assicurazioni dell'est europa

No, sono decenni che hanno la benedizione del centrodestra: l'illegalità di necessità...
Se penso alle probabilità che ci sono di venire smentito entro il 2027 mi vien da ridere.
Ridi ridi che magari ti rinfreschi la memoria su chi ha governato in questo decennio
 
Cioè se tu vai in Germania in auto ti fai l'assicurazione Tedesca?
1) le assicurazioni italiane hanno massimali decenti, per cui fanno pagare polizze abbastanza salate.
2) e poi io ho l'assicurazione tedesca :p
 
L'articolo è' fatto con i piedi, i sinistri che vedano coinvolte le maggior parte delle targhe straniere, per intenderci quelle del sistema carta verde, sono gestite in Italia dall'UCI, italianissima ed i risarcimenti sono pari a quelli delle compagnie italiane, le targhe bulgare ne fanno parte.
30k sono nulla, ma forse c'è qualcosa di non riportato.

Homepage - UCI S.C.AR.L
iL PUNTO è:

perchè riprendere un art scritto male e lanciare anatemi :

cos'aspettano a vietare la circolazione delle auto assicurate in bulgaria/romania/polonia/etc?

Voglio dire :donde nasce questo bisogno di parlare a vanvera che impera in AP
 
iL PUNTO è:

perchè riprendere un art scritto male e lanciare anatemi :

cos'aspettano a vietare la circolazione delle auto assicurate in bulgaria/romania/polonia/etc?

Voglio dire :donde nasce questo bisogno di parlare a vanvera che impera in AP
se i giornali riportano una notizia si presume che sia vera :o
quindi se scrivono che i parenti di una 26enne con 2 figli ricevono un'offerta di 30 k dopo che è stata ammazzata da un delinquente ubriaco assicurato con un'assicurazione dell'est europa si presume che sia vero pure quello
quindi è lecito domandarsi perchè permettano ad auto assicurate con quelle assicurazioni di circolare.

ps
quello citato non è stato l'unico giornale a riportare la news, c'è pure il corrierone
 
se i giornali riportano una notizia si presume che sia vera :o
quindi se scrivono che i parenti di una 26enne con 2 figli ricevono un'offerta di 30 k dopo che è stata ammazzata da un delinquente ubriaco assicurato con un'assicurazione dell'est europa si presume che sia vero pure quello
quindi è lecito domandarsi perchè permettano ad auto assicurate con quelle assicurazioni di circolare.

ps
quello citato non è stato l'unico giornale a riportare la news, c'è pure il corrierone
Una volta si diceva l'ha detto il giornale...era una implicita affermazione di ignoranza e di assenza di capacità critica.
 
Una volta si diceva l'ha detto il giornale...era una implicita affermazione di ignoranza e di assenza di capacità critica.
per certe notizie uno non ha ore di tempo da perdere per verificare le fonti, se una notizia (oltretutto di pura cronaca, senza implicazioni politiche che potrebbero giustificare una falsificazione) compare su parecchi giornali, raccontata allo stesso modo presume che sia vera :o
visto che tu sostieni che non è vera potresti scrivere a tutti i quotidiani che l'hanno riportata e segnalare l'errore

ps
se apri il giornale e leggi che hanno rapinato una banca telefoni alla questura per sapere se è vero?
 
In Italia circolano 3 milioni di veicoli senza nessuna assicurazione, con la benedizione dei fratelli e dei felpini.
le auto con targa straniera intestata a residenti in italia è fuori legge...probabilmente il fatto citato nel treddo e accaduto prima della nuova legge--
poi possiamo discutere sui (non) controlli e chissà quali escamotage si sono già inventati x ovviare....

Targhe estere in Italia 2022: nuove regole. Cosa dice la legge​

Legge e burocrazia
di Redazione online
Pubblicato 13 novembre 2022

È in vigore da non molto una nuova legge sulle targhe estere in Italia: ecco quali sono le nuove regole e com’è cambiata la normativa.​



Facciamo un po’ di chiarezza sul tema delle targhe estere in Italia e sulle regole vigenti aggiornate a marzo 2022. Infatti, per chi ancora non lo sapesse, sul finire dello scorso anno è stata varata una legge che è intervenuta a modificare alcuni articoli del Codice della Strada, a loro volta interessati nel 2018 dal governo congiunto Lega-M55, con interventi che miravano a contrastare i cosiddetti “furbetti della targa estera”, prevenendo azioni di frode e la possibilità di evadere il pagamento di imposte e tasse, ma anche multe e assicurazioni, per il solo fatto di circolare nel nostro Paese su auto con targa estera.

TARGHE ESTERE IN ITALIA: COSA DICEVA IL DL N. 113/2018​

Le nuove norme varate nel 2018 andavano a introdurre un divieto alla circolazione delle auto con targa estera a chi era residente in Italia da 60 giorni. Questo significava che chi aveva la residenza in Italia, aveva 60 giorni di tempo per mettersi in regola e reimmatricolare l’auto in Italia. La norma prevedeva delle deroghe, in particolare relativamente ai veicoli a noleggio o in leasing presso operatori europei che non avevano una sede in Italia o per i dipendenti di aziende europee che guidavano auto in comodato.
Si trattava comunque di una novità importante, perché riduceva da 365 giorni (1 anno) a 60 giorni (2 mesi) il diritto di circolare in Italia con targa estera per chi aveva la residenza nel nostro Paese.

LA BOCCIATURA DELLA CORTE DI GIUSTIZIA EUROPEA​

La norma appena descritta è stata però bocciata dalla b, dopo aver analizzato il caso di una coppia di coniugi che circolava su un’auto con targa slovacca e fermata dalla polizia stradale a Massa Carrara. La donna era residente in Slovacchia, mentre il compagno, che guidava il veicolo, era residente in Italia.
La Corte di Giustizia Europea ha definito però “movimento di capitali” il prestito di uso transfrontaliero a titolo gratuito di una vettura, e quanto decretato dalla norma italiana rappresenta una effettiva restrizione alla libera circolazione di capitale, valida solo “per motivi imperativi di interesse generale” o “per finalità di contrasto della frode fiscale”.
Di fatto, nella sentenza si bocciava la norma a carattere nazionale perché non contava il criterio di temporaneità del veicolo utilizzato in uno Stato membro. Il caso della coppia di coniugi era lampante, in quanto l’uomo era residente in Italia da più di 60 giorni ovviamente, ma al tempo stesso poteva circolare con l’auto con targa slovacca, di proprietà della donna residente in Slovacchia, proprio perché utilizzata a titolo temporaneo.


TARGHE ESTERE NUOVE REGOLE: COSA DICE LA LEGGE N. 238/2021​

A ogni modo, sulla questione è intervenuta la Legge n. 238/2021 (art. 2), che è intervenuta a modificare alcuni articoli del Codice della Strada, tra cui l’oggetto del contendere, l’articolo 93, le cui disposizioni sono state completamente abrogate, sostituito dall’articolo 93-bis. Ulteriori modifiche e revisioni hanno riguardato anche gli articoli 94, 132 e 196.
La nuova legge, in sintesi, allunga le tempistiche di immatricolazione italiana per i residenti in Italia (da 60 a 90 giorni), mentre mantiene il carattere di temporaneità annuale per chi circola in Italia con targa estera, ma è residente in un Paese straniero. Inoltre, introduce l’obbligo di iscrizione dei veicoli a un particolare registro, il REVE, ovvero il Pubblico Registro dei Veicoli Esteri, mentre per i conducenti (ma non proprietari) dei veicoli con targa estera che utilizzano in comodato d’uso, o a noleggio, vige l’obbligo di tenere in auto un particolare b.

IL NUOVO ARTICOLO 93-BIS DEL CODICE DELLA STRADA​

Abbiamo visto che le disposizioni contenute nell’articolo 93 del Codice della Strada sono state abrogate. Questo è stato praticamente rimpiazzato dall’articolo 93-bis.
Al primo comma, leggiamo quanto segue: “Fuori dei casi di cui al comma 3, gli autoveicoli, i motoveicoli e i rimorchi immatricolati in uno Stato estero di proprietà di persona che abbia acquisito residenza anagrafica in Italia sono ammessi a circolare sul territorio nazionale a condizione che entro 3 mesi dall’acquisizione della residenza siano immatricolati secondo le disposizioni degli articoli 93 e 94”. Semplicemente s’intende che i soggetti stranieri che guidano un’auto con targa straniera e che prendono residenza in Italia hanno tempo 3 mesi per immatricolare il veicolo in Italia.
Il comma 2, invece, introduce l’obbligo di un documento specifico per i conducenti (ma non intestatari) dei veicoli con targa estera. “A bordo degli autoveicoli, dei motoveicoli e dei rimorchi immatricolati in uno Stato estero, condotti sul territorio nazionale da soggetto avente residenza anagrafica in Italia non coincidente con l’intestatario del veicolo stesso, deve essere custodito un documento, sottoscritto con data certa dall’intestatario, dal quale risultino il titolo e la durata della disponibilità del veicolo”. È il caso di veicoli presi a noleggio, o in leasing oppure utilizzati in comodato.
Inoltre, nello stesso comma, si legge che “quando la disponibilità del veicolo da parte di persona fisica o giuridica residente o avente sede in Italia supera un periodo di trenta giorni, anche non continuativi, nell’anno solare, il titolo e la durata della disponibilità devono essere registrati, a cura dell’utilizzatore, in apposito elenco del sistema informativo del Pubblico Registro Automobilistico”, ovvero il già citato REVE. In aggiunta a ciò, tutte le variazioni relative alla disponibilità del veicolo dovranno essere registrate entro 3 giorni dall’avvenuta modifica.
Tali disposizioni si applicano anche i lavoratori frontalieri: gli intestatari dei veicoli immatricolati in uno Stato estero ma circolanti in Italia, hanno l’obbligo di registrare il veicolo entro 60 giorni dall’acquisizione della proprietà nel REVE. Nel comma 3 si precisa che questi mezzi possono essere guidati anche dai familiari dei lavoratori frontalieri residenti in Italia.
 
le auto con targa straniera intestata a residenti in italia è fuori legge...probabilmente il fatto citato nel treddo e accaduto prima della nuova legge--
poi possiamo discutere sui (non) controlli e chissà quali escamotage si sono già inventati x ovviare....

Targhe estere in Italia 2022: nuove regole. Cosa dice la legge​

Legge e burocrazia
di Redazione online
Pubblicato 13 novembre 2022

È in vigore da non molto una nuova legge sulle targhe estere in Italia: ecco quali sono le nuove regole e com’è cambiata la normativa.​



Facciamo un po’ di chiarezza sul tema delle targhe estere in Italia e sulle regole vigenti aggiornate a marzo 2022. Infatti, per chi ancora non lo sapesse, sul finire dello scorso anno è stata varata una legge che è intervenuta a modificare alcuni articoli del Codice della Strada, a loro volta interessati nel 2018 dal governo congiunto Lega-M55, con interventi che miravano a contrastare i cosiddetti “furbetti della targa estera”, prevenendo azioni di frode e la possibilità di evadere il pagamento di imposte e tasse, ma anche multe e assicurazioni, per il solo fatto di circolare nel nostro Paese su auto con targa estera.

TARGHE ESTERE IN ITALIA: COSA DICEVA IL DL N. 113/2018​

Le nuove norme varate nel 2018 andavano a introdurre un divieto alla circolazione delle auto con targa estera a chi era residente in Italia da 60 giorni. Questo significava che chi aveva la residenza in Italia, aveva 60 giorni di tempo per mettersi in regola e reimmatricolare l’auto in Italia. La norma prevedeva delle deroghe, in particolare relativamente ai veicoli a noleggio o in leasing presso operatori europei che non avevano una sede in Italia o per i dipendenti di aziende europee che guidavano auto in comodato.
Si trattava comunque di una novità importante, perché riduceva da 365 giorni (1 anno) a 60 giorni (2 mesi) il diritto di circolare in Italia con targa estera per chi aveva la residenza nel nostro Paese.

LA BOCCIATURA DELLA CORTE DI GIUSTIZIA EUROPEA​

La norma appena descritta è stata però bocciata dalla b, dopo aver analizzato il caso di una coppia di coniugi che circolava su un’auto con targa slovacca e fermata dalla polizia stradale a Massa Carrara. La donna era residente in Slovacchia, mentre il compagno, che guidava il veicolo, era residente in Italia.
La Corte di Giustizia Europea ha definito però “movimento di capitali” il prestito di uso transfrontaliero a titolo gratuito di una vettura, e quanto decretato dalla norma italiana rappresenta una effettiva restrizione alla libera circolazione di capitale, valida solo “per motivi imperativi di interesse generale” o “per finalità di contrasto della frode fiscale”.
Di fatto, nella sentenza si bocciava la norma a carattere nazionale perché non contava il criterio di temporaneità del veicolo utilizzato in uno Stato membro. Il caso della coppia di coniugi era lampante, in quanto l’uomo era residente in Italia da più di 60 giorni ovviamente, ma al tempo stesso poteva circolare con l’auto con targa slovacca, di proprietà della donna residente in Slovacchia, proprio perché utilizzata a titolo temporaneo.


TARGHE ESTERE NUOVE REGOLE: COSA DICE LA LEGGE N. 238/2021​

A ogni modo, sulla questione è intervenuta la Legge n. 238/2021 (art. 2), che è intervenuta a modificare alcuni articoli del Codice della Strada, tra cui l’oggetto del contendere, l’articolo 93, le cui disposizioni sono state completamente abrogate, sostituito dall’articolo 93-bis. Ulteriori modifiche e revisioni hanno riguardato anche gli articoli 94, 132 e 196.
La nuova legge, in sintesi, allunga le tempistiche di immatricolazione italiana per i residenti in Italia (da 60 a 90 giorni), mentre mantiene il carattere di temporaneità annuale per chi circola in Italia con targa estera, ma è residente in un Paese straniero. Inoltre, introduce l’obbligo di iscrizione dei veicoli a un particolare registro, il REVE, ovvero il Pubblico Registro dei Veicoli Esteri, mentre per i conducenti (ma non proprietari) dei veicoli con targa estera che utilizzano in comodato d’uso, o a noleggio, vige l’obbligo di tenere in auto un particolare b.

IL NUOVO ARTICOLO 93-BIS DEL CODICE DELLA STRADA​

Abbiamo visto che le disposizioni contenute nell’articolo 93 del Codice della Strada sono state abrogate. Questo è stato praticamente rimpiazzato dall’articolo 93-bis.
Al primo comma, leggiamo quanto segue: “Fuori dei casi di cui al comma 3, gli autoveicoli, i motoveicoli e i rimorchi immatricolati in uno Stato estero di proprietà di persona che abbia acquisito residenza anagrafica in Italia sono ammessi a circolare sul territorio nazionale a condizione che entro 3 mesi dall’acquisizione della residenza siano immatricolati secondo le disposizioni degli articoli 93 e 94”. Semplicemente s’intende che i soggetti stranieri che guidano un’auto con targa straniera e che prendono residenza in Italia hanno tempo 3 mesi per immatricolare il veicolo in Italia.
Il comma 2, invece, introduce l’obbligo di un documento specifico per i conducenti (ma non intestatari) dei veicoli con targa estera. “A bordo degli autoveicoli, dei motoveicoli e dei rimorchi immatricolati in uno Stato estero, condotti sul territorio nazionale da soggetto avente residenza anagrafica in Italia non coincidente con l’intestatario del veicolo stesso, deve essere custodito un documento, sottoscritto con data certa dall’intestatario, dal quale risultino il titolo e la durata della disponibilità del veicolo”. È il caso di veicoli presi a noleggio, o in leasing oppure utilizzati in comodato.
Inoltre, nello stesso comma, si legge che “quando la disponibilità del veicolo da parte di persona fisica o giuridica residente o avente sede in Italia supera un periodo di trenta giorni, anche non continuativi, nell’anno solare, il titolo e la durata della disponibilità devono essere registrati, a cura dell’utilizzatore, in apposito elenco del sistema informativo del Pubblico Registro Automobilistico”, ovvero il già citato REVE. In aggiunta a ciò, tutte le variazioni relative alla disponibilità del veicolo dovranno essere registrate entro 3 giorni dall’avvenuta modifica.
Tali disposizioni si applicano anche i lavoratori frontalieri: gli intestatari dei veicoli immatricolati in uno Stato estero ma circolanti in Italia, hanno l’obbligo di registrare il veicolo entro 60 giorni dall’acquisizione della proprietà nel REVE. Nel comma 3 si precisa che questi mezzi possono essere guidati anche dai familiari dei lavoratori frontalieri residenti in Italia.
Un attimo, confondi il codice della strada con la RCA.
Il codice della strada, da un po' di tempo, vieta lo stabilirsi, prolungato nel territorio nazionale, di veicoli con targa estera; ho scritto stabilirsi prolungato, quindi, se uno viene qui in vacanza può circolare tranquillamente ma, se si vuole stabilizzare, o porta via l'auto, oppure la reimmatricola in Italia. Il discorso vale per chiunque, italiani o stranieri.
A Napoli ultimamente ho visto un macchio di motocicli con targa polacca, è ovvio che si tratta di tentativo di aggirare le sanzioni al codice della strada, non il sistema RCA.
Diverso per l'RCA.
Se, appunto, un veicolo targato straniero, appartenente allo spazio economico europeo, oppure al sistema carta verde, provoca un sinistro in Italia, la gestrice, formale, del sinistro è l'UCI ed i parametri di risarcimento sono i medesimi che nell'ordinario.
Semplicemente, non si applicherà l'indennizzo diretto, quindi la richiesta di risarcimento non andrà rivolta alla propria assicurazione, bensì a quella del responsabile civile, quindi all'UCI, che agirà per conto della compagnia straniera.
 
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Un attimo, confondi il codice della strada con la RCA.
Il codice della strada, da un po' di tempo, vieta lo stabilirsi, prolungato nel territorio nazionale, di veicoli con targa estera; ho scritto stabilirsi prolungato, quindi, se uno viene qui in vacanza può circolare tranquillamente ma, se si vuole stabilizzare, o porta via l'auto, oppure la reimmatricola in Italia. Il discorso vale per chiunque, italiani o stranieri.
A Napoli ultimamente ho visto un macchio di motocicli con targa polacca, è ovvio che si tratta di tentativo di aggirare le sanzioni al codice della strada, non il sistema RCA.
Diverso per l'RCA.
Se, appunto, un veicolo targato straniero, appartenente allo spazio economico europeo, oppure al sistema carta verde, provoca un sinistro in Italia, la gestrice, formale, del sinistro è l'UCI ed i parametri di risarcimento sono i medesimi che nell'ordinario.
Semplicemente, non si applicherà l'indennizzo diretto, quindi la richiesta di risarcimento non andrà rivolta alla propria assicurazione, bensì a quella del responsabile civile, quindi all'UCI, che agirà per conto della compagnia straniera.
devi appartenere ai paesi carta verde per avere copertura (x es l'ucraina non è compresa) quindi se vai li ,o viceversa , dovresti avere una assicurazione opzionale.
Comunque va da se che se sei residente qui devi poi cambiare la targa e assicurare l'auto in italia....(se non sei un delinquente e viaggi senza)

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devi appartenere ai paesi carta verde per avere copertura (x es l'ucraina non è compresa) quindi se vai li ,o viceversa , dovresti avere una assicurazione opzionale.
Comunque va da se che se sei residente qui devi poi cambiare la targa e assicurare l'auto in italia....(se non sei un delinquente e viaggi senza)

Vedi l'allegato 2877907
Quelli con le crocette sono i paesi cartaverde, quindi coperti per questa ragione.
Quelli senza crocetta sono invece coperti perché facenti parte dello spazio economico europeo.
Quindi, la copertura vige anche per i veicoli italiani che si recano in tutti i paesi riportati, con o senza crocetta, così la reciproca.
Sinistri - UCI S.C.AR.L
 
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