Venezuela e PDVSA (Vol.167)

Stato
Chiusa ad ulteriori risposte.
La situazione in Venezuela continua a rappresentare una minaccia insolita e straordinaria per la sicurezza nazionale e la politica estera degli Stati Uniti. Per questo motivo, ho stabilito che è necessario continuare l'emergenza nazionale dichiarata nell'Ordine Esecutivo 13692 rispetto alla situazione in Venezuela.

ma dove.... sono dei pagliacci
Non è che riguarda l'immigrazione?
 
Non è che riguarda l'immigrazione?
Non ho voglia di dedicarci tempo, ma si tratta di qualcosa che riguarda anche Cuba e viene rinnovato ogni anno almeno dal 2015, pertanto non è quello che ha bloccato i bonos

Con l'ordine esecutivo 13692 del marzo 2015, (successivamente confermato da Barack Obama e Donald Trump), gli Stati Uniti hanno dichiarato il Venezuela una ...
 
Non ho voglia di dedicarci tempo, ma si tratta di qualcosa che riguarda anche Cuba e viene rinnovato ogni anno almeno dal 2015, pertanto non è quello che ha bloccato i bonos

Con l'ordine esecutivo 13692 del marzo 2015, (successivamente confermato da Barack Obama e Donald Trump), gli Stati Uniti hanno dichiarato il Venezuela una ...
Grazie
 
Ci mancherebbe la minaccia del WWW come scritto e' solo che se rompono e non risolvono qlc può scrollarsi di dosso i titoli con ste uscite .
E i GAMBLER li acquisiscono
 
Grazie a te per le ricerche che fai, quelli in buona fede che frequentano il forum collaborano senza alcuna pretesa nella speranza che la questione si risolva. Un giorno uno ha più voglia, un giorno è un altro............... forza e coraggio che arriva Maggio (un detto di mia nonna)...........
 
La situazione in Venezuela continua a rappresentare una minaccia insolita e straordinaria per la sicurezza nazionale e la politica estera degli Stati Uniti. Per questo motivo, ho stabilito che è necessario continuare l'emergenza nazionale dichiarata nell'Ordine Esecutivo 13692 rispetto alla situazione in Venezuela.

ma dove.... sono dei pagliaccici rimettiamo noi bh.
Purtroppo ci stiamo rimettendo noi
Il mondo funziona così: le sanzioni sono state varate, in Usa i repubblicani amici,dei latinos della Florida, strillano solo al sentir parlare di atteggiamenti più morbidi. E con tutto questo il buon Maduro non fa nulla , nulla, compreso anche fingere qualche apertura verso le opposizione. Il tutto ostentando come sempre amicizia con Russia ed Iran ed anche qualcosa di più concreto ed ostile
Putin ha una base militare in Sudamerica
Comprendo che a tanti di noi una base militare russa in Sudamerica impressiona poco, però è un problema serio.

Lo stallo continua
 
Non che aiuti a risolvere la nostra annosa questione, ma questa dichiarazione dal sito del governo cinese è ormai un’aperta denuncia di quello che gli USA hanno fatto e stanno facendo in tutto il mondo in ogni ambito finanziario, economico, sociale, etc etc:

US Hegemony and Its Perils
 
Personalmente vedo dei movimenti nei media che vanno in una direzione più positiva . Se ne parla si muovono i grandi fondi , poi capita di prendere aglio per cipolla .
 
Torno qui ormai una volta al mese e trovo che la situazione, le speranze e le possibilitá sono le stesse di 5 anni fa. Ferme al palo.
Non capisco se ci sono gruppi di pressione potenti che abbiano la volontá di far smuovere la situazione, o se gli stessi fondi di cui spesso si parla abbiano sotto banco scambiato questi titoli con soldi veri, pur di liberarsene per non rischiare di perdere proprio tutto il capitale.
 
Un paio di interventi in questa pagina, giusti............. ma consideriamo una cosa molto importante.......... Il grosso dei bond sono in mano a soggetti USA, non la casalinga di kansas city ma grandi fondi e compagnia cantante. Per cui alla fine, finirà come deve finire.
 
¿Será la elección presidencial el fin de Maduro? | Por: Antonio de la Cruz

L'annuncio delle primarie da parte dei fattori democratici per il 22 ottobre di quest'anno ripropone il dilemma della convenienza di partecipare con un candidato unitario alle prossime elezioni presidenziali per fronteggiare Nicolás Maduro, che dal 2013 esercita il potere in maniera autoritaria e non ha la legittimità di origine dopo le elezioni del 2018.

La partecipazione di María Corina Machado alle primarie dell'opposizione genera speranza – è lei che guida i primi sondaggi per la sua costanza – nei venezuelani che rifiutano il regime di Maduro e le misere condizioni in cui vivono attualmente.

VOTO EMOZIONALE, PIÙ CHE RAZIONALE

La sua proposta di far uscire dalla povertà i settori popolari e di abbattere la dittatura dovrebbe consentire una maggiore identificazione con la sua candidatura, poiché le idee e la sociologia sono decisive in un'elezione. Inoltre, oggi il voto è più emotivo che razionale a causa dell'influenza esercitata dai social network nell'era della post-verità.

Un esempio recente sono state le elezioni presidenziali in Brasile. Il voto per Lula è arrivato principalmente dai settori popolari e afro-discendenti – ha spazzato il nord-est del paese. Mentre quella di Bolsonaro proveniva dalla maggioranza della popolazione bianca che viveva nel sud e dalla classe media.

L'ideologia non è stata decisiva nel risultato finale. L'identificazione di Lula come "il padre dei poveri" – la povertà ha colore in Brasile – è stata la chiave per ottenere il suo terzo mandato, nonostante fosse stato condannato per corruzione passiva e riciclaggio di denaro.

D'altra parte, John Magdaleno propone in un video diffuso dalle reti che "la partecipazione elettorale con altri elementi può aprire le porte del cambiamento".

Per questo, la maggioranza dei venezuelani – stanchi del madurismo – deve: impegnarsi nel cambiamento politico attraverso partiti, movimenti, sindacati e ONG; esprimere se stessi, cioè una volontà collettiva di lottare; Organizzare, articolare e coordinare strategicamente tra i più diversi settori sociali – spirito di cooperazione e mutua collaborazione, compresi i leader – per articolare la mobilitazione sociale; andare a votare in massa; essere disposti a difendere il proprio voto, con testimoni e membri del tavolo e mobilitandosi in modo strutturato e non violento; e, infine, avere un'operazione politica che riduca fino a un certo punto i costi di uscita per i fattori di potere che sostengono il regime di Maduro.

Nel caso di Maduro, la vittoria in un'elezione presidenziale "libera, equa e competitiva" rappresenta il recupero della legittimità di origine per connettersi con i quasi 60 governi democratici che li hanno ignorati nel 2018.

È la fine delle sanzioni economiche statunitensi. Ha nuovamente relazioni bilaterali con gli Stati Uniti, i paesi dell'Unione Europea, Giappone, Australia, Regno Unito e l'accesso all'attività bancaria internazionale con le limitazioni che rappresenta: il pagamento del debito estero.


Il suo progetto politico, "patto d'élite", sarebbe attuabile perché l'autoritarismo competitivo coesisterebbe con le organizzazioni criminali, nel miglior stile del governo messicano di López Obrador.

In questo scenario di elezioni quasi libere, eque e competitive, Maduro cercherà di scegliere il candidato dell'opposizione, dividendo le forze democratiche. Allo stesso modo, rafforzerà la narrazione attraverso i social network secondo cui le sanzioni statunitensi sono responsabili della crisi socioeconomica che colpisce l'80% dei venezuelani, manipolando le informazioni. Userà i suoi alleati interni, le organizzazioni criminali, per assicurarsi il voto a suo favore nelle aree sotto il suo controllo.

L'ingegneria elettorale continuerà a costruire i meccanismi per scoraggiare il voto. Isolerà il voto dei venezuelani all'estero perché i 4.500.000 elettori che compongono la diaspora eserciteranno senza dubbio quel diritto contro di loro e ciò rappresenterebbe una sconfitta sicura per il PSUV.

Le condizioni oggettive delle elezioni presidenziali del 2024 mostrano che la maggioranza dell'opinione pubblica venezuelana è focalizzata sull'asse positivo della democrazia e del libero mercato, secondo l'Overton Window preparato da David Moran.

La finestra "si è spostata notevolmente in tre occasioni: dal 2003 al 2011 -quando si sono verificate le vittorie di Chávez-, dal 2011 al 2019 -il trionfo di Henrique Capriles Radonski nel 2013 e le elezioni parlamentari del 2015- e dal 2019 ad oggi".

Naturalmente, le elezioni presidenziali saranno influenzate anche da fattori esterni come l'esito della guerra Ucraina-Russia.

Se Putin vince la guerra, il mondo come lo conosciamo scomparirà. Gli alleati occidentali abbandoneranno gli Stati Uniti. Insieme a Russia, Iran, Cina e tutti i despoti, con il desiderio di rimodellare l'ordine mondiale, si uniranno contro Washington, tutto in una volta.

In questo scenario, a Maduro poco importerà se non ha la legittimità d'origine. Se accade il contrario, che l'Occidente vince la guerra, Maduro cercherà di allinearsi con i paesi dell'asse democratico. E, quindi, negoziare una via d'uscita se perde le elezioni presidenziali.

Se tutti i fattori contrari al madurismo si allineeranno alle elezioni del 2024, assisteremo alla fine del regime. Se accade il contrario, se sono divisi e gli elettori non escono a votare in massa, quello scelto da Cuba continuerà al potere e il Venezuela sulla strada della debacle che l'era dei Superbaffi ha significato.

Oggi la probabilità più alta è dalla parte della tua uscita.

Verrà l'alba e vedremo.
 
Speriamo di non essere qua tra un lustro a discutere sulle sanzioni 🤣
 
Torno qui ormai una volta al mese e trovo che la situazione, le speranze e le possibilitá sono le stesse di 5 anni fa. Ferme al palo.
Non capisco se ci sono gruppi di pressione potenti che abbiano la volontá di far smuovere la situazione, o se gli stessi fondi di cui spesso si parla abbiano sotto banco scambiato questi titoli con soldi veri, pur di liberarsene per non rischiare di perdere proprio tutto il capitale.
Non ho più letto da tempo di quanto detengono i fondi Usa a cui spesso si fa riferimento su queste pagine. Tempo fa se non ricordo male si trattava di qualche miliardo, non tantissimo dei 60 miliardi totali. Comunque si tratta sostanzialmente di denaro dei clienti.
Ignoriamo quanti miliardi detengono i venezuelani
Non che aiuti a risolvere la nostra annosa questione, ma questa dichiarazione dal sito del governo cinese è ormai un’aperta denuncia di quello che gli USA hanno fatto e stanno facendo in tutto il mondo in ogni ambito finanziario, economico, sociale, etc etc:

US Hegemony and Its Perils
Ma il sito del governo cinese pubblica anche i suoi misfatti , che sono tanti, oppure si limita a recitare l'ipocrita parte del paladino della pace , del diritto e della prosperità?
Noto ancora una volta con stupore che anche al Nord non si sono accorti che la Cina, con il suo dumping, ci sta deindustrializzando.
 
Un paio di interventi in questa pagina, giusti............. ma consideriamo una cosa molto importante.......... Il grosso dei bond sono in mano a soggetti USA, non la casalinga di kansas city ma grandi fondi e compagnia cantante. Per cui alla fine, finirà come deve finire.
La quantità oggi di bond in mano a fondi Usa la ignoro, ma fino ad pochi anni fa si trattava di un paio di miliardi o poco più Tutto sommato non molto rispetto ai 60 totali. Inoltre alle US person per molto tempo fu concesso solo di poter vendere i bonos .
Temo che una buona parte dei titoli stia in Venezuela, ma è solo un sospetto.
Concordo sul finirà come deve finire. (anche perché si presta a qualsivoglia situazione)
 
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L'agenzia di rating Moody's minaccia un taglio del giudizio sull'Italia. Il Btp sale al 4,4% Il Paese potrebbe essere declassato a junk (spazzatura) se la crescita frenasse e il Pnrr venisse bloccato. L'indice Pmi dei servizi indica contrazione economica. Il Ftse Mib (-1,5%) peggior listino in Europa.
(non so di che data sia l'articolo di Milano Finanza)
 
La quantità oggi di bond in mano a fondi Usa la ignoro, ma fino ad pochi anni fa si trattava di un paio di miliardi o poco più Tutto sommato non molto rispetto ai 60 totali. Inoltre alle US person per molto tempo fu concesso solo di poter vendere i bonos .
Temo che una buona parte dei titoli stia in Venezuela, ma è solo un sospetto.
Concordo sul finirà come deve finire. (anche perché si presta a qualsivoglia situazione)
Stando alle dichiarazioni recenti del Venezuela bondholders committee (istituzionali USA) il 25-30% dei titoli sono ancora nelle mani di fondi americani (erano il 50% inizialmente)
 
Ps: incontrato recentemente amici venezolani trasferiti in Florida.
A caracas, dicono, la situazione e' migliorata molto per chi ha dollari. I chavisti hanno riportato i capitali in patria, e vogliono vivere bene e in relativa sicurezza. il Narco-traffico ha assunto maggior peso economico.
 
Stando alle dichiarazioni recenti del Venezuela bondholders committee (istituzionali USA) il 25-30% dei titoli sono ancora nelle mani di fondi americani (erano il 50% inizialmente)
Quindi, per semplificare, un quarto o poco più. Ok.
 
Stato
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