Vanguard LifeStrategy vol IX

Anche io preferisco un minimo di dividendo..se no non capisco il senso dell’investimento..certo il dividendo deve essere sostenibile e crescere ogni anno..senza toccare le quote..
L'unica spiegazione che mi do è che c'è gente a cui viene duro, guardando il numerino sull'home banking. A me viene duro andando a cena pagando con i dividendi o pagando l'igiene orale con il dividendo ecc. Scelte di vita...

Immobilizzare denaro, senza averne un ritorno economico immediato ma solo virtuale non mi fa godere
perché se le vendi poi..le quote finiscono…
Appunto.
 
Poi le tasse o le paghi prima o le paghi in fondo..i dividendi poi puoi anche reinvestirli nel momento giusto
 
Per un investitore fiscalmente residente in Italia, non è conveniente un prodotto a distribuzione.
Se si preferisce la tranquillità psicologica della distribuzione basta essere consapevoli di star regalando più soldi allo stato rispetto allo staccarsi manualmente il dividendo con qualche click all'anno. Sono scelte.
 
Per un investitore fiscalmente residente in Italia, non è conveniente un prodotto a distribuzione.
Se si preferisce la tranquillità psicologica della distribuzione basta essere consapevoli di star regalando più soldi allo stato rispetto allo staccarsi manualmente il dividendo con qualche click all'anno. Sono scelte.
il dividendo è come una sorta di religione, non c'è verso di fare cambiare idea (e va bene così in fondo, non è che devo convincere nessuno).
Scenario mercato orso, hai un ETF azionario che stacca 2.000 euro di dividendi in un anno, ci paghi 520 euro di tasse quindi in tasca ti entrano 1.480 euro (le minus eventuali del dividendo non le recuperi).
Con un ETF ad accumulo vuoi il tuo dividendo da spenderti dal dentista: vendi 2.000 euro di quote e visto che il tuo prezzo di carico è superiore alla quotazione attuale non ci paghi tasse e ti entrano in tasca 2.000 euro (eventualmente generando minus che puoi compensare).
Alla fine il tuo capitale è rimasto identico nei due casi, con etf ad accumulo hai intascato 500 euro in più eppure...
 
il dividendo è come una sorta di religione, non c'è verso di fare cambiare idea (e va bene così in fondo, non è che devo convincere nessuno).
Scenario mercato orso, hai un ETF azionario che stacca 2.000 euro di dividendi in un anno, ci paghi 520 euro di tasse quindi in tasca ti entrano 1.480 euro (le minus eventuali del dividendo non le recuperi).
Con un ETF ad accumulo vuoi il tuo dividendo da spenderti dal dentista: vendi 2.000 euro di quote e visto che il tuo prezzo di carico è superiore alla quotazione attuale non ci paghi tasse e ti entrano in tasca 2.000 euro (eventualmente generando minus che puoi compensare).
Alla fine il tuo capitale è rimasto identico nei due casi, con etf ad accumulo hai intascato 500 euro in più eppure...
Beh, dipende.
Magari può convenire, in regime dichiarativo, generare reddito da portare a tassazione ordinaria, per recuperare oneri detraibili che altrimenti andrebberi perduti per incapienza.
In tal caso i dividendi su ETF sono perfetti
 
Beh, dipende.
Magari può convenire, in regime dichiarativo, generare reddito da portare a tassazione ordinaria, per recuperare oneri detraibili che altrimenti andrebberi perduti per incapienza.
In tal caso i dividendi su ETF sono perfetti
Stiamo parlando dello zerovirgola percento dei contribuenti.
In generale è meglio non pagare che pagare e recuperare
 
Stiamo parlando dello zerovirgola percento dei contribuenti.
In generale è meglio non pagare che pagare e recuperare
io invece credo che siano in parecchi a non riuiscire a recuperare tutti gli oneri detraibili. Io ad esempio sono uno di quelli
 
Con un ETF ad accumulo vuoi il tuo dividendo da spenderti dal dentista: vendi 2.000 euro di quote e visto che il tuo prezzo di carico è superiore alla quotazione attuale non ci paghi tasse e ti entrano in tasca 2.000 euro (eventualmente generando minus che puoi compensare).
Tra l'altro, generi minusvalenza che devi compensare nei 5 anni sucessivi, e NON con plusvalenze da ETF. Quindi devi pensare ad introdurre qualche "complessità" in più in portafoglio per "dare un senso" a tali minusvalenze
 
Tutto dipende da cosa vuoi fare con il dividendo. Se te lo vuoi spendere, nessun problema, sono d'accordo con te.
Se invece devi decidere dove reinvestirlo, allora diventa un fastidio che ti puoi evitare. Io vendo quando i soldi mi servono per una ragione.
Per vivere mi faccio bastare il mio stipendio.
Ma infatti , secondo me, entrami i ragionamenti hanno senso.. io infatti ho sia prodotti ad accumulo che con dividendo :D
 
Più investitori passano all'accumulo e più è probabile che con il tempo metteranno mano a questa favorevole anomalia. Continuate quindi con gli ETF a distribuzione.
 
L'unica spiegazione che mi do è che c'è gente a cui viene duro, guardando il numerino sull'home banking. A me viene duro andando a cena pagando con i dividendi o pagando l'igiene orale con il dividendo ecc. Scelte di vita...

Immobilizzare denaro, senza averne un ritorno economico immediato ma solo virtuale non mi fa godere

Appunto.

Beh,
la reale spiegazione è che con strumenti ad accumulo sfrutti l'interesse composto in maniera molto più efficiente di quanto non si possa fare con quelli a distribuzione. Anche reinvestendo i dividendi nello stesso strumento, cosa fondamentale perché altrimenti non ci sarebbe storia sul nascere, si verificherebbero comunque tutta una serie di inefficienze che andrebbero dalla tassazione inmediata, ai costi commissionali, ai differenti momenti di contabilizzazione del dividendo e di reinvestimento della somma.

È anche dimostrato come l'accumulo convenga anche in periodi di crolli del mercato.

Insomma, per un investimento di lungo periodo non ci sono motivi economici per preferire la distribuzione.

Detto questo, valgono comunque anche tutti i motivi psicologici che sono venuti fuori e che possono portare a preferire la distribuzione all'accumulo. Solo questo però. Psicologia e niente altro.

P.S.
A parte ovviamente quanto detto da kidkurry di cui mi fido, anche se non ne avevo mai sentito parlare. Si tratta comunque, a mio avviso, di un numero ristretto di persone e, comunque, non mi pare che fosse la questione sollevata da altopianogentile. Lì si parlava di membri e non di dichiarativo... :D
 
Ultima modifica:
Per un investitore fiscalmente residente in Italia, non è conveniente un prodotto a distribuzione.
Se si preferisce la tranquillità psicologica della distribuzione basta essere consapevoli di star regalando più soldi allo stato rispetto allo staccarsi manualmente il dividendo con qualche click all'anno. Sono scelte.
non conta solo la convenienza ma anche la necessità o le situazioni differenti. Io, ad esempio, non avendo altre entrate vivo di dividendi e cedole. Ovviamente un etf ad accumulazione farebbe lo stesso servizio vendendo le quote per la somma necessaria ma , essendoci commissioni, forse bisognerebbe vendere per le necessità di almeno 6/12 mesi. Poi, in un portafoglio diversificato che vuoi mantenere tale che fai? Magari dieci eseguiti? Insomma ci sono casi dove la distribuzione è la scelta migliore.
 
Più investitori passano all'accumulo e più è probabile che con il tempo metteranno mano a questa favorevole anomalia. Continuate quindi con gli ETF a distribuzione.
Io mi auguro che la situazione attuale rimanga inalterata a lungo, ma temo che prima o poi qualcuno si accorgerà che con lo strumento ad accumulo si ha un vantaggio fiscale e si metterà mano immediatamente alla norma. Forse già con la riforma delle rendite finanziarie in cantiere. D’altronde vi sono diversi paesi europei (vedi ad es. Germania) dove i proventi degli etf sono tassati a prescindere che siano distribuiti o meno.
 
Beh, dipende.
Magari può convenire, in regime dichiarativo, generare reddito da portare a tassazione ordinaria, per recuperare oneri detraibili che altrimenti andrebberi perduti per incapienza.
In tal caso i dividendi su ETF sono perfetti
Anche in regime dichiarativo i redditi finanziari sono a tassazione separata e quindi non ci si può detrarre una fava. Ho il dente avvelenato per questo, non ti dico quato rosico
 
non conta solo la convenienza ma anche la necessità o le situazioni differenti. Io, ad esempio, non avendo altre entrate vivo di dividendi e cedole. Ovviamente un etf ad accumulazione farebbe lo stesso servizio vendendo le quote per la somma necessaria ma , essendoci commissioni, forse bisognerebbe vendere per le necessità di almeno 6/12 mesi. Poi, in un portafoglio diversificato che vuoi mantenere tale che fai? Magari dieci eseguiti? Insomma ci sono casi dove la distribuzione è la scelta migliore.
Sei solo duro di comprendonio.
Continua così, é anche grazie alle tue inefficienze che si guadagna suo mercati
 
Anche in regime dichiarativo i redditi finanziari sono a tassazione separata e quindi non ci si può detrarre una fava. Ho il dente avvelenato per questo, non ti dico quato rosico
Questo non è vero.
Lo sono solo se detenuti tramite intermediario residente.
Altrimenti si può, opzionalmente, portarli a tassazione ordinaria, con tutto quello che ne consegue
 
Stiamo vivendo un ciclo da record assoluto per il mercato USA che continua a sovra performare da circa 13 anni rispetto agli altri mercati. Se i dati sono corretti...

Riflessione da un modesto investitore: i record nel mondo della finanza, in generale, non mi sono mai piaciuti.

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Stiamo vivendo un ciclo da record assoluto per il mercato USA che continua a sovra performare da circa 13 anni rispetto agli altri mercati. Se i dati sono corretti...

Riflessione da un modesto investitore: i record nel mondo della finanza, in generale, non mi sono mai piaciuti.

Vedi l'allegato 2984376
Neanche a me. Chissà se il prossimo orso sarà un Orso di 10 anni.
 
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