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San Siro non siamo messi così male. Se lo stato smette di regalare soldi agli evasori e reindirizza gli investimenti verso la formazione in modo da far lavorare nei settori dove la richiesta di lavoratori c'è anche in italia, i due problemi principali li risolviamo pure. Se infatti si obbliga tutti a pagare le tasse si può davvero abbassare la pressione fiscale, se inoltre le persone vengono formate e specializzate è più difficile per le aziende licenziare (perché chi fa un lavoro specialistico non è facilmente rimpiazzabile, e chi non fa un lavoro specialistico non deve temere la concorrenza di laureati in letteratura che nessuno assume).
La crescita del PIL non è tutto... finché la gente sta bene. E qui in Italia, come pure negli USA, la gente non è che sia povera (almeno in maggioranza).
Per chi è comunque in povertà penso si debba prevedere (come già previsti in italia) ammortizzatori sociali come la NASPI e gli assistenti sociali (al posto del rdc) per persone in difficoltà temporanea che necessitano di veder pagata qualche bolletta e qualche spesa mentre si rimettono in carreggiata. Non penso sia giusto dare sussidi a pioggia come fatto con il rdc.
Penso comunque che in un'ipotetica società che è stata in grado di risolvere il problema del lavoro precario con la formazione, al posto che legalmente, la povertà diminuirebbe di conseguenza.
La crescita a quel punto che sia grande o piccola ha poca importanza... si può anche restare in una situazione senza crescita finché si sta bene.
D'altronde non è che a me starebbe bene una società come quella cinese in cui magari la crescita a livello statistico dell'economia è maggiore ma dove la gente vive in paura sotto dittatura.
L'UE cresce poco perché tutto sommato le condizioni di vita sono già ottime e il "paese" europa non cresce a spese delle persone.
Ci mancherebbe.
Come Italia facciamo pur sempre parte del mondo ricco e sviluppato, anche se su Internet si insiste a dire che l'Italia è equivalente all'Argentina, al Venezuela e, secondo alcuni, allo Zimbabwe (l'iper inflazione è alle porte!)
Ora, i più colti cercano di giustificare la ridicola crescita di Europa ed Usa con il modello neoclassico di Solow.
Purtroppo il modello di Solow (come tutta l'economia neoclassica) dice esattamente l'opposto di quello che loro ci vedono.
Nel modello di Solow la tecnologia è data e la crescita economica rallenta mano a mano la tecnologia si diffonde.
Se non c'è innovazione tecnologica, la crescita si arresta e viene raggiunto il cosiddetto "stato stazionario".
Europa ed Usa stanno andando in quella direzione? Assolutamente no. Le tecnologie avanzano impetuosamente - altro che stato stazionario! - ma il lavoro non solo non si automatizza (automazione=crescita economica; eh, sì, bisogna ricordare anche le cose più ovvie) ma si degrada.
Le aree dove l'innovazione avanza e si diffonde sono quelle dove la gente migliora la propria posizione economica; cioè una fascia ristretta di popolazione, per le altre la situazione resta stazionaria o si degrada.
Per sapere se un paese sta realizzando la propria frontiera tecnologica basta andare a vedere quanto guadagna una persona impiegata nel settore dei servizi come addetto non qualificato. Ad esempio, un raider.
Se nel paese X un raider guadagna l'equivalente di 3.000 euro al mese, allora ok, il paese ha realizzato la propria frontiera tecnologica. Sì è comportato secondo il dettami dell'economia neoclassica.
Se guadagna 800 euro al mese, magari in parte in nero, allora siamo in Europa o negli Usa, nelle aree o negli Stati messi peggio, ma anche il resto non è granché.
Se parliamo di cifre come 200-300 euro, stiamo parlando di paesi sottosviluppati, dove i salari sono al livello di sopravvivenza, ma non è di questo tipo di paesi di cui stiamo parlando.
Usa ed Europa sono all'avanguardia tecnologica. Ma il gap che c'è tra la tecnologia e la sua realizzazione è enorme.
Negli ultimi 20 anni Europa ed Usa avrebbero potuto crescere tranquillamente a un tasso triplo di quello effettivamente conseguito e la frontiera sarebbe stata probabilmente ancora ben lungi dall'essere raggiunta.
Tassi di crescita così assurdamente ridicoli in un'epoca in cui le conoscenze, le tecnologie, i beni e i capitali si spostano da un capo all'altro del pianeta ad un battito di ciglia, è un fatto che dà da pensare.
Però c'è sempre l'Italia a cui dare la colpa...