I dati odierni mi pongono un quesito di difficile lettura anche per uno gnorri come me,
Semmai la FED prenderà più tempo per tagliare, ipotizziamo non più giugno ma luglio, ecco che poi diventa difficile un’altro taglio a settembre (troppo ravvicinato) ottobre e novembre si entra in quella bolla spazio/tempo in cui per una legge non scritta la FED rimane in panchina per non favorire un candidato piuttosto che l’altro nella corsa alla Casa Bianca, quindi rimane libera la casella di dicembre distante però quasi 5 mesi dal primo taglio. Capite bene che si rischia di arrivare troppo tardi nell’allentare la politica monetaria qualora l’economia a stelle strisce volgesse al brutto. Per questo motivo nonostante i dati odierni non troppo soddisfacenti le probabilità (60%) di un primo taglio propendono, a mio modo di vedere, ancora per il mese di giugno. Certo è che i numeri CPI d’ora in avanti devono attestarsi tra 0,2%~0,3% Altrimenti rischiamo la frittata.