicurati ed azionisti di minoranza.

L'Opa obbligatoria su Fonsai e Milano Assicurazioni, qualora non dovesse svolgersi con il pretesto del “salvataggio” invocato dall’Isvap, arrecherebbe ulteriore danno ai piccoli azionisti che hanno puntato i propri soldi su queste società e devono versarne altri invece che beneficiare del cambio di controllo. Quindi, se la vostra commissione (ovvero Consob), che dovrebbe per sua natura tutelare i piccoli risparmiatori, permettesse che si faccia l'Opa al piano di sopra di Premafin, il cui beneficiario è quasi interamente Ligresti, e non imponesse l'obbligo di OPA ai piani di sotto, ovvero per prima cosa su Fonsai, provocherebbe con tale decisione un autentico disastro per i piccoli risparmiatori ed azionisti, che sarebbero beffati due volte, ovvero al posto di trarre vantaggio dal cambio di controllo, sarebbero costretti a partecipare a corposi aumenti di capitale con conseguente ulteriore discesa dei valori dei titoli in borsa, dopo le ingenti perdite già subite negli ultimi anni per i disastri attribuibili ai Ligresti, di cui sopra (perdita di almeno il 90 % del valore delle azioni stesse).

Riassumendo, le nostre richieste sono quindi che venga imposta l'opa a cascata su Fonsai, questo per tutelare i piccoli azionisti contro gli evidenti danni che rischiano di subire e per i motivi già esposti in precedenza, anche perchè in tale vicenda non è appropriato usare il termine "salvataggio", visto che Fonsai possiede quote azionarie rilevanti di aziende Italiane importanti liquidabili in tempi rapidi ed è azionista di maggioranza anche di Milano assicurazioni (con parametri di solvibilità di tutto rispetto), cedibile anch'essa o integrabile con la stessa Fonsai.

Più che mai quindi vi chiediamo che questa volta la Consob si erga a difesa dei piccoli azionisti, con il supporto anche delle autorevoli opinioni di esperti quali Zingales e Borghesi, e in risposta all'esposto presentato dall'Adusbef alla procura di Milano.


Cordiali saluti

Piccoli risparmiatori Fonsai ed Unipol
 
Ultima modifica:
Iccio,

hai mandato la raccomandata alla consob con questa mia ultima versione??? Grazie per il tuo aiuto...

Ci sono per caso altri volontari? Mandarne qualcuna in più non farebbe certo male, siete spariti tutti??? E così vorremmo combattere sti ladri che ce ne combinano di tutti i colori???

Se già mandare una raccomandata è così difficoltoso, immaginiamo un pò se sul serio volessimo unirci per combattere sti ladri legalizzati, purtroppo è vero che la colpa di tutto è proprio nostra, siamo troppo asini e incapaci per unirci e farci sentire...
 
Questo "Salotto buono", oltre la Ligresti e famiglia,,,,,chi salva?
 
Io boicotterò coop e unipol e fondiaria ho 33 anni nel pieno

hanno perso un cliente
 
Iccio, Biggestmouse,

approvo totalmente la lettera da voi preparata. Non avrei potuto scrivere di meglio.....

Vorrei poter fare anch'io qualcosa. Any idea?
 
A proposito perchè non mandarla anche a Zingales e Borghesi ?
 
Charlie,

se tu avessi voglia di mandare la raccomandata sarebbe fantastico, di sicuro se ne arrivassero una decina alla consob non sarebbe male, ;)...

Qui per il momento, se Iccio l'ha mandata, siamo ancora ad 1 invio, un pò pochino direi, dal momento che siamo in tanti invischiati in sta fregatura...



Iccio, Biggestmouse,

approvo totalmente la lettera da voi preparata. Non avrei potuto scrivere di meglio.....

Vorrei poter fare anch'io qualcosa. Any idea?
 
Ok faccio giusto un paio di ritocchi e poi mando. Bisognerebbe aggiungere anche Bragantini oltre a Borghesi e Zingales. Bragantini è un ex Consob. Anche lui ha criticato apertamente sul Corriere l'operazione. In Consob dovrebbe essere visto come soggetto credibile.

Dal Correire della Sera

NON SOLO LIGRESTI
Premafin-Fonsai, un Paese ingessato
Sono le logiche della finanza chiusa

Mai colpire chi è a terra; oggi a terra c'è il gruppo Ligresti, e più che della sua gestione, che qui si criticò aspramente quando era difficile farlo, si deve parlare dell' establishment. Dal salotto buono alle istituzioni, da Mediobanca all'Isvap (Istituto di vigilanza sulle assicurazioni private): de te, Italia, fabula narratur. Se non cresce è anche perché molte banche finanziano, anziché vere imprese, giochi di potere finanziari e camarille immobiliari. In un mondo normale, Premafin sarebbe fallita, schiacciata dai debiti, ma là essa non sarebbe mai divenuta asse portante del capitalismo; da noi sì, perché sul gruppo - dall'entrata in scena nell'89 con profitti artatamente gonfiati, all'uscita per il rotto della cuffia - sempre ha vegliato Mediobanca.
Unipol Gruppo Finanziario (Ugf) farà un'Offerta pubblica d'acquisto (Opa) su Premafin, poi la ricapitalizzerà e la fonderà con Fondiaria-Sai (FonSai) e con Unipol Assicurazioni, previamente ricapitalizzate anch'esse. I soldi verranno dalle cooperative (500 milioni) e dalle banche che sperano di salvare ingenti crediti dubbi. Ugf rispunterà poi in luogo di Premafin come scatola cinese, per controllare la filiera; se si è ammessi al Circolo dei Nobili, tocca adeguarsi alle sue buone usanze. A FonSai, però, all'ingresso leveranno le partecipazioni «strategiche»; l'argenteria andrà a una damigella di buon comando.

È bizzarro; si fa un'Opa su una società in gravissimo dissesto, Premafin, che la legge non obbligava a fare, ma si pretende l'esenzione dall'obbligatoria Opa «a cascata» su FonSai e Milano Assicurazioni, il cui controllo così ci si procura. Ugf ci spera perché quello di FonSai sarebbe un salvataggio (l'Isvap, che vigila sulla compagnia, le impone un aumento di capitale per rafforzare il patrimonio a garanzia dei clienti). Ben strano salvataggio, nel quale il salvato (Fonsai) è valutato tra sei e sette volte il prezzo di mercato. Questa supervalutazione che nessuno - non fosse per il controllo di FonSai - riconoscerebbe agli azionisti di una società dissestata, andrà invece proprio e solo a loro: da Ligresti ai suoi cari, agli occulti beneficiari dei trust appena spuntati dai fondali caraibici e al finanziere Bollorè. È la necessità di salvaguardare i crediti di Mediobanca (oltre un miliardo a Fonsai) e Unicredit (700 milioni alla «cima» del gruppo) la ratio di un'operazione tanto complessa da non poter essere riassunta in un articolo. Unipol poteva acquisire il controllo di FonSai garantendo l'esecuzione dell'aumento di capitale, pagando molto meno; questa soluzione le sarà stata preclusa dai creditori o dall'Isvap.

Premafin non ha i mezzi per ricapitalizzare FonSai; dovrebbe venderne il controllo a gestori affidabili, a un prezzo da riconoscersi a tutti gli azionisti di FonSai. Se invece, come potrebbe essere, FonSai fosse insolvente, andrebbe affidata alle ordinarie procedure di legge per casi simili. Ciò comporterebbe però i rigori di tali procedure, comprese le azioni revocatorie. Ove mai fosse nominato un liquidatore «alla Ambrosoli», chi ha svuotato le casse della società messa in liquidazione vendendole a prezzi esorbitanti cespiti che nessuno voleva, dovrebbe rigurgitare le centinaia di milioni il cui incasso ha contribuito al dissesto. Invece quest'operazione mette una bella pietra sul passato, evitando il rischio che quei crediti subiscano una rasatura «alla greca», con gravi conseguenze sui conti delle due banche. A proposito, quali sono, invece, gli effetti dell'accordo?

Il nuovo gruppo avrà fra il 35 e il 40% del ramo danni. Cosa ne dirà l'Antitrust, visto che i registi dell'operazione FonSai guidano anche i destini del principale concorrente, Generali? Non ci sarà qualcosa da fare, magari sul pacchetto liberalizzazioni? E che dire dell'Isvap troppo a lungo passivo e solo da poco occhiuto vigilante? Vedremo se Consob, pronunciandosi sull'Opa a cascata, accetterà la logica, che pare contorta, dell'operazione; è poi probabile un'indagine sugli insider , che hanno fatto scattare il prezzo dell'azione Premafin (su cui ci sarà l'Opa) del 170% da fine 2011. È difficile che Consob abbia gradito il via libera dell'Isvap nel marzo scorso a un'altra operazione sul capitale di FonSai, che agli investitori ha dipinto un quadro che ora pare infedele.

Le banche vogliono proteggere i propri crediti; si spera che gli altri facciano il proprio dovere. Se questo «salvataggio» non segue i binari giusti, come stupirsi se il Paese non cresce? Speriamo di non doverne dedurre che i conti dei due grandi creditori non permettono altre soluzioni.

Il 24 novembre '89, un grande quotidiano commentò così la quotazione di Premafin: «Un mercato che...assorbe con pubblici silenzi (e privatissime chiacchiere) queste emissioni "nostrane", si procura guai seri per il futuro. È di questo materiale che sono fatte le grandi delusioni...e i conseguenti crolli di Borsa sui quali si verseranno poi le consuete lacrime di coccodrillo». I Ligresti della situazione sempre ci saranno: il problema siamo noi tutti, che non cambiamo mai.

Salvatore Bragantini
19 gennaio 2012
 
Indietro