P.A.T.
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E che ne sappiamo...magari non venne assunto nessuno per altri motivi a noi... ignoti...
Semplice: a quei tempi intrattenevamo rapporti amichevoli in una comunita' finanziaria extra-Fol. L'idea di fondo allora mi pareva sostanzialmente plausibile e te la racconto da come me l'ero rappresentata, anche se non posso essere certo che gli obiettivi fossero davvero raggiungibili nei tempi descritti.
In sintesi:
Alcuni giovani potrebbero avere delle intuizioni geniali riguardo la Borsa, ma non essere dotati dei capitali necessari per metterle in pratica o troppo esigui per iniziare un business plane come quello da me accennato sopra e di cui si sta discutendo piacevolmente con Alex. Un caso tipico potrebbe essere il seguente:
Giovane laureato, con conoscenza ottima della finanza quantitativa, immette nel trading 50.000-100.000 di capitali propri e li gestisce - in proprio, beninteso - all'interno di un rapporto di lavoro stipulato con una struttura professionale di trading che gli prepara il risk plane e la focalizzazione dell'obiettivo. La struttura professionale di trading riceve come compenso per le prestazioni i segnali di trading generati dal giovane laureato, il quale ne conserva l'esclusiva ed il diritto d'uso dell'algoritmo.
Se il risk plane e' costruito su scenari sostenibili per un giovane laureato capace si puo' arrivare a stimare una data approssimativa di fine trading, dopo la quale egli sara' miliardario (in lire) e potra' dedicarsi ad altro nella vita. Evidentemente suppongo, come voi tutti, che il trading sia una cosa molto noiosa da essere considerato solo come un mezzo e non come un fine.
Nel caso in esame mi ricordo che si parlava di 10-15 anni di trading e cio' vorrebbe dire che i maggiori talenti italiani di finanza quantitativa potrebbero essere miliardari gia' all'eta' di soli 35 anni e a quell'etaì prendersi la barca a vela e andare in giro per il mondo.
Ciao
Edit: sugli aspetti legali relativi alla proprieta' intellettuale degli algoritmi dei trading system sarebbe interesante iniziare una discussione di approfondimento, sebbene in tanti anni di FOL non ho mai letto che qualcuno si sia interessato all'argomento. Non tutti sono a conoscenza del fatto che, ad esempio, negli USA un algoritmo di AT o di altre scienze informatiche e' brevettabile.
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