BPM:Tutti stretti e uniti in trincea a sparare, il nostro Piave non si può PASSARE

Ecco, hanno ripreso il mio discorso dei test. Ma ancora non hanno capito che le quattro banche italiane supereranno ampiamente il test ma sarà l'occasione di parlare delle due banche in g..ra..ve dif,.-ficolt.,à la g.,e.-no-.vese e la pugli-.,ese. Ma secondo voi il governo a chi si riferiva se non alle due banche citate quando parlava di mettere in sicurezza il sistema bancario?

Anche al cval.
Gli stress test si riferiscono a tempo addietro se non erro.
Penso le banche principali lo passeranno.
Altre non so
 
Penso i soci storici siano ben sopra i 3/3.5...

Di sicuro! Se non ricordo male, al momento della fusione per gli azionisti Bpm il recesso era stato fissato a 3.15, in molti hanno rifiutato immagino perché avevano in carico le azioni a prezzi ben maggiori. Ipotizzo >4/5€...
 
Anche al cval.
Gli stress test si riferiscono a tempo addietro se non erro.
Penso le banche principali lo passeranno.
Altre non so

credo che oltre le quattro citate l'unica che possa veramente in crisi il sistema, tanto da rimandare
il viaggio in india di conte è MPS.............è vero che non partecipa direttamente agli stress test, e
che non comunicheranno il risultato, ma essendo statale non mi sembra difficile che il mercato
sappia il risultato prima che lo comunichino alla banca............in bce i francesi e i tedeschi
sono la maggioranza, e se la merkel ha preso queste batoste, e anche perchè salvini ha chiuso
i porti e cominciato una battaglia sui migranti..................dunque perchè non una piccola rivincita
franco tedesca????
 
le banche in genere dopo mesi di bastonate..dovrebbero per lo meno rizzarsi per un mese di fila..bami almeno rivedere i 2.(alla svelta dico io).e via dicendo..ho sempre cercato di mettere poco in relazione l'andamento delle mie azioni con la situazione italiana.(per dare colpa solamente al sottoscritto, mica è il medico che ci prescrive l'uso della borsa)..poi dopo 1 mese in cui la prima notizia su tutti giornali e tg e' lo spread, le candele super rosse della borsa etc etc etc..oggi prima giornata da verde bello acceso e su sky (che guardo xchè mi sembra il meno influenzato) notizia al settimo posto...capisco tutto (il mal tempo..la tragedia aeoronautica)..ma a me q.sa non quaglia...scusate la digressione...:censored:

Notato anche io la stessa cosa, d'altra parte si sa che gli speculatori hanno armi (soldi) e servi (giornali etc).
 
solo le 4 banche leader faranno test....quindi isp.ucg.bami e ubi

a tal proposito il messaggero scrive:

Banche: esito stress test si annuncia positivo (Mess)

ROMA (MF-DJ)--Le pagelle degli stress test sulle banche italiane, in calendario venerdi' 2 novembre si preannunciano positive. Lo scrive Il Messaggero spiegando che lo stato di salute del credito italiano e' buono, come avrebbe certificato la Bce dopo gli scrutini sulle grandi banche. Nonostante un confronto a volte teso perche' gli uomini di Francoforte hanno preteso una risposta "comply", cioe' di accettazione delle simulazioni da loro fatte in laboratorio, alla fine Intesa Sanpaolo , Unicredit, Banco Bpm , Ubi, rivela il giornale, supereranno l'esercizio simulato che riguarda 48 tra i principali istituti europei e otterranno la promozione. L'esito di questi esami non ha effetti diretti, ma i risultati riguardanti gli indici patrimoniali fully loaded -cioe' a regime rispetto ai criteri Ifrs9 dal 2021 e quelli phase-in, vale a dire con i criteri transitori dei nuovi principi contabili- confluiranno negli Srep. Questi ultimi sono esami globali, su un anno di attivita' con le azioni da intraprendere. Il risultato dello Srep, che questa volta sara' diffuso nei primi mesi del 2019, e' vincolante. Lo stress test parte dai conti al 31 dicembre 2017 e si articola su due scenari: quello di base e quello avverso. La prova del fuoco e' lo scenario stressato che misura la reazione ipotetica delle banche fino al 2020, al verificarsi di indicatori accelerati. Per l'Italia lo scenario avverso prevede una deviazione del pil del 6,5% con un calo del 2,7%; una deviazione della disoccupazione del 2,2% rispetto alle previsioni base; che la maxi-recessione incida sui prezzi delle case (l'Eba ipotizza un crollo cumulato dei prezzi del residenziale de112% e de114% di quelli commerciali); infine, un crollo dell'indice di Borsa del 35% quest'anno, del 31% nel 2019 sul presupposto di Brexit e del 25% nel 2020. E' il quinto esame a tavolino che le grandi banche italiane compiono sotto l'imposizione di autorita' europee. Tra i 48 istituti sottoposti alla prova quest'anno, 37 appartengono all'eurozona e sono sottoposti alla vigilanza della Bce: i loro attivi sono pari al 70% di tutta l'area euro. Le quattro grandi banche italiane (questa volta non c'e' Mps essendo di proprieta' dello Stato) hanno superato la prova sotto stress riportando un indice patrimoniale Cet1 tutte e quattro molto al di sopra la soglia minima del 5,5%. Non tutte e quattro hanno superato l'esame a pieni voti, anche perche' qualcuna ha dovuto subire la richiesta di contabilizzare voci che non avrebbero dovuto figurare. E naturalmente questa imposizione ha condizionato il risultato. Due anni fa allo stress test avverso venne bocciato Mps , ma fu superato da Intesa Sanpaolo con un Ceti del 10,24%, da Ubi con il 9,05%, da Unicredit con 1'8,85%, dal Banco Popolare con il 7,12%. Questa volta qualcuno potrebbe ottenere un indice piu' basso. vs (fine) MF-DJ NEWS
 
a tal proposito il messaggero scrive:

Banche: esito stress test si annuncia positivo (Mess)

ROMA (MF-DJ)--Le pagelle degli stress test sulle banche italiane, in calendario venerdi' 2 novembre si preannunciano positive. Lo scrive Il Messaggero spiegando che lo stato di salute del credito italiano e' buono, come avrebbe certificato la Bce dopo gli scrutini sulle grandi banche. Nonostante un confronto a volte teso perche' gli uomini di Francoforte hanno preteso una risposta "comply", cioe' di accettazione delle simulazioni da loro fatte in laboratorio, alla fine Intesa Sanpaolo , Unicredit, Banco Bpm , Ubi, rivela il giornale, supereranno l'esercizio simulato che riguarda 48 tra i principali istituti europei e otterranno la promozione. L'esito di questi esami non ha effetti diretti, ma i risultati riguardanti gli indici patrimoniali fully loaded -cioe' a regime rispetto ai criteri Ifrs9 dal 2021 e quelli phase-in, vale a dire con i criteri transitori dei nuovi principi contabili- confluiranno negli Srep. Questi ultimi sono esami globali, su un anno di attivita' con le azioni da intraprendere. Il risultato dello Srep, che questa volta sara' diffuso nei primi mesi del 2019, e' vincolante. Lo stress test parte dai conti al 31 dicembre 2017 e si articola su due scenari: quello di base e quello avverso. La prova del fuoco e' lo scenario stressato che misura la reazione ipotetica delle banche fino al 2020, al verificarsi di indicatori accelerati. Per l'Italia lo scenario avverso prevede una deviazione del pil del 6,5% con un calo del 2,7%; una deviazione della disoccupazione del 2,2% rispetto alle previsioni base; che la maxi-recessione incida sui prezzi delle case (l'Eba ipotizza un crollo cumulato dei prezzi del residenziale de112% e de114% di quelli commerciali); infine, un crollo dell'indice di Borsa del 35% quest'anno, del 31% nel 2019 sul presupposto di Brexit e del 25% nel 2020. E' il quinto esame a tavolino che le grandi banche italiane compiono sotto l'imposizione di autorita' europee. Tra i 48 istituti sottoposti alla prova quest'anno, 37 appartengono all'eurozona e sono sottoposti alla vigilanza della Bce: i loro attivi sono pari al 70% di tutta l'area euro. Le quattro grandi banche italiane (questa volta non c'e' Mps essendo di proprieta' dello Stato) hanno superato la prova sotto stress riportando un indice patrimoniale Cet1 tutte e quattro molto al di sopra la soglia minima del 5,5%. Non tutte e quattro hanno superato l'esame a pieni voti, anche perche' qualcuna ha dovuto subire la richiesta di contabilizzare voci che non avrebbero dovuto figurare. E naturalmente questa imposizione ha condizionato il risultato. Due anni fa allo stress test avverso venne bocciato Mps , ma fu superato da Intesa Sanpaolo con un Ceti del 10,24%, da Ubi con il 9,05%, da Unicredit con 1'8,85%, dal Banco Popolare con il 7,12%. Questa volta qualcuno potrebbe ottenere un indice piu' basso. vs (fine) MF-DJ NEWS

Dovrebbero passarlo discretamente tutte e 4
 
INTESA SANPAOLO +1,2% Messaggero: supererà gli stress test

Intesa Sanpaolo [ISP.MI]*estende il forte*rialzo*di ieri (+3%) anche grazie allo scenario tranquillo sullo spread.
*
Secondo Il Messaggero,*che non riporta la fonte, la banca milanese, Unicredit [CRDI.MI], Banco BPM [BAMI.MI] e Ubi Banca [UBI.MI]*supereranno gli stress test previsti dall'Eba anche se i risultati saranno inferiori a quelli registrati nel 2016.

Il loro*CeT1 Capital Ratio sarà "ben al di sopra" del minimo richiesto, si scrive.

L'esito degli stress test è atteso per venerdì e simulerà gli effetti di un drastico peggioramento delle condizioni economiche sui principali*48 istituti*europei.

Inviato un WEBSIM ALERT SMS prima dell'apertura.

Homepage Websim


09:43-30/10
 
pil fermo...dati preliminari.....altro che 1,5% da finanziaria per il 2019....suvvia siamo seri....
 
Ora potete cominciare a mettere post pessimistici, il titolo è rosso.
 
..hanno creato incertezza e questi sono i risultati dei distruttori di valore..

INSTANT VIEW 1-Italia, Pil trim3 fermo su base congiunturale, delude attese


* Grafici su economia italiana Italy economics

MILANO, 30 ottobre (Reuters) - Nel terzo trimestre
l'economia italiana ha rallentato il proprio ritmo di crescita
fino ad azzerarlo in termini congiunturali -- come non accadeva
dal quarto trimestre 2014 -- mentre il tasso annuo ha visto un
incremento di 0,8% da 1,2% dei tre mesi al 30 giugno.
La prima stima Istat delude la mediana delle attese raccolte
da Reuters, che ipotizzavano un'esapansione trimestrale di 0,1%
e una crescita tendenziale di 0,9%.
La variazione acquisita per il 2018, dice l'ufficio di
statistica che parla di "stagnazione" e "pausa nella tendenza
espansiva in atto da oltre tre anni", è pari a +1%.

Di seguito i commenti di alcuni economisti:

LOREDANA FEDERICO, Unicredit
"È un dato ancora più debole delle attese ed è da attribuire
a un rallentamento dell'industria. Manca ancora il dato
produzione di settembre, ma già quelli di luglio e agosto
indicavano contrazione per il trimestre. Incide acora
prevalentemente una debolezza legata al commercio mondiale che
pesa sugli ordinativi per l'estero e quindi sulla produzione.
L'effetto incertezza, poi, limita gli investimenti. Dal lato
della domanda si può pensare a una debolezza dei consumi e a un
aumento dei risparmi indotto dal clima di incertezza.

A questo punto per l'intero 2018 prevediamo una crescita
destagionalizzata dell'1%. Anche un +0,2% nel quarto trimestre
non modificherebbe il dato annuo"


10:16-30/10
 
Ora potete cominciare a mettere post pessimistici, il titolo è rosso.

sei di una pochezza assoluta...
scusa se t'offendi, ma insisti tutti i giorni con dei post irridenti nei confronti di chi investe..
tu stai giocando, lo abbiamo capito tutti..
astieniti per cortesia dal dileggio..

per tua dignità personale..
 
Devo dire che però il titolo non vuole scendere, i volumi sono inesistenti.... probabilmente l'hanno già talmente fiaccato che si sono spostati sulle altre banche che erano scese di meno.
 
Ricetta Lega+5s oltre il fallimentare

Non è che condivida le scelte del governo attuale, ma sono dell'avviso che anche con altro tipo di governo sarebbe cambiato ben poco, siamo alla frutta da parecchi anni oramai e il momento del default sarebbe arrivato prima o poi, l'economia in ginocchio e le banche senza liquidità malgrado quella immessa dalla BCE che è stata data e accantonata dai disonesti altrove e a chi resta qui non rimane che fare i conti con la troika mentre i furbi e farabutti di cui l'Italia è piena se la vivono alla grande la permanenza nel bel paese:D
 
Non è che condivida le scelte del governo attuale, ma sono dell'avviso che anche con altro tipo di governo sarebbe cambiato ben poco, siamo alla frutta da parecchi anni oramai e il momento del default sarebbe arrivato prima o poi, l'economia in ginocchio e le banche senza liquidità malgrado quella immessa dalla BCE che è stata data e accantonata dai disonesti altrove e a chi resta qui non rimane che fare i conti con la troika mentre i furbi e farabutti di cui l'Italia è piena se la vivono alla grande la permanenza nel bel paese:D

Le qazzate del governo sono iniziate proprio sullo spettro di tempo dei dati istat.
Mi ricordo un'estate di incertezza con le qazzate che sparavano questi
 
Di seguito i commenti di alcuni economisti:

PAOLO PIZZOLI
"Speravo in una crescita almeno di 0,1%, cosa che non è si è
verificata. Dalle indicazioni date da Istat nel comunicato
emerge come l'industria continui a sottrarre crescita, mentre
l'apporto della componente estera è nullo.
E' possibile che la debolezza della produzione industriale
si sia riflessa soprattutto sulle scorte, di cui c'è stato un
probabile decumulo, mentre i consumi delle famiglie restano
tendenzialmente deboli.
A questo punto, la crescita annua del Pil nel 2018 non andrà
oltre 1%, per avere 1,1% bisognerebbe osservare un'accelerazione
di 0,3% congiunturale nel terzo trimestre che è fuori contesto".

NICOLA NOBILE, Oxford Economics
"Il risultato si è rivelato ancheal di sotto delle nostre
aspettative, che si aggiravano sullo 0,1%.
Dal punto di vista politico è sicuramente una notizia molto
negativa, probabilmente chiuderemo quest'anno al di sotto delle
aspettative del governo e non ci sarà un'accelerazione nei
numeri del 2019. È chiaro che l'economia italiana sta
rallentando e che la stima della crescita del governo per il
2019, dell'1,5%, a questo punto sembra molto ottimistica.
Bisogna vedere se questo dato si rivelerà il 'trigger' per
avere una reazionepolitica che cambi la manovra in seguito
all'effetto sui mercati finanziari.
Il fatto che la componente della domanda sia nulla sia al
livello interno sia all'estero potrebbe avere conseguenze sul
Pil della zona euro, che potrebbe rivelarsi inferioreallo 0,4%
che ci si attende, arrivando a toccare anche lo 0,3%.
La stima per fine anno a questo punto si aggira attorno
all'1%, quel che pesa di più rimane però la mancanza di slancio
per l'anno a venire".

LOREDANA FEDERICO, Unicredit
"Èun dato ancora più debole delle attese ed è da attribuire
a un rallentamento dell'industria. Manca ancora il dato
produzione di settembre, ma già quelli di luglio e agosto
indicavano contrazione per il trimestre. Incide ancora
prevalentemente una debolezza legata al commercio mondiale che
pesa sugli ordinativi per l'estero e quindi sulla produzione.
L'effetto incertezza, poi, limita gli investimenti. Dal lato
della domanda si può pensare a una debolezza dei consumi e a un
aumento dei risparmi indotto dalclima di incertezza.
A questo punto per l'intero 2018 prevediamo una crescita
destagionalizzata dell'1%. Anche un +0,2% nel quarto trimestre
non modificherebbe il dato annuo"

(Lisa Di Giuseppe, Elvira Pollina, Luca Trogni)

((Redazione Milano, reutersitaly@thomsonreuters.com, +39 02
66129486, Reuters messaging:
elvira.pollina.reuters.com@reuters.net))
 
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