Accardi Vs Sanfilippo

PPS. @artepassion

Ai bianchi e neri degli anni 50 aggiungerei anche i rossi.

Ti posso dire che all'epoca ciò che mi colpì di più furono i sicofoil degli anni 60 e 70, ora non so dirti esattamente ma ricordo delle opere tridimensionali che non ho più visto, delle vere e proprie installazioni, non dei sicofoil a telaio (che pure c'erano).
C'erano delle sale con dei veri e propri ambienti installati, con i cilindri ad esempio ma anche con delle sorte di piccole abitazioni primordiali idealizzate, delle sorte di tende.
Ecco quelle cose mi colpirono molto e secondo me quella è veramente una parte molto significativa del suo lavoro, peccato non si veda praticamente mai nulla di quel tipo.
Mai digeriti dai collezionisti i sicofoil e quelle istallazioni a cui tu fai riferimento tant’è che lei intelligentemente cambia negli anni 80 riprendendo la pittura anni 50 e 60. Gli anni 70 fanno parte del periodo no di Accardi. Poi se a te piacciono quei lavori chapeau .
 
Non metto in discussione che oramai abbia una piena visibilità internazionale, quindi in effetti si è trattato di una delle manovre più riuscite forse la più riuscita dal punto di vista commerciale senza alcun dubbio negli ultimi trent’anni per artisti italiani , detto questo per me non varrà mai quello che le stanno tributando anche se la porteranno a costare cifre sempre più assurde.
In definitiva le stanno pian piano riconoscendo quello che è stato fatto per Boetti, Manzoni, Fontana, Castellani, arte povera etc…unico particolare non da poco è che stiamo parlando di pianeti diversi.
Quindi se sono riusciti con Accardi perché non provare con altri anzi meglio altre ? A prescindere da importanza e qualità, tanto questa volendo si costruisce…..
 
Non metto in discussione che oramai abbia una piena visibilità internazionale, quindi in effetti si è trattato di una delle manovre più riuscite forse la più riuscita dal punto di vista commerciale senza alcun dubbio negli ultimi trent’anni per artisti italiani , detto questo per me non varrà mai quello che le stanno tributando anche se la porteranno a costare cifre sempre più assurde.
In definitiva le stanno pian piano riconoscendo quello che è stato fatto per Boetti, Manzoni, Fontana, Castellani, arte povera etc…unico particolare non da poco è che stiamo parlando di pianeti diversi.
Quindi se sono riusciti con Accardi perché non provare con altri anzi meglio altre ? A prescindere da importanza e qualità, tanto questa volendo si costruisce…..
Queste formule del resto sono quelle classiche che valgono praricamente da sempre.
Ricordiamoci però una cosa: sul lato dell'offerta si può provare a fare qualsiasi cosa, ma bisogna poi vedere se la domanda risponde, ossia se la gente compera. E per quanto tempo e a quali importi...
 
Mai digeriti dai collezionisti i sicofoil e quelle istallazioni a cui tu fai riferimento tant’è che lei intelligentemente cambia negli anni 80
riprendendo la pittura anni 50 e 60. Gli anni 70 fanno parte del periodo no di Accardi. Poi se a te piacciono quei lavori chapeau .

Queste sono le installazioni a cui mi riferivo, ho trovato quest'opera che nello specifico è del 1969-71, in collezione del Pompidou.
Ecco, questi sono lavori che personalmente ritengo estremamente significativi.
Non so se siano o meno apprezzati dal collezionismo, del resto non è che passino sul mercato.
Comunque per me la dimensione artistica della Accardi sta anche - se non soprattutto - in queste opere, in cui ha una ricerca del tutto personale e originale.
Mi riferisco alla dimensione artistica più che a quella collezionistica, perchè appunto non sono documentatissimo sul suo mercato.

Poi, chiaramente possono piacere o meno, quello è tutto soggettivo. Ma non si può negare che abbiano caratteristiche che possono essere considerate di un certo rilievo, al di là del gusto personale.



Screenshot 2023-05-24 at 18-38-46 Triplice tenda (Triple tente) - Centre Pompidou.png
 
Caro Biagio per quanto accanito collezionista forse ragiono male.
Nel senso che non riesco a prescindere da storia, qualità e merito. Se sono soddisfatti questi 3 requisiti e l’opera mi soddisfa anche esteticamente ed ha il prezzo giusto compro altrimenti no. Di quello che hanno scritto i critici o di quello che palesano le gallerie dagli anni 90 in poi non mi importa nulla se sono riconducibili a quegli artisti operativi sin dagli anni 50/60/70 che avevano già lasciato piena traccia storica del loro fare con tanto di critica internazionale e mostre super partes in quegli anni . Seguo la mia linea senza farmi condizionare.
 
Queste sono le installazioni a cui mi riferivo, ho trovato quest'opera che nello specifico è del 1969-71, in collezione del Pompidou.
Ecco, questi sono lavori che personalmente ritengo estremamente significativi.
Non so se siano o meno apprezzati dal collezionismo, del resto non è che passino sul mercato.
Comunque per me la dimensione artistica della Accardi sta anche - se non soprattutto - in queste opere, in cui ha una ricerca del tutto personale e originale.
Mi riferisco alla dimensione artistica più che a quella collezionistica, perchè appunto non sono documentatissimo sul suo mercato.

Poi, chiaramente possono piacere o meno, quello è tutto soggettivo. Ma non si può negare che abbiano caratteristiche che possono essere considerate di un certo rilievo, al di là del gusto personale.



Vedi l'allegato 2906258
La trovo orribile e guarda caso acquisita nel 2005.
Se vedi cosa è entrato in collezione dal Pompidou negli ultimi vent’anni di opere di artisti italiani c’è da riflettere ( Accardi, Griffa, Dadamaino, Gilardi, Guarneri etc...).
Però se per te quei lavori di Accardi sono lavori significativi e ti trasmettono qualcosa ne prendo atto.
Punti di vista.
Ciao
 
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Da farsetti stamane, questa Accardi anni 90 dopo una miriade di offerte è’ arrivata attorno agli 80 mila euro spese incluse.
 

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Ale, aldilà di marketing, aggiudicazioni e raddoppi, comunque questa parte è molto interessante😜

Sono molte le iniziative in programma: a marzo è prevista l’inaugurazione di un’ampia antologica a Palazzo delle Esposizioni di Roma a cura di Paola Bonani e Daniela Lancioni, che traccia un percorso lungo oltre mezzo secolo, e nei prossimi mesi verrà annunciata l’acquisizione di un lavoro storico da parte di uno dei più prestigiosi musei europei
 
Da Farsetti, carta del 58 , 35x70 cm
€64k inclusi diritti.
Dovrebbe essere record per le opere su carta della Accardi
 

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Se il partannese Antonio Sanfilippo fosse ancora vivo l’8 dicembre avrebbe compiuto 100 anni. Ma l’artista, tra i più importanti dell’arte italiana ed europea del secondo dopoguerra, è morto, per un incidente stradale a Roma, nel 1980. Nella Capitale si era trasferito prima da Partanna e poi da Palermo. Per celebrare il secolo di Sanfilippo la Fondazione “Sebastiano Tusa”, il Comune di Partanna e la Regione Siciliana hanno organizzato una mostra antologica “Antonio Sanfilippo. Segni Forme, Sogni della Pittura”, curata da Bruno Corà. Tre le locations: il Castello Grifeo a Partanna, il Museo Riso e la Villa Zito (Fondazione Sicilia) a Palermo. Saranno cento i lavori provenienti da collezioni pubbliche e private, che ripercorrono la storia artistica di uno dei maggiori protagonisti della storia dell’arte del XXI secolo. Sanfilippo, cresciuto sin nell’età della giovinezza a Partanna, nel 1947 aderì al formalismo e firma, con gli amici Pietro Consagra, Ugo Attardi, Piero Dorazio, Mino Guerrini, Achille Perilli, Giulio Turcato e con Carla Accardi (che sposerà nel 1949), il manifesto del Gruppo “Forma 1” dando vita all’omonimo gruppo di avanguardia d’ispirazione marxista. Espose alla XXIV Biennale di Venezia del 1948 e partecipò anche alle edizioni del 1954 e del 1964 e, con una sala personale, a quella del 1966.


Il villino di campagna di contrada Scerbi a Partanna, negli anni, è stato venduto.
In quella casa Sanfilippo si rifugiò quando Palermo veniva bombardata e lì continuò a ricevere gli amici. Villino che, durante le ferie d’estate, Antonio Sanfilippo sceglieva per trascorrere le vacanze. In una delle sale c’è un dipinto a muro chiamato “L’atelier”


In occasione del periodo d’aperture delle mostre – dal 22 dicembre al 24 febbraio – il villino sarà visitabile.


Giovedì 21 dicembre a Partanna e Palermo la mostra antologica ‘Antonio Sanfilippo. Segni Forme, Sogni della Pittura’ | News Trapani e notizie aggiornate | Telesud
 
io comunque non comprendo, vista la storia dei coniugi e l'archivio unificato, come mai sulla moglie sono riusciti a cavalcare il mercato importante mentre sul marito per ora le briciole.
:wtf::wtf::wtf:
 
io comunque non comprendo, vista la storia dei coniugi e l'archivio unificato, come mai sulla moglie sono riusciti a cavalcare il mercato importante mentre sul marito per ora le briciole.
:wtf::wtf::wtf:
potrebbe essere la produzine a favore 10/2 su Accardi
 
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io comunque non comprendo, vista la storia dei coniugi e l'archivio unificato, come mai sulla moglie sono riusciti a cavalcare il mercato importante mentre sul marito per ora le briciole.
:wtf::wtf::wtf:
Ti faccio presente che quando la Accardi era in vita esisteva lo Studio Accardi (era separata dal defunto ex marito e non gestiva lei l'archivio di Sanfilippo)
La Accardi si è saputa posizionare grazie all' interesse che hanno avuto diversi galleristi (non solo italiani) quando era in vita.
 
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