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Buona sera a tutti!
Senza postare le immagini di ogni opera e relativa aggiudicazione, rimando al link già condiviso da @eSide con i risultati dei lotti con opere di Boetti: Asta 57. Opere d'arte - Martini Studio d'Arte
Credo si tratti delle battute d'asta più alte realizzate da Martini su opere di Boetti.
Gli arazzi sono stati aggiudicati tra i 75.000 e gli 85.000 euro compresi i diritti.
Il Calendario ha fatto circa 22.000 euro finito.
La carta Ping Pong 17-18.000 euro circa finita.
Risultati di prima grandezza, soprattutto considerando che si tratta di una delle ultime aste della stagione e che nelle precedenti tornate si sono viste sul mercato già svariate opere.
Questo secondo me è un ottimo segnale di una domanda collezionistica boettiana davvero forte.
Va detta anche un'altra cosa - già detta in passato ma la si può ben ripetere - ossia che la domanda si sta concentrando sulle opere di qualità più interessanti e che abbiano una partenza in asta contenuta e che consenta di tentare l'acquisto, anche se poi le opere possono salire.
Viceversa, opere molto belle, come ad esempio la bellissima carta con gli Aerei, possono andare invendute se proposte a basi non stimolanti.
Per esemplificare, anche mettendo una bellissima Mappa in un'asta importante ma con una base di 2 milioni, l'opera può benissimo andare invenduta, mentre se la si mette con una base di 1 milione può fare gara e arrivare anche oltre i 2 milioni (o anche essere venduta a 3 milioni o a 1.5 milioni, le aste sono pur sempre imprevedibili).
Ma anche un capolavoro di Picasso può andare invenduto se parte da 100 milioni invece che da 50. Rimane pur sempre un capolavoro di Picasso e non cambia nulla.
Sta quindi alle case d'asta e al venditore trovare quel punto di equilibrio, e in questo caso una pur bellissima opera non ha trovato un compratore partendo troppo alta.
Nulla da dire sulla bellezza dell'opera, ma già la sola base di 80.000 euro avrebbe portato ad un importo di 100.000 euro.
Cifra che potenzialmente l'opera potrebbe anche meritare ma a fronte di una gara partita da una base molto più contenuta.
Ad ogni modo, non si sa mai che possa essere oggetto di una trattativa nel post-asta, stante la bellezza dell'opera.
Approfitto in chiusura di menzionare anche l'arazzino "Pio per Mari" passato pochi giorni fa alla Meetingart e di cui mi ero completamente dimenticato. Anche lui ha fatto bene, circa 50.000 euro finito.
Quest'ultima aggiudicazione mi dà modo di ribadire un concetto, che i "maggiormente boettiani" comprendono, ma che i "non ancora boettiani" probabilmente non percepiscono pienamente: sia nel mondo delle carte che dei ricami di Boetti esistono opere più rare e meno rare, più importanti e meno importanti, di maggiore o minore qualità, di maggiore o minore carattere evocativo ecc.
Questo evidentemente fa si che il collezionismo si possa soffermare maggiormente e in un dato periodo verso alcune opere piuttosto che altre o verso ad esempio alcune frasi piuttosto che altre.
A questo si aggiungono ovviamente le circostanze del tutto variabili ed aleatorie che caratterizzano il mondo delle aste.
Sta nella normalità delle cose che, prendendo ad esempio la tipologia degli arazzi, a parità di misura poi ci siano una miriade di fattori- più o meno immediatamente percepibili, più o meno evidenti, soprattutto a chi non è "specializzato" - che differenziano le opere tra loro, il loro appeal sul mercato e che contriubuiscano a determinare risultati finali in asta anche molto distanti tra loro.
Non sono tutte opere "equivalenti" come si potrebbe erroneamente supporre, c'è poi da dire che anche relativamente agli accostamenti cromatici ognuno ha i propri personalissimi gusti.
Per inciso aggiungerei anche che magari in galleria invece si potrebbe tendere maggiormente ad una omogenità di prezzi per opere di pari formato e in quel caso sta al collezionista saper individuare e scegliere ciò che ritiene più nelle sue preferenze e che abbia il migliore abbinamento qualità/richiesta economica anche in base al proprio gusto e alla propria sensibilità .
Senza postare le immagini di ogni opera e relativa aggiudicazione, rimando al link già condiviso da @eSide con i risultati dei lotti con opere di Boetti: Asta 57. Opere d'arte - Martini Studio d'Arte
Credo si tratti delle battute d'asta più alte realizzate da Martini su opere di Boetti.
Gli arazzi sono stati aggiudicati tra i 75.000 e gli 85.000 euro compresi i diritti.
Il Calendario ha fatto circa 22.000 euro finito.
La carta Ping Pong 17-18.000 euro circa finita.
Risultati di prima grandezza, soprattutto considerando che si tratta di una delle ultime aste della stagione e che nelle precedenti tornate si sono viste sul mercato già svariate opere.
Questo secondo me è un ottimo segnale di una domanda collezionistica boettiana davvero forte.
Va detta anche un'altra cosa - già detta in passato ma la si può ben ripetere - ossia che la domanda si sta concentrando sulle opere di qualità più interessanti e che abbiano una partenza in asta contenuta e che consenta di tentare l'acquisto, anche se poi le opere possono salire.
Viceversa, opere molto belle, come ad esempio la bellissima carta con gli Aerei, possono andare invendute se proposte a basi non stimolanti.
Per esemplificare, anche mettendo una bellissima Mappa in un'asta importante ma con una base di 2 milioni, l'opera può benissimo andare invenduta, mentre se la si mette con una base di 1 milione può fare gara e arrivare anche oltre i 2 milioni (o anche essere venduta a 3 milioni o a 1.5 milioni, le aste sono pur sempre imprevedibili).
Ma anche un capolavoro di Picasso può andare invenduto se parte da 100 milioni invece che da 50. Rimane pur sempre un capolavoro di Picasso e non cambia nulla.
Sta quindi alle case d'asta e al venditore trovare quel punto di equilibrio, e in questo caso una pur bellissima opera non ha trovato un compratore partendo troppo alta.
Nulla da dire sulla bellezza dell'opera, ma già la sola base di 80.000 euro avrebbe portato ad un importo di 100.000 euro.
Cifra che potenzialmente l'opera potrebbe anche meritare ma a fronte di una gara partita da una base molto più contenuta.
Ad ogni modo, non si sa mai che possa essere oggetto di una trattativa nel post-asta, stante la bellezza dell'opera.
Approfitto in chiusura di menzionare anche l'arazzino "Pio per Mari" passato pochi giorni fa alla Meetingart e di cui mi ero completamente dimenticato. Anche lui ha fatto bene, circa 50.000 euro finito.
Quest'ultima aggiudicazione mi dà modo di ribadire un concetto, che i "maggiormente boettiani" comprendono, ma che i "non ancora boettiani" probabilmente non percepiscono pienamente: sia nel mondo delle carte che dei ricami di Boetti esistono opere più rare e meno rare, più importanti e meno importanti, di maggiore o minore qualità, di maggiore o minore carattere evocativo ecc.
Questo evidentemente fa si che il collezionismo si possa soffermare maggiormente e in un dato periodo verso alcune opere piuttosto che altre o verso ad esempio alcune frasi piuttosto che altre.
A questo si aggiungono ovviamente le circostanze del tutto variabili ed aleatorie che caratterizzano il mondo delle aste.
Sta nella normalità delle cose che, prendendo ad esempio la tipologia degli arazzi, a parità di misura poi ci siano una miriade di fattori- più o meno immediatamente percepibili, più o meno evidenti, soprattutto a chi non è "specializzato" - che differenziano le opere tra loro, il loro appeal sul mercato e che contriubuiscano a determinare risultati finali in asta anche molto distanti tra loro.
Non sono tutte opere "equivalenti" come si potrebbe erroneamente supporre, c'è poi da dire che anche relativamente agli accostamenti cromatici ognuno ha i propri personalissimi gusti.
Per inciso aggiungerei anche che magari in galleria invece si potrebbe tendere maggiormente ad una omogenità di prezzi per opere di pari formato e in quel caso sta al collezionista saper individuare e scegliere ciò che ritiene più nelle sue preferenze e che abbia il migliore abbinamento qualità/richiesta economica anche in base al proprio gusto e alla propria sensibilità .
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