BMPT

  • Societe Generale quota sul segmento EuroMOT di Borsa Italiana un’obbligazione a tasso fisso di durata 18 mesi.

    Questa obbligazione prevede il pagamento di tre cedole fisse, corrisposte su base semestrale, ad un tasso annuo lordo del 3,25% e il rimborso del 100% del Valore Nominale a scadenza. Durante la sua vita, il valore di mercato dell’obbligazione può essere diverso dal Valore Nominale. L’investitore potrà quindi acquistare l’obbligazione a prezzi inferiori o superiori al Valore Nominale; il rimborso del Valore Nominale è garantito esclusivamente a scadenza.
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Stefano Perrini

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Segnalo un'opera di Niele Toroni dal notevole "pedigree" che va all'incanto presso la casa d'aste belga De Vuyst il 4 marzo. Realizzata su carta di giornale, l'opera è stata esposta al Centre Pompidou nel 1991 e a documenta IX l'anno successivo.

Lotto 492
 

Stefano Perrini

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Segnalo un'opera di Niele Toroni dal notevole "pedigree" che va all'incanto presso la casa d'aste belga De Vuyst il 4 marzo. Realizzata su carta di giornale, l'opera è stata esposta al Centre Pompidou nel 1991 e a documenta IX l'anno successivo.

Lotto 492
Ne sono abbastanza stupito, ma l'opera, stimata 28k - 36k euro, è rimasta invenduta ed è disponibile nel dopo-asta.
 

Stefano Perrini

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Segnalo un’opera di Olivier Mosset (lotto 1) e una di Niele Toroni (lotto 60) nel catalogo online di Sotheby’s qui a Zurigo, con offerte aperte dal 21 al 28 marzo.
 

Stefano Perrini

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Segnalo un’opera di Olivier Mosset (lotto 1) e una di Niele Toroni (lotto 60) nel catalogo online di Sotheby’s qui a Zurigo, con offerte aperte dal 21 al 28 marzo.
Sono finalmente riuscito a verificare la pubblicazione riportata da Sotheby’s per l’opera di Mosset. In effetti, l’opera era esposta al MAMCO di Ginevra nella grande personale del 2020. Nel catalogo, l’opera occupa ben cinque pagine: due particolari pubblicati a doppia pagina e una pubblicazione a piena pagina dell’opera per intero. Qui sotto le immagini per esemplificare:
Mosset3.jpg

Mosset2.jpg

Mosset1.jpg


L’opera appartiene al periodo dell’artista che viene spesso associato, anche in modo un po’ grossolano, al Neo-Geo o alla Radical Painting. Anche confrontando i risultati di opere dello stesso periodo, a me personalmente la stima sembra prudente, ma è sempre difficile azzeccare quale sarà il risultato di un lotto e le case d’aste hanno certo più informazioni di noi (o magari, perché no, una loro strategia). So benissimo, e non voglio certo tacerlo qui, che Sotheby’s risulta tra i partner della Fondazione che sovrintende al MAMCO (la cosa non è tenuta nascosta e viene menzionata, magari un po' in piccolo, al fondo del catalogo). Quindi, qualcuno potrebbe obiettare che una pubblicazione così sontuosa dell’opera sul catalogo del museo sia viziata ab origine dal fatto di sapere già che l’opera sarebbe stata poi venduta all’asta. Se fosse così, non sembrerebbe cosa molto dissimile dal gallerista che paga il critico e si fa la pubblicazione da solo. Tuttavia, alla fin fine, per il collezionista i veri motivi che stanno dietro a certe scelte non sono poi così rilevanti (soprattutto quando si tratta di un grande museo e di un’importante mostra): quest’opera sarà, d’ora in poi, sempre considerata un’opera importante di Mosset, indipendentemente dalla “purezza” delle motivazioni iniziali che hanno portato i curatori a considerarla come tale.
 

Stefano Perrini

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Segnalo un’opera di Olivier Mosset (lotto 1) e una di Niele Toroni (lotto 60) nel catalogo online di Sotheby’s qui a Zurigo, con offerte aperte dal 21 al 28 marzo.
Questa volta l’impressione che la stima sul Mosset fosse troppo conservativa è stata confermata anche nei fatti: l’opera, stimata solo 20k-30k CHF, ha fatto al martello CHF 65.000, per un esborso teorico del compratore di € 82.798, cioè 2 volte e tre quarti la stima massima.

Nonostante le dimensioni “scomode”, è andata molto bene anche l’opera di Toroni: stimata 10k-15k, ha raddoppiato la stima massima con CHF 30.000 di martello, che vogliono dire € 38.214 finali.
 

Biagio.tv

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Sono finalmente riuscito a verificare la pubblicazione riportata da Sotheby’s per l’opera di Mosset. In effetti, l’opera era esposta al MAMCO di Ginevra nella grande personale del 2020. Nel catalogo, l’opera occupa ben cinque pagine: due particolari pubblicati a doppia pagina e una pubblicazione a piena pagina dell’opera per intero. Qui sotto le immagini per esemplificare:
Vedi l'allegato 2888848
Vedi l'allegato 2888849
Vedi l'allegato 2888850

L’opera appartiene al periodo dell’artista che viene spesso associato, anche in modo un po’ grossolano, al Neo-Geo o alla Radical Painting. Anche confrontando i risultati di opere dello stesso periodo, a me personalmente la stima sembra prudente, ma è sempre difficile azzeccare quale sarà il risultato di un lotto e le case d’aste hanno certo più informazioni di noi (o magari, perché no, una loro strategia). So benissimo, e non voglio certo tacerlo qui, che Sotheby’s risulta tra i partner della Fondazione che sovrintende al MAMCO (la cosa non è tenuta nascosta e viene menzionata, magari un po' in piccolo, al fondo del catalogo). Quindi, qualcuno potrebbe obiettare che una pubblicazione così sontuosa dell’opera sul catalogo del museo sia viziata ab origine dal fatto di sapere già che l’opera sarebbe stata poi venduta all’asta. Se fosse così, non sembrerebbe cosa molto dissimile dal gallerista che paga il critico e si fa la pubblicazione da solo. Tuttavia, alla fin fine, per il collezionista i veri motivi che stanno dietro a certe scelte non sono poi così rilevanti (soprattutto quando si tratta di un grande museo e di un’importante mostra): quest’opera sarà, d’ora in poi, sempre considerata un’opera importante di Mosset, indipendentemente dalla “purezza” delle motivazioni iniziali che hanno portato i curatori a considerarla come tale.
Grazie per il bel contributo Stefano!
L'opera a mio modestissimo parere era molto bella, e alla fine l'aggiudicazione mi pare sia andata decisamente bene :-)