Vol. 139 Venezuela e PDVsa : Esperanza d'Escobar

Stato
Chiusa ad ulteriori risposte.
Fortuna che ci avevano ripensato :D

Screenshot_20190126-014021.jpg
 
Vanessa Pérez Díaz - vperez@larepublica.com.co



L'incontro pubblico non era solo per annunciare che questo fine settimana inizierà la socializzazione della legge delle guarentigie e Amnesty dall'Assemblea Nazionale e da chiamare per una nuova mobilitazione la prossima settimana, ma anche per far luce su come ottenere le risorse per l'esecuzione il programma del suo governo ha chiamato Plan País.

Una delle strategie sarà quella di ricorrere a organizzazioni internazionali come il Fondo Monetario Internazionale (FMI) e la Banca interamericana di sviluppo (IDB). Nel discorso pronunciato ieri da Guaidó, ha annunciato di essere in trattativa con l'IDB, anche se non ha offerto ulteriori dettagli.

Secondo la Reuters, i consiglieri Guaidó considerano nominare un rappresentante per la BIS e nominare una direttiva del petrolio venezuelano controllata statunitense, Citgo, come parte della strategia definita per ottenere al più presto possibile il sostegno finanziario dall'estero .

"Siamo concentrati sulla questione internazionale (...) L'obiettivo è quello di aumentare le risorse", ha detto una delle fonti informate dei primi compiti svolti da parte dell'opposizione che ha parlato con Reuters. Tuttavia, alla fine di quest'anno il FMI non aveva ancora detto se ha dato che il sostegno finanziario Venezuela.

"La prima cosa è proteggere le risorse e poi arriva una fase più complessa", ha detto Guaidó su come avrebbero eseguito una misura del genere. "Sarà messo in atto un quadro legale per l'uso e la disposizione di queste risorse."
Sebbene l'IDB non abbia parlato in proposito, il 23 gennaio, il capo dell'agenzia, Luis Alberto Moreno, ha espresso su Twitter la sua "volontà di lavorare con il presidente ad interim del Venezuela".

Guaidó ha dichiarato che "l'IDB è il luogo ideale in cui iniziare a cercare fondi per l'esecuzione del piano nazionale". Allo stesso modo, ha annunciato che sta preparando l'annuncio dei suoi ministri. "Gli appuntamenti" arriveranno a tempo debito. "

Il presidente ad interim del paese ha inoltre evidenziato che l'aiuto finanziario è già in arrivo, mettendo in evidenza la US $ 20 milioni sarà Uniti per la fornitura di farmaci per le istituzioni sanitarie in Venezuela.

"Se altri multilaterali riconoscono Guaidó, il team valuta anche la possibilità di emettere nuovo debito nel mercato internazionale, anche nel bel mezzo della violazione in cui il governo è caduto titolari Nicolas Maduro della maggior parte delle sue obbligazioni dalla fine del 2017 ", Ha rivelato Reuters.

"I creditori sanno che il Venezuela non può pagare il suo debito oggi, ma potrebbero negoziare con un governo di transizione", ha detto uno di quelli consultati dall'agenzia.
 
Vanessa Pérez Díaz - vperez@larepublica.com.co



L'incontro pubblico non era solo per annunciare che questo fine settimana inizierà la socializzazione della legge delle guarentigie e Amnesty dall'Assemblea Nazionale e da chiamare per una nuova mobilitazione la prossima settimana, ma anche per far luce su come ottenere le risorse per l'esecuzione il programma del suo governo ha chiamato Plan País.

Una delle strategie sarà quella di ricorrere a organizzazioni internazionali come il Fondo Monetario Internazionale (FMI) e la Banca interamericana di sviluppo (IDB). Nel discorso pronunciato ieri da Guaidó, ha annunciato di essere in trattativa con l'IDB, anche se non ha offerto ulteriori dettagli.

Secondo la Reuters, i consiglieri Guaidó considerano nominare un rappresentante per la BIS e nominare una direttiva del petrolio venezuelano controllata statunitense, Citgo, come parte della strategia definita per ottenere al più presto possibile il sostegno finanziario dall'estero .

"Siamo concentrati sulla questione internazionale (...) L'obiettivo è quello di aumentare le risorse", ha detto una delle fonti informate dei primi compiti svolti da parte dell'opposizione che ha parlato con Reuters. Tuttavia, alla fine di quest'anno il FMI non aveva ancora detto se ha dato che il sostegno finanziario Venezuela.

"La prima cosa è proteggere le risorse e poi arriva una fase più complessa", ha detto Guaidó su come avrebbero eseguito una misura del genere. "Sarà messo in atto un quadro legale per l'uso e la disposizione di queste risorse."
Sebbene l'IDB non abbia parlato in proposito, il 23 gennaio, il capo dell'agenzia, Luis Alberto Moreno, ha espresso su Twitter la sua "volontà di lavorare con il presidente ad interim del Venezuela".

Guaidó ha dichiarato che "l'IDB è il luogo ideale in cui iniziare a cercare fondi per l'esecuzione del piano nazionale". Allo stesso modo, ha annunciato che sta preparando l'annuncio dei suoi ministri. "Gli appuntamenti" arriveranno a tempo debito. "

Il presidente ad interim del paese ha inoltre evidenziato che l'aiuto finanziario è già in arrivo, mettendo in evidenza la US $ 20 milioni sarà Uniti per la fornitura di farmaci per le istituzioni sanitarie in Venezuela.

"Se altri multilaterali riconoscono Guaidó, il team valuta anche la possibilità di emettere nuovo debito nel mercato internazionale, anche nel bel mezzo della violazione in cui il governo è caduto titolari Nicolas Maduro della maggior parte delle sue obbligazioni dalla fine del 2017 ", Ha rivelato Reuters.

"I creditori sanno che il Venezuela non può pagare il suo debito oggi, ma potrebbero negoziare con un governo di transizione", ha detto uno di quelli consultati dall'agenzia.

governo di transizione?
o di transazione ?
 
Il presidente venezuelano Nicolas Maduro, si è detto pronto a incontrare Juan Guaidó, il presidente del Parlamento che si è autoproclamato presidente ad interim. "Mi impegno a favore di un dialogo nazionale. Oggi, domani, sempre. Personalmente, se devo andare a incontrare questo ragazzo, ci vado". La replica del leader dell'Assemblea nazionale è però stata netta: "non accetto un falso dialogo con Maduro".

Guaidó ha tenuto oggi un lungo discorso a Caracas incitando la folla a tornare in piazza la prossima settimana per chiedere le dimissioni di Maduro: "servono elezioni, elezioni parlamentari e per tutte le istituzioni del Paese". Ha poi invitato i cittadini a condividere le leggi del Paese sui social domenica, per una giornata di solidarietà e amicizia: "vorrei che si diffondessero le leggi, in modo che tutti le conoscano. Stampate articoli, e diffondenteli avvicinando i militari, i loro amici e le loro famiglie". L'esercito del Paese ha finora garantito il suo appoggio a Maduro.





"Non ci si può autoproclamare presidenti" ha detto Maduro nel corso di una conferenza stampa. "In qualsiasi Paese al mondo l'atto di assumere un incarico istituzionale è investito da un protocollo di autorità, di fronte a un'autorità legittima".

ll Messico si era detto pronto ad accogliere un eventuale incontro tra Maduro e Guaidó, per avviare un dialogo sulla crisi politica che sta scuotendo il Paese e che ha già diviso l'opinione pubblica nel resto del mondo tra i Paesi a favore e quelli contrari al cambio di leadership.

Domani ci sarà il Consiglio di sicurezza dell'Onu convocato d'urgenza dagli Stati Uniti per discutere della situazione nel Paese. Il segretario di Stato Usa, Mike Pompeo, chiederà di riconoscere Guaidó come colui in grado di "mettere in piedi un governo di transizione per il ripristino della democrazia e dello stato di diritto". Mosca però ha già reso noto che si opporrà alla richiesta. La Cina, uno degli altri membri permanenti del Consiglio, aveva fatto sapere ieri di voler rispettare la sovranità nazionale del Venezuela e aveva chiesto agli Stati Uniti di non interferire nella crisi politica interna del Paese.

L'Unione europea intanto sta preparando una "dichiarazione comune" per chiedere a Maduro di convocare rapidamente elezioni. In mancanza di elezioni diversi Paesi Ue, tra cui Spagna e Germania, sono comunque pronti a sostenere Guaidó come presidente ad interim.

(LaRepubblica)
 
Il presidente venezuelano Nicolas Maduro, si è detto pronto a incontrare Juan Guaidó, il presidente del Parlamento che si è autoproclamato presidente ad interim. "Mi impegno a favore di un dialogo nazionale. Oggi, domani, sempre. Personalmente, se devo andare a incontrare questo ragazzo, ci vado". La replica del leader dell'Assemblea nazionale è però stata netta: "non accetto un falso dialogo con Maduro".

Guaidó ha tenuto oggi un lungo discorso a Caracas incitando la folla a tornare in piazza la prossima settimana per chiedere le dimissioni di Maduro: "servono elezioni, elezioni parlamentari e per tutte le istituzioni del Paese". Ha poi invitato i cittadini a condividere le leggi del Paese sui social domenica, per una giornata di solidarietà e amicizia: "vorrei che si diffondessero le leggi, in modo che tutti le conoscano. Stampate articoli, e diffondenteli avvicinando i militari, i loro amici e le loro famiglie". L'esercito del Paese ha finora garantito il suo appoggio a Maduro.





"Non ci si può autoproclamare presidenti" ha detto Maduro nel corso di una conferenza stampa. "In qualsiasi Paese al mondo l'atto di assumere un incarico istituzionale è investito da un protocollo di autorità, di fronte a un'autorità legittima".

ll Messico si era detto pronto ad accogliere un eventuale incontro tra Maduro e Guaidó, per avviare un dialogo sulla crisi politica che sta scuotendo il Paese e che ha già diviso l'opinione pubblica nel resto del mondo tra i Paesi a favore e quelli contrari al cambio di leadership.

Domani ci sarà il Consiglio di sicurezza dell'Onu convocato d'urgenza dagli Stati Uniti per discutere della situazione nel Paese. Il segretario di Stato Usa, Mike Pompeo, chiederà di riconoscere Guaidó come colui in grado di "mettere in piedi un governo di transizione per il ripristino della democrazia e dello stato di diritto". Mosca però ha già reso noto che si opporrà alla richiesta. La Cina, uno degli altri membri permanenti del Consiglio, aveva fatto sapere ieri di voler rispettare la sovranità nazionale del Venezuela e aveva chiesto agli Stati Uniti di non interferire nella crisi politica interna del Paese.

L'Unione europea intanto sta preparando una "dichiarazione comune" per chiedere a Maduro di convocare rapidamente elezioni. In mancanza di elezioni diversi Paesi Ue, tra cui Spagna e Germania, sono comunque pronti a sostenere Guaidó come presidente ad interim.

(LaRepubblica)

Quanto è furbo sto Maduro, l'avevamo sottuvalutato un po tutti questo è una faina invece.
Sa benissimo che tirarla per le lunghe giocherebbe senza dubbio a suo favore e cerca di allungare il brodo.
Se non è lui ha ottimi consiglieri attorno.
 
Quanto è furbo sto Maduro, l'avevamo sottuvalutato un po tutti questo è una faina invece.
Sa benissimo che tirarla per le lunghe giocherebbe senza dubbio a suo favore e cerca di allungare il brodo.
Se non è lui ha ottimi consiglieri attorno.

il golpe è sostanzialmente fallito , anche se in modo meno cruento di quanto avvenne in turchia per erdoganz, ma l'esito è sostanzialmente analogo , cioè un flop

se anche trump mettesse sanzioni contro l'export di greggio venezolano , poco male....tieni presente che il mercato di sbocco per il petrolio venezuelano a regime sarà la Cina e altri paesi fuori dal blocco occidentale !

indi per cui ero e sto dalla parte di Maduro e credo che farà una proposta di ristrutturazione , anche se nn a breve , dati gli ultimi gravi accadimenti

adios
 
Però....

Venezuela, "Senza Putin gia ci sarebbe stato un intervento armato USA" - Di Battista - Sputnik Italia

Venezuela, "Senza Putin già ci sarebbe stato un intervento armato USA" - Di Battista
© REUTERS / Carlos Garcia Rawlins
Mondo
13:22 25.01.2019(aggiornato 13:26 25.01.2019) URL abbreviato
15655

L'ex deputato del M5S sulla sua pagina Facebook: "Comunque la pensiate su Putin dovreste riconoscere che per la pace a livello mondiale una Russia forte politicamente è fondamentale".

Il leader dell'opposizione, Juan Guaidò, si è dichiarato mercoledì il 23 gennaio capo provvisorio del Venezuela per la durata del governo provvisorio nel paese. Gli Stati Uniti e un certo numero di altri paesi hanno subito riconosciuto Guaidò e hanno chiesto al presidente Nicolas Maduro, che non considerano il capo di Stato legittimo, di non intraprendere azioni militari contro l'opposizione.

L'ex deputato del Movimento 5 Stelle Alessandro di Battista ha pubblicato su Facebook un post intitolato "Meno male che c'è Putin", in cui ha preso posizione sulla crisi Venezuelana.

"Guardate la crisi venezuelana. Senza Putin già ci sarebbe stato un intervento armato USA (che non escludo purtroppo ancora del tutto). Qua non si tratta di stare o non stare con Maduro. Io non l'ho mai difeso come non ho mai difeso Gheddafi (e ovviamente non li sto paragonando). Qua si tratta di evitare che il Venezuela già martoriato dalle violenze possa diventare una Libia sudamericana", ha osservato.

"L'Italia ha il dovere di scongiurare qualsiasi ipotesi di intervento armato in Venezuela. Sarebbe una tragedia ancor peggiore per la popolazione. Questo Putin l'ha capito, Macron evidentemente no!", ha concluso.

Il 21 gennaio sono iniziate proteste di massa in Venezuela contro l'attuale presidente del paese, Nicolas Maduro. Il 23 gennaio, il capo dell'Assemblea nazionale di opposizione, Juan Guaidò, si è proclamato l'attuale presidente del Venezuela, ed è stato immediatamente riconosciuto dagli Stati Uniti e da un certo numero di paesi dell'America Latina.

Maduro, che è entrato nel suo secondo mandato a gennaio, ha risposto rompendo le relazioni con gli Stati Uniti. La Russia ha sostenuto Maduro come legittimo presidente del Venezuela.
 
Crisi Venezuela. Mons. Parra (arcivescovo di Coro): "Maduro si ritiri per il bene del popolo" | AgenSIR

Molti ragazzi presenti alla Gmg ci hanno detto che la loro speranza è che si esca presto da questa situazione e che Maduro faccia un passo indietro.
Dico con tutta sincerità, personalmente. Credo che sì, sia proprio così. Mi ricordo della storia del Venezuela. Si racconta che il 19 aprile del 1810, quando Vicente Emparam si rese conto che non era più ben voluto dal popolo di quel tempo, disse: se il popolo non mi vuole, neanche io lo voglio governare. Personalmente io non vorrei più lo scettro del comando e sacrificherei la mia posizione a beneficio del popolo. Credo che di fronte all’immensa maggioranza del popolo venezuelano che ha manifestato in questa maniera, io mi ritirerei. Non mi vogliono, non sto facendo bene? Se voglio bene al popolo, io mi ritiro. Quello che chiederei a Maduro è: per favore pensi a questa possibilità, si renda conto che il popolo non è d’accordo con la politica che sta portando avanti e che per favore passi la mano a un’altra persona che può risolvere i problemi che abbiamo.
 
Washington estrechará el cerco económico sobre Maduro para que dé paso a Guaidó. eldia.es.

Washington, Reuters/Ep El Departamento del Tesoro de Estados Unidos ha anunciado este viernes que está trabajando para estrechar el cerco económico sobre el presidente venezolano, Nicolás Maduro, como parte de sus esfuerzos para asegurar la transferencia de poder a Juan Guaidó, quien el pasado miércoles se proclamó "presidente encargado".

Así lo ha comunicado el Tesoro estadounidense en una nota de prensa, donde no ha especificado qué medidas tomará al respecto, como la congelación de cuentas y bienes venezolanos en Estados Unidos.

Este miércoles, Washington reconoció a Guaidó, hasta ahora presidente de la Asamblea Nacional de Venezuela, como presidente interino del país latinoamericano.

"Estados Unidos utilizará todas sus herramientas económicas y diplomáticas para asegurar que las transacciones comerciales del Gobierno venezolano, incluidas aquellas relacionadas con sus empresas estatales y sus reservas internacionales, son consistentes con este reconocimiento", reza el comunicado del Departamento del Tesoro.

Este anuncio se ha producido como parte de un aumento de sus presiones para expulsar a Maduro del poder. El presidente venezolano comenzó su segundo mandato a principios de mes después de ganar una disputadas elecciones el año pasado.

A día de hoy, continúa teniendo el apoyo del Ejército del país. Anteriormente, Maduro ha asegurado que defenderá Citgo, la empresa subsidiaria de refinería de la compañía petrolera estatal PDVSA ante los intentos de Guaidó de desviar sus beneficios.
 
..Parli così perché sei in “malafede”..😉😉😬...a te Maduro non paga..😉😉😀😀...

Da un’anno e passa non paga neanche te tutti gli altri “compagneros”. La differenza è che nell’ultimo anno, con i soldi della vendita delle cuvuzelas, ho investito sempre in area dollaro e ci ho fatto il 6% netto, tra cedole e qualche buona tradata.
 
Recovery value= valore di mercato dei nuovi titoli offerti in cambio dei precedenti in default
non significa certo un pagamento cash, ma "nuova carta" che a mercato vale X.

per "chiudere" occorre vendere. Si puo' vendere ora, incassando 30, ad esempio, o attendere una futura ristrutturazione.

se c'e' una ristrutturazione, si possono tenere i nuovi titoli, o venderli a mercato.

Bella la nuova carta, vediamo quanto offrono. Intanto, continuano a cumulare debiti e a produrre poco piú di 1M di barili al giorno.
 
Ultima modifica:
Questi sono alla canna del gas...

Petrolio, Venezuela: PDVSA torna a mercato, ma… - Materie Prime - Commoditiestrading

La controllata statale venezuelana PDVSA ha offerto fino a 4,45 milioni di greggio da piazzare a mercato tramite asta, mentre si è proposta come acquirente per 1,2 milioni di barili di benzina in pronta consegna: tutto questo mentre le raffinerie locali stanno letteralmente lottando per mantenersi in vita.

La rete di raffinazione da 1,3 milioni di barili giornalieri del produttore sudamericano facente parte dell’OPEC ha operato a tasso ridotto per tutto il 2018 con la gravissima crisi economica in cui versa il paese che ha impedito lo svolgimento delle operazioni di manutenzione presso le infrastrutture dedicate.

Di rilievo anche la difficoltà di reperire greggio light da miscelare con il prodotto extra pesante estratto in loco.

“Le raffinerie stanno a malapena lavorando, tuttavia alcune di esse stanno tentando di tornare a livelli operativi standard” (fonte interna PDVSA).

I commercianti hanno dichiarato che PDVSA sta offrendo un carico di 500000 barili di greggio Santa Barbara, un carico da 550000 barili di greggio Leona ed un carico da 600000 barili di greggio Morichal per la consegna a fine gennaio; sono inoltre previsti due carichi da 400000 barili di greggio pesante Boscan con consegna ad inizio febbraio e due carichi da 1 milione di barili di greggio Merey e DCO.

PDVSA, interpellata, ha rifiutato di fornire dichiarazioni in merito a quanto riportato da Reuters
 
il golpe è sostanzialmente fallito , anche se in modo meno cruento di quanto avvenne in turchia per erdoganz, ma l'esito è sostanzialmente analogo , cioè un flop

se anche trump mettesse sanzioni contro l'export di greggio venezolano , poco male....tieni presente che il mercato di sbocco per il petrolio venezuelano a regime sarà la Cina e altri paesi fuori dal blocco occidentale !

indi per cui ero e sto dalla parte di Maduro e credo che farà una proposta di ristrutturazione , anche se nn a breve , dati gli ultimi gravi accadimenti

adios

Hearts, il Golpe secondo me non è fallito, ma se qualcuno pensava che il Baffo se la sarebbe data a gambe nottetempo, si è sbagliato di grosso. Personalmente, credo che Maduro, se rimanesse, non pagherebbe mai. Con quest’altro, imposto dagli americani, magari si arriverebbe ad una ristrutturazione. Il che non vuol dire che acquistare oggi a 30 significa che nel giro di un anno o due mi ritroverei i titoli a 50-60. Purtroppo molti sono convinti di questo.
 
Stato
Chiusa ad ulteriori risposte.
Indietro