BASICNET: UN TITOLO, UNA GARANZIA

anche meglio, quindi affossano il prezzo quando non possono comprare... geniale

premesso che io ci spero che riparta, fare bb a questi prezzi è probabilmente la cosa migliore che possono fare
 
anche meglio, quindi affossano il prezzo quando non possono comprare... geniale

premesso che io ci spero che riparta, fare bb a questi prezzi è probabilmente la cosa migliore che possono fare
e chi vende a questi prezzi??
sono mesi che la media degli scambi è bassissima, se non hai seguito il titolo negli ultimi tempi
 
certo che lo seguo, seguo basicnet e non solo quello.
da inizio anno è tutto il comparto small-micro cap che è al palo, a differenza delle large, non solo basicnet. Con pochissime eccezioni non ci sono scambi, i book sono asciutti. Soprattutto non ci sono compratori (qualcuno che vende ogni tanto invece sì, si è visto appunto settimana scorsa)
Io non vendo e non vendi neanche tu a questi prezzi, e probabilmente non vende nessuno dei micro-azionisti che ha i titoli magari da 15 anni.
Ma non è detto che qualcuno non si trovi obbligato a vendere per ragioni che col titolo non c'entrano niente. O ancora che qualche fondo con anche solo 100-200k azioni si faccia problemi di quanto vale l'azione, di quanto è scesa o di quanto potrebbe salire. Se arriva l'ordine di chiudere la posizione la chiudono, e se non c'è book pazienza, vorrà dire che affonderemo il titolo del 30% e tanti saluti

va da se poi che il fatturato all'estero in calo (se pure da valori molto alti), margini in contrazione e 140mln di pfn negativa di sicuro non aiutano
Io pure nonostante quella manciata che ho preso settimana scorsa, se per ipotesi non avessi azioni e volessi comprare una small cap oggi, dubito che basicnet sarebbe la prima scelta. Ci sono società svalutate, magari non così tanto come ban ma comunque svalutate, che però hanno fondamentali molto più solidi.

detto che se in generale dovesse tornare denaro sull'indice small cap, salirebbe senza problemi pure la ban, ci metto la mano sul fuoco. Il problema piuttosto è non mandare i conti in vacca da qui a quel momento
 
Pure oggi sono riusciti a farla chiedere sui minimi day :'(:wall:
 
certo che lo seguo, seguo basicnet e non solo quello.
da inizio anno è tutto il comparto small-micro cap che è al palo, a differenza delle large, non solo basicnet. Con pochissime eccezioni non ci sono scambi, i book sono asciutti. Soprattutto non ci sono compratori (qualcuno che vende ogni tanto invece sì, si è visto appunto settimana scorsa)
Io non vendo e non vendi neanche tu a questi prezzi, e probabilmente non vende nessuno dei micro-azionisti che ha i titoli magari da 15 anni.
Ma non è detto che qualcuno non si trovi obbligato a vendere per ragioni che col titolo non c'entrano niente. O ancora che qualche fondo con anche solo 100-200k azioni si faccia problemi di quanto vale l'azione, di quanto è scesa o di quanto potrebbe salire. Se arriva l'ordine di chiudere la posizione la chiudono, e se non c'è book pazienza, vorrà dire che affonderemo il titolo del 30% e tanti saluti

va da se poi che il fatturato all'estero in calo (se pure da valori molto alti), margini in contrazione e 140mln di pfn negativa di sicuro non aiutano
Io pure nonostante quella manciata che ho preso settimana scorsa, se per ipotesi non avessi azioni e volessi comprare una small cap oggi, dubito che basicnet sarebbe la prima scelta. Ci sono società svalutate, magari non così tanto come ban ma comunque svalutate, che però hanno fondamentali molto più solidi.

detto che se in generale dovesse tornare denaro sull'indice small cap, salirebbe senza problemi pure la ban, ci metto la mano sul fuoco. Il problema piuttosto è non mandare i conti in vacca da qui a quel momento
é l'anno delle banche questo qui, non ci son motivi per star fuori dal trend vincente delle banche, poi la micro-cap ban è sempre stato un caso a parte, da manuale... e investire adesso per vedere i soldi stare fermi mesi e mesi e anni e anni chi lo fa fare, poi con 1600 azionisti chi doveva vendere ha venduto e chi doveva comprare ha comprato, questa è la ban 2023, tende allo stallo...(lateralizzare è la specialità della ban)
i conti non credo vadano in vacca, sono quelli, le entrate ci sono, sono gli utili che non sono contemplati nel dna della ban, l'anno in corso sembra la fotocopia sbiadita del 2022, secondo me ci vuole un evento straordinario per aggiungere entrate al giro d'affari, aggiungere un marchio, aggregarsi con qualcuno, fare un paio di scarpe o una maglietta in stile gioconda che tutti corrono a comprarsi...
 
Ultima modifica:
non vorrei sbagliare ma leggendo veloce il documento mi sembra che un altro paio di milioni per costo del lavoro .... rispetto ad anno scorso cambio contratto forza lavoro da operaio ad impiegato ??? h letto velocemente
"Il costo del lavoro passa dai 17,6 milioni del 2022 ai 22,3 milioni di Euro del 2023 aumentando di circa 4,7
milioni di Euro, principalmente per effetto dell‘inclusione del costo relativo alle circa 90 risorse impiegate dalla
K-Way France per l’intero periodo, rispetto al consolidamento da aprile nel precedente esercizio. Il numero
medio di risorse riferito al primo semestre 2023 è stato di 946 rispetto alle 883 del 2022."

ops

ps: fine settembre aggiornamento causa FIsi
 
é l'anno delle banche questo qui, non ci son motivi per star fuori dal trend vincente delle banche, poi la micro-cap ban è sempre stato un caso a parte, da manuale... e investire adesso per vedere i soldi stare fermi mesi e mesi e anni e anni chi lo fa fare, poi con 1600 azionisti chi doveva vendere ha venduto e chi doveva comprare ha comprato, questa è la ban 2023, tende allo stallo...(lateralizzare è la specialità della ban)
i conti non credo vadano in vacca, sono quelli, le entrate ci sono, sono gli utili che non sono contemplati nel dna della ban, l'anno in corso sembra la fotocopia sbiadita del 2022, secondo me ci vuole un evento straordinario per aggiungere entrate al giro d'affari, aggiungere un marchio, aggregarsi con qualcuno, fare un paio di scarpe o una maglietta in stile gioconda che tutti corrono a comprarsi...
:yes:, e anche :sleep:
 
Contenzioso commercialeDiritto di prelazione FISILa BasicItalia S.p.A. ha esercitato, in data 3 giugno 2021, il proprio diritto di prelazione, previsto dall’accordo in scadenza al 30 aprile 2022, per la stipula di un nuovo contratto di sponsorizzazione della Federazione Italiana Sport Invernali tramite il marchio Kappa nel quadriennio 2022-26, che include le Olimpiadi Milano Cortina 2026. Ciononostante, la FISI ha ritenuto che l’esercizio del diritto di prelazione da parte della BasicItalia S.p.A non fosse sufficiente a concludere un contratto e ha comunicato al Gruppo BasicNet l’intenzione di firmare un accordo di sponsorizzazione con un terzo. La sentenza nella causa di merito, emessa in data 23 febbraio 2023, conferma l’ordinanza cautelare emessa in data 14 luglio 2022 e la posizione della BasicItalia S.p.A. ossia che dal momento di accettazione della BasicItalia S.p.A. delle condizioni offerte dalla FISI, e quindi fin dal 3 giugno 2021, tra BasicItalia S.p.A. e FISI si è concluso un nuovo contratto di sponsorizzazione per le stagioni 2022/23 fino alla stagione 2025/26, riconoscendo anche un diritto di prelazione a favore di Basic Italia S.p.A. per il successivo quadriennio. Il Tribunale ha conseguentemente condannato la FISI ad adempiere alle obbligazioni contrattuali, inibendo alla FISI la conclusione di contratti di fornitura e sponsorizzazione con terzi diversi da BasicItalia S.p.A. e l’utilizzo nell’attività agonistica di articoli di abbigliamento con marchi diversi da quelli indicati nel contratto tra BasicItalia S.p.A e FISI. Per quanto riguarda il risarcimento del danno, il Tribunale ha stabilito che il danno che consegue all’inadempimento della FISI potrà essere valutato e quantificato integralmente solo a seguito dell’ultima stagione agonistica almeno fino al 2025/2026. FISI ha appellato la sentenza con atto di citazione notificata in data 27 marzo 2023, chiedendo di sospendere e/o revocare la provvisoria esecutorietà della sentenza e di accogliere l’appello sulla base delle conclusioni avanzate da FISI nel giudizio in primo grado e, in via riconvenzionale, di accertare l’inadempimento di BasicItalia rispetto alle disposizioni del Contratto e dichiarare la risoluzione del Contratto per inadempimento con condanna al risarcimento del danno. L’udienza nel merito presso la Corte d’Appello di Milano è stata fissata per il 14 settembre 2023. Nel mentre, in data 20 luglio, la richiesta di sospensione dell’esecutività della sentenza di primo grado avanzata da FISI è stata accolta dalla Corte d’Appello, in attesa di maggiore approfondimento degli atti nella procedura in appello.

situazione aggiornata del contenzioso con fisi,
intanto il terzo gode...e si fa i soldi...:wall::wall: e il suo marchio va in tv a zig e zag sulla neve...
 
…”Nel mentre, in data 20 luglio, la richiesta di sospensione dell’esecutività della sentenza di primo grado avanzata da FISI è stata accolta dalla Corte d’Appello, in attesa di maggiore approfondimento degli atti nella procedura in appello”.
Ecco, questo già ci anticipa che l’attenzione delle Istituzioni verso la FISI è già cambiata e quanto già avvenuto in passato, potrebbe ripetersi, a danno di Kappa e di Basicnet e quindi di noialtri.
La quotazione del titolo ci sta anticipando il divenire.
 
Ecco, questo già ci anticipa che l’attenzione delle Istituzioni verso la FISI è già cambiata e quanto già avvenuto in passato, potrebbe ripetersi, a danno di Kappa e di Basicnet e quindi di noialtri.
La quotazione del titolo ci sta anticipando il divenire.
tra rinvii e controrinvii a Cortina non ci saranno gli omini sulle tute azzurre, casualmente la sentenza finale sarà a olimpiadi finite, e alla ban un lauto ristoro ma niente vetrina olimpica italiana, mia opinione personale,
poi con i dati della semestrale l'america è a meno 25%, l'effetto Shiffrin sulle vendite in usa è durato meno di un temporale estivo (prima dei cambiamenti climatici :censored::D) quindi queste sponsorizzazioni lasciano un pò il tempo che trovano.
Rincresce per, olimpiadi in Italia, marchio Italiano(di cui siamo "orgogliosamente" :fiufiu::sleep:azionisti) che si fa soffiare sotto il naso una sponsorizzazione sacrosanta, mancano soltanto 2 anni e mezzo, vedremo strada facendo...
 
Ultima modifica:
Kappa® presenta via social la seconda maglia del Bari Calcio per la prossima stagione sportiva

Venerdì 28 luglio, Kappa® e la SSC Bari hanno presentato via social la divisa per le partite fuori casa della prossima stagione sportiva. La nuova Kappa® Kombat™ Away è di colore rosso con pattern cinetico a scacchi che crea un effetto tridimensionale. Completano il design due strisce verticali bianche sui fianchi, riprese sia sul bordo maniche sia sul colletto. La nuova divisa, come già la maglia Home, è il risultato della collaborazione tra il club biancorosso, il centro R&D Kappa® e l’agenzia creativa Cube Comunicazione. Kappa® è sponsor del Bari dal 2019.

consoliamoci con queste sponsorizzazioni, il bari e il palermo sono tra le squadre che hanno più tifosi abbonati, almeno su questo il marketing kappa ha visto lontano...:clap::clap:, e poi non dimentichiamoci che la Fiorentina andrà in europa a disputare la coppa, almeno un palcoscenico europeo per gli omini anche quest'anno c'è...
Povera Ruben.tus...:D:D:'(:'(:P:P
 
esatto :sleep::sleep: e poi ancora :sleep::sleep:, fino all'anno prossimo se non ci sono eventi straordinari non succede nulla...:sleep::sleep: letargo borsistico
BANgiorno BANnati, ciao Gigio

bah, gii eventi straordinari ci saranno SOLO se lo vorrà il Boglione, altrimenti nisba....per cui il nostro destino passa tutto da quello che gli gira per la testa :o
 
BANgiorno BANnati, ciao Gigio

bah, gii eventi straordinari ci saranno SOLO se lo vorrà il Boglione, altrimenti nisba....per cui il nostro destino passa tutto da quello che gli gira per la testa :o
già, poi è il nostro destino è, che ci girano... a veder l'andazzo del titolo...
 
già, poi è il nostro destino è, che ci girano... a veder l'andazzo del titolo...
Ciao Gigio, BANgiorno BANnati

noi non contiamo un kapzo, e qui il Mercato non conta un kapzo....solo LUI decide se, come e quando farla salire
 
Era partita forte all'apertura poi evidentemente dalla sala di comando se ne sono accorti ed hanno immediatamente dato l'ordine di stopparla :yes::D :clap::clap:
 
Torino, 7 agosto 2023 - Nell’ambito del programma di acquisto e disposizione di azioni proprie, autorizzato dall’Assemblea degli Azionisti tenutasi in data 13 aprile 2023 e il cui avvio è stato annunciato in pari data, BasicNet S.p.A., nel periodo dal 31 luglio al 4 agosto 2023, ha acquistato sul mercato Euronext Milan (EXM) n. 14.900 azioni. A seguito degli acquisti di cui sopra BasicNet detiene complessivamente n. 4.108.200 azioni proprie, pari al 7,61% del capitale sociale.


Magicamente trovano venditori sotto i 4,9 € che non le hanno vendute sopra i 5.
Secondo voi ci sono Venditori farlocchi e accomodanti e 😴😴😴 che rispondono 🫡🫡🫡 a chiamata?
 
Ultima modifica:
anche meglio, quindi affossano il prezzo quando non possono comprare... geniale

premesso che io ci spero che riparta, fare bb a questi prezzi è probabilmente la cosa migliore che possono fare
Torino, 7 agosto 2023 - Nell’ambito del programma di acquisto e disposizione di azioni proprie, autorizzato dall’Assemblea degli Azionisti tenutasi in data 13 aprile 2023 e il cui avvio è stato annunciato in pari data, BasicNet S.p.A., nel periodo dal 31 luglio al 4 agosto 2023, ha acquistato sul mercato Euronext Milan (EXM) n. 14.900 azioni. A seguito degli acquisti di cui sopra BasicNet detiene complessivamente n. 4.108.200 azioni proprie, pari al 7,61% del capitale sociale.

sembrerebbe che funziona proprio così...
è ricomparso il bb (della bella banda di pirla) ed è pure comparso un i.d. dei soci del fondo, dopo che non compravano nulla da tre mesi, hanno approfittato dello scivolone del 24/07/2023 per comprarne 12442 azioni...
poi i signori che gestiscono il sito hanno aspettato quasi 15 giorni prima di comunicarlo, esseno poi quelli del forum chissà cosa scrivono ehh...
fanno quello che vogliono in lungo e in largo, poi la beata gioventù crede ancora nel libero mercato, libere azioni...:D:D
 
Ultima modifica:
Torino, 7 agosto 2023 - Nell’ambito del programma di acquisto e disposizione di azioni proprie, autorizzato dall’Assemblea degli Azionisti tenutasi in data 13 aprile 2023 e il cui avvio è stato annunciato in pari data, BasicNet S.p.A., nel periodo dal 31 luglio al 4 agosto 2023, ha acquistato sul mercato Euronext Milan (EXM) n. 14.900 azioni. A seguito degli acquisti di cui sopra BasicNet detiene complessivamente n. 4.108.200 azioni proprie, pari al 7,61% del capitale sociale.


Magicamente trovano venditori sotto i 4,9 € che non le hanno vendute sopra i 5.
Secondo voi ci sono Venditori farlocchi e accomodanti e 😴😴😴 che rispondono 🫡🫡🫡 a chiamata?
è uscito anche un i.d. del fondo proprio il giorno che la ban è scivolata sotto i 5 euro...
è una presa in giro perenne la quotazione di sto titolo,
sogno un 'opa di mezza estate,
che almeno pongano fine a questa agonia borsistica del titolo, per scambiare queste 4 azioni...
 

Marco Boglione (BasicNet): “Non siamo preoccupati: la Via della Seta è una questione diplomatica, per il business non cambierà nulla”


«Non so neanche bene cosa ci sia scritto in questo accordo e non so bene cosa sia cambiato da quando lo ha firmato L’Italia. E non so se la situazione cambierebbe più di tanto se l’Italia dovesse decidere di rinunciare a questo trattato. Firmarlo nel 2019 mi è sembrato più un gesto di politica internazionale, diplomatico, che altro». Parola di Marco Boglione, fondatore e presidente di BasicNet, azienda proprietaria dei marchi Kappa, Robe di Kappa, K-Way, Superga, Jesus Jeans, Briko e Sebago.

Dal punto di vista commerciale non è cambiato nulla tra Italia e Cina?
«Da più di 30 anni vado su e giù dalla Cina e non mi sono accorto di nessun mutamento dei rapporti. Francia e Germania non hanno firmato nulla e non mi sembra che le loro relazioni con la Cina siano peggiorate».

Nel mondo produttivo e del commercio il fatto che l’Italia possa decidere di non rinnovare l’intesa non preoccupa?
«Io non sono preoccupato. Nel 2019 si è scelto di firmare questa intesa. Bene. Poi è cambiato anche il mondo con il Covid. Tra l’altro la Via della Seta dovrebbe passare a livello infrastrutturale attraverso la Russia, cosa che non si dice più di tanto, ma in questo momento sarebbe un po’ impraticabile. Da imprenditore sono sempre favorevole a chi gestisce le situazioni piuttosto che lasciarle andare senza far nulla, valutando quali sono i pro e i contro».

Non considera le reazioni della Cina al mancato rinnovo. I rapporti non diventeranno più aspri?
«Questo tipo di rapporti non diventano mai aspri. La Cina ha pochi problemi politici interni. O meglio, ne ha di enormi, ma al contrario di altri Paesi li risolve a modo suo: rapidamente e con molto poco dibattito.
L’Italia lascia la Via della Seta? Faranno qualche comunicato, qualche dichiarazione pubblica, ma sarà comunicazione politica, non sostanza. Gli affari sono un’altra cosa. Sarà una questione più estetica. I cinesi sono pragmatici».

L’Italia continuerà a lavorare con la Cina e viceversa?
«Come prima, più di prima. L’Italia con la Cina ha sempre lavorato bene. L’italiano è caratterialmente malleabile, più pronto ad adattarsi. Il cinese è leale: se tu fai le cose per bene, con un senso, anche se sono gesti che possono sembrare ostili, li comprendono. E poi credo che in pochi conoscano i termini dell’accordo che ha più una allure politica che altro».

La prima volta che è andato in Cina?
«Fine anni 80. Più di 30 anni fa. Il contesto era del tutto diverso. Era un Paese del Terzo Mondo, in via di sviluppo. Oggi è un’altra cosa e nessuno all’epoca di sarebbe aspettato un cambiamento così rapido. Hanno raggiunto un progresso economico, sociale e infrastrutturale inimmaginabile. Questo dimostra capacità di governance e di pianificazione: sanno rispettare gli obiettivi ed essere efficienti, probabilmente favoriti da un sistema non democratico. Una situazione molto complessa».

Cosa è andato a fare?
«Mi occupavo di merchandising sportivo, ero licenziatario dei gadget di Italia ‘90, e sono andato a cercare aziende per produrre la mascotte dei Campionati del mondo di calcio. Si chiamava “Ciao”. Ecco, è stata prodotta in Cina, in tutte le forme e soluzioni possibili. All’epoca erano difficili i rapporti diretti con le fabbriche, c’erano le società di trading company, molte delle quali a Hong Kong. che organizzavano l’attività, facevano lavorare la manodopera cinese, in Cina, facendo prezzi per noi inimmaginabili. E poi non era solo una questione di prezzi, ma di tempi. Riuscivi a fare in tre giorni quello che da altre partifacevi in tre mesi. Tutto ciò ha fatto da calamita, tutti pronti ad andare in Cina».

Quanto si risparmiava a fare le polo?
«All’inizio venivano prodotte a un terzo del prezzo».

Oggi com’è cambiata la Cina?
«Noi che facciamo un prodotto povero cerchiamo di lavorare il meno possibile con la Cina, dove ora c’è un’alta qualità, una grande tecnologia e un buon livello di management. C’è rimasta solo una fetta di produzione, le aziende come la nostra si orientano verso Vietnam, Cambogia, Indonesia e Filippine. L’attrazione fatale è finita. In Cina, fanno tutto e lo fanno bene, ma non è più così conveniente. Cambiamo la nostra mentalità rispetto alla Cina».

Cosa vuol dire?
«Stiamo parlando della seconda potenza mondiale. C’è invece chi pensa ancora alle cineserie e alle persone che indossano il cappello fatto a cono. Sono diventati la seconda potenza perché lo hanno voluto fare, lo hanno programmato e hanno regole diverse dalle nostre. Il tema vero, secondo me, sarà la tenuta politica della Cina, dove la crescita non potrà essere più come prima, e dove non è vero che non c’è dissidenza. C’è fortissima, ma non si vede».

Bisogna temere la Cina?
«Per me vanno rispettati. Hanno tutto, sono organizzatissimi. E sono diventati così per merito, o per colpa, anche nostra, dell’Occidente, in un momento in cui tirava forte il vento della globalizzazione. Non bisogna difendersi perché i cinesi sono cattivi. È una visione semplicistica. Se ora il settore dell’auto in Europa teme l’invasione del mercato da parte delle auto cinesi, non è colpa loro, semmai ci dovevamo pensare trent’anni fa. Ora dobbiamo provare a ricompetere con loro».

La Cina è anche un mercato importante?
«Noi produciamo di meno, ma vendiamo sempre di più in Cina. E attenzione. Non è un Paese da cui entri ed esci così, non ci sono le porte girevoli. Devi farti una tua storia. Le dinamiche sono simili a quelle degli Stati Uniti come costruzione dei rapporti e crescita commerciale».

banalità e ovvietà...
meno male che in Cina vendono tantissimo, e il meno 17,4 % dell'ultima semestrale come lo spiega??
 
Indietro