Premetto che non sono un economista (mi occupo di ingegneria e matematica), e cerco come posso di informarmi su internet leggendo opinioni e ragionamenti di chi sicuramente ne sa più di me. Pur non capendo come funzionano l'economia e la finanza, sono anche certo che l'economia e la finanza non funzionano, nel senso che l'attuale stato delle cose ha portato a tutta una serie di disastri da cui difficilmente ci tireremo fuori senza un cambio di mentalità e paradigma. Ritengo che la maggior parte di questi disastri derivi dal fatto che le banche private hanno troppo potere nel gestire il denaro.
Vorrei quindi fare un paio di riflessioni sul concetto di banca centrale e di valuta legale, e sul metodo di creazione di moneta, partendo dall'ipotesi fondamentale che viviamo (= dovremmo vivere) in un contesto democratico.
DENARO A CORSO LEGALE E DENARO ELETTRONICO
Il concetto di denaro a corso legale è, allo stato attuale delle cose, completamente disconnesso dal denaro elettronico. Attualmente, l'unica moneta legale a disposizione del cittadino è costituita dalla moneta di metallo e dalla banconota. Probabilmente esiste anche una sorta di valuta legale elettronica usata per grossi scambi interbancari, ma questa non è a disposizione dei cittadini.
Quando depositiamo dei soldi in banca, in realtà stiamo prestando dei soldi alla banca, le quali possono trasformarlo/riconvertirlo secondo il criterio della leva in denaro elettronico non a corso legale. Questo meccanismo è poco chiaro alla persona comune, e mi sa molto di perverso. Come lavoratore, penso di avere diritto di essere pagato con soldi veri. Se dico ad un mio cliente o al mio datore di lavoro di pagarmi tramite bonifico al mio cc, in realtà sto facendo una concessione: "Puoi pagarmi o con soldi veri, o con qualsiasi altro metodo accettato dalla mia banca, di cui mi fido".
Ovviamente la banca specula con il denaro che gli prestiamo. La maggior parte di queste banche è ormai alla frutta ed è ormai chiaro che in realtà il denaro ivi depositato/investito è a rischio, nel senso che non ha lo stesso valore della valuta legale. Ecco quindi che il governo italiano ha varato una serie di misure per mettere al riparo le banche: il denaro a corso legale non è più valido per i pagamenti superiori a mille euro, e forse nemmeno per pagare gli affitti (non so se quest'ultima misura è effettivamente in vigore, ma sicuramente ci hanno provato). Di conseguenza il denaro elettronico aumenta il proprio valore perchè necessario per compiere alcune transazioni. Stanno giustificando tutto questo con la scusa della tracciabilità.
In realtà, nulla vieta di istituire un denaro elettronico a corso legale, al pari di monete e banconote: avrebbe la forma di depositi presso la banca centrale (depositi veri! , non prestiti). Magari ogni codice fiscale o partita iva potrebbe essere associato ad un conto. La banca centrale dovrebbe essere inoltre a gestione completamente pubblica, al pari della magistratura, forze dell'ordine, parlamento, etc...
Questa soluzione è decisamente più drastica di quella di dividere le banche d'affari speculative dalle banche ordinarie, ma cancellerebbe definitivamente ogni rischio di speculazione. Le banche private sarebbero quelle a cui presto denaro dopo che hanno conquistato la mia fiducia, e in cambio mi danno dei foglietti con scritto "Ti devo XXX Euro". Almeno sarebbe chiaro a tutti come funzionano le cose.
Mi rendo conto che questa soluzione non può essere attuata dall'oggi al domani, ma secondo me è ciò a cui bisogna tendere. La domanda a cui bisognerebbe rispondere è: "Come cittadino, ho diritto ad avere a disposizione dei soldi veri invece di quelli finti delle banche private?".
DISTRIBUZIONE DI MONETA
La moneta circolante può essere o troppa o troppo poca, creando rispettivamente o inflazione o deflazione.
Se la moneta circolante è troppa, uno dei metodi più semplici per risistemare le cose è smettere di immetterla sul mercato, o aumentare le tasse senza aumentare gli impieghi pubblici. Oppure chi se ne importa, viva l'inflazione (in fondo si è campato bene anche con quella).
Attualmente, almeno in Italia, la situazione è che c'è troppa poca moneta. I metodi di aumento della moneta in circolazione sono 2:
1) Il governo chiede alla banca centrale di prestargli/stampargli denaro. Per fare questo occorre sovranità monetaria
oppure
2) La banca centrale presta soldi alle banche d'affari a basso interesse, le quali a loro volta lo prestano alle imprese (o più spesso agli stati) in cambio di un interesse maggiore.
Ora.... perchè mai le banche private hanno diritto a questo prestito agevolato e io e il mio stato no? Non posso io stesso acquistare i bot italiani e lucrare sulla differenza di interesse, o finanziare direttamente il governo a tassi agevolati? A che gioco stanno giocando?
Propongo un terzo meccanismo, molto più solidale, equo e democratico e che darebbe un'immediata spinta all'economia reale:
3) Ogni deposito elettronico a corso legale (associato a persona fisica) presso la banca centrale viene aumentato di tot euro. Questo deposito conta come reddito a tutti gli effetti.
3-bis) In casi del tutto eccezionali (disastri naturali et similia) la BCE presta/stampa denaro direttamente per il governo. (in pratica è uguale al punto 1)
CONCLUSIONI
Il potere delle banche va assolutamente ridimensionato se teniamo alla democrazia. Per carità, non sono complottista, ma è ovvio che se diamo troppo potere a organismi privati (banche), questi useranno questo potere per i loro interessi. Forse siamo più da biasimare noi cittadini che glielo diamo che loro che lo usano per i loro interessi. Il difficile ruolo delle banche sane, in passato, era quello dell'intermediario. Questo ruolo sta perdendo di significato a causa della digitalizzazione, forse dovremmo riprogettare da zero tutto il sistema per tutelare la nostra democrazia.
Vorrei quindi fare un paio di riflessioni sul concetto di banca centrale e di valuta legale, e sul metodo di creazione di moneta, partendo dall'ipotesi fondamentale che viviamo (= dovremmo vivere) in un contesto democratico.
DENARO A CORSO LEGALE E DENARO ELETTRONICO
Il concetto di denaro a corso legale è, allo stato attuale delle cose, completamente disconnesso dal denaro elettronico. Attualmente, l'unica moneta legale a disposizione del cittadino è costituita dalla moneta di metallo e dalla banconota. Probabilmente esiste anche una sorta di valuta legale elettronica usata per grossi scambi interbancari, ma questa non è a disposizione dei cittadini.
Quando depositiamo dei soldi in banca, in realtà stiamo prestando dei soldi alla banca, le quali possono trasformarlo/riconvertirlo secondo il criterio della leva in denaro elettronico non a corso legale. Questo meccanismo è poco chiaro alla persona comune, e mi sa molto di perverso. Come lavoratore, penso di avere diritto di essere pagato con soldi veri. Se dico ad un mio cliente o al mio datore di lavoro di pagarmi tramite bonifico al mio cc, in realtà sto facendo una concessione: "Puoi pagarmi o con soldi veri, o con qualsiasi altro metodo accettato dalla mia banca, di cui mi fido".
Ovviamente la banca specula con il denaro che gli prestiamo. La maggior parte di queste banche è ormai alla frutta ed è ormai chiaro che in realtà il denaro ivi depositato/investito è a rischio, nel senso che non ha lo stesso valore della valuta legale. Ecco quindi che il governo italiano ha varato una serie di misure per mettere al riparo le banche: il denaro a corso legale non è più valido per i pagamenti superiori a mille euro, e forse nemmeno per pagare gli affitti (non so se quest'ultima misura è effettivamente in vigore, ma sicuramente ci hanno provato). Di conseguenza il denaro elettronico aumenta il proprio valore perchè necessario per compiere alcune transazioni. Stanno giustificando tutto questo con la scusa della tracciabilità.
In realtà, nulla vieta di istituire un denaro elettronico a corso legale, al pari di monete e banconote: avrebbe la forma di depositi presso la banca centrale (depositi veri! , non prestiti). Magari ogni codice fiscale o partita iva potrebbe essere associato ad un conto. La banca centrale dovrebbe essere inoltre a gestione completamente pubblica, al pari della magistratura, forze dell'ordine, parlamento, etc...
Questa soluzione è decisamente più drastica di quella di dividere le banche d'affari speculative dalle banche ordinarie, ma cancellerebbe definitivamente ogni rischio di speculazione. Le banche private sarebbero quelle a cui presto denaro dopo che hanno conquistato la mia fiducia, e in cambio mi danno dei foglietti con scritto "Ti devo XXX Euro". Almeno sarebbe chiaro a tutti come funzionano le cose.
Mi rendo conto che questa soluzione non può essere attuata dall'oggi al domani, ma secondo me è ciò a cui bisogna tendere. La domanda a cui bisognerebbe rispondere è: "Come cittadino, ho diritto ad avere a disposizione dei soldi veri invece di quelli finti delle banche private?".
DISTRIBUZIONE DI MONETA
La moneta circolante può essere o troppa o troppo poca, creando rispettivamente o inflazione o deflazione.
Se la moneta circolante è troppa, uno dei metodi più semplici per risistemare le cose è smettere di immetterla sul mercato, o aumentare le tasse senza aumentare gli impieghi pubblici. Oppure chi se ne importa, viva l'inflazione (in fondo si è campato bene anche con quella).
Attualmente, almeno in Italia, la situazione è che c'è troppa poca moneta. I metodi di aumento della moneta in circolazione sono 2:
1) Il governo chiede alla banca centrale di prestargli/stampargli denaro. Per fare questo occorre sovranità monetaria
oppure
2) La banca centrale presta soldi alle banche d'affari a basso interesse, le quali a loro volta lo prestano alle imprese (o più spesso agli stati) in cambio di un interesse maggiore.
Ora.... perchè mai le banche private hanno diritto a questo prestito agevolato e io e il mio stato no? Non posso io stesso acquistare i bot italiani e lucrare sulla differenza di interesse, o finanziare direttamente il governo a tassi agevolati? A che gioco stanno giocando?
Propongo un terzo meccanismo, molto più solidale, equo e democratico e che darebbe un'immediata spinta all'economia reale:
3) Ogni deposito elettronico a corso legale (associato a persona fisica) presso la banca centrale viene aumentato di tot euro. Questo deposito conta come reddito a tutti gli effetti.
3-bis) In casi del tutto eccezionali (disastri naturali et similia) la BCE presta/stampa denaro direttamente per il governo. (in pratica è uguale al punto 1)
CONCLUSIONI
Il potere delle banche va assolutamente ridimensionato se teniamo alla democrazia. Per carità, non sono complottista, ma è ovvio che se diamo troppo potere a organismi privati (banche), questi useranno questo potere per i loro interessi. Forse siamo più da biasimare noi cittadini che glielo diamo che loro che lo usano per i loro interessi. Il difficile ruolo delle banche sane, in passato, era quello dell'intermediario. Questo ruolo sta perdendo di significato a causa della digitalizzazione, forse dovremmo riprogettare da zero tutto il sistema per tutelare la nostra democrazia.