Versamento sul c/c

  • Due nuove obbligazioni Societe Generale, in Euro e in Dollaro USA

    Societe Generale porta sul segmento Bond-X (EuroTLX) di Borsa Italiana due obbligazioni, una in EUR e una in USD, a tasso fisso decrescente con durata massima di 15 anni e possibilità di rimborso anticipato annuale a discrezione dell’Emittente.

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oiggas

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Il versamento sul c/c è considerato un deposito o un mutuo?
 
perche' c'e' una legge da qualche parte che dice che la proprieta' del denaro versato sul cc e' della banca, il correntista contrae il credito relativo
 
Non vorrei metterci la mano sul fuoco ma credo che tu sia in errore.
Se ti riferisci all'art. 1834 sui Depositi di danaro [Nei depositi di una somma di danaro presso una banca, questa ne acquista la proprietà ed è obbligata a restituirla nella stessa specie monetaria (1272), alla scadenza del termine convenuto ovvero a richiesta del depositante, con l´osservanza del periodo di preavviso stabilito dalle parti o dagli usi (1782).
Salvo patto contrario, i versamenti e i prelevamenti si eseguono alla sede della banca presso la quale si e costituito il rapporto.] che gia' conoscevo, esso non specifica che il correntista contragga un credito, anzi; c'e' un enorme differenza.
Sapresti indicarmi ( o chi per te) dove posso trovarlo, se esiste, l'articolo che specifica la natura del versamento sul c/c?
 
Non vorrei metterci la mano sul fuoco ma credo che tu sia in errore.
Se ti riferisci all'art. 1834 sui Depositi di danaro [Nei depositi di una somma di danaro presso una banca, questa ne acquista la proprietà ed è obbligata a restituirla nella stessa specie monetaria (1272), alla scadenza del termine convenuto ovvero a richiesta del depositante, con l´osservanza del periodo di preavviso stabilito dalle parti o dagli usi (1782).
Salvo patto contrario, i versamenti e i prelevamenti si eseguono alla sede della banca presso la quale si e costituito il rapporto.] che gia' conoscevo, esso non specifica che il correntista contragga un credito, anzi; c'e' un enorme differenza.
Sapresti indicarmi ( o chi per te) dove posso trovarlo, se esiste, l'articolo che specifica la natura del versamento sul c/c?


proprio a quello mi riferivo: Nei depositi di una somma di danaro presso una banca, questa ne acquista la proprietà
come depositi di denaro comprenderei anche i depositi di conto corrente
 
Vedi Romanico, questo articolo di legge si riferisce al denaro come bene fungibile.
Come tutti i beni fungibili, il denaro lo e' per definizione, il deposito presuppone logicamente che il depositario ne assuma la proprietà in quanto il bene viene mischiato con altri della stessa natura, ma questo non presuppone minimamente che il depositario utilizzi la cosa depositata per uso proprio.
Se deposito 10 quintali di grano in un silos e' logico che esso si mischi indistinguibilmente con altre unita' depositate precedentemente. Questo miscuglio fa si che nel deposito di beni fungibili si trasferisca anche la proprietà della cosa depositata. Perché quando vado a ritirare i miei 10 quintali di grano e' logico che io riceva indietro l'equivalente esatto , in quanto a quantità e qualità, ma in nessun caso riceverò le stesse unita' specifiche consegnate (a meno che non le metta separate in un contenitore apposito). A maggior ragione per il denaro.
Nel caso specifico il deposito consiste nell'obbligo di guardia e custodia del bene in quanto io ne ho sempre la disponibilità immediata. Se il depositario utilizza (nel nostro caso) il grano per uso personale e' accusabile di appropriazione indebita (furto in parole povere).
Quindi non può essere questo l'articolo che trasforma un deposito in credito.
 
Vedi Romanico, questo articolo di legge si riferisce al denaro come bene fungibile.
Come tutti i beni fungibili, il denaro lo e' per definizione, il deposito presuppone logicamente che il depositario ne assuma la proprietà in quanto il bene viene mischiato con altri della stessa natura, ma questo non presuppone minimamente che il depositario utilizzi la cosa depositata per uso proprio.
Se deposito 10 quintali di grano in un silos e' logico che esso si mischi indistinguibilmente con altre unita' depositate precedentemente. Questo miscuglio fa si che nel deposito di beni fungibili si trasferisca anche la proprietà della cosa depositata. Perché quando vado a ritirare i miei 10 quintali di grano e' logico che io riceva indietro l'equivalente esatto , in quanto a quantità e qualità, ma in nessun caso riceverò le stesse unita' specifiche consegnate (a meno che non le metta separate in un contenitore apposito). A maggior ragione per il denaro.
Nel caso specifico il deposito consiste nell'obbligo di guardia e custodia del bene in quanto io ne ho sempre la disponibilità immediata. Se il depositario utilizza (nel nostro caso) il grano per uso personale e' accusabile di appropriazione indebita (furto in parole povere).
Quindi non può essere questo l'articolo che trasforma un deposito in credito.


ma, non sono esperto, ma la banca utilizza i denari depositati nel conto corrente e non si tratta di un contratto di custodia

l'interesse che ti viene corrisposto e' infatti ottenuto dall'utilizzo del denaro tuo
 
cmq ho trovato questo che dice chiaramente che si tratta di crediti

Art. 1823. Nozione. (codice civile)

Il conto corrente è il contratto col quale le parti si obbligano ad annotare in un conto i crediti derivanti da reciproche rimesse, considerandoli inesigibili e indisponibili fino alla chiusura del conto.
Il saldo del conto è esigibile alla scadenza stabilita. Se non è richiesto il pagamento, il saldo si considera quale prima rimessa di un nuovo conto e il contratto s'intende rinnovato a tempo indeterminato.
 
Vuoi forse dire che si dice deposito ma si legge prestito?
Se cosi' fosse nessuno deposiderebbe scentemente i propri soldi in banca.
A meno che la cosa non si sappia e tutto sia preso alla leggera.
Mi sembra poco plausibile una pratica del genere quando si parla di banca.
In genere queste persone sono molto attente ai cavilli legali.


PS Grazie, vedro' di approfondire. Scrivevamo insieme e non avevo letto l'ultimo post ;)
 
Vuoi forse dire che si dice deposito ma si legge prestito?
Se cosi' fosse nessuno deposiderebbe scentemente i propri soldi in banca.
A meno che la cosa non si sappia e tutto sia preso alla leggera.
Mi sembra poco plausibile una pratica del genere quando si parla di banca.
In genere queste persone sono molto attente ai cavilli legali.


PS Grazie, vedro' di approfondire. Scrivevamo insieme e non avevo letto l'ultimo post ;)

guarda, le persone mi sorprendono sempre....vedi oggi..hanno accettato benissimo le limitazioni al contante e le diffocolta' dei prelievi dei propri soldi...come se nulla fosse

nessuna corsa agli sportelli e' avvenuta quindi probabilmente ci meritiamo la perdita di liberta' e di diritto che sta avvenendo
 
cmq ho trovato questo che dice chiaramente che si tratta di crediti

Art. 1823. Nozione. (codice civile)

Il conto corrente è il contratto col quale le parti si obbligano ad annotare in un conto i crediti derivanti da reciproche rimesse, considerandoli inesigibili e indisponibili fino alla chiusura del conto.
Il saldo del conto è esigibile alla scadenza stabilita. Se non è richiesto il pagamento, il saldo si considera quale prima rimessa di un nuovo conto e il contratto s'intende rinnovato a tempo indeterminato.

Ad una superficiale rilettura (approfondiro') dell'articolo e dei susseguenti, credo che essi parlino di come funziona il conto corrente. Se fosse come dici, e cioe' che CHIARAMENTE SI TRATTA DI CREDITI, allora io dovrei trovare nelle scritture contabili che la banca ha utilizzato, poniamo, due dei miei cento, e quindi anche se solo per 10 secondi il mio estratto conto dovrebbe scendere a novantotto per poi risalire a cento. Ma questo non avviene. Se ne deduce che un conto corrente e' un conto di deposito e non un prestito.

Anche a me le persone sorprendono, per ignoranza e spiccata assenza di spirito critico. E' inutile parlare dell'utilita' del contante, non lo comprende nessuno. Non e' che io sia un genio o un caso a parte, pero' mi piace cercare di capire. Adesso vorrei, tempo permettendo, approfondire l'aspetto giuridico che ruota attorno al denaro ed all'economia tutta. Sembra una stupidagine ma alla fin fine qualsiasi controversia nasca l'economia non c'entra piu' e fa capolino la legge.
 
Non sono esperto e potrei dire castronerie, ma da quello che ho capito nel momento in cui depositi i soldi in banca, la banca li può gestire come meglio crede (ovviamente nell'ambito di certe leggi e regole). Uno dei problemi di questa crisi è che è in atto un deleveraging.

Ad esempio tu depositi 100 Euro in banca, la banca li presta ad un impresa e l'impresa fa i suoi investimenti/spese. Mettiamo che con i tuoi 100 euro ci paga un dipendente, che poi li deposita in banca. Risultato: i tuoi 100 euro si sono 'raddoppiati', nel senso che in banca ci sono ora due conti con 100 euro. Ma la banca ha a disposizione effettiva solo la metà. In realtà questa leva ha un rapporto molto più elevato di 1:2.

In questo periodo di vacche magre tutti vogliono i loro soldi per fare le proprie spese e mantenere un buon tenore di vita, ed ecco che le banche sono in difficoltà perchè in realtà non c'è tutto quel denaro. Va letta in quest'ottica la norma dei 1000 euro max di contante, che non serve tanto per combattere l'evasione, ma per far rimanere i soldi nel circuito bancario in maniera da non rompere la leva.

Altra cosa importante è che il tuo cc NON HA VALUTA LEGALE. In teoria quando tu dici a un cliente di fare un bonifico su un cc, gli CONCEDI la possibilità di pagarti in forme diverse dalla valuta legale. Col tempo l'uso del cc è diventato in pratica uno strumento equivalente alla valuta legale, ma solo per il fatto che le banche erano solide. Ora che non sono più solide nascono i problemi.

La soluzione al problema, in un ottica di lungo periodo, è istituire un conto corrente garantito dalla BCE a 0 interessi e spese, associato magari al propio CF o PI, che dia valore legale al mio conto. E' successa una cosa simile molti anni fa: un tempo la valuta legale era costituita solo da monete. Le banche emettevano dei pezzi di carta (le banco-note) che si impegnavano a cambiare in valuta legale a richiesta del portatore. Queste banco-note venivano scambiate come fossero moneta, e a un certo punto lo stato ha deciso di stampare lui le sue, dando CORSO LEGALE alle sue banconote. Ecco: dovrebbe risuccedere la stessa cosa con i cc. La gente metterebbe i propri soldi in questo nuovo cc per non avere rischi, e ci sarebbero molte meno risorse per speculatori senza scrupoli.
 
Vedi Romanico, questo articolo di legge si riferisce al denaro come bene fungibile.
Come tutti i beni fungibili, il denaro lo e' per definizione, il deposito presuppone logicamente che il depositario ne assuma la proprietà in quanto il bene viene mischiato con altri della stessa natura, ma questo non presuppone minimamente che il depositario utilizzi la cosa depositata per uso proprio.
Se deposito 10 quintali di grano in un silos e' logico che esso si mischi indistinguibilmente con altre unita' depositate precedentemente. Questo miscuglio fa si che nel deposito di beni fungibili si trasferisca anche la proprietà della cosa depositata. Perché quando vado a ritirare i miei 10 quintali di grano e' logico che io riceva indietro l'equivalente esatto , in quanto a quantità e qualità, ma in nessun caso riceverò le stesse unita' specifiche consegnate (a meno che non le metta separate in un contenitore apposito). A maggior ragione per il denaro.
Nel caso specifico il deposito consiste nell'obbligo di guardia e custodia del bene in quanto io ne ho sempre la disponibilità immediata. Se il depositario utilizza (nel nostro caso) il grano per uso personale e' accusabile di appropriazione indebita (furto in parole povere).
Quindi non può essere questo l'articolo che trasforma un deposito in credito.
la tua tesi mi pare come minimo strana, senza offesa

tu hai un conto corrente, vai in rosso, la banca ti addebita degli interessi: perchè? non certo perchè ha depositato del denaro presso di te, ma perchè è la contropartita di un servizio di prestito a te reso

analogamente quando tu versi del denaro sul c/c lo presti alla banca, e la banca remunera questo prestito (a volte a tasso nullo, ma cmq te lo remunera)

ci son stati momenti in cui certe banche hanno addirittura addebitato un tasso ai correntisti per trattenere il loro (dei correntisti) denaro depositato presso di loro (banche); in questo caso direi che hanno addebitato dei diritti di custodia, ma potrebbe pure essere che abbiano addebitato un tasso attivo ... negativo
 
Ad una superficiale rilettura (approfondiro') dell'articolo e dei susseguenti, credo che essi parlino di come funziona il conto corrente. Se fosse come dici, e cioe' che CHIARAMENTE SI TRATTA DI CREDITI, allora io dovrei trovare nelle scritture contabili che la banca ha utilizzato, poniamo, due dei miei cento, e quindi anche se solo per 10 secondi il mio estratto conto dovrebbe scendere a novantotto per poi risalire a cento. Ma questo non avviene. Se ne deduce che un conto corrente e' un conto di deposito e non un prestito.

Anche a me le persone sorprendono, per ignoranza e spiccata assenza di spirito critico. E' inutile parlare dell'utilita' del contante, non lo comprende nessuno. Non e' che io sia un genio o un caso a parte, pero' mi piace cercare di capire. Adesso vorrei, tempo permettendo, approfondire l'aspetto giuridico che ruota attorno al denaro ed all'economia tutta. Sembra una stupidagine ma alla fin fine qualsiasi controversia nasca l'economia non c'entra piu' e fa capolino la legge.

Guarda da Art. 1842 ad Art. 1857 Cod. Civ. :)
 
Guarda da Art. 1842 ad Art. 1857 Cod. Civ. :)

Questi articoli riguardano l'apertura di credito bancario, che e' qualcosa di ben diverso dal deposito di danaro.
Se non vado mai in rosso (a me succede) quel versamento che effettuo sul c/c e' un versamento di deposito regolato dagli articoli 1834 e successivi; nei quali non e' specificato che la banca possa usare tali fondi per lucro personale (non faro' mai causa alla banca per questo, ma e' solo per cercare di capire meglio il meccanismo).
E nel caso del deposito, avendone io sempre la piena disponibilita' e potendo richiedere la restituzione in qualsiasi momento del depositato, "Il depositario deve usare nella custodia la diligenza del buon padre di famiglia" (art. 1768). Inoltre "Il depositario non può servirsi della cosa depositata né darla in deposito ad altri, senza il consenso del depositante" (art. 1770).


@Andrea4891:
Io non porto innanzi nessuna tesi, vorrei solo comprendere il cavillo giuridico al quale il sistema bancario fa riferimento per utilizzare i miei soldi per i propri affari.
 
da questo nasce una riflessione sulla legittimita' delle leggi che limitano i pagamenti in contanti

si potrebbe obbiettare che l'obbligo del pagamento tramite conto corrente e strumenti ad esso subordinati, sia in realta' un obbligo a privarsi della proprieta' del danaro e contrarre solo un credito coatto

in tal caso si tratterebbe di una legge d'esproprio vero e proprio, a favore di terzi, che con tuta probabilita' e' contraria allo stato di diritto

chissa' se qualche avvocato con gli attributi volesse affrontare la questione di fronte agli organi giurisdizionali adeguati?
 
Questi articoli riguardano l'apertura di credito bancario, che e' qualcosa di ben diverso dal deposito di danaro.
Se non vado mai in rosso (a me succede) quel versamento che effettuo sul c/c e' un versamento di deposito regolato dagli articoli 1834 e successivi; nei quali non e' specificato che la banca possa usare tali fondi per lucro personale (non faro' mai causa alla banca per questo, ma e' solo per cercare di capire meglio il meccanismo).
E nel caso del deposito, avendone io sempre la piena disponibilita' e potendo richiedere la restituzione in qualsiasi momento del depositato, "Il depositario deve usare nella custodia la diligenza del buon padre di famiglia" (art. 1768). Inoltre "Il depositario non può servirsi della cosa depositata né darla in deposito ad altri, senza il consenso del depositante" (art. 1770).


@Andrea4891:
Io non porto innanzi nessuna tesi, vorrei solo comprendere il cavillo giuridico al quale il sistema bancario fa riferimento per utilizzare i miei soldi per i propri affari.


ma veramentel'articolo 1834 recita cosi' e mi pare riguardi proprio i versamenti in conto corrente:

Art. 1834 Depositi di danaro

Nei depositi di una somma di danaro presso una banca, questa ne acquista la proprietà ed è obbligata a restituirla nella stessa specie monetaria (1272), alla scadenza del termine convenuto ovvero a richiesta del depositante, con l'osservanza del periodo di preavviso stabilito dalle parti o dagli usi (1782). Salvo patto contrario, i versamenti e i prelevamenti si eseguono alla sede della banca presso la quale si e costituito il rapporto.
 
ma veramentel'articolo 1834 recita cosi' e mi pare riguardi proprio i versamenti in conto corrente:

Art. 1834 Depositi di danaro

Nei depositi di una somma di danaro presso una banca, questa ne acquista la proprietà ed è obbligata a restituirla nella stessa specie monetaria (1272), alla scadenza del termine convenuto ovvero a richiesta del depositante, con l'osservanza del periodo di preavviso stabilito dalle parti o dagli usi (1782). Salvo patto contrario, i versamenti e i prelevamenti si eseguono alla sede della banca presso la quale si e costituito il rapporto.

A questo ti ho gia risposto. La proprieta' passa al depositario in quanto io deposito beni mischiabili con altri della stessa natura e fattzza e ne ritirero' l'equivalente esatto , in quanto a quantità e qualità, ma in nessun caso riceverò le stesse unita' specifiche consegnate.
Questo non presuppone in alcun modo che il depositario possa utilizzare tali beni per i suoi fini ma solo che li custodisca con la diligenza del buon padre di famiglia.
Se questo avviene, come avviene per il denaro, ci deve essere un cavillo.
 
da questo nasce una riflessione sulla legittimita' delle leggi che limitano i pagamenti in contanti

si potrebbe obbiettare che l'obbligo del pagamento tramite conto corrente e strumenti ad esso subordinati, sia in realta' un obbligo a privarsi della proprieta' del danaro e contrarre solo un credito coatto

in tal caso si tratterebbe di una legge d'esproprio vero e proprio, a favore di terzi, che con tuta probabilita' e' contraria allo stato di diritto

chissa' se qualche avvocato con gli attributi volesse affrontare la questione di fronte agli organi giurisdizionali adeguati?

In effetti le cose stanno proprio così, però legittimità o non legittimità, come direbbe Sordi:

"Io (banca) so io, e voi non siete un c."

Per questo ci vorrebbe un cc a valuta elettronica a corso legale.
 
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