buoni fruttiferi postali anni 80

ah no, facendo i calcoli con un buono preso su internet, quelli con la tabella stampata dietro, per esempio 86... il metodo di capitalizzazione è sempre stato cosi.
pensavo avessero variato anche quello per limare ancora.
quindi il capitale si rivaluta anno dopo anno e non bimestre dopo bimestre.
resta però il fatto che prima non veniva dedotta subito l'aliquota fiscale.
 
Non mi ricordavo che...
"Gli interessi maturati sui Buoni Fruttiferi Postali emessi a favori di soggetti c.d. nettisti (ad esempio persone fisiche residenti in Italia) a partire dal 21 settembre 1986 fino al 31 dicembre 1996 (appartenenti alle serie "Q", "R", ed "S") - per i primi 20 anni di vita del titolo - sono capitalizzati annualmente al netto della ritenuta fiscale.
Per i Buoni della serie "S", emessi dal 1° gennaio 1997 al 30 giugno 1997, gli interessi - per i primi 20 anni di vita del titolo - sono capitalizzati annualmente, al netto dell'imposta sostitutiva.
Per i buoni emessi dal 1° luglio 1997 (serie "T" e successive), gli interessi - per i primi 20 anni di vita del titolo - sono capitalizzati annualmente, al lordo dell'imposta sostitutiva."

Su questo purtroppo non c'è nulla da fare in quanto a ricorsi all'Arbitro Bancario Finanziario.
 
questo che hai citato è un decreto?
ma non è fuorviante che fino ad una certa annata (ossia fino a quando stampavano sul retro del titolo, la tabella con interessi e montante ad ogni bimestre.... quindi direi fino alla metà dell'86) veniva applicato la capitalizzazione al lordo, e poi di punto in bianco, venisse applicato il metodo nettista, lasciando però intendere il contrario?
intendo dire... dopo l'86, vengono dati questi titoli con il timbro che modifica i tassi... ma con nessuna dicitura che indica che cambia anche il metodo di capitalizzazione.
è chiaramente in malafede la cosa...
sbaglio qualcosa? ho spiegato bene quello che intendo dire...
cioè se loro indicano... guardate i nuovi tassi sono questi...
uno capisce... che tutto rimane uguale... ma cambiano i tassi.
invece cambia pure il metodo di calcolo.
 
Discordanza valore di rimborso Buoni Fruttiferi Postali
C'è un prima ed un dopo 30-06-1986.
Su quelli emessi prima tutti i ricorsi sono respinti
Su quelli emessi dopo tale data i ricorsi sono accolti totalmente o parzialmente se manca o meno il timbro modificativo della serie e degli interessi.
Se c'è il timbro ci si può far pagare gli interessi del terzo decennio come da cartaceo ma sugli interessi dei primi 20 anni non si può far nulla, nemmeno sulla differente capitalizzazione passata dal lordo al netto (o almeno non ho visto nulla a riguarda nei ricorsi, mi sembrerebbe strano che nessuno ha fatto notare ciò ma se qualcuno sapesse invece il contrario sarebbe gentile a scriverlo) che in effetti non è esplicitata nel timbro modificativo.
 
Ultima modifica:
ok phantomas, si... la situazione generale che indichi mi è chiara. aggiungo che il ricorso per gli ultimi 10 anni, si può fare solo per una serie limitata mi pare pq... perchè dalla serie q in poi dietro non cè nessuna tabella... ma solo il timbro delle poste con i nuovi tassi.

cmq facevo un ragionamento diciamo... etico...
proprio a livello di onestà.

capisco che molti si sentano truffati, con i buoni ante 86... per non essere stati richiamati dagli uffici postali, avvisati, e data loro la possibilità di recedere... ma almeno.. e dico ALMENO...
era scritto sul buono che i tassi erano suscettibili a variazioni a norma di legge...

invece... per la serie q... mi cambi metodo di capitalizzazione, facendo invece intendere che tutto è rimasto invariato.. senza la benche minima indicazione sul titolo stesso...
mi sembra una truffa molto maggiore, anche se ovviamente in termini monetari irrisoria rispetto alle altre cause...
 
per spiegare ancora meglio... quando oggi uno rimane incastrato in qualche investimento con un certo rischio, arriva sempre qualcuno che rimprovera, di non aver letto bene tutte le condizioni... rimproverando ignoranza o superficialità.

qua uno... se si fosse impegnato a studiare per bene cio che veniva scritto su un buono ante 86... in cui la tabella e le diciture spiegavano tutto...
e poi avesse comprato nel 90, un buono serie q... che lasciava intendere che il contratto fosse il medesimo, ma semplicemente con interessi ridotti, avrebbe fatto del lavoro a vuoto..
cioè l'impegno a studiare lo strumento finanziario, dritto nel cessso...
come uno che li avesse comprati ad occhi chiusi...
 
Capisco cosa vuoi dire e lo condivido ma a livello pratico serve poco discutere di ciò.
Servirebbe molto di più capire se si può ricorrere con successo su tale capitalizzazione al netto delle imposte.
 
Mi date un parere su questo buono?
Posto l'immagine del retro.
E' contraddistinto dalla serie "Q" ed è stato emesso nel marzo 1988.
Non c'è nessun timbro aggiuntivo ( a parte quello "tondo" dell'ufficio postale) che indichi una nuova tabella con dei nuovi tassi di interesse.
Premesso questo mi pare di aver capito, leggendo i post qui sopra, che per i primi 20 anni non posso comunque contestare nulla riguardo gli interessi maturati.
Potrei farlo, eventualmente, solo per il periodo che va dal 21° al 30° anno.
E' così?
La tabella originaria, riportata sul buono, indica che mi verranno riconosciute 262.550 lire (ossia 135,60 euro) per ogni bimestre maturato nel terzo decennio di validità del buono.
Quindi, in totale, sarebbero 8136 euro (135,60 euro x 6 bimestri all'anno x 10 annualità).
E sin qui ci siamo, anche se non ho compreso se questa cifra è al lordo ella tassazione, oppure è la cifra netta che dovrebbe essermi pagata allo sportello al momento della riscossione
Il calcolatore online della cdp, invece, dice ho diritto solo a 108,22 euro a bimestre lordi per l'ultimo decennio, mentre netti sarebbero 94,69 (ho scaricato il file con il conteggio analitico)
In totale sarebbero quindi 6493,2 euro lordi ( 108,22 x 6 x 10) e 5681,4 euro netti (94,69 x 6 x 10).
Se l'imposto degli 8136 da tabella originaria fosse al lordo delle imposte ci sarebbe una differenza di 1643 euro (8136 - 6493), mentre se fosse netto la differenza sarebbe di 2455 euro (8136 – 5681).
Ho fatto calcoli giusti?
Secondo voi vale la pena tentare il ricorso in un caso del genere, considerando i tempi dello stesso, le spese dell'istruttoria , il fatto che uno dei contestatari è deceduto e si dovrebbe regolarizzare la situazione?
Grazie
 

Allegati

  • buono postale.pdf
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I costi sono 20 euro più quello di una raccomandata AR.
I tempi, se non ricordo male, non superiori a 6 mesi.
Il fatto che uno dei cointestatari è deceduto non cambia la situazione dato che devi fare la pratica di successione: l'unico modo di non farla è andare all'ufficio postale e cercare di riscuoterlo senza far cenno che è morto.
Le cifre sulla tabella sono al lordo della tassazione al 12,5% sugli interessi e del bollo.
Sul fatto che non puoi far nulla sui primi 20 anni anche se non c'è alcun timbro modificativo secondo me sbagli però non mi ricordo un ricorso positivo in un tal caso. Controllo.
 
leggete quello che e' scritto in questa tabella e che riguarda tutti i buoni emessi da cdp dal 1953 al 2000

Screenshot_2018-11-09 storico-buoni-ordinari-30anni pdf.png
 
I costi sono 20 euro più quello di una raccomandata AR.
I tempi, se non ricordo male, non superiori a 6 mesi.
Il fatto che uno dei cointestatari è deceduto non cambia la situazione dato che devi fare la pratica di successione: l'unico modo di non farla è andare all'ufficio postale e cercare di riscuoterlo senza far cenno che è morto.
Le cifre sulla tabella sono al lordo della tassazione al 12,5% sugli interessi e del bollo.
Sul fatto che non puoi far nulla sui primi 20 anni anche se non c'è alcun timbro modificativo secondo me sbagli però non mi ricordo un ricorso positivo in un tal caso. Controllo.

grazie mille, comincio a far diradare un pò la nebbia su questo argomento che finora avevo ignorato....
sul fatto che non posso far nulla per i primi 20 anni era quello che avevo capito leggendo i post proprio in questo thread, forse ho interpretato male io.
per quanto riguarda la successione io ho sempre seguito il consiglio che mi hai fatto poco fa, ossia non dire nulla del decesso e finirla li (tra l'altro, nel mio caso, non ci sono davvero rischi perchè la famiglia è davvero ristretta e non possono uscire altri eredi in futuro a reclamare la cosa.
stavolta però, se faccio ricorso sul buono, ho il sospetto che all'ufficio postale possano pretendere qualcosa di più al momento del pagamento, come, ad esempio, la presenza dei 2 cointestatari invece che uno solo....
Comunque, in sostanza, nella situazione che ho segnalato, il ricorso lo fareste quindi?
 
ok phantomas per il discorso di ieri.

scusa Robi, ma sul tuo buono non cè la PFR (pari facoltà di rimborso?) in questo caso le poste non dovrebbero dire nulla...
 
ok phantomas per il discorso di ieri.

scusa Robi, ma sul tuo buono non cè la PFR (pari facoltà di rimborso?) in questo caso le poste non dovrebbero dire nulla...

E' come dici tu, io non dico nulla, loro non dicono nulla, ma sanno comunque qual'è la situazione.
Io mi sono fatto l'idea che se vado allo sportello e mi faccio dare gli interessi che vogliono loro non avrò problemi.....se invece sanno che ho fatto ricorso e l'ho vinto può essere che diventino più formali e richiedano tutta la documentazione che ci vorrebbe quando un cointestatario è deceduto
 
E' come dici tu, io non dico nulla, loro non dicono nulla, ma sanno comunque qual'è la situazione.
Io mi sono fatto l'idea che se vado allo sportello e mi faccio dare gli interessi che vogliono loro non avrò problemi.....se invece sanno che ho fatto ricorso e l'ho vinto può essere che diventino più formali e richiedano tutta la documentazione che ci vorrebbe quando un cointestatario è deceduto

La documentazione che serve per la successione non è tanta: qualche modulo da firmare ed un atto notorio con marca da bollo da 16 euro più altri euro per spedire la raccomandata AR.
Spese minime a fronte dei soldi in più che riceveresti con il ricorso vinto.
In ogni caso se loro sanno che uno dei cointestatari è deceduto ti richiederanno di fare la pratica di successione.
Potresti fare ricorso all'ABF ma solitamente lo respingono anche buono PFR.
Se non ci sono eredi diversi degli altri cointestari diversi da te non vedo il motivo perchè non dovresti presentare la pratica di successione.
Ti quoto un post di una vecchia discussione.

Ciao,
il tuo caso rientra in quelli per cui la Corte di CAssazione ha sempre dato torto a Poste (ossia errore materiale dell'ufficio postale).

La procedura è quella che ti hanno indicato all'ufficio postale:
1) incassi i soldi che ti danno (in nessun modo l'up potrà darti di più: i sistemi informatici leggono il "codice del titolo" e non il "timbro")
2) richiedi (dovrebbero dartela comunque, ma non si sa mai) la ricevuta stampata
3) compili il modulo di reclamo specificando la tua situazione (specifica che quando lo avevi sottoscritto te lo avevano venduto come Buono Ordinario, tant'è che ti avevano timbrato il buono con quei tassi) http://www.poste.it/resources/editoriali/azienda/pdf/LETTERA_RECLAMO_BP.pdf
http://www.poste.it/resources/editoriali/azienda/pdf/posteitaliane_regolamento-reclamo.pdf
e lo invii in uno dei modi che sono riportati sul modulo stesso, allegando una fotocopia fronte/retro del Buono e la fotocopia della ricevuta.

Consigli pratici:
a. mantieniti per te una fotocopia del buono e di tutti i documenti che fornisci.
b. se ti dovessero fare firmare qualcosa, controlla bene quello che c'è scritto. Eventualmente aggiungi a penna che incassi questi soldi come acconto su quanto effettivamente dovuto e ti fai fare una fotocopia del foglio
 
La documentazione che serve per la successione non è tanta: qualche modulo da firmare ed un atto notorio con marca da bollo da 16 euro più altri euro per spedire la raccomandata AR.
Spese minime a fronte dei soldi in più che riceveresti con il ricorso vinto.
In ogni caso se loro sanno che uno dei cointestatari è deceduto ti richiederanno di fare la pratica di successione.
Potresti fare ricorso all'ABF ma solitamente lo respingono anche buono PFR.
Se non ci sono eredi diversi degli altri cointestari diversi da te non vedo il motivo perchè non dovresti presentare la pratica di successione.
Ti quoto un post di una vecchia discussione.

si ha ragione su tutto, non sarebbe ne complicato ne costoso, solo una piccola perdita di tempo in più...io avevo evidenziato questo aspetto citandolo insieme alle altre cose "negative" da valutare in caso di ricordo...tipo spese avvio pratica, tempi di attesa ecc...niente di insormontabile insomma se rapportato all'effettivo vantaggio in caso di vittoria del procedimento...

ad ogni modo, ritorno sulla domanda chiave: nel mio caso pensate che ne valga la pena tentare? E' una serie Q senza nessuna tabella aggiuntiva riportata.

posso fare il ricorso da solo, studiandomi bene le procedure del sito dell'arbitrato, oppure è conveniente rivolgersi ad un patronato, avvocato ecc?
 
ma a questo punto... se chiedono sempre la successione... sia con PFR che senza... cosè, uno scarabocchio fatto a caso?
mi inchezz sempre quando vedo le norme applicate a caso...

volete dire che se... il buono è intestato ad un fratello ed un genitore, con pfr, ed il genitore è morto, va fatta la successione, intendendo che metà del buono va al fratello scritto sul buono e metà va diviso con un eventuale altro fratello? (ipotizzando genitore + 2 fratelli ovviamente)...
 
ad ogni modo, ritorno sulla domanda chiave: nel mio caso pensate che ne valga la pena tentare? E' una serie Q senza nessuna tabella aggiuntiva riportata.
posso fare il ricorso da solo, studiandomi bene le procedure del sito dell'arbitrato, oppure è conveniente rivolgersi ad un patronato, avvocato ecc?

Potresti fare da solo ma devi scrivere bene sia il reclamo che il ricorso. Guarda sul sito arbitrobancariofinaziario. Se non ti senti sicuro rivolgiti ad un avvocato o ad un'associazione dei consumatori.
Senza timbro modificativo l'errore fu dell'impiegato postale ed in teoria dovresti ricevere il rimborso come da tabella.
Vedi l'allegato Dec-20170621-7076.PDF


ma a questo punto... se chiedono sempre la successione... sia con PFR che senza... cosè, uno scarabocchio fatto a caso?
mi inchezz sempre quando vedo le norme applicate a caso...
volete dire che se... il buono è intestato ad un fratello ed un genitore, con pfr, ed il genitore è morto, va fatta la successione, intendendo che metà del buono va al fratello scritto sul buono e metà va diviso con un eventuale altro fratello? (ipotizzando genitore + 2 fratelli ovviamente)...

Normalmente sì, poi capita che un ABF ti da ragione ma è la netta minoranza, di norma respingono il ricorso obbligandoti a presentare pratica di successione.
Vedi l'allegato Dec-20171128-15553.PDF
 
Potresti fare da solo ma devi scrivere bene sia il reclamo che il ricorso. Guarda sul sito arbitrobancariofinaziario. Se non ti senti sicuro rivolgiti ad un avvocato o ad un'associazione dei consumatori.
Senza timbro modificativo l'errore fu dell'impiegato postale ed in teoria dovresti ricevere il rimborso come da tabella.
Vedi l'allegato 2552976




Grazie ancora, sei stato gentilissimo a darmi tutti questi consigli....ora mi metto a guardare il sito che mi hai segnalato e vedo se fare da solo o andare da un patronato.
Ad ogni modo il buono, che da ieri non produce più interessi e si prescrive tra 5 anni, devo tenerlo a casa e aspettare l'esito del ricorso, oppure lo posso incassare con riserva, contestando allo sportello postale la differenza di importo?
 
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