Per "processo" intendi che stai gradualmente uscendo da una gestione patrimoniale?
Se può esserti utile, considera che io, pur ritenendo di avere buone conoscenze finanziarie, e pur odiando profondamente il sistema utilizzato dalle gestioni, preferisco mantenere una parte del mio ptf in gestione.
La motivazioni sono queste:
- Mi sento più sicuro, poiché più diversificato, nel far gestire una parte del ptf da un'altra persona che non sia io (sulla quale ovviamente io riponga fiducia e competenza).
- I fondi permettono di accedere a mercati e prodotti finanziari, a me altrimenti preclusi, necessari per la più corretta diversificazione. La gestione patrimoniale, se con commissioni convenienti e concordate, può permettere di accedere ai fondi in modo più conveniente rispetto all'acquisto diretto (ma spesso non è così, anzi quasi sempre non è così per gli investitori poco preparati).
- Con una parte di ptf investita nella gestione patrimoniale posso ottenere migliori condizioni e migliori commissioni anche sulla parte di ptf che gestisco autonomamente.
Comunque, il motivo per cui odio la gestione patrimoniale è legato esclusivamente alle modalità di pagamento del servizio. Ogni servizio andrebbe pagato in base all'efficienza, invece nella gestione patrimoniale è tutto nascosto (in modo quasi truffaldino) nelle commissioni retrocesse dai fondi agli intermediari oppure, in alcuni casi meno frequenti, nelle commissioni di collocamento.
Per questo motivo ho scelto una gestione patrimoniale che mi restituisce integralmente le commissioni retrocesse dei fondi, e quindi mi addebita solo una commissione percentuale annua sul controvalore del gestito. Io preferirei pagare una commissione calcolata sulla performance del gestito, ma al mento questo non lo fa nessuno (chissà perché), ma perlomeno nel mio caso il gestore non è in conflitto di interessi ed è libero di scegliere i fondi ritenuti migliori anziché quelli con commissioni retrocesse più elevate.
Ma tornando a te, in ptf hai solo due tipologie?
Aspi e CD?