Cambiamenti 3




Bravo Ady, si vede che ora qualcuno ha scoperto che le banche sin dalla notte dei tempi si muovono in base ad una regolamentazione ben chiara con una serie di regole da rispettare che ha pochi uguali. Una sorveglianza asfissiante. Eppure è stato messo in piedi un sistema bacario ombra che ora sta divorando tutto quel che trova sul suo cammino, sbattendo per terra ogni ostacolo.

Chi ha permesso questa nascita e questa crescita?

Chi ha autorizzato questa distorsione mondiale dell'economia?

Una triste storia che sarà pagata da una schiera di innocenti.
 
FINANZA/ 2. E' il Giappone la nuova Grecia che fa tremare l'Asia
Mauro Bottarelli venerdì 18 febbraio 2011

Evviva la ripresa! Il Pil dei Paesi dell’area Ocse è cresciuto dello 0,4% nel quarto trimestre del 2010: lo rilevano le statistiche dell’Organizzazione rese note ieri. Si tratta del settimo trimestre consecutivo di crescita, ma segna anche un rallentamento rispetto allo 0,6% del terzo trimestre.



Nell’ultima parte dell’anno, l’Italia ha fatto registrare un +0,1%. Più in particolare, in Germania nell’ultimo quarter dello scorso anno il Pil è salito dello 0,4% (dopo il +0,7% del trimestre precedente), mentre in Francia resta stabile allo 0,3%. Subisce una contrazione la crescita economica in Giappone (-0,3%) e in Gran Bretagna (-0,5%), accelera invece quella degli Stati Uniti con un +0,8% rispetto al +0,6% del terzo trimestre.



Insomma, c’è poco da festeggiare. Ma lo si sapeva da oltre quindici giorni, ovvero da quel 27 gennaio quando Standard&Poor’s, con una mossa a sorpresa sottovalutata dai più, ha operato un downgrade del debito giapponese, inviando un raggelante promemoria a chiunque pensasse che la crisi dei debiti sovrani nel mondo industrializzato stesse perdendo potenza: non è così, e infatti sono i dati di crescita a confermarlo. L’agenzia di rating statunitense ha tagliato i 10,6 trilioni di dollari di debito nipponico di un notch ad AA-, frutto della paralisi governativa, di una contrazione della forza lavoro e di una crescita fuori controllo degli interessi passivi, tale da porre le dinamiche del debito su un binario insostenibile.



Julian Jessop della Capital Economics ammette che «il dramma che si sta svelando in Giappone ha implicazioni globali, visto che il Paese è il più grande creditore esterno del mondo con 3 trilioni di dollari di assets netti all’estero. In parallelo, questa vicenda può tramutarsi in un default greco all’ennesima potenza». Qual è il rischio? Semplice, c’è preoccupazione che le banche, i fondi pensioni e le assicurazioni giapponesi si trovino costrette a rimpatriare larghe somme di denaro per coprire le perdite interne in caso la crisi fiscale inneschi un’impennata dei rendimenti obbligazionari. Detto fatto, questo porterebbe con sé un crollo dei prezzi degli assets a livello mondiale.



Per Takahora Ogawa, analista per l’Asia di S&P’s, «l’economia giapponese oggi è uguale in termini nominali a quella del 1992, peccato che il debito pubblico sia triplicato. Il combinato di debito governativo centrale e regionale toccherà quest’anno il 233% del Pil, oppure il 259% calcolando anche i bonds emessi sotto il Fiscal Investment and Loan Programme». Rispetto all’Europa, poi, il Giappone ha soltanto cominciato una cura molto light di restrizione dei cordoni della borsa, viaggiando verso un deficit di budget che entro il 2013 sarà all’8% del Pil. Per Ogawa, «Tokyo non può permettersi numeri del genere, visto che il Paese sta esaurendo gli assets finanziari domestici necessari per assorbire il debito».

C’è poi il dato demografico. La popolazione giapponese ha cominciato a contrarsi dal 2005, divenendo di fatto pioniera di un destino che toccherà a breve anche all’Europa e al resto dell’Asia. L’età media è di 44,4 anni, il dato più alto al mondo e sta ulteriormente salendo in maniera molto rapida. Entro il 2055, stando a dati del Japan’s Social security Research Institute, la popolazione totale scenderà dagli attuali 127,5 milioni a 89,9 milioni: «Nonostante questo outlook demografico, il Giappone non ha né piani, né misure specifiche per far fronte a questa diminuzione e invecchiamento della popolazione», conclude il report di Standard&Poor’s.



Il Giappone è stato vittima di downgrade ripetuti tra il 1998 e il 2002 senza di fatto soffrire conseguenze troppo dolorose, ma si trattava di un mondo completamente diverso, visto che la crisi del credito globale ha mandato in frantumi per tutti le illusioni riguardo la santità del debito sovrano. La Banca per i Regolamenti Internazionali ha messo in guardia sul fatto che «i problemi fiscali stanno toccando il punto di ebollizione nei Paesi più avanzati, con il rischio accessorio di una crescita a dismisura dei rendimenti obbligazionari come conseguenza della stretta che colpirà gli investitori per eccesso di debito».



Kaoru Yosano, ministro dell’Economia giapponese, ha definito la decisione di S&P’s «deplorevole», visto che il governo sta lavorando a un piano per riformare il sistema fiscale e di sicurezza sociale: peccato che Yosano sia lo stesso uomo che, una settimana prima del downgrade, ammetteva candidamente come il suo Paese avesse raggiunto «un punto critico» e stesse vivendo «un incubo che si sostanzia nella decisione degli investitori, da un giorno con l’altro, di non avere più pazienza. A quel punto una crescita del tasso di interesse a lungo termine sarebbe ineluttabile». Il problema è che se il governo non farà qualcosa e in fretta, il Giappone potrebbe trasformarsi nella prima vittima asiatica della crisi finanziaria globale.



Fino a oggi, infatti, i mercati hanno tollerato la terribile situazione fiscale nipponica perché si trattava dell’economia che cresceva più velocemente all’interno del G7, grazie a un rimbalzo permesso da stimoli fiscali e dall’export. Ora, però, i dati Ocse certificano la contrazione del quarto trimestre, ovvero la fine dell’effetto placebo per il 2010 e il ritorno nella spirale. Per Adarsh Sinha di Bank of America, però, non dovrebbe esserci una crisi obbligazionaria quest’anno: «Le forze strutturali sono inesorabili e ci dicono che ogni anno che passa ci porta più vicino all’insufficienza dei risparmi interni per finanziare il debito pubblico. Detto questo, è difficile che il 2011 possa essere l’anno del punto di rottura e l’inizio della correzione». C’è da sperarlo, ma le entrate fiscali nel 2010 hanno coperto solo il 52% della spesa, oltre la metà del budget è stato frutto di prestiti: persino nell’anno del boom, il 2007, il gettito fiscale ha coperto solo il 70% della spesa pubblica, quindi il problema è da considerarsi cronico e non frutto della recente recessione.

Stando all’ultimo report del Fmi, senza un cambio drastico nella politica governativa la ratio debito pubblico/entrate salirà dal 236% di tre anni fa al 482% entro il 2015: nessun Paese in tempo di pace ha spostato così avanti i propri confini fiscali. C’è una ricetta immediata, ovvero aumentare il gettito fiscale aumentando da subito le aliquote in quegli strati dell’economia sotto tassati: ma a quale prezzo? Finora, lo scudo dai vigilantes globali ha funzionato grazie al tasso di detenzione interna del debito giapponese, il 95%, situazione che permette a Tokyo di emettere decennali a solo l’1,21% di rendimento, ma bisogna cominciare a chiedersi se questa ratio potrà continuare. Il Government Pension Investment Fund, principale detentore del debito giapponese, si è già tramutato da compratore netto a venditore netto, vista la necessità di fare cassa per pagare le pensioni ai baby-boomers che si ritirano dal mercato del lavoro.



Dylan Grice, storico ribassista sul Giappone per Societe Generale, è convinto che la crisi innescata dall’invecchiamento della popolazione potrebbe colpire le rendite già in due o tre anni, costringendo i pensionati a mettere mano ai loro risparmi e proprietà. Il tasso di risparmio è già sceso dal 15% del Pil nel 1990 a meno del 3% attuale e il trend parla di un possibile sconfinamento in area negativa, esaurendo le riserve necessarie per assorbire il debito statale. A quel punto il Giappone dovrà rivolgersi a investitori stranieri, che chiederanno, ovviamente, rendimenti più alti, tra il 4% e il 5%: e il governo non potrà permetterselo, visto che i pagamenti degli interessi passivi sono già al 28% delle entrate. Se davvero tenteranno di correggere la situazione con una contrazione fiscale, ovvero alzando le tasse come si pensa, si andrà incontro a una depressione che renderà una bazzecola quanto accaduto in Grecia: insomma, la situazione che il Giappone sta affrontando è quasi unica nella storia moderna.



E anche la carta dell’inflazione, in un ambiente economico simile, potrebbe trasportare rapidamente il Paese in stato di iperinflazione, una volta che il genio governativo sarà uscito dalla bottiglia. E nonostante il dato di crescita positivo certificato ieri dall’Ocse, la scorsa settimana il capo della Federal Reserve di St. Louis, James Bullard, ha dichiarato che «gli Stati Uniti oggi sono più vicini a conseguenze economiche di tipo giapponese di quanto non lo siano mai stati nella storia recente». E la chiamano ripresa globale...
 
Dove si sta andando?

I banchieri globali speculano. Materie prime in costante salita.
I G-20 hanno sempre minor coesione di intenti e maggior discredito.
Le Banche Centrali sono autonome e regolano la quantità monetaria con rigorosa specializzazione.
Gli Stati tassano. Ma disoccupazione non permette gettiti che permettano gli investimenti.
Il Medio Oriente è in rivolta. Sotto lo slogan democratico si muore.
Il Sud Est Asiatico sente il pericolo e si agita di suo.

Tutti gli attori chiedonno stabilità finanziaria.

Non è che si è imboccata la strada in modo sordo e silenzioso e tutto quello che ci circonda porta in questa direzione?

Il FMI dice che la Cina o meglio lo yuan potrebbe essere presto membro dei DSP.

Ho timore che la presente situazione è il prologo della globalizzazione monetaria senza altri sconvolgimenti sociali, quando i presenti avranno messo in ginocchio il mondo intero.
 
Dove si sta andando?

I banchieri globali speculano. Materie prime in costante salita.
I G-20 hanno sempre minor coesione di intenti e maggior discredito.
Le Banche Centrali sono autonome e regolano la quantità monetaria con rigorosa specializzazione.
Gli Stati tassano. Ma disoccupazione non permette gettiti che permettano gli investimenti.
Il Medio Oriente è in rivolta. Sotto lo slogan democratico si muore.
Il Sud Est Asiatico sente il pericolo e si agita di suo.

Tutti gli attori chiedonno stabilità finanziaria.

Non è che si è imboccata la strada in modo sordo e silenzioso e tutto quello che ci circonda porta in questa direzione?

Il FMI dice che la Cina o meglio lo yuan potrebbe essere presto membro dei DSP.

Ho timore che la presente situazione è il prologo della globalizzazione monetaria senza altri sconvolgimenti sociali, quando i presenti avranno messo in ginocchio il mondo intero.

:D

Il marchio delle tenebre che tenteranno di divorare il mondo...

:rolleyes:

Però... ci sarà da soffrire, si... ma mi farò un sacco di risate quando i "diavoli" si saranno accorti di aver fatto la pentola senza coperchio...

me li immagino quando quell'insignificante particolare, non considerato, li metterà in ginocchio...

si renderanno conto tardi di essersi legati al loro stesso cappio...

e... allora... dovranno chiedere e concedere...

:D
 
C'è una cosa che non capisco. Le banche dovrebbero essere strapiene di liquidità che attende di essere inserita nel sistema ma allo stesso tempo non hanno liquidità? O sono io che non ci arrivo proprio o c'è una contraddizione che non riesco a spiegarmi... aiutatemi!

Borse europee deboli. Bancari giù. Domani l'ora della verità per il bancomat della Bce
Oggi in Borsa - Borsa Italiana
 
La fine è quasi vicina, pentitevi :D:p

Un colpo al cerchio e uno alla botte.

Qui vedono il Dow fino a 19.000 punti :eek:

Piano Bar : Campo sempre in mano ai rialzisti

Considerando che il minimo della supposta onda 2 l’abbiamo avuto a 9.621 punti, il target minimo (fatto salvo eccezioni di onde estese) dell’onda attuale sarebbe alla bella quota di : (9621 + 7766) = 17.387 punti di Dow Jones. Ipotizzando dopo un’onda 4 che ritracci come nella gran parte delle onde 4 il 38,2% della precedente onda 3 avremmo una correzione di (7766 * 0,382) = 2966 pt. che riporterebbe l’indice verso 14.400 pti ed infine un’onda 5 che aumenterebbe di circa altri 4.800 pti. terminando il movimento rialzista verso 19.200 pti di Dow Jones. Se facciamo la prova del nove moltiplicando i 4.800 pti dell’onda (1) per 2,618 abbiamo: 12.566 punti che applicati al punto di partenza (6.469) danno un target di arrivo a 19.035 pti di Dow Jones quindi come si gira si gira il target sarebbe in area 19.000-19.200.

Ma volendo c'è un S&P500 a 500 :(

JEFF GUNDLACH: THE S&P 500 IS GOING TO 500 | PRAGMATIC CAPITALISM

I think the Standard & Poor’s 500, which is now over 1300, will hit 500 in the next couple of years,” he says. “I usually couch my belief by saying merely that 2011 will be a tough year for equities.”

Se ha ragione Morgan avremo l'uno e l'altro :yes:
 
:D

Il marchio delle tenebre che tenteranno di divorare il mondo...

:rolleyes:

Però... ci sarà da soffrire, si... ma mi farò un sacco di risate quando i "diavoli" si saranno accorti di aver fatto la pentola senza coperchio...

me li immagino quando quell'insignificante particolare, non considerato, li metterà in ginocchio...

si renderanno conto tardi di essersi legati al loro stesso cappio...

e... allora... dovranno chiedere e concedere...

:D

Ciao chrono, come va?
Qual'è il particolare che non hanno considerato?
 
Vediamo un po’ come sono messi i mercati finanziari, che sono slegati dall’economia reale, anche se quotidianamente fanno lo sforzo di valutare la loro attività in base alle realtà create con l’ausilio delle banche centrali.

Sottovalutare le banche centrali equivale ad uno stato di incoscienza ragionata. Stigmatizzare le banche centrali di incoscienza, di follia, di incompetenza non è altro che lo sfogo dell’economista, dell’analista per non aver centrato le sue previsioni. Un esercizio accademico affascinante ma lontano da tutte quelle informazioni e manipolazioni che le banche centrali sono capaci di mettere in atto in ogni istante.

Meglio delle banche centrali nessuno è in grado di usare la apparente realtà come realtà effettiva.

Vediamo qual’ è la situazione delle economie occidentali. Immerse nel debito e nel deficit ancora mantengono tassi d’interesse di finanziamento dei loro debiti a tassi incredibilmente bassi e per un periodo di tempo, che difficilmente si sarebbe potuto immaginare quando la tragedia è implosa per insostenibilità.

Siamo anche realisti che cosa le economie occidentali realizzano oggi.

Tutte immancabilmente durante l’ultimo trentennio sono passate dalla produzione industriale alla più complessa produzione di servizi spogliandosi dell’industria sia per motivi di fiscalità e legislazione sia per un avanzamento di socialismo reale nella società civile. Chi ha beneficiato maggiormente in tali economie sono le corporazioni e in special modo i legislatori e gli avvocati nonché i tribunali con i loro apparati ausiliari.

Nel mentre gli Stati sono divenuti ipertrofici allargando le loro competenze fino al controllo della vita individuale dalla nascita alla morte ed oltre. Inutile elencare i processi che portano l’individuo optare per la tirannia al posto della libertà. Anche l’anarchia nel tempo è divenuta una discriminante con cui stigmatizzare l’individualismo come inadeguato e nemico sociale.

In tali condizioni le banche centrali non solo garantiscono ancora la fluidità degli scambi internazionali ad ogni livello ma permettono agli Stati di finanziarsi sui mercati globali.

Le profezie di vedere le valute occidentali al loro capolinea giornalmente sembrano preghiere proferite nella bocca dell’inferno. Se il dollaro morisse il giorno dopo non si conosce ancora il suo sostituto valutario. L’oro, anche se denaro influido, sicuramente è in grado di garantisce la fluidità e deteriorabilità che offrono le valute a corso forzoso. L’acquisto di una qualsiasi attività reale, immobili, terreni, auto, fabbriche richiedono pagamenti con monete a corso forzoso. Il trasporto di lingotti va tradotto su valori monetari indefiniti. Se le banche centrali decidono di concerto di mettere oro, argento, platino e tutti i metalli preziosi in quarantena a tempo indeterminato non resta che la consolazione del possesso di metalli preziosi da trasferire alle generazioni avvenire.

E veniamo ai mercati. Cosa sono? Solo un sottoprodotto delle attività di politica monetaria. Se la politica monetaria decide di mantenere il sistema monetario in piedi come un fantasma non ci sono politiche di politici, politiche di PD, politiche di banchieri e politiche di masse che possano deviare i corsi. A tutte queste categorie le banche centrali garantiscono la sopravvivenza.

Inutile domandarsi come e con quali mezzi.

Chi si interessa di denaro, già conosce la risposta. Per quello che sono tutte indipendenti. Quanto è stata ufficializzata la loro indipendenza nessuno ha chiesto che operassero sotto codici morali ed etici.

Riempiono gli errori e i fallimenti della politica con i loro dindini.

D’altra parte siamo umani e tutti possono sbagliare ex post.

Molto suggestivo ed interessante, come moltissime delle cose che scrivi.
Però, come si dovrebbe garantire (almeno relativamente) l'uomo della strada? O chiunque di noi. Tu cosa faresti, cosa compreresti, cosa venderesti?
Non parlo solo in termini borsistici, ovviamente, mi riferisco al patrimonio personale/familiare in generale.
 
Ciao chrono, come va?
Qual'è il particolare che non hanno considerato?

Non l'ho scritto da nessuna parte...

né l'ho mai rivelato a nessuno...

anche perché, a mio avviso, seppure lo facessi, nessuno lo considererebbe...

per cui, tanto vale, che si giunga dove si deve e, allora, se serve, potranno contattare...

tanto... hanno orecchie ed occhi dappertutto...

:rolleyes:
 
Molto suggestivo ed interessante, come moltissime delle cose che scrivi.
Però, come si dovrebbe garantire (almeno relativamente) l'uomo della strada? O chiunque di noi. Tu cosa faresti, cosa compreresti, cosa venderesti?
Non parlo solo in termini borsistici, ovviamente, mi riferisco al patrimonio personale/familiare in generale.

Terreno... candele... aratro... e fucili...

:eek:

:rolleyes:
 
:D

Il marchio delle tenebre che tenteranno di divorare il mondo...

:rolleyes:

Però... ci sarà da soffrire, si... ma mi farò un sacco di risate quando i "diavoli" si saranno accorti di aver fatto la pentola senza coperchio...

me li immagino quando quell'insignificante particolare, non considerato, li metterà in ginocchio...

si renderanno conto tardi di essersi legati al loro stesso cappio...

e... allora... dovranno chiedere e concedere...

:D




Guarda che certe leggi sono già firmate......non applicate interamente ancora.
Per es. internet.
Certe altre passate con consenso popolare in base a ragionamenti vari.
Es. leggi previdenziali.
Ora si mette in discussione se molti provvedimenti sociali pur essendo legali se sono legittimi e costituzionali o se sono revocaboli in tempi particolari.
Se si controllano i media i temi sociali possono essere ripetuti fino alla nausea finchè non si trova il momento favorevole per fare il salto di qualità.

I temi sono sempre in elaborazione ed adattamento sino il momento della loro applicazione. Per cui se è d'uso che le pentole abbiano coperchi, sicuramente già qualcuno lavora per fabbricarli.
 
sera a tutti.. domanda della sera ... ma in paesi come tunisia algeria libia etc etc se vanno via i "vecchi" governanti chi prenderà il loro posto .. gente simpatizzante di zio osama o gente filo occidentale ? anche perchè è un dettaglio di non poco conto ... ad es una libia che è piena di soldi partecipazioni azionarie di tutti i tipi petrolio etc etc ... se al comando va qualche persona che non ama partiolarmente l'occidente cosa succede ?:mmmm:
 
Molto suggestivo ed interessante, come moltissime delle cose che scrivi.
Però, come si dovrebbe garantire (almeno relativamente) l'uomo della strada? O chiunque di noi. Tu cosa faresti, cosa compreresti, cosa venderesti?
Non parlo solo in termini borsistici, ovviamente, mi riferisco al patrimonio personale/familiare in generale.


Comprerei quello che è tangibile e mi ritirerei nell'ombra.
Meglio morti viventi che viventi morti.

La controparte ha tutte le armi offensive e difensive in mano ed io sono nuda, alla mercè.
Senza diritto, vige sempre la regola del più forte e del più brutale.
Molti diritti anche primari ora vengono negati.
 
Si sapeva, però...

Weber: Paesi indebitati,peggio arrivera' - Economia - ANSA.it

(ANSA) - ROMA, 21 FEB - Per i Paesi europei in crisi a causa del debito troppo elevato, il peggio deve ancora arrivare. Lo dice Axel Weber, presidente uscente di Bundesbank e membro del consiglio direttivo della Bce. ''Facendo il paragone con una maratona, i Paesi problematici hanno fatto finora forse i primi 15 km''. Per Weber, le vere difficolta' arriveranno quando i detentori privati del debito pubblico - banche, fondi e aziende - saranno chiamati ad assumersi la propria quota di perdite sul capitale investito.

:(
 
Si sapeva, però...

Weber: Paesi indebitati,peggio arrivera' - Economia - ANSA.it

(ANSA) - ROMA, 21 FEB - Per i Paesi europei in crisi a causa del debito troppo elevato, il peggio deve ancora arrivare. Lo dice Axel Weber, presidente uscente di Bundesbank e membro del consiglio direttivo della Bce. ''Facendo il paragone con una maratona, i Paesi problematici hanno fatto finora forse i primi 15 km''. Per Weber, le vere difficolta' arriveranno quando i detentori privati del debito pubblico - banche, fondi e aziende - saranno chiamati ad assumersi la propria quota di perdite sul capitale investito.

:(




Weber, per sua fortuna e sfortuna resta ancora un accademico, un puro, attributi che lo hanno già escluso dalla presidenza della BCE.
Invece i falchi non solo si reputano ottimi candidati ma hanno attivato meccanismi complessi di controllo sul debito.

Con la rivolta democratica invece gli sforzi miliardari compiuti sin ora senza esiti favorevoli cadono nel dimenticatoio e si depreda un po' di ricchezza dei rivoltosi......giusto per insegnare cosa significhi libertà, autodeterminazione, ordine e civiltà.
 
Guarda che certe leggi sono già firmate......non applicate interamente ancora.
Per es. internet.
Certe altre passate con consenso popolare in base a ragionamenti vari.
Es. leggi previdenziali.
Ora si mette in discussione se molti provvedimenti sociali pur essendo legali se sono legittimi e costituzionali o se sono revocaboli in tempi particolari.
Se si controllano i media i temi sociali possono essere ripetuti fino alla nausea finchè non si trova il momento favorevole per fare il salto di qualità.

I temi sono sempre in elaborazione ed adattamento sino il momento della loro applicazione. Per cui se è d'uso che le pentole abbiano coperchi, sicuramente già qualcuno lavora per fabbricarli.

Credimi Skepsi... è qualcosa che all'apparenza è così insignificante ed appartiene, ovviamente, all'ambito economico-finanziario... e in questo campo, se procedono come penso e come già hanno fatto ed annunciato sinora (per es. moneta unica mondiale monitorizzata e tutto il resto), pur stravolgendo ogni legge e diritto, pur senza alcuna opposizione, si troveranno intrappolati nella loro stessa trappola... anzi, andrà peggio a loro che a chi non ha partecipato alla tessitura...

:yes:

E... poiché, non si sa mai, qualche loro "schiavo" potrebbe prendere visione di quanto scritto...

allora, pro vostra e loro memoria, scrivo che ho la soluzione (certo, capirete che vi può servire e a risolvere cosa quando il problema vi si presenterà in tutta la sua evidenza ed efferatezza, ora non ci potreste mai arrivare...)...

vi scrivo anche che la soluzione non l'ho scritta da nessuna parte, né, nonostante non sia un meticoloso preservatore di segreti, l'ho mai comunicata ad alcuno...

vi scrivo anche che se, quando sarà il momento, dovesse venirvi in mente di estorcermela, magari anche con la forza, non mi piegherò.... anzi....

ve la concederò con tutta la serenità, poiché la soluzione stessa sarà l'arma della vostra sconfitta...

si tratterà per voi di scegliere se "morire", incastrati nella vostra trappola, oppure accettare la soluzione che, di per se stessa, implica il fallimento del progetto, ma almeno uscirete dalla trappola in cui vi sarete cacciati...

quando accadrà e qualora dovesse venirvi in mente di chiedere fatelo con tatto ed umiltà ed accettate le sobrie richieste che vi saranno fatte...

:D

Non scherzo...

:yes:
 
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