jackis
Bad User
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ottima disamina.Ho letto di questo dilemma, per caso, nel thread aperto dal Prof. Coletti, sulle differenze di rendimento tra 2117 e 2120 che la pendenza della curva tassi /duration tra i due sembra non riuscire a spiegare (e non spiega),
e sono venuto qui a sparare la mia (liberi di insultarmi per la mia vivace fantasia).
Intanto se fosse un`inefficienza non avrebbe spiegazione, se ne potrebbe solo prendere atto e basta.
Tuttavia io mi permetto di avanzare una spiegazione poco canonica (o almeno che non ho mai sentito fare prima) che la rimuoverebbe.
Ci si dimentica sempre che la curva dei tassi di un emittente che non sia risk-free è punto per punto la somma di una curva sui tassi risk-free + spread.
Dove lo spread rappresenta il premio al rischio che un investitore richiederebbe per coprire il rischio assunto, ovvero: non tutta la quantità nominale, ma la differenza tra il valore investito e quello di recovery in caso di default moltiplicato per la probabilità che si verifichi l`evento di insolvenza.
Accade allora questo:
- la 2117 prezza esattamente il punto di curva dei tassi di lungo pari a 2.40 circa del bund (il nostro rick-free) + 55 punti di spread austriaco (come rilevato sui suoi lunghi di cui c`è ampia rappresentanza) cioè prezza in questo momento circa al 2.95%;
- la 2120 dà normalmente un rendimento simile (a meno della piccola pendenza della curva dei tassi per la distanza tra le due duration) tranne quando si trova in un range di quotazione prossimo a quello di recovery eventuale per un default austriaco in cui lo spread emittente tende a 0 non perchè si riduce la probabilità dell`evento di insolvenza (che non può che essere simile nei due titoli di scadenza simile), ma perchè si annulla la differenza del controvalore a rischio nell`investimento (prezzo_attuale - valore_recovery),
in tale range collocato tra il 30/100 e il 40/100 circa dunque prezza ancora il punto di tassi di lungo, ma senza spread (o con uno spread estremamente piccolo) quindi ad un rendimento vicino al 2.40% (di un risk-free appunto).
Se questa tesi fosse vera noi dovvremmo osservare sperimentalmente questo effetto di divaricazione dei rendimenti solo in un range di prezzo estremamente basso, mentre non dovremmo osservarlo significativo lontano da esso nonostante quotazioni molto diverse in momenti diversi.
Questo è quello che si osserva da un veloce campionamento:
data quot (2120) quot (2117) TIR(2120) TIR(2117) Δ 14/12/2020 136,47 229,96 0,41 0,47 0,06 20/08/2021 102,13 188,26 0,82 0,81 -0,01 07/01/2022 84,63 150,28 1,11 1,23 0,12 29/03/2022 64,1 120,88 1,57 1,67 0,1 06/05/2022 53,15 99,25 1,92 2,13 0,21 19/01/2024 43 73,72 2,36 2,95 0,59
C`è un però, grosso quanto una casa, anzi quanto un cinquantennale transalpino, l`Oat Mg72 che rispettando le stesse regole dovrebbe quotare intorno a 43 con un rendimento intorno al 2.5-2.6% non scontando lo spread francese.
Invece quota oggi intorno a 39 con un rendimento del 2.85%. Esso costituisce una contrazione di circa la metà dello spread atteso Bund-Oat in quel punto, ma non arriva tuttavia ad un livello compatibile con la riproposizione del modello austriaco.
Dopo queste bestialità, con cui ho deciso di allietarvi la serata, mi estinguo!
in verità agli inizi delle diatriba (circa un anno fa) io stesso avanzai grossolanamente la tua tesi di un rallentamento della discesa della 20 rispetto alla cugina, per via del valore prossimo a prezzi da default che per un "tripla A" stonava, e questo andava al di là della matematica finanziaria....etc...
anche se un obbligazione può esser spiegata meglio e più razionalmente di un azione,
e prendendo per buono che matematicamente sia sopravvalutata rispetto alla cugina minore,
i fatti ci dicono che :
- l'attenzione degli operatori è sempre stata focalizzata sulla 20 a discapito della 17
- da quando il trend si è invertito al rialzo, la 20 è stata quella che ha fatto meglio (e continuerà a farlo a mio avviso)
- per chi crede in questa operazione x i mille motivi che ci diciamo quotidianamente, semplicemente sceglie quella con DM + alta, senza farsi troppi conti sofisticati e optando di rimanere sul semplice
l'ultimo punto sembra esser molto superficiale, ma la mia lunga esperienza nel trading automatrico mi ha fatto capire negli anni alcune cose che cerco di comunicarvele in estema sinstesi:
ogni trader sistematico che si rispetti, alla domanda, gli indicatori funzionano? Vi darà la stessa categorica risposta: NO!
io stesso avendone testati molti, vi confermo questa tesi, indicatori, oscillatori, e company se usati come trigger non funzionano, potrebbero al limite esser usati come filtro e solo alcuni di loro, il resto TUTTA MONDEZZA!
MA
investitori istituzionali, sulle loro piattaforme professionali sapete cosa hanno nei loro grafici?
la MM a 200, RSI, e MACD
che pur conoscendo del loro scarso valore aggiunto, vengono utilizzati PER PURA SEMPLICITA'
quindi a volte i fatti vanno "oltre" la matematica e la razionalità
sono così punto ebasta, e vale il soltito detto
finchè dura.....fa ......
ciao a tutti e buon weekand!