vincitore concorso demansionato

Possiamo prendere per buone le tue affermazioni anche per chi lavora nel campo dell'istruzione?
Anche quelli sono dipendenti pubblici o sbaglio?

non ho mai lavorato nel campo dell'istruzione (se non un brevissimo periodo post laurea in università, non segnato nella lista, come non ho segnato altre brevi esperienze) per cui non ho una visione da dentro, ma conosco piuttosto bene insegnanti (sia delle elementari che delle superiori, e universitari - limitatatamente a settori scientifici e tecnologici) che si sbattono parecchio e anche li' mi sembra che il carico di lavoro sia aumentato nel tempo. Forse resistono sacche di vecchi lavativi, ma se i dirigenti fanno il loro lavoro sono casi isolati
 
Tu non eri il dipendente inps che dicevi che allo scoccare del tempo ti cascava la penna immediatamete? E che c'era una stuola di vecchi dipendenti che se la prendono stra-stra comoda :clap:

quello lo sostenesti tu. Comunque hai ragione alle 15 stacco dall'ufficio, 35 giorni di ferie l'anno e sabato e domeniche ovviamente libere :)
 
Vedi confermi altro che 50/55 ore medie settimanali... forse sono a zelig :D

Vabbè ma le amministrazioni pubbliche sono decine di migliaia e i lavoratori pubblici poco più di 3 milioni e tutti diversi. Così come esistono lavori privati dove lo straordinario è la norma, oppure dove stakanovisti instancabili lavorano e lavorano anche senza obbligo di rimanere ore in più, così da qualche parte nel pubblico accadrà. Non è la norma, ma mi sembra l'utente non ne faceva una generalizzazione (come non si può fare ovviamente nel lavoro privato, dove c'è anzi ancor più varianza forse).
 
di solito ai concorsi si presenta gente che viene da altri lavori precari nel nostro settore (pubblico) oppure gente che ha appena finito gli studi, saltuariamente disoccupati con esperienze pregresse nel settore privato, raramente gente con contratti TI nel privato (appunto due negli ultimi 12 anni, se andiamo piu' indietro anche io sono un caso del genere)

non rispondo sul resto perche' evidentemente è inutile

scusami, mi hai incuriosito. Ma in che settore lavori? io lavoro nel privato e ti posso dire che gli straordinari li faccio e non sono pagati, in più ho sempre la spada di Damocle in testa, non si farebbero scrupoli a licenziare, infatti 2 anni fa hanno licenziato due mie colleghe. Ho un sacco di amiche che hanno iniziato nel privato e poi hanno fatto i concorsi nel pubblico, anche ultra quarantenni, loro sono rinate. Da donna poi è anche peggio.Una mia amica, lavora al Mef, fa straordinari esclusivamente perché sono pagati, entra alle 8 e esce la sera tardi. Non mi pare si uccida di lavoro. Poi dipende da uno come lavora, un'altra mia amica, è la classica persona lenta in qualsiasi cosa che fa, ora insegna, lei lavora fino a mezzanotte e anche nel fine settimana, almeno così dice. Pensa che è stata anche richiamata dalla preside perchè si sono lamentati per la lentezza con cui spiega
 
io lavoro nel privato, ma svolgo un lavoro di consulenza nel settore pubblico, per cui i miei colleghi di lavoro sono nel pubblico e conosco l'ambiente. Vi assicuro che c'è una differenza abissale, e ne ho cambiati vari, loro non hanno assolutamente la percezione di precarietà che ha, purtroppo, il privato, la mole di lavoro è uguale, ma mediamente lo stipendio è superiore (straordinari, indennità, ecc.), hanno tutele elevatissime. Se fanno un pò di più della norma sembra che abbiano fatto chissà che impresa titanica, nel privato se chiedono di più devi farlo e basta.
 
loro non hanno assolutamente la percezione di precarietà che ha, purtroppo, il privato, la mole di lavoro è uguale, ma mediamente lo stipendio è superiore (straordinari, indennità, ecc.), hanno tutele elevatissime. .

Ma sì, cose dette e ridette: ovvio che non hanno percezione di precarietà, è il posto fisso per antonomasia. Stipendio superiore se rapportato alle ore lavorate, altrimenti siamo là (e grande variabilità tra sud-centro-nord ovviamente).
 
purtroppo temo che proseguire questo discorso sia inutile. La mia personale esperienza è al contrario di questi pregiudizi:

- stipendio molto inferiore a chi fa lavoro simile nel privato
- orari assurdi
- ferie che vengono semplicemente cancellate
- obbiettivi da raggiungere assai piu' ambiziosi delle risorse a disposizione
- telefonate, mail a tutte le ore con richieste pressanti, anche nel fine settimana e feste comandate (diritto alla disconnessione inesistente)
- fino a prima del covid, trasferte massacranti senza nessuna remunerazione oltre allo stipendio (anzi: rimborso a pie' di lista che non copre tutte le spese, quindi qualcosa resta sempre fuori)

poi sicuramente ci sono dei vantaggi: per esempio la possibilità di gestire autonomamente gli orari di lavoro, che pero' non significa che posso lavorare quando voglio purche' faccia 36 ore settimanali e raggiunga gli obbiettivi, perche' ci sono ovviamente dei vincoli (di compresenza con altri, meeting, necessita' di fare determinati lavori in orari ben precisi per mille motivi, etc. etc...), ma è certamente un gran vantaggio

personalmente la precarietà la percepisco comunque, per esempio legata alla possibilità futura di non essere messa in condizioni di fare il mio lavoro, o di non essere piu' in grado di farlo, o al futuro del paese e anche alla possibilità di licenziamento in condizioni di grave crisi
percepisco meno la paura di rimanere a lungo senza lavoro (ferma restando la paura di essere un giorno nell'impossibilità di lavorare proprio), ma perche' ricevo con regolarita' offerte di lavoro unsolicited sia da privati locali che dall'estero, il che mi fa un po' pensare che forse le competenze che ho sviluppato e continuo a sviluppare con perseveranza, studio e a volte assumendomi il rischio di prendermi la responsabilità di fare cose nuove, dal mio primo lavoro fino ad oggi, abbiano un certo mercato
 
Ultima modifica:
- stipendio molto inferiore a chi fa lavoro simile nel privato
comparato con l'estero forse si, in Italia sicuramente no

- orari assurdi
ma per piacere

- ferie che vengono semplicemente cancellate
ma per piacere

- obbiettivi da raggiungere assai piu' ambiziosi delle risorse a disposizione
vediamo, un impiegato comunale (giusto per fare l'esempio classico della PA) quale obbiettivo ha? il rilascio di x certificati al mese? e poi questi obbiettivi ti comportano dei premi produzione? e chi lavora nel privato e premi produzione non li ha?


- telefonate, mail a tutte le ore con richieste pressanti, anche nel fine settimana e feste comandate (diritto alla disconnessione inesistente)
se non sei capace di staccare dal lavoro è colpa tua, non dal fatto che il lavoro sia pubblico o privato, figuriamoci se nel privato le cose che hai descritto non succedono

- fino a prima del covid, trasferte massacranti senza nessuna remunerazione oltre allo stipendio (anzi: rimborso a pie' di lista che non copre tutte le spese, quindi qualcosa resta sempre fuori)
vai nel privato allora, li troverai tutto rose e fiori, non mi capacito perché non hai ancora accettato una delle tante offerte di lavoro che ti arrivano
 
vai nel privato allora, li troverai tutto rose e fiori

Non troverà tutto rose e fiori, nel privato va avanti e sopravvive solo chi è veramente capace e competente, gli altri vengono "rottamati" nel brevissimo periodo nonostante le "presunte" tutele esistenti un tempo.
Lavorare nel privato è una sfida, nel pubblico ci trovi di tutto, persone capaci e competenti ma anche molti completamente incapaci e la cui presenza si rivela addirittura dannosa per la società.
E le due categorie nel pubblico convivono tranquillamente per tutta la loro vita lavorativa.
 
comparato con l'estero forse si, in Italia sicuramente no
anche comparato con l'Italia, ho contatti stretti con le aziende e so che stipendi hanno quelli che fanno lavori comparabili al mio
chiaro, con l'estero c'è piu' divario
il problema non è tanto lo stipendio iniziale, ma le scarse possibilità di carriera (le responsabilità aumentano ma formalmente rimani come sei entrato)

per quanto riguarda gli orari, ti parlo dei miei e di quelli dei colleghi

le ferie residue vengono cancellate al 31/8, per piacere cosa?

vediamo, un impiegato comunale (giusto per fare l'esempio classico della PA) quale obbiettivo ha? il rilascio di x certificati al mese? e poi questi obbiettivi ti comportano dei premi produzione? e chi lavora nel privato e premi produzione non li ha?

non conosco il lavoro dell'impiegato comunale, noi premi di produzione non li abbiamo. Pero' abbiamo obbiettivi ben definiti e revisioni sia interne che esterne, audit etc...

se non sei capace di staccare dal lavoro è colpa tua, non dal fatto che il lavoro sia pubblico o privato, figuriamoci se nel privato le cose che hai descritto non succedono

puo' essere, ma è un problema diffuso anche tra i miei colleghi, se un lavoro deve essere portato a termine che si fa? qui secondo me c'è una grossa differenza tra lavorare nel privato o nel pubblico: se lavoro nel privato e faccio piu' di quello per cui sono pagata, l'unico risultato è che arricchisco qualcuno, e non è giusto. Se lavoro nel pubblico, lavoro per il bene comune, quindi è piu' difficile dire "basta"

vai nel privato allora, li troverai tutto rose e fiori, non mi capacito perché non hai ancora accettato una delle tante offerte di lavoro che ti arrivano

come ho scritto fin dall'inizio, per me il pubblico ha un grosso vantaggio che compensa il resto: il fatto di lavorare per il bene comune e non per arricchire qualcuno (neanche se fossi io).Pero' c'è un tradeoff da fare, non va bene qualsiasi condizione perche' tanto c'è quel vantaggio li'. Per ora, con le condizioni attuali, complessivamente sono ancora in positivo

ma non è che il pubblico sia quel regno delle favole che vi immaginate
 
Non troverà tutto rose e fiori, nel privato va avanti e sopravvive solo chi è veramente capace e competente, gli altri vengono "rottamati" nel brevissimo periodo nonostante le "presunte" tutele esistenti un tempo.
Lavorare nel privato è una sfida, nel pubblico ci trovi di tutto, persone capaci e competenti ma anche molti completamente incapaci e la cui presenza si rivela addirittura dannosa per la società.
E le due categorie nel pubblico convivono tranquillamente per tutta la loro vita lavorativa.

hai ragione, pero' su questo la differenza grossa è tra grandi realta' (incluso il pubblico) e piccole. Ho un po' di dimestichezza con banche e grandi aziende (multinazionali) e gli imboscati li' sopravvivono tranquillamente.
 
comparato con l'estero forse si, in Italia sicuramente no


ma per piacere


ma per piacere


vediamo, un impiegato comunale (giusto per fare l'esempio classico della PA) quale obbiettivo ha? il rilascio di x certificati al mese? e poi questi obbiettivi ti comportano dei premi produzione? e chi lavora nel privato e premi produzione non li ha?



se non sei capace di staccare dal lavoro è colpa tua, non dal fatto che il lavoro sia pubblico o privato, figuriamoci se nel privato le cose che hai descritto non succedono


vai nel privato allora, li troverai tutto rose e fiori, non mi capacito perché non hai ancora accettato una delle tante offerte di lavoro che ti arrivano

Ahahah qui ormai e' il festival della barzelletta. Allora il mese scorso ho rinnovato la carta identita' dopo che avevo prenotato via web praticamente un mese prima.
Arrivo e ho capito come mai un mese di attesa ... per evitare code o assemblamenti paraticamente c'erano 7/8 dipendenti ma ognuno riceveva 1 persona ogni 20 minuti quando a fare il documento ci vuole in media 7/8 min. Tutti a grattarsi nel nome del covid.
Ah poi ovviamente super puntuali :wall:
 
se lavoro nel privato e faccio piu' di quello per cui sono pagata, l'unico risultato è che arricchisco qualcuno, e non è giusto. Se lavoro nel pubblico, lavoro per il bene comune, quindi è piu' difficile dire "basta"

Che mentalita' orribile .... detto senza offesa.

Molti lavoratori pubblici, anche quelli che lavorano bene, e sopratutto quelli dediti all'applicazione delle astruserie burocratiche Italiane, con il loro lavoro in realta' non fanno altro che peggiorare la qualita' della vita del loro prossimo. Peraltro molte sono bravissime persone e lo fanno loro malgrado, ma sono assolutamente convinto che se venissero licenziati dalla sera alla mattina l'economia italiana rifiorirebbe in breve.

Viceversa chi lavora bene nel privato contribuisce allo sviluppo di un'azienda e quindi a nuove assunzioni e opportunita' per i giovani, allo sviluppo dell'economia in generale, e nel caso delle public companies anche al pagamento di cedole e dividenti che aumentano la ricchezza privata (che e' una cosa positiva) ma anche alimentano i fondi pensione, le assicurazioni e via dicendo.
 
I compiti non sono impossibili, sono solo tantissimi

è brutto dirlo ma nel pubblico è così. alcuni uffici sottodimensionati dove uno lavora per tre ed altri dove tre fanno il lavoro di uno.
per quanto quotato ringrazia che hai solo problemi di mole di lavoro, sarebbe molto ma molto peggio se tu non sapessi da che parti pigliare in termini di svolgimento del lavoro.....della serie ti hanno messo li e nessuno ti ha spiegato nulla.
 
purtroppo temo che proseguire questo discorso sia inutile. La mia personale esperienza è al contrario di questi pregiudizi:

- stipendio molto inferiore a chi fa lavoro simile nel privato
- orari assurdi
- ferie che vengono semplicemente cancellate
- obbiettivi da raggiungere assai piu' ambiziosi delle risorse a disposizione
- telefonate, mail a tutte le ore con richieste pressanti, anche nel fine settimana e feste comandate (diritto alla disconnessione inesistente)
- fino a prima del covid, trasferte massacranti senza nessuna remunerazione oltre allo stipendio (anzi: rimborso a pie' di lista che non copre tutte le spese, quindi qualcosa resta sempre fuori)

poi sicuramente ci sono dei vantaggi: per esempio la possibilità di gestire autonomamente gli orari di lavoro, che pero' non significa che posso lavorare quando voglio purche' faccia 36 ore settimanali e raggiunga gli obbiettivi, perche' ci sono ovviamente dei vincoli (di compresenza con altri, meeting, necessita' di fare determinati lavori in orari ben precisi per mille motivi, etc. etc...), ma è certamente un gran vantaggio

personalmente la precarietà la percepisco comunque, per esempio legata alla possibilità futura di non essere messa in condizioni di fare il mio lavoro, o di non essere piu' in grado di farlo, o al futuro del paese e anche alla possibilità di licenziamento in condizioni di grave crisi
percepisco meno la paura di rimanere a lungo senza lavoro (ferma restando la paura di essere un giorno nell'impossibilità di lavorare proprio), ma perche' ricevo con regolarita' offerte di lavoro unsolicited sia da privati locali che dall'estero, il che mi fa un po' pensare che forse le competenze che ho sviluppato e continuo a sviluppare con perseveranza, studio e a volte assumendomi il rischio di prendermi la responsabilità di fare cose nuove, dal mio primo lavoro fino ad oggi, abbiano un certo mercato

negli anni 90-2000 forse erano più pagati nel privato, ma dipende sempre dai settori, per dirti due miei amici, ingegneri del politecnico di Torino, ottimi lavori entrambi con stipendi alti. Uno lavora in Nokia, ora diventata Alcatel, ma è sempre precario, l'altro ha vinto un concorso all'asl, ora è direttore informatico. Secondo te chi guadagna di più? quindi anche nel pubblico si può fare carriera anzi è più semplice e poi non ti caccia nessuno. Due miei amici, dirigenti, sono stati licenziati nel privato, mandati via da un giorno all'altro. Nel pubblico succede? credo proprio di no. Varie mie amiche dopo le gravidanze sono passate dal privato al pubblico, una anche con un notevole aumento di stipendio. Sono rinate. Se puoi in che settore lavori? il tuo mi sembra sui generis
 
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