03.10. 15:42 - Auto: produzione globale oltre 100 mln entro 2017 (Euler Hermes)
PARIGI (MF-DJ)--La produzione globale di autovetture supererà le 100
milioni di unità l'anno entro il 2017.
La previsione e' parte di una nuova ricerca di Euler Hermes, società del
gruppo Allianz specializzata nell'assicurazione crediti, pubblicata alla
vigilia dell'apertura al pubblico del Salone dell'Auto di Parigi.
Lo studio fornisce un quadro positivo del settore con una produzione
globale di nuovo in crescita del 4% nel medio termine. "Il mercato
automobilistico globale sembra tornare in pista, dopo aver perso terreno
durante la crisi finanziaria", afferma Ludovic Subran, capo economista di
Euler Hermes. "Durante tale periodo la produzione si è spostata verso le
nuove economie, dove il tasso di dotazione di autovetture resta ancora
molto basso - il 2% in India e il 5% in Cina - con buone prospettive di
crescita a lungo termine, in quanto questi numeri sono destinati a
crescere".
Secondo lo studio, il motore principale della crescita globale
continuerà ad essere la Cina, che nel 2009 ha superato gli Usa come primo
produttore automobilistico al mondo e quest' anno e' destinata a produrre
almeno 20 milioni di veicoli.
La previsione di crescita per l'industria automobilistica e' valida
nonostante il prolungato rallentamento dei principali mercati europei come
la Francia e l'Italia, la cui produzione è destinata a restare ferma a
meno della metà del picco ante-crisi, e dei livelli di produzione in
caduta in paesi come il Brasile e la Russia. Per quanto riguarda gli altri
paesi, la Germania resta solida con una crescita prevista per quest'anno
al 6% mentre la Spagna dovrebbe riportare una crescita a doppia cifra,
anche se parte da un livello più basso rispetto alla maggioranza dei paesi
europei.
Lo studio di Euler Hermes riconferma anche la "reindustrializzazione" in
corso sia nel Regno Unito che negli Usa, le cui modifiche strutturali
hanno contribuito al ritorno della produzione ai livelli precedenti la
crisi del 2008. "Questo spostamento della produzione ha impattato alcune
economie più di altre," spiega l'autore della ricerca Yann Lacroix. "Per
esempio, la Germania ha prodotto più del quadruplo dei veicoli rispetto
alla Francia, mentre un decennio fa la differenza era meno del doppio.
L'industria americana ha riguadagnato la competitività persa. La forza
lavoro è stata ridotta di un quinto, molte linee di produzione sono state
chiuse e la gamma di prodotti completamente ristrutturata. Per quanto
riguarda il Regno Unito, grazie alla flessibilità del mercato del lavoro e
ad un regime fiscale sempre più favorevole alle imprese, il paese è
tornato ad essere un produttore automobilistico di classe mondiale".
Per il futuro lo studio sottolinea che se la Cina, il cui mercato è
dominato da società occidentali in joint venture con i produttori locali,
conserverà una crescita a doppia cifra, i prezzi di vendita dovranno
necessariamente diminuire e per garantirsi uno sviluppo sostenuto, i
produttori avranno bisogno di andare alla ricerca di nuovi clienti nella
Cina rurale, anche se un potere d'acquisto più basso significa che la
domanda di questi consumatori si rivolgerà verso prodotti più economici.
Con il 75% delle vendite globali concentrato in quattro aree geografiche
principali (Cina, Europa, Giappone e Usa), i mercati emergenti sono ancora
indietro in termini di volumi di vendita. Inoltre i tassi di dotazione di
autovetture delle famiglie subiscono l'impatto delle crisi economiche e
politiche.
"Nel breve periodo i grandi vincitori sembrano essere i principali
produttori di componenti per auto," ha aggiunto Subran. "Molte industrie
automobilistiche in corso di ristrutturazione si trovano posizionate in
aree di crisi e stanno investendo nelle aree di sviluppo. Tuttavia anche i
fornitori del settore si sono globalizzati e hanno riallocato le proprie
imprese per seguire la produzione automobilistica. In questo processo,
hanno smesso di fare affidamento sui mercati interni più deboli ed
aumentato il proprio potere di negoziazione. Questa scelta si è rivelata
ottimale per i loro margini, che sono cresciuti costantemente dal 2010 e
nel prossimo anno dovrebbero raggiungere un solido 7,5%".
mur