Venetina sub IT0004241078 scadenza 21 giugno . Ultimo mese

  • Ecco la 66° Edizione del settimanale "Le opportunità di Borsa" dedicato ai consulenti finanziari ed esperti di borsa.

    I principali indici azionari hanno vissuto una settimana turbolenta, caratterizzata dalla riunione della Fed, dai dati macro importanti e dagli utili societari di alcune big tech Usa. Mercoledì scorso la Fed ha confermato i tassi di interesse e ha sostanzialmente escluso un aumento. Tuttavia, Powell e colleghi potrebbero lasciare il costo del denaro su livelli restrittivi in mancanza di progressi sul fronte dei prezzi. Inoltre, i dati di oggi sul mercato del lavoro Usa hanno mostrato dei segnali di raffreddamento. Per continuare a leggere visita il link

Stato
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Allora se ce l'hai anche te si prende 100 e anche una lettera di scuse da viola per lo stess causato:o


...grazie per la stima, ma purtroppo sopravvaluti...
..qui, se tutto va bene , si starà in pena sino al 23 giugno a contabilizzazione del saldo avvenuto...
 
...grazie per la stima, ma purtroppo sopravvaluti...
..qui, se tutto va bene , si starà in pena sino al 23 giugno a contabilizzazione del saldo avvenuto...

per me eventuali brutte notizie arrivano PRIMA del 21...
 
...grazie per la stima, ma purtroppo sopravvaluti...
..qui, se tutto va bene , si starà in pena sino al 23 giugno a contabilizzazione del saldo avvenuto...

con oi ho avuto la cedola accreditata per 2 o 3 settimane prima che se la riprendessero.
 
...grazie per la stima, ma purtroppo sopravvaluti...
..qui, se tutto va bene , si starà in pena sino al 23 giugno a contabilizzazione del saldo avvenuto...

anche tu avevi provato l'emozione dell'azzeramento sulle SUB BES 100k, se ben ricordo
 
con oi ho avuto la cedola accreditata per 2 o 3 settimane prima che se la riprendessero.

Si però in questo caso lo sapremo. Per non pagare deve andare in liquidazione risoluzione. Lo sapremo almeno un giorno prima.
 
Ragazzi io oramai l'ho già fatto.
In settimana telefonate a ir veneto banca e chiedetegli se ci sono restinzioni al rimborso se non bs o bi.
A 4 gg di negoziazione ir dovrà per forza dire come procederanno.

Io lo chiamai anche 7 gg fa e mi disse che avevano effettivamente chiesto un parere ai sevizi legali della banca , i quali risposero che il non pagamento ( senza liquidazione o bs) sarebbe stato un trigger event.
Poi fra 5 minuti magari cambia tutto

Pensate a una cosa: quanti siamo su venetina sul fol? Esagero: 30.
Ipotizziamo che questi 30 hanno 50 lotti.
50x 50.000= 2,5 mil
Emissione 150 mil / 2,5 mil= 5%

Non smuoviamo un capzo.
Io ritengo che il 90% e' costituito da retail che hanno comprato magari 10 anni fa.
 
Ragazzi io oramai l'ho già fatto.
In settimana telefonate a ir veneto banca e chiedetegli se ci sono restinzioni al rimborso se non bs o bi.
A 4 gg di negoziazione ir dovrà per forza dire come procederanno.

Io lo chiamai anche 7 gg fa e mi disse che avevano effettivamente chiesto un parere ai sevizi legali della banca , i quali risposero che il non pagamento ( senza liquidazione o bs) sarebbe stato un trigger event.
Poi fra 5 minuti magari cambia tutto

Pensate a una cosa: quanti siamo su venetina sul fol? Esagero: 30.
Ipotizziamo che questi 30 hanno 50 lotti.
50x 50.000= 2,5 mil
Emissione 150 mil / 2,5 mil= 5%

Non smuoviamo un capzo.
Io ritengo che il 90% e' costituito da retail che hanno comprato magari 10 anni fa.

Mi sembra che Fiordipecunia ne ha solo lui 40:D
 
beh certo. moltissimi lotti sono "congelati". su questo non ho dubbi. non sovrastimoci troppo. :D

anche molti lotti del fol lo sono. tipo i miei.
 
fior ha la 254
 
le quotazioni così basse non fanno presagire un lieto fine
 
le quotazioni così basse non fanno presagire un lieto fine

Io ho comprato lassicurazione.
300k di senior che se fanno bs e segano venetina quelle vanno a 100 e riprendo di più di quanto ho speso su venetina.
Se mi danno venetina bingo.
Se fanno bi son cazz.i
 
Certo che un'azzeramento a 175 ore dalla scadenza dell'obbligazione dopo averla tenuta in portafoglio per quasi 10 anni mi farebbe in.ca.zz...e parecchio!!!...
 
tanto per sdrammattizzare la situazione...un saluto da un vecchio compagno di battaglie "prudenti"

'Prudentia' induce a sorridere ancora oggi ... utile esagerato e credito di imposta a dir poco: rilevante!
....Sembrerebbe una contraddizione... invece...

Un Caro Saluto.
 
Banche venete, corsa contro il tempo. I problemi della soluzione di sistema - Affaritaliani.it

Repetita adiuvant, o almeno qualcuno in Italia lo spera. Per cercare di sbloccare l’empasse che finora ha impedito di risolvere la crisi delle due ex banche popolari venete, Bpvi e Veneto Banca, in questi giorni il pressing del governo si è fatto intenso nei confronti di Unicredit e Intesa Sanpaolo. Diversamente da come capitato a Banco Popular (rilevato dal Banco Santander per un euro simbolico in cambio di una iniezione di mezzi che consentisse una drastica pulizia di bilancio), nessuno dei due grandi istituti italiani, che pure hanno tratto beneficio da una soluzione “di sistema” come la nascita del fondo Atlante (che se da un lato ha richiesto a entrambe le banche versamenti cospicui, poi sostanzialmente vaporizzati, dall’altro ha evitato loro di sottoscrivere gli aumenti di capitale dei due istituti in crisi, di cui pure avevano inizialmente accettato di curare il collocamento), pare intenzionato a rilevare una o entrambe le banche venete.

D’altra parte per evitare ripercussioni ulteriori potenzialmente “sistemiche”, quanto meno per i rapporti politici (dato che con meno del 2% dei crediti “in bonis” del sistema italiano è difficile sostenere che l’eventuale bail in di Bpvi e Veneto Banca avrebbe effetti sistemici a livello economico), i due campioni nazionali non potrebbero tirarsi indietro nel caso di una nuova operazione “volontaria” da parte del sistema bancario italiano come già avvenne nel caso delle quattro banche risolte a fine 2015 poche settimane prima dell’entrata in vigore della direttiva BRRD e delle norme che impongono di procedere a “bail in” quando si tratta di salvare una banca.

Problema: far intervenire nuovamente il Fondo interbancario di tutela dei depositi (Fitd), attraverso il suo “schema volontario” (così da evitare la qualifica di aiuto pubblico) per garantire 1,2-1,3 di euro di capitali privati da girare come liquidità ai due istituti, anche per non coinvolgere altri soggetti come le assicurazioni e le fondazioni bancarie che a suo tempo entrarono in Atlante, vorrebbe dire anticipare un altro paio di annualità (nel caso di Banca Marche, Banca Etruria, CariChieti e CariFe vennero anticipate 3 annualità per raccogliere in totale 2 miliardi di euro), che si sommerebbero a quelle già anticipate a fine 2015 e che ancora stanno venendo spesate nei bilanci delle banche.

In sostanza vi è il rischio che il Fitd impegni le proprie risorse future fino al 2020 solo per togliere le castagne dal fuoco di due banche, col rischio che l’emergere di ulteriori crisi negli anni a venire mette in futuro a rischio i depositi degli istituti che fossero coinvolti. Essendo volontaria, poi, l’adesione allo schema non può per forza di cose essere resa vincolante per tutti gli istituti: vi è dunque il rischio che chi accetterà di partecipare a questo nuovo salvataggio privato-pubblico porterà benefici anche o soprattutto a quei concorrenti che si saranno smarcati evitando ulteriori versamenti.
E se per Unicredit e Intesa Sanpaolo la cosa potrebbe essere nel complesso accettabile visto il pericolo evitato anzitempo, per istituti come Ubi Banca, Banco Bpm o, peggio, Banca Carige (che già deve trovare le risorse per un aumento di capitale che da 450 milioni potrebbe lievitare a 600 milioni) rischia di essere un onere molto cospicuo e tale da pesare sulla redditività tuttora non esaltante degli istituti, almeno a breve termine.

La soluzione è dunque tutto meno che perfetta e rischia di rivelarsi rischiosa e non equilibrata sotto il profilo della libera concorrenza, eppure la situazione di Bpvi e Veneto Banca va deteriorandosi ora dopo ora ed una soluzione, quale che sia, dovrà essere trovata nell’arco di questi prossimi giorni per evitare il vaporizzarsi della liquidità dei due istituti veneti, a partire da quelli corporate, per natura i più rapidi ad essere trasferiti in caso di problemi.

Il tempo dunque stringe. Oggi era in calendario la riunione del comitato rischi della Bpvi. I vertici della banca Popolare di Vicenza, alla fine della scorsa settimana, hanno detto chiaramente che i tempi sono strettissimi. Sullo sfondo, anche se l'ipotesi è stata finora smentita, rimane l'eventualità di una dimissione in massa dei consigli. All'ottimismo professato dai banchieri, l'ultimo in ordine di tempo è stato l'amministratore delegato di UniCredit Jean Pierre Mustier, al momento non è corrisposto nessun gesto concreto.

La speranza è che nel brevissimo termine arrivino delle garanzie formali per 1,25 miliardi di euro dal comparto bancario. Quel che è certo è che il tempo a disposizione per agire e' sempre di meno e che l'eventuale risoluzione della due banche venete avrebbe un costo ben superiore, stimato in 11 miliardi di euro, per il sistema bancario italiano.

Il Banco Popular ha dimostrato che è possibile applicare la direttiva BRRD e arrivare ad una risoluzione di una banca anche (questa sì) “sistemica” senza che cessi la continuità aziendale, tanto meno senza che chi ha affidamenti “in bonis” e depositi debba rischiare di vederli evaporare dal giorno con la notte. Ma quella soluzione è stata anche la testimonianza di come applicare correttamente e in modo rapido le regole europee sia la strada maestra per mantenere efficiente il sistema bancario nel suo complesso.

Una strada che pervicacemente in Italia non si è voluto e ancora non si vuole seguire, costringendo il sistema stesso a forzare le regole e a trovare nuovi compromessi che possano non essere bollati come “aiuti di stato”, ossia come l’ennesimo tentativo di far pagare a Pantalone il conto di condotte inappropriate e inefficienti tenute per troppi anni con la compiacenza di politici e autorità di controllo nazionali. Si riuscirà a trovare abbastanza banche pronte all’ennesimo “obolo” e se sì in cambio di quale altro favore, magari di tipo fiscale, sarà contrattato? La soluzione dovrebbe appalesarsi nei prossimi giorni.
 
con oi ho avuto la cedola accreditata per 2 o 3 settimane prima che se la riprendessero.

vabbe' quello dipendeva dalla tua banca che andava sbf. io su isp e wbank le cedole di oi non ho mai avuto il piacere di vederle. su isp se vedro' contabilizzata la cedola e il rimborso della veneto li considerero' in cassaforte.
 
Banche venete, corsa contro il tempo. I problemi della soluzione di sistema - Affaritaliani.it


Il Banco Popular ha dimostrato che è possibile applicare la direttiva BRRD e arrivare ad una risoluzione di una banca anche (questa sì) “sistemica” senza che cessi la continuità aziendale, tanto meno senza che chi ha affidamenti “in bonis” e depositi debba rischiare di vederli evaporare dal giorno con la notte. Ma quella soluzione è stata anche la testimonianza di come applicare correttamente e in modo rapido le regole europee sia la strada maestra per mantenere efficiente il sistema bancario nel suo complesso.

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la storia del banco popular avra' anche dimostrato che applichi la direttiva e non produci grandi disastri ma solo perche' c'era qualcuno pronto con 7b per sostenere l'affare...senza quei miliardi voglio vedere che disastro veniva fuori applicando la direttiva
 
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