Semmai l'ingiustizia sarebbe quella perpetuata tra partite IVA e non e, addirittura, all'interno delle partite IVA stesse, perché l'Italia delle categorie ha sempre la meglio.
Una giusta misura sarebbe stata quella di erogare, da parte del pubblico, il privato si regoli come vuole, lo stesso importo del RDC a tutti in questo periodo, compresi i pensionati, a parte i lavoratori pubblici effettivamente attivi.
Ciò avrebbe comportato non solo risparmi, ma anche un giusto senso di equità sociale, ci si ferma tutti e si è sulla stessa barca tutti.
Invece, una miriade di distinguo e ma però, hanno determinato di portarsi appresso tutto il carrozzone anche in questo frangente, così abbiamo gli ipergarantiti ed immuni a qualunque evenienza, pure epocale, via via quelli sempre meno e, guarda caso, quest'ultimi sono i ceti produttivi, cioè coloro che dovrebbero far ripartire la macchina. Per inciso, io personalmente non ho percepito e non percepirò un centesimo, poiché sforo, fin dalla prima battuta, il reddito previsto dal c.d. reddito di ultima istanza, che sarebbe una specie di sottomarca del c.d. bonus 600 Euro, si perché si è fatta distinzione anche tra le partite IVA nell'Italia delle categorie, ma ho personalmente pagato il personale non professionista, che fortunatamente mi sono venuti incontro, poiché la CIG in deroga ancora non si è capito bene se e come si potrà applicare al mio settore e campa cavallo.
Non vedo lo scandalo, se non per un moralismo d'accatto che vede come un peccato guadagnare per chi non è dipendente, percepire i 600 od 800 Euro che siano anche da parte di chi ha, evidentemente, lavorato bene nella sua vita e sarà fondamentale per far ripartire il tutto.
Si blatera tanto di patrimoniale a venire, senza tener conto che, proprio la struttura dell'Italia delle categorie, sta di fatto determinando, in questa contingenza attuale, una colossale patrimoniale, dai produttori di ricchezza in favore e verso quelli della rendita garantita, a qualunque titolo percepita.
E' come se il contadino, in epoca di carestia ed infestazione, ammazzasse la pianta, pur di non far saltare neppure una razione piena di frutti ai suoi figli preferiti.