ti basta avere i quattrini e ti prendi un ricamo
un ricamo come tanti tagli di lucio che riempiono le case di tanti collezionisti "uguali"
che li associa l'avere spesso tanti quattrini.
Ho visto collezioni molto raffinate ricche di ricerca e di cultura
e meno di mercato :
mi sono sempre emozionato
Se per quello anche per prendere una ciofeca "basta avere i quattrini". E' una questione di scelte.
Il punto centrale è che la propria sensibilità personale non può essere usata a metro assoluto di giudizio.
Ognuno di sensibilità ha la sua. Che non vale per gli altri.
Non viene il minimo sospetto che se uno si emoziona davanti ad alcune cose, altri si possano emozionare davanti ad altre?
E' troppo mettere in conto questa libertà di emozione soggettiva?
A parte che io tutte ste case piene di Tagli di Fontana e Arazzi di Boetti non le vedo, e quando mi capita di vedere qualcosa di quel livello, rimango a bocca aperta. Non certo per il valore "commerciale" delle opere, ma per la loro valenza storico-artistica, la loro importanza e il godimento che dalle opere mi deriva.
A me pare di vedere una sorta di strana ossessione in negativo verso le opere che abbiano un notevole valore economico, come se il fatto di costare tanto, per qualche assurdo cortocircuito, togliesse loro qualcosa.
Forse non è chiaro che - non tutte ma - tante opere che costano molto, raggiungono quei valori perchè sono opere importanti, a volte addirittura fondamentali, e perchè sono in tanti a desiderarle.
E' necessario che un'opera sia molto costosa per emozionare? Assolutamente no.
Anche 'opera di un artista ignoto o per assurdo il disegno di un bambino può essere emozionante. Da lì in su quindi è tutto possibile.
Ma non è che se un'opera costa molto invece perda la qualità dell'emozione. Ma quando mai!
C'è chi si emoziona davanti ad una natura morta del '600 e chi si emoziona davanti ad una Portofino di Faccincani, chi davanti ad un Arazzo di Boetti e chi davanti ad una carta di La Pietra. Non capisco proprio il problema.
I propri canoni non sono mai assoluti o validi per tutti, e spesso sono viziati dalla mancanza della giusta chiave di lettura di un artista e di un'opera, che possa poi permettere di comprenderla e di stabilire quel rapporto empatico.
Può benissmo essere che se uno non riesce ad emozionarsi davanti ad un Taglio di Fontana o ad un Arazzo di Boetti, il limite sia semplicemente suo e non di chi ha queste opere in casa e ne trae costantemente emozioni. Forse questo bisognerebbe metterlo in conto.
Poi, è chiaro che non tutte le opere debbano o possano emozionare tutti. Ma bisognerebbe contemplare che ci possa essere chi ne trae reale godimento.
Io un Taglio di Fontana non ce l'ho. So che certamente lo vorrei fortemente. Un piccolo taglio, magari rosso. Ma non certamente per il valore dell'opera o per dire "ho in collezione un Taglio di Fontana", perchè probabilmente non lo direi quasi a nessuno, ma per il godimento che quell'opera potrebbe darmi, perchè
so che potrei stare a contemplarla per ore... esattamente come un arazzino.