a Putin interessa il Donbass perchè ha il secondo deposito di gas naturale in Europa

  • Ecco la 66° Edizione del settimanale "Le opportunità di Borsa" dedicato ai consulenti finanziari ed esperti di borsa.

    I principali indici azionari hanno vissuto una settimana turbolenta, caratterizzata dalla riunione della Fed, dai dati macro importanti e dagli utili societari di alcune big tech Usa. Mercoledì scorso la Fed ha confermato i tassi di interesse e ha sostanzialmente escluso un aumento. Tuttavia, Powell e colleghi potrebbero lasciare il costo del denaro su livelli restrittivi in mancanza di progressi sul fronte dei prezzi. Inoltre, i dati di oggi sul mercato del lavoro Usa hanno mostrato dei segnali di raffreddamento. Per continuare a leggere visita il link

Negli ultimi 3-4 giorni è un fiorire di ragioni per cui putin avrebbe fatto quest a guerra.

E il bello è che ce le spiegano gli stessi che fino a cinque giorni fa ci spiegavano che invece era perché la Nato non si doveva allargare...

eh già.

ma gli stessi ancora nn riescono a collegare la premeditazione...
 
Di gas in Ucraina ce n'è poco. Si può estrarre solo con il fracking e potrebbe soddisfare al massimo il consumo interno ucraino.
Articolo del 2015:
L’Ucraina non riesce a portare avanti il progetto del gas di scisto – Est Europa – News

grazie a questo articolo, l'ipotesi del New York Times si sgonfia
Shell e Chevron si sono ritirate a causa della guerra e delle tasse aumentate dal governo ucraino dal 28 al 70% sulle estrazioni
pare sia rimasta l'ENI di più in altre zone, intorno a Kharkiv
magari quando finisce la guerra, se il prezzo del gas rimane alto, il progetto di sfruttare il gas shale da scisto verrà ripreso
 
grazie a questo articolo, l'ipotesi del New York Times si sgonfia
Shell e Chevron si sono ritirate a causa della guerra e delle tasse aumentate dal governo ucraino dal 28 al 70% sulle estrazioni
pare sia rimasta l'ENI di più in altre zone, intorno a Kharkiv
magari quando finisce la guerra, se il prezzo del gas rimane alto, il progetto di sfruttare il gas shale da scisto verrà ripreso

Non direi: quel nick è famoso per la disinformazione..

The Forgotten Potential of Ukraine’s Energy Reserves

Excluding Russia’s gas reserves in Asia, Ukraine today holds the second biggest known gas reserves in Europe. As of late 2019, known Ukrainian reserves amounted to 1.09 trillion cubic meters of natural gas, second only to Norway’s known resources of 1.53 trillion cubic meters. Yet, these enormous reserves of energy remain largely untapped. Today, Ukraine has a low annual reserve usage rate of about 2 percent. Moreover, more active exploration may yield previously undiscovered gas fields, which would further increase the overall volume of Ukraine’s deposits.

Il sito non è il NYT ma degno di credibilità.
 
L'Ucraina ha discrete riserve di gas, ma sono 1/50 (si un cinquantesimo) di quelle russe e probabilmente coprirebbero a malapena il consumo interno se sfruttate pienamente (sono la meta' di quelle norvegesi, avendo una popolazione 10 volte quelle della norvegia).

Ma la disinformazione peggiore nasce sul fatto che gli articoli fanno sembrare che queste riserve stiano tutte nel Donbass. In realta' l'area da sempre maggiormente produttrice e' quella intorno a Leopoli, area che e' quella vicino alla Polonia e che e' molto improbabile possa mai essere assorbita dalla Russia.
Quindi ricapitolando:
1-Le riserve ucraine sono solo 1/50 di quelle russe
2-Seppure venissero sfruttate coprirebbero a malapena il consumo interno
3-In ogni caso nel Donbass vi e' solo una frazione di queste riserve

D'altronde basterebbe aprire un'atlante ed andare alla mappa delle risorse minerarie per avere un'idea.
Ma qui molti preferiscono andare dietro alle panzane (credendosi pure esperti) piuttosto che istruirsi
 
è il New York Times a sostenere questa tesi e non va presa per oro colato, in fin dei conti sono americani, magari amici di Biden, no?

Si, ci saranno tantissimi motivi, ma alla fine il motivo è semplicissimo.

Homo homini lupus.

Il resto sono giustificazioni ex post.
La colpa è dell'occidente, della Nato, del gas, del rispetto dei russofoni, dell'indipendenza del donbass bla bla bla.

P.S.
Due frasi latine (spero corrette) in un post, sto provando a giustificare le ore perse a (non) studiare latino a scuola?
 

Grazie per l'articolo che mi permetto di riportare tradotto in Italiano:

Mariupol, il porto strategico del Mar d'Azov, rimane nell'occhio del ciclone in Ucraina.

La narrativa della NATO è che Azovstal – una delle più grandi fabbriche di ferro e acciaio d'Europa – è stata quasi distrutta dall'esercito russo e dalle sue forze alleate di Donetsk che "assediano" Mariupol.

La vera storia è che il battaglione neonazista Azov ha preso decine di civili di Mariupol come scudi umani dall'inizio dell'operazione militare russa in Ucraina, e si è ritirato ad Azovstal come ultima resistenza. Dopo un ultimatum consegnato la scorsa settimana, ora vengono completamente sterminati dalle forze russe e di Donetsk e dagli Spetsnaz ceceni.

Azovstal, parte del gruppo Metinvest controllato dall'oligarca più ricco dell'Ucraina, Rinat Akhmetov, è infatti uno dei più grandi impianti metallurgici in Europa, auto-descritto come una "impresa metallurgica integrata ad alte prestazioni che produce coke e sinterizzazione, acciaio e prodotti laminati, barre e forme di alta qualità".

In mezzo a una raffica di testimonianze che descrivono in dettaglio gli orrori inflitti dai neonazisti Azov alla popolazione civile di Mariupol, una storia molto più propizia e invisibile fa ben sperare per l'immediato futuro.
La Russia è il quinto produttore mondiale di acciaio, oltre a detenere enormi giacimenti di ferro e carbone. Mariupol – una Mecca dell'acciaio – era solita procurarsi carbone dal Donbass, ma sotto il dominio neonazista de facto dagli eventi di Maidan del 2014, è stata trasformata in un importatore. Il ferro, ad esempio, ha iniziato a essere fornito da Krivbas in Ucraina, a oltre 200 chilometri di distanza.
Dopo che Donetsk si è consolidata come una repubblica indipendente o, tramite referendum, ha scelto di entrare a far parte della Federazione Russa, questa situazione è destinata a cambiare.
Azovstal è investita in un'ampia linea di prodotti di cose molto utili: acciaio strutturale, ferrovia per ferrovie, acciaio temprato per catene, attrezzature minerarie, acciaio laminato utilizzato in apparecchiature di fabbrica, camion e vagoni ferroviari. Parti del complesso industriale sono abbastanza moderne mentre alcune, vecchie di decenni, hanno un disperato bisogno di aggiornamento, che l'industria russa può certamente fornire.
Strategicamente, questo è un enorme complesso, proprio sul Mar d'Azov, che ora, per tutti gli scopi pratici, è incorporato nella Repubblica popolare di Donetsk e vicino al Mar Nero. Ciò implica un breve viaggio nel Mediterraneo orientale, compresi molti potenziali clienti in Asia occidentale. E attraversando Suez e raggiungendo l'Oceano Indiano, sono clienti in tutto il sud e sud-est asiatico.
Quindi la Repubblica popolare di Donetsk, forse parte della futura Novorossiya, e anche parte della Russia, avrà il controllo di molte capacità di produzione di acciaio per l'Europa meridionale, l'Asia occidentale e oltre.
Una delle inevitabili conseguenze è che sarà in grado di fornire un vero e proprio boom di costruzione di ferrovie merci in Russia, Cina e negli "stans" dell'Asia centrale. La costruzione di ferrovie sembra essere la modalità di connettività privilegiata per l'ambiziosa Belt and Road Initiative (BRI) di Pechino. E, soprattutto, del sempre più turbo-turbo International North South Transportation Corridor (INSTC).
Quindi, a medio termine, Mariupol dovrebbe aspettarsi di diventare uno degli hub chiave di un boom di rotte nord-sud – INSTC in tutta la Russia e collegamento con gli "stans" – così come importanti aggiornamenti BRI est-ovest e corridoi sub-BRI.
Eurasia interconnessa
I principali attori dell'INSTC sono Russia, Iran e India – che ora sono, sanzioni post-NATO, in modalità di interconnessione avanzata, complete di meccanismi di elaborazione per aggirare il dollaro USA nel loro commercio. L'Azerbaigian è un altro importante attore INSTC, ma più volatile perché privilegia i progetti di connettività della Turchia nel Caucaso.
La rete INSTC si interconnetterà progressivamente anche con il Pakistan – e questo significa il corridoio economico Cina-Pakistan (CPEC), un hub chiave della BRI, che si sta lentamente ma inesorabilmente espandendo in Afghanistan. La visita improvvisata del ministro degli Esteri Wang Yi a Kabul alla fine della scorsa settimana è stata per far avanzare l'incorporazione dell'Afghanistan nelle Nuove Vie della Seta.
Tutto ciò che sta accadendo mentre Mosca – estremamente vicina a Nuova Delhi – sta contemporaneamente espandendo le relazioni commerciali con Islamabad. Tutti e tre, fondamentalmente, sono membri della Shanghai Cooperation Organization (SCO).
Quindi il grande design Nord-Sud spiega una connettività fluente dalla terraferma russa al Caucaso (Azerbaigian), all'Asia occidentale (Iran) fino all'Asia meridionale (India e Pakistan). Nessuno di questi attori chiave ha demonizzato o sanzionato la Russia, nonostante le continue pressioni degli Stati Uniti per farlo.
Strategicamente, ciò rappresenta il concetto multipolare russo di Greater Eurasian Partnership in azione in termini di commercio e connettività – in parallelo e complementare con BRI perché l'India, desiderosa di installare un meccanismo rupia-rublo per acquistare energia, in questo caso è un partner russo assolutamente cruciale, che corrisponde all'accordo strategico da 400 miliardi di dollari della Cina con l'Iran. In pratica, il Partenariato della Grande Eurasia faciliterà una connettività più fluida tra Russia, Iran, Pakistan e India.
L'universo NATO, nel frattempo, è congenitamente incapace persino di riconoscere la complessità dell'allineamento, per non parlare di analizzarne le implicazioni. Quello che abbiamo è l'incastro di BRI, INTSC e greater eurasia partnership sul terreno – tutte nozioni che sono considerate un anatema nella Washington Beltway.
Tutto ciò, naturalmente, è stato progettato in un momento geoeconomico rivoluzionario, poiché la Russia, a partire da questo giovedì, accetterà solo pagamenti per il suo gas in rubli da nazioni "ostili".
Parallelamente alla Greater Eurasia Partnership, la BRI, da quando è stata lanciata nel 2013, sta progressivamente tessendo anche una complessa rete integrata di partnership eurasiatiche: finanziaria / economica, connettività, costruzione di infrastrutture fisiche, corridoi economici / commerciali. Anche il ruolo della BRI come co-modellatore delle istituzioni di governance globale, comprese le basi normative, è stato cruciale, con grande disperazione dell'alleanza NATO.
È tempo di de-occidentalizzare
Eppure solo ora il Sud del mondo, in particolare, inizierà a osservare l'intero spettro del gioco Cina-Russia attraverso la sfera eurasiatica. Mosca e Pechino sono profondamente coinvolte in una spinta congiunta per de-occidentalizzare la governance globalista, se non distruggerla del tutto.
La Russia d'ora in poi sarà ancora più meticolosa nella sua costruzione istituzionale, coalizzando l'Unione Economica Eurasia (EAEU), la SCO e l'Organizzazione del Trattato di Sicurezza Collettiva (CSTO) – un'alleanza militare eurasiatica di selezionati stati post-sovietici – in un contesto geopolitico di irreversibile divisione istituzionale e normativa tra Russia e Occidente.
Allo stesso tempo, la Greater Eurasia Partnership solidificherà la Russia come l'ultimo ponte eurasiatico, creando uno spazio comune attraverso l'Eurasia che potrebbe persino ignorare l'Europa vassalizzata.
Nel frattempo nella vita reale, la BRI, tanto quanto l'INSTC, sarà sempre più collegata al Mar Nero (ciao, Mariupol). E la BRI stessa potrebbe anche essere incline a rivalutare la sua enfasi sul collegamento della Cina occidentale alla base industriale in contrazione dell'Europa occidentale.
Non avrà senso privilegiare i corridoi BRI settentrionali – Cina-Mongolia-Russia attraverso la Transiberiana e il ponte di terra eurasiatico attraverso il Kazakistan – quando l'Europa scende nella demenza medievale.
La rinnovata attenzione della BRI sarà rivolta all'accesso a materie prime insostituibili – e questo significa la Russia – nonché alla garanzia di forniture essenziali per la produzione cinese. Le nazioni ricche di materie prime, come il Kazakistan e molti attori in Africa, diventeranno i principali mercati futuri per la Cina.
In un ciclo pre-Covid in tutta l'Asia centrale, si sentiva costantemente dire che la Cina costruisce impianti e ferrovie ad alta velocità, mentre l'Europa nel migliore dei casi scrive white paper. Può sempre peggiorare.
L'UE come territorio americano occupato sta ora scendendo, velocemente, dal centro del potere globale allo status di attore periferico irrilevante, un semplice mercato in difficoltà nell'estrema periferia della "comunità del destino condiviso" della Cina.
 
Ultima modifica:
L'Ucraina ha discrete riserve di gas, ma sono 1/50 (si un cinquantesimo) di quelle russe e probabilmente coprirebbero a malapena il consumo interno se sfruttate pienamente (sono la meta' di quelle norvegesi, avendo una popolazione 10 volte quelle della norvegia).

Ma la disinformazione peggiore nasce sul fatto che gli articoli fanno sembrare che queste riserve stiano tutte nel Donbass. In realta' l'area da sempre maggiormente produttrice e' quella intorno a Leopoli, area che e' quella vicino alla Polonia e che e' molto improbabile possa mai essere assorbita dalla Russia.
Quindi ricapitolando:
1-Le riserve ucraine sono solo 1/50 di quelle russe
2-Seppure venissero sfruttate coprirebbero a malapena il consumo interno
3-In ogni caso nel Donbass vi e' solo una frazione di queste riserve

D'altronde basterebbe aprire un'atlante ed andare alla mappa delle risorse minerarie per avere un'idea.
Ma qui molti preferiscono andare dietro alle panzane (credendosi pure esperti) piuttosto che istruirsi

Le panzane amico mio sono SQUISITAMENTE TUE: posta un link credibile poi se ne parla.

Non direi: quel nick è famoso per la disinformazione..

The Forgotten Potential of Ukraine’s Energy Reserves

Excluding Russia’s gas reserves in Asia, Ukraine today holds the second biggest known gas reserves in Europe. As of late 2019, known Ukrainian reserves amounted to 1.09 trillion cubic meters of natural gas, second only to Norway’s known resources of 1.53 trillion cubic meters. Yet, these enormous reserves of energy remain largely untapped. Today, Ukraine has a low annual reserve usage rate of about 2 percent. Moreover, more active exploration may yield previously undiscovered gas fields, which would further increase the overall volume of Ukraine’s deposits.

Il sito non è il NYT ma degno di credibilità.
 
il Donbas prima che fosse inventata l'Ucraina era Russia come lo era la Crimea, io a storia sono messo male ma a leggere alcuni qui..........................

L'Ucraina è stata inventata dopo la prima Guerra Mondiale e fu assemblata dagli Bolscevichi mettendo insieme territori Russi, Polacchi e dell'ex impero Asburgico
a meno che si ritorni indietro di oltre un millennio quando più o meno quei luoghi erano abitati dai Khazari ma la storia diventerebbe scomoda e censurabile per i canoni attuali
 
Grazie per l'articolo che mi permetto di riportare tradotto in Italiano:

Mariupol, il porto strategico del Mar d'Azov, rimane nell'occhio del ciclone in Ucraina.

La narrativa della NATO è che Azovstal – una delle più grandi fabbriche di ferro e acciaio d'Europa – è stata quasi distrutta dall'esercito russo e dalle sue forze alleate di Donetsk che "assediano" Mariupol.

La vera storia è che il battaglione neonazista Azov ha preso decine di civili di Mariupol come scudi umani dall'inizio dell'operazione militare russa in Ucraina, e si è ritirato ad Azovstal come ultima resistenza. Dopo un ultimatum consegnato la scorsa settimana, ora vengono completamente sterminati dalle forze russe e di Donetsk e dagli Spetsnaz ceceni.

Azovstal, parte del gruppo Metinvest controllato dall'oligarca più ricco dell'Ucraina, Rinat Akhmetov, è infatti uno dei più grandi impianti metallurgici in Europa, auto-descritto come una "impresa metallurgica integrata ad alte prestazioni che produce coke e sinterizzazione, acciaio e prodotti laminati, barre e forme di alta qualità".

In mezzo a una raffica di testimonianze che descrivono in dettaglio gli orrori inflitti dai neonazisti Azov alla popolazione civile di Mariupol, una storia molto più propizia e invisibile fa ben sperare per l'immediato futuro.
La Russia è il quinto produttore mondiale di acciaio, oltre a detenere enormi giacimenti di ferro e carbone. Mariupol – una Mecca dell'acciaio – era solita procurarsi carbone dal Donbass, ma sotto il dominio neonazista de facto dagli eventi di Maidan del 2014, è stata trasformata in un importatore. Il ferro, ad esempio, ha iniziato a essere fornito da Krivbas in Ucraina, a oltre 200 chilometri di distanza.
Dopo che Donetsk si è consolidata come una repubblica indipendente o, tramite referendum, ha scelto di entrare a far parte della Federazione Russa, questa situazione è destinata a cambiare.
Azovstal è investita in un'ampia linea di prodotti di cose molto utili: acciaio strutturale, ferrovia per ferrovie, acciaio temprato per catene, attrezzature minerarie, acciaio laminato utilizzato in apparecchiature di fabbrica, camion e vagoni ferroviari. Parti del complesso industriale sono abbastanza moderne mentre alcune, vecchie di decenni, hanno un disperato bisogno di aggiornamento, che l'industria russa può certamente fornire.
Strategicamente, questo è un enorme complesso, proprio sul Mar d'Azov, che ora, per tutti gli scopi pratici, è incorporato nella Repubblica popolare di Donetsk e vicino al Mar Nero. Ciò implica un breve viaggio nel Mediterraneo orientale, compresi molti potenziali clienti in Asia occidentale. E attraversando Suez e raggiungendo l'Oceano Indiano, sono clienti in tutto il sud e sud-est asiatico.
Quindi la Repubblica popolare di Donetsk, forse parte della futura Novorossiya, e anche parte della Russia, avrà il controllo di molte capacità di produzione di acciaio per l'Europa meridionale, l'Asia occidentale e oltre.
Una delle inevitabili conseguenze è che sarà in grado di fornire un vero e proprio boom di costruzione di ferrovie merci in Russia, Cina e negli "stans" dell'Asia centrale. La costruzione di ferrovie sembra essere la modalità di connettività privilegiata per l'ambiziosa Belt and Road Initiative (BRI) di Pechino. E, soprattutto, del sempre più turbo-turbo International North South Transportation Corridor (INSTC).
Quindi, a medio termine, Mariupol dovrebbe aspettarsi di diventare uno degli hub chiave di un boom di rotte nord-sud – INSTC in tutta la Russia e collegamento con gli "stans" – così come importanti aggiornamenti BRI est-ovest e corridoi sub-BRI.
Eurasia interconnessa
I principali attori dell'INSTC sono Russia, Iran e India – che ora sono, sanzioni post-NATO, in modalità di interconnessione avanzata, complete di meccanismi di elaborazione per aggirare il dollaro USA nel loro commercio. L'Azerbaigian è un altro importante attore INSTC, ma più volatile perché privilegia i progetti di connettività della Turchia nel Caucaso.
La rete INSTC si interconnetterà progressivamente anche con il Pakistan – e questo significa il corridoio economico Cina-Pakistan (CPEC), un hub chiave della BRI, che si sta lentamente ma inesorabilmente espandendo in Afghanistan. La visita improvvisata del ministro degli Esteri Wang Yi a Kabul alla fine della scorsa settimana è stata per far avanzare l'incorporazione dell'Afghanistan nelle Nuove Vie della Seta.
Tutto ciò che sta accadendo mentre Mosca – estremamente vicina a Nuova Delhi – sta contemporaneamente espandendo le relazioni commerciali con Islamabad. Tutti e tre, fondamentalmente, sono membri della Shanghai Cooperation Organization (SCO).
Quindi il grande design Nord-Sud spiega una connettività fluente dalla terraferma russa al Caucaso (Azerbaigian), all'Asia occidentale (Iran) fino all'Asia meridionale (India e Pakistan). Nessuno di questi attori chiave ha demonizzato o sanzionato la Russia, nonostante le continue pressioni degli Stati Uniti per farlo.
Strategicamente, ciò rappresenta il concetto multipolare russo di Greater Eurasian Partnership in azione in termini di commercio e connettività – in parallelo e complementare con BRI perché l'India, desiderosa di installare un meccanismo rupia-rublo per acquistare energia, in questo caso è un partner russo assolutamente cruciale, che corrisponde all'accordo strategico da 400 miliardi di dollari della Cina con l'Iran. In pratica, il Partenariato della Grande Eurasia faciliterà una connettività più fluida tra Russia, Iran, Pakistan e India.
L'universo NATO, nel frattempo, è congenitamente incapace persino di riconoscere la complessità dell'allineamento, per non parlare di analizzarne le implicazioni. Quello che abbiamo è l'incastro di BRI, INTSC e greater eurasia partnership sul terreno – tutte nozioni che sono considerate un anatema nella Washington Beltway.
Tutto ciò, naturalmente, è stato progettato in un momento geoeconomico rivoluzionario, poiché la Russia, a partire da questo giovedì, accetterà solo pagamenti per il suo gas in rubli da nazioni "ostili".
Parallelamente alla Greater Eurasia Partnership, la BRI, da quando è stata lanciata nel 2013, sta progressivamente tessendo anche una complessa rete integrata di partnership eurasiatiche: finanziaria / economica, connettività, costruzione di infrastrutture fisiche, corridoi economici / commerciali. Anche il ruolo della BRI come co-modellatore delle istituzioni di governance globale, comprese le basi normative, è stato cruciale, con grande disperazione dell'alleanza NATO.
È tempo di de-occidentalizzare
Eppure solo ora il Sud del mondo, in particolare, inizierà a osservare l'intero spettro del gioco Cina-Russia attraverso la sfera eurasiatica. Mosca e Pechino sono profondamente coinvolte in una spinta congiunta per de-occidentalizzare la governance globalista, se non distruggerla del tutto.
La Russia d'ora in poi sarà ancora più meticolosa nella sua costruzione istituzionale, coalizzando l'Unione Economica Eurasia (EAEU), la SCO e l'Organizzazione del Trattato di Sicurezza Collettiva (CSTO) – un'alleanza militare eurasiatica di selezionati stati post-sovietici – in un contesto geopolitico di irreversibile divisione istituzionale e normativa tra Russia e Occidente.
Allo stesso tempo, la Greater Eurasia Partnership solidificherà la Russia come l'ultimo ponte eurasiatico, creando uno spazio comune attraverso l'Eurasia che potrebbe persino ignorare l'Europa vassalizzata.
Nel frattempo nella vita reale, la BRI, tanto quanto l'INSTC, sarà sempre più collegata al Mar Nero (ciao, Mariupol). E la BRI stessa potrebbe anche essere incline a rivalutare la sua enfasi sul collegamento della Cina occidentale alla base industriale in contrazione dell'Europa occidentale.
Non avrà senso privilegiare i corridoi BRI settentrionali – Cina-Mongolia-Russia attraverso la Transiberiana e il ponte di terra eurasiatico attraverso il Kazakistan – quando l'Europa scende nella demenza medievale.
La rinnovata attenzione della BRI sarà rivolta all'accesso a materie prime insostituibili – e questo significa la Russia – nonché alla garanzia di forniture essenziali per la produzione cinese. Le nazioni ricche di materie prime, come il Kazakistan e molti attori in Africa, diventeranno i principali mercati futuri per la Cina.
In un ciclo pre-Covid in tutta l'Asia centrale, si sentiva costantemente dire che la Cina costruisce impianti e ferrovie ad alta velocità, mentre l'Europa nel migliore dei casi scrive white paper. Può sempre peggiorare.
L'UE come territorio americano occupato sta ora scendendo, velocemente, dal centro del potere globale allo status di attore periferico irrilevante, un semplice mercato in difficoltà nell'estrema periferia della "comunità del destino condiviso" della Cina.

Chissà se questa scelta strategica della Russia si rivelerà giusta....

Putin ha 70 anni... tra 15 o 20 anni al massimo non sarà più al potere, la Cina molto probabilmente, tra 15 o 20 anni, avrà 10 volte la popolazione della Russia, 10 volte il Pil della Russia, 10 volte la spesa militare annuale della Russia, ma in un territorio grande la metà del territorio russo...

La Russia per la Cina diventerà come l'Europa per gli Usa...

Meglio questo scenario o meglio lo scenario in cui stava prima di iniziare la guerra e cioè una potenza che non parteggiava per nessuno dei 2 blocchi e che faceva affari sia con l'oriente sia con l'occidente ?

Sarà il futuro a dirlo...
 
Negli ultimi 3-4 giorni è un fiorire di ragioni per cui putin avrebbe fatto quest a guerra.

E il bello è che ce le spiegano gli stessi che fino a cinque giorni fa ci spiegavano che invece era perché la Nato non si doveva allargare...

tu pensi che bidet volesse l'ucraina nella nato perché gli piacevano le ragazze ucraine? non è mica clinton :D
 
il Donbas prima che fosse inventata l'Ucraina era Russia come lo era la Crimea, io a storia sono messo male ma a leggere alcuni qui..........................

L'Ucraina è stata inventata dopo la prima Guerra Mondiale e fu assemblata dagli Bolscevichi mettendo insieme territori Russi, Polacchi e dell'ex impero Asburgico
a meno che si ritorni indietro di oltre un millennio quando più o meno quei luoghi erano abitati dai Khazari ma la storia diventerebbe scomoda e censurabile per i canoni attuali

Anche a me risulta cosi' anzi il territorio dell'"Ucraina fu diviso a ovest fece parte della Polonia e dell'impero asburgico ad est dell'impero russo e poi URSS
Sarebbe abbastanza logica questa divisione anche oggi
 
Anche a me risulta cosi' anzi il territorio dell'"Ucraina fu diviso a ovest fece parte della Polonia e dell'impero asburgico ad est dell'impero russo e poi URSS
Sarebbe abbastanza logica questa divisione anche oggi

Evidentemente il concetto di riconoscere e rispettare la sovranita' altrui ti e' completamente estraneo.
 
Chissà se questa scelta strategica della Russia si rivelerà giusta....

Putin ha 70 anni... tra 15 o 20 anni al massimo non sarà più al potere, la Cina molto probabilmente, tra 15 o 20 anni, avrà 10 volte la popolazione della Russia, 10 volte il Pil della Russia, 10 volte la spesa militare annuale della Russia, ma in un territorio grande la metà del territorio russo...

La Russia per la Cina diventerà come l'Europa per gli Usa...

Meglio questo scenario o meglio lo scenario in cui stava prima di iniziare la guerra e cioè una potenza che non parteggiava per nessuno dei 2 blocchi e che faceva affari sia con l'oriente sia con l'occidente ?

Sarà il futuro a dirlo...

Secondo me sbagli a identificare la questione con PUTIN.
La Russia si considera una superpotenza, indipendentemente da chi la guida. Dopo Putin, ci sarà un altro, che agirà come persona alla guida di una superpotenza.
Ma è un discorso che vale per tutte le superpotenze. Anche gli Stati Uniti, non è che il cambio del Presidente comporta un cambio di mentalità.
 
tu pensi che bidet volesse l'ucraina nella nato perché gli piacevano le ragazze ucraine? non è mica clinton :D

probabilmente gli serviva un territorio dove le puzzette non davano problemi, avrà pensato: "se le sgancio a chernobyl non farò certo più danni di quelli che già hanno fatto i sovietici".:o
 
probabilmente gli serviva un territorio dove le puzzette non davano problemi, avrà pensato: "se le sgancio a chernobyl non farò certo più danni di quelli che già hanno fatto i sovietici".:o

sì,perche' la puzzetta ha invaso anche noi e soprattutto ci fu una prima ondata di arrivi in europa ed in italia in particolare, un esercito di bimbi che veniva a respirare un po' di aria migliore di quella di cernobil
 
Negli ultimi 3-4 giorni è un fiorire di ragioni per cui putin avrebbe fatto quest a guerra.
E il bello è che ce le spiegano gli stessi che fino a cinque giorni fa ci spiegavano che invece era perché la Nato non si doveva allargare...
E cambiano anche gli obiettivi, a seconda di quante mazzate stiano dando gli ucraini.
 
E noi crediamo alla propaganda del NYT ?

La Russia ha tante di quelle risorse che non ha certo bisogno di accaparrarsene altre.

Digitando: Cosa si estrae nel Donbass?
viene fuori

Per il Cremlino il Donbass attira anche uno spiccato interesse economico, perché è un territorio ricco di carbone. Perdere il controllo di questa zona vorrebbe dire per Mosca consegnare all'Europa i giacimenti di carbone, togliendo così una risorsa mineraria chiave per l'affermazione della potenza economica russa.

Adesso il NYT corregge in gas ?

Non ci parla delle bombe che cadono sulla popolazione del Donbass da 8 anni per provocare la reazione russa, né ci spiegano come mai l'Ucraina in tutti questi anni, povera com'è, non abbia neanche pensato di andare a estrarlo questo gas.

Ma credono proprio che la gente sia così scema ? su cosa si basano, sul loro livello di st@pidità ?
 
Secondo me sbagli a identificare la questione con PUTIN.
La Russia si considera una superpotenza, indipendentemente da chi la guida. Dopo Putin, ci sarà un altro, che agirà come persona alla guida di una superpotenza.
Ma è un discorso che vale per tutte le superpotenze. Anche gli Stati Uniti, non è che il cambio del Presidente comporta un cambio di mentalità.

Se dopo putin ci sarà un'altro putin, comunque rimarranno rapporti di forza completamente sballati tra Russia e Cina.

La Cina è 10 volte piú popolosa;
La Cina ha un Pil 10 volte più grande;
La Cina investe nell'esercito molto più della Russia e questo differenziake aumenterà sempre di più.

In una sola cosa la Cina è inferiore... nel territorio... infatti la Cina ha 1 miliardo e mezzo di abitanti in un territorio grande la metà della Russia...

Non puoi competere con un vicino così più forte di te in tutto e che in futuro reclamerà spazi vitali di territorio..

Nella migliore delle ipotesi la Russia, probabilmente, diventerà a livello di forze, con la Cina, come l'Europa con gli USA...

È questo il futuro che piace a putin ed ai putin che verranno dopo putin ?

Non sarebbe stato meglio avere un ruolo di equidistanza e rimanere il punto di contatto tra mondo orientale ed occidentale, continuando a fare affari con entrambi i mondi (come faceva prima della guerra) ?

Sarebbe stato anche più in linea con i desideri interiori di putin e della sua cerchia...

Tutti loro hanno figli e mogli che vivono tra europa e america e che hanno studiato in università europee e anericane... già questo lascia intendere che lo sguardo era verso occidente per le proprie vite personali...

Rinnegare tutto il loro io interno, chiudersi all'occidente e fingere con sè stessi che la Cina sarà un partner alla pari nei prossimi 10/20/30 anni non so se è la scelta migliore per la Russia...

Sarà il futuro a dirlo...
 
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