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Buongiorno, come tutti voi credo, sono incastrato in bio on.
l'iniziativa mi da un po di speranza...se come detto ci consentissero di fare un ADC io parteciperei volentieri.
(omissis)
1) Ho creato una email dedicata alla vicenda: Bioon.turnoffpollution@yahoo.com
Potete contattarmi via email per qualsiasi comunicazione
(omissis)
Sono passate due settimane dall'insediamento dell'amministratore giudiziario in Bio On.
Come detto non scrivo spesso per via del tempo necessario per coordinare tutta l'iniziativa che sta diventando sempre più numerosa dato che molte persone anche non inscritte su finanzaonline mi stanno chiedendo essere aggiunte dall'esterno. Ho poc'anzi terminato di rispondere a tutti i messaggi avendo cominciato già ieri.
Dato che però non scrivo molto vorrei far presente alcune considerazioni personali su Bio On.
Prima di tutto io penso che Bio On esista a tutti gli effetti e non sia un niente come molti dicono. A conferma di ciò non pongo in prima linea i brevetti (che possono valere tantissimo oppure niente) bensì i prodotti che sono usciti che esistono a tutti gli effetti (i mobiletti Kartell e il packaging di Zeropack, senza considerare le creme di Unilever). Questi sono prodotti esistenti e fatti con il PHA di Bio On.
Anzi come hanno fatto notare i mobiletti di Kartell in particolare sono anche in gara per vincere premi internazionali (non mi ricordo più l'articolo ma ricordo che rimanevano solo 4 prodotti ancora in gara tra cui proprio i mobiletti).
I brevetti invece sono solo strumenti per difendere un know how dell'azienda. Perciò si pone la domanda della validità della tecnologia. La risposta alla domanda non è facile ed è data dalla capacità produttiva e stabilizzazione degli impianti nella produzione (considerate che non sono un chimico). Soprattutto stabilizzazione e produttività per PHA di dimensioni più piccole e qualità maggiori. Per adesso a tal proposito abbiamo qualche dato ma da quanto capito secondo le stime della procura l'impianto di CSP potrebbe arrivare a raggiungere il 60% della capacità produttiva (non so della qualità). Apparentemente il know how di Bio On non è da buttare via in quanto produrre anche solo il 60% di 1000 tonn/anno significa in ogni caso produrre il PHA su grande scala, quella industriale. Questo era proprio l'obiettivo che gli scienziati volevano fare ovvero industrializzare il PHA e quindi forse effettivamente ci sono riusciti con tanto di brevetti.
Rimane poi il problema della vendita del prodotto ovvero se risulta profittevole o meno. Da quanto capito questo è un aspetto secondario dato che per livelli comunque molto alti di prezzo la domanda è presente proprio per via del fatto che le istituzioni stanno andando tutte in quella direzione ovvero in prodotti biodegradabili e il problema è solo quello di riuscirli a produrre.
Nonostante ciò è importante la marginalità che si riesce ad ottenere sulla vendita. Qui intervengono le economie di scala: è vero che Bio On produce ma con un piccolissimo impianto da 1000 tonn /anno (ammesso che arrivi a pieno regime). Così facendo i costi fissi vengono spalmati su una quantità bassa di prodotto. Se la produzione diventasse grande con la tecnologia di Bio On allora si genererebbero forse economie di scala spalmando i costi fissi su maggiore prodotto e rendendo la profittabilità ancora maggiore.
Forse questi calcoli TAIF li aveva fatti, forse.
Arrivando al valore del titolo in borsa, consideriamo che adesso è sospeso e quindi è inutile fare calcoli o previsioni.
Molti hanno scritto di valore otc del titolo in questo momento parlando anche di 8 euro. Io chiaramente non posso dire se ciò è corretto o meno. Rispondo semplicemente con il fatto che dare un valore corretto all'azienda adesso risulta impossibile in quanto essa può valere o tantissimo oppure niente. Tantissimo se si considerano tutti i brevetti che probabilmente hanno validità e difendono il know how e che costringono tutti i potenziali produttori a rivolgersi a Bio On per produrre con la tecnologia raggiunta. L'azienda però potrebbe anche non valere niente se si considera che nel breve/brevissimo non riesce a rimanere in piedi con le proprie forze e si necessita (forse) di qualche finanziatore per far fronte alle spese di breve. Nel caso di fallimento l'azienda verrebbe appunto azzerata e per noi azionisti tornerebbe molto probabilmente poco. Questo è il motivo chiaramente per cui tutti spingiamo per la continuità dell'azienda e affinché si riesca nuovamente a generare il fenomeno di diffusione del valore. L'unica cosa è trovare solo un po' di liquidità a breve per aiutare l'azienda a ripartire.
Anzi se consideriamo che l'azienda come fonti mi hanno riferito sta producendo, la liquidità di breve necessaria per andare avanti potrebbe essere anche molta meno di quanto uno possa pensare.
Scusate se ho detto cose risapute ma era giusto per fare un quadro della situazione attuale dal mio punto di vista chiaramente. Fare però adesso calcoli precisi per come la vedo io è impossibile proprio perché non conosciamo la realtà aziendale dal punto di vista numerico. Realtà tra l'altro che è in continua evoluzione rendendo ancora più difficile fare calcoli.
Il nostro compito come già stiamo facendo è quello di approfondire le conoscenze reali dell'azienda e se possibile creare un supporto per la continuità aziendale. Per questo motivo chiedo come già detto a tutti se avete qualche domanda da porre in un eventuale incontro con l'amministratore giudiziario di farle presenti. Soprattutto sono anche accettate possibili soluzioni ottimali per gli azionisti attuali e non solo domande.
Salve sono un ex azionista, ho venduto le mie azioni il giorno dopo la comunicazione della semestrale con una perdita ingentissima, ho investito xchè credevo e credo che il prodotto sia valido. Ora la mia idea è questa; nn si potrebbe fare una public company, dove ognuno dei vecchi o nuovi azionisti mette un certo capitale e far ripartire l'azienda, coinvolgendo anche i dipendenti che hanno voglia di investire nella propria azienda. Non ho le competenze necessarie x sviluppare questa idea ma volevo chiedere cosa ne pensano i detentori delle azioni di BIO-ON, saluti.
Sarebbe un'ottima idea, ma sono solamente un centinaio di dipendenti e tutti giovani. Però è un'idea. Si potrebbe farli partecipare alla società anche con stock option o azioni come premio, anche e soprattutto per incentivarli a rimanere in azienda. Ricorda il titolo del video : Bio-On OHANA. Buona proposta, perché in sintonia con lo spirito della società, secondo me.
Bisogna capire come siamo messi, il commissario giudiziale è lì per quello.
Fare una situazione economico patrimoniale per vedere se e come potremmo essere sostenibili nel tempo.
In base a quello che esce si prendono le decisioni.
Adesso è prematuro, però l'idea è buona, come altre potrebbero essere quelle di un prestito convertibile in azioni (per es Tosto e/o Rivoira), oppure qualche socio entrante sensibile al tema ambiente.
Di soluzioni ce ne sono tante, prima però bisogna capire se ne vale la pena[/
Infatti gli industriali che hanno le spalle più grosse come Kartell, Rivoira e Tosto, si dovrebbero coalizzare x nn perdere gli investimenti già effettuati,avendo visto che il prodotto è valido.Unendo le loro forze potrebbero far ripartire l'azienda avendo così modo di rilanciare i vari progetti che avevano e del resto diventare loro stessi azionisti di una società che secondo me avrebbe un solido futuro. Nel caso anche qualche piccolo azionista potrebbe, chi se la sente, investire quello che ritiene più opportuno e dare una mano a reperire i capitali che servono per rilanciare questa azienda. Speriamo in una conclusione positiva e nn farci scippare questo piccolo gioiello da gente senza scrupoli.
un saluto a tutti,
da poco ho inviato mail all'indirizzo segnalato per aderire a questa lodevole iniziativa.
colgo occasione per segnalare che il progetto PHA ha tutti i contorni di un unicum meritevole di attenzioni particolari….
a mio parere, dato unicum dell'azienda e portata della tecnologia, va assolutamente proposto all'Amministratore Giudiziario (tramite istanza / interpello) di rimettere prontamente in gioco quanto è stato oggetto di sequestro e a Consob di ripristinare quotazione del titolo, unico modo per permettere a istituzionali/soggetti interessati di coordinare un aumento di capitale finalizzato a un riequilibrio sostanziale!
in bocca al lupo a tutti!
Salve sono un ex azionista, ho venduto le mie azioni il giorno dopo la comunicazione della semestrale con una perdita ingentissima, ho investito xchè credevo e credo che il prodotto sia valido. Ora la mia idea è questa; nn si potrebbe fare una public company, dove ognuno dei vecchi o nuovi azionisti mette un certo capitale e far ripartire l'azienda, coinvolgendo anche i dipendenti che hanno voglia di investire nella propria azienda. Non ho le competenze necessarie x sviluppare questa idea ma volevo chiedere cosa ne pensano i detentori delle azioni di BIO-ON, saluti.
Scusate se insisto però vorrei rilanciare due proposte che avevo fatto e che mi sembrano importanti.
1) Posto che, in questo momento, un contatto diretto con il dott Mandrioli ci farebbe solo bene e posto che Trader90 sta lavorando in questo senso, vorrei sottolineare che il commissario giudiziale potrebbe anche rifiutarsi di sentire Trader90 perchè, ai suoi occhi "giuridici", non rappresenta nessuno se non in via informale.
Dare una veste giuridica alla rappresentanza ci darebbe legittimità a chiedere incontri/informazioni al commissario giudiz il quale non potrebbe + ignorarci e potremmo sederci a tutti gli effetti ai tavoli che contano.
Ecco perchè rilancio per una associazione di piccoli azionisti bio on (che è anche semplice da creare).
Oltretutto, se fosse presidente Trader90, invece di sostenere spese vive personalmente userebbe le quote di iscrizione.
Guardate il caso Monte Paschi per es., lì i piccolo soci hanno fatto così
2) Dobbiamo farci sentire a livello mediatico, porre all'attenzione dell'opinione pubblica quello che è successo altrimenti si parla solo di Novamont.
Se aumenta la sensibilità per questa realtà aziendale possono aumentare anche le occasioni di nuovi soci/finanziatori ecc. ecc.
Promettetemi che ci pensate
Ciao,
mirmar.
Anche secondo me dovremmo agire in modo formale a livello giudiziario, anche perché rimangano agli atti le proposte, che devono essere valutate correttamente da chi ha il controllo in questo momento : in sede civile l'amministratore giudiziario Mandrioli che risponde al giudice di Bologna sezione imprese Florini. Gli strumenti istanza/interpello li hai comunicati con cognizione di causa perché sai che sono utilizzabili o come esempio per chiarire le idee? Purtroppo higher è attualmente sospeso, ma magari ci farà sapere la sua opinione, sperando che continui a leggerci.
Vi sono vari punti che andrebbero proposti formalmente, fra i quali i tuoi andrebbero sicuramente approfonditi.
Scusate se insisto però vorrei rilanciare due proposte che avevo fatto e che mi sembrano importanti.
1) Posto che, in questo momento, un contatto diretto con il dott Mandrioli ci farebbe solo bene e posto che Trader90 sta lavorando in questo senso, vorrei sottolineare che il commissario giudiziale potrebbe anche rifiutarsi di sentire Trader90 perchè, ai suoi occhi "giuridici", non rappresenta nessuno se non in via informale.
Dare una veste giuridica alla rappresentanza ci darebbe legittimità a chiedere incontri/informazioni al commissario giudiz il quale non potrebbe + ignorarci e potremmo sederci a tutti gli effetti ai tavoli che contano.
Ecco perchè rilancio per una associazione di piccoli azionisti bio on (che è anche semplice da creare).
Oltretutto, se fosse presidente Trader90, invece di sostenere spese vive personalmente userebbe le quote di iscrizione.
Guardate il caso Monte Paschi per es., lì i piccolo soci hanno fatto così
2) Dobbiamo farci sentire a livello mediatico, porre all'attenzione dell'opinione pubblica quello che è successo altrimenti si parla solo di Novamont.
Se aumenta la sensibilità per questa realtà aziendale possono aumentare anche le occasioni di nuovi soci/finanziatori ecc. ecc.
Promettetemi che ci pensate
(omissis)
2) noi tutti siamo fiduciosi sulla bontà e sulla piena realizzazione del progetto che stava portando avanti BIO ON ( non scrivo Astorri per non irritare ma rendiamoci conto che BIO On, volente o nolente ,era lui) ma la fiducia è una cosa la reale situazione non la conosciamo e gli unici che ci possono rispondere su questo sono i dipendenti/collaboratori che si stavano occupando della messa apunto dell'efficienza della produzione.
3) (omissis) Invece dei soliti tavoli istituzionali mi avrebbe fatto molto più piacere ( e credo anche a tutti i lavoratori e creditori di BIO ON) se questi tavoli fossero stati immediatamente fatti in azienda con i vari dirigenti/quadri operativi BIO ON e poi con i ricercatori (magari è stato fatto ma non ho letto nulla in proposito) e a ruota valutare la situazione amministrativa.
(omissis)
4) per quanto mi riguarda ,in riferimento a questa iniziativa e a seguire sulle iniziative già in corso, consiglio di chiedere incontri (se possibile in azienda e con il coinvolgimento delle persone che ci lavorano) con Il sindaco Tinti e il presidente Bonaccini, ancor più se promosso da azionisti del territorio. Queste a mio avviso possono essere le figure più qualificate per supportare la strada della continuità che operativamente sarà poi indirizzata dal dott. Mandrioli.
5) paradossalmente sul fronte amministrativo in questo momento l'azienda è "blindata" da qualsiasi assalto e quindi la condizione migliore per "comprare" (tanto l'abbiamo già pagato) il tempo che serve per arrivare ai risultati che si stavano faticosamente perseguendo sulla produzione.
PS.Se questi intendimenti condivisi sulla continuità è possibile esprimerli con documenti più formali ancora meglio ma qui immagino possa farlo egregiamente TD90 se qualche azionista "competente in materia" avrà la gentilezza di aiutarlo.
Scusate, però in questo momento le azioni di Capsa sono "congelate" (soprattutto in termini di potere decisionale) e quindi i calcoli si potrebbero / dovrebbero (?) fare sul restante capitale sociale che dovrebbe aggirarsi attorno ai 6 milioni di azioni (un terzo di circa 18 milioni). Se non ho sbagliato con i suddetti calcoli, con 300.000 azioni siamo già vicini al 5%
vedendo gli ultimi messaggi ritengo opportuno chiarire che Trader90 non è da solo.Molti degli utenti del fol nonché azionisti che avevano "l'ambizione" di partecipare ad un progetto innovativo tutto Italiano sono al suo fianco (in modalità riservata) sin dall'inizio. Chi vuole può contattarlo e dare la sua disponibilità.
Il fatto che attualmente TD90 si sia preso l'onere di rappresentare questa iniziativa significa che alcuni utenti credono in una seria presa di coscienza che per certe "convinzioni" vale la pena di "sbattersi" a dispetto dei facili nichilismi.
Io sono il primo a mettere in conto che è una battaglia "impari" ma almeno provarci può dare un po di dignità a quanti pensano che anche in Italia si possano ancora creare delle eccellenze di ricerca (contro tutto e contro tutti).
Se uno si sente più tutelato dalle associazioni faccia pure.
Questa iniziativa non parla di ammortizzatori sociali ,non parla di iniziative legali e possibili responsabilità e non parla di fallimento.Parla di verifica delle condizioni per la continuità dell'azienda.
Chi partecipa a questa iniziativa non deve versare quote ma come si diceva al massimo può decidere di partecipare ad un piccolo fondo cassa (che non è stato nemmeno ancora organizzato) per chi è comunque disposto a dedicare del tempo (gratis) e qualche spesa personale per difendere un progetto unico; almeno fino a che non ci renderemo conto che era veramente tutto falso (compreso quindi i dipendenti, i ricercatori,i collaboratori esterni ,i fornitori ecc.ecc) oppure irrimediabilmente compromesso dagli eventi .
La differenza nella vicenda forse sta più tra chi lavorava con convinzione al progetto e chi , per vari motivi suoi , preferiva vederlo finire così.
Quindi ,se non fosse ancora abbastanza chiaro,attualmente la partecipazione a questa iniziativa è più legata ad una continuità del progetto che a una liquidazione con relative richieste danni .
un saluto
PS ho scritto io perché non si può pretendere che TD90 sia sempre sul pezzo H24
Salve sono un ex azionista, ho venduto le mie azioni il giorno dopo la comunicazione della semestrale con una perdita ingentissima, ho investito xchè credevo e credo che il prodotto sia valido. Ora la mia idea è questa; nn si potrebbe fare una public company, dove ognuno dei vecchi o nuovi azionisti mette un certo capitale e far ripartire l'azienda, coinvolgendo anche i dipendenti che hanno voglia di investire nella propria azienda. Non ho le competenze necessarie x sviluppare questa idea ma volevo chiedere cosa ne pensano i detentori delle azioni di BIO-ON, saluti.
Sarebbe un'ottima idea, ma sono solamente un centinaio di dipendenti e tutti giovani. Però è un'idea. Si potrebbe farli partecipare alla società anche con stock option o azioni come premio, anche e soprattutto per incentivarli a rimanere in azienda. Ricorda il titolo del video : Bio-On OHANA. Buona proposta, perché in sintonia con lo spirito della società, secondo me.