Si tratta di costi inerenti la sicurezza sul denaro contante che non vengono esplicitati ma gravano comunque sul sistema, quindi su tutti noi. Quando vai a prelevare il cash al bamcomat non ti viene chiesta al momento nessuna commissione.
Ma la tua banca sostiene dei costi per la gestione del cash (la manutenzione del sistema ATM, la carta delle ricevute, il furgone portavalori, i dipendenti della società portavalori, assicurazioni etc.) e stai tranquillo che quei costi te li infila da qualche parte.
Italia è uno dei paesi del mondo avanzato occidentale dove circola la maggiore quantità di contante ed è anche il paese dove i servizi bancari sono tra i più cari. Chissà se anche per questo esiste una correlazione tra le due cose ? Sarebbe curioso approfondire.
Illimity è una banca che offre il proprio conto corrente a canone zero.
Infatti Illimity guardacaso non ha filiali, non ha sportelli ATM e quindi probabilmente non ha costi di gestione del denaro.
Che il contante abbia un costo è ovvio. Da anni si pubblicano stime grossolane e pure esagerate (sembrano un po' i comunicati di certe associazioni di consumatori) infatti guarda caso sono stime di fonte finanziaria e puntano a spingere i pagamenti con carta. E soprattutto si evita di specificare che la maggioranza dei costi del contante è a carico del sistema bancario.
Tu dici che poi questo costo viene ribaltato ai clienti ma è un discorso da economia del sottoscala. Non esiste in economia un legame così ferreo, a maggior ragione se parliamo di costi incerti e annacquati nelle voci generali. D'altro canto invece è più facile che sia il commerciante a rigirarti il costo del pagamento digitale.
Grazie anche alla spinta mediatica le banche possono risparmiare dal minor utilizzo dei contanti e guadagnare sull'utilizzo delle carte. Ora chiediti: se per loro fosse così conveniente far a meno del contante visto che ne subiscono la maggioranza dei costi, perché non azzerano i grossi ricavi sulle carte lavorando a margine zero?! Sarebbe la classica situazione win-win, non lo è perché le premesse, che sono anche le tue, non sono così solide.
Che l'italia sia uno dei paesi avanzati dove i servizi bancari costano di più è generico e aggiungo sbagliato. Ti posso dire con sicurezza totale, avendolo sperimentato in prima persona, che in Italia siamo stati il bengodi in Occidente. Conti correnti con carte a zero spese come avveniva facilmente da noi fino qualche anno fa, anche presso banche tradizionali, te li sognavi all'estero.
L'italia era (può esser lo sia ancora) e nettamente la nazione con più traders privati grazie a fineco, directa e co. al top per condizioni e efficienza .
In italia negli ultimi anni siamo peggiorati ma la motivazione sono i tassi negativi, non certo l'abuso del contante. E comunque se uno prova, ancor più se provava anni fa, a aprire un conto e un dossier in banca italiana o estera la differenza la vede e vedeva. Te lo posso confermare per esperienza diretta.
Addirittura quando iniziai a pensar di trasferirmi all'estero, un mio problema era come mantenere conti e dossier italiani visto che da residente estero non sempre era possibile.
Se poi mi parli delle statistiche che girano quelle oltre che discutibili, fanno riferimento al listino (senza considerare i pacchetti) o spesso a uno storico. I costi pertanto non dipendono dall'uso dei contanti ma da una massa di clienti che si tiene le condizioni di 20-40 anni fa per ignoranza finanziaria e economica: c'è ancora tanta gente che paga la custodia titoli.
In Italia paghiamo di più per i finanziamenti, ovvio visto lo spread e il costo di raccolta. Così come paghiamo di più per il risparmio gestito. Ma anche qui non c'entrano i contanti, bensì ignoranza finanziaria e io aggiungo il chiuder gli occhi da parte delle autorità perché al sistema serve che le banche rimangano solide e acquistino btp.
L'esempio di illimity è fuori luogo. Tu fai il solito errore di chi analizza tutto partendo dal risultato finale che vuoi raggiungere.
Devi guardar a tutte le variabili, nel caso al business core per capire le strategie di una banca. illimity è una banca che opera in npl e finanziamenti a ambiti specifici di pmi. Non è una banca retail, ma ha creato come tante altre (tutte quelle che oggi offrono i migliori cd) prodotti ad hoc per fare essenzialmente raccolta.
Non ti dà quindi il conto a zero perché non tratta contanti. Primo non è vero, i costi per prelievi e versamenti indirettamente o direttamente li ha. Secondo a differenza di fineco, webank, widiba, hello bank etc. guadagna con le imprese e il retail gli serve per abbassar i costi di raccolta pertanto sarebbe controproducente che gli faccia pagar il conto.
In generale comunque trovo ridicola la discussione sui contanti. Pago quasi sempre con lo smartphone, pure il caffé. Ma quando sento dire che siamo arretrati perché usiamo troppo i contanti mi sembra di esser preso per il c.
(mi ricorda quando una volta si diceva che eravamo il paese che leggeva meno giornali facendo passar il messaggio che eravamo arretrati e ignoranti. Poi trovavi che i giornali più venduti in uk o germania erano una sorta di novella2000 con tette e gossip in prima pagina).
Classico luogo comune per generare sensi di inferiorità e colpa, e far veder che si fa qualcosa per innovazione e/o evasione quando invece non rientra nemmeno nelle 100 priorità di cui invece non si parla.
E non è nemmeno il problema dell'evasione. Non mi dilungo su quanto sia fuorviante il discorso.
Basterebbe appunto pensare alle priorità. A partire dall'incrociare i dati che l'ade ha già a disposizione (dichiarazioni, conti, investimenti, immobili, veicoli ...).
Qui stranamente la grancassa mediatica non batte andando dietro a battaglie di retroguardia (ma anche di convenienza visto che alle banche conviene) come questa dei contanti. Secondo me anche perché con l'incrocio dei dati risalterebbero subito i nomi di personaggi mediatici.
A volte invece è solo un discorso politico per cui si deve sempre parlar male e non metter in risalto le cose positive. Es.nella manovra per ora c'è l'introduzione di regole più rigide alla chiusura e riapertura delle partite iva. Questa misura da sola crea 100 volte più problemi agli evasori seriali rispetto alla soglia del contante. Ma vallo a raccontare ai giornali.
Sono andato lungo ma è utile anche un'ulteriore considerazione economica.
Immaginiamo una banale situazione in cui il totale delle transazioni annue ammonti alla massa monetaria del paese. Con i pagamenti totalmente elettronici ogni anno banche e nexi di turno preleverebbero dal sistema una % della massa. Dopo anni avremmo una concentrazione assurda in mano a poche società.
Nn a caso si sta studiando l'euro digitale che è una risposta a questi rischi non certo alle cripto (basta leggersi le interviste di Panetta). Guarda caso il vero problema qui, al di là di quelli tecnici, è economico. Come evitare di spiazzare le banche.
Il senso è che, pure io che sono liberalista, sostengo che se si spinge sulla digitalizzazione del contante, allora deve esser una cosa pubblica gestita centralmente senza intermediari privati. Altrimenti stai concentrando un potere enorme nelle mani di pochi, altro che innovazione e lotta all'evasione.
Di battaglie politiche per l'euro digitale però guarda caso in italia non se ne parla. A dimostrazione di come il problema non sia la digitalizzazione ma da una parte business, dall'altra una facile propaganda per far pensare si faccia qualcosa.