CANONE Widiba: come muoversi? – Cap. III [INFO POST #1 e #43]

  • Ecco la 70° Edizione del settimanale "Le opportunità di Borsa" dedicato ai consulenti finanziari ed esperti di borsa.

    Settimana di risk-off per i principali indici per via dei timori legati all’inflazione persistente e alle prospettive di tassi ancora elevati a lungo. Anche se il report di oggi sull’indice core Pce, la misura molto gradita alla Fed per valutare l’inflazione, ha mostrato un parziale raffreddamento, o quantomeno una stabilità. L’indice ha riportato una crescita su base annua del 2,8%, in linea con le previsioni degli analisti e con la rilevazione del mese precedente. Questo dovrebbe lasciare più margine di manovra alla Fed per abbassare i tassi di interesse nel corso del 2024. Passando al Vecchio Continente, il report sull’inflazione dell’Eurozona ha mostrato un indice al 2,6%, oltre il 2,5% atteso e in accelerazione rispetto al 2,4% precedente.
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è impossibile azzerarlo perchè anche in assenza di movimenti, le spese di liquidazione producono comunque una movimentazione ed ecco che tac, ti addebitano il costo di 6 o 7.5 euro a seconda del tipo di conto
Non è necessario questo movimento in realtà, perché anche in assenza totale di movimenti le spese fisse di liquidazione sono "giustificate" dal fatto stesso che la banca deve verificare quali sono stati i tuoi movimenti e/o applicare un eventuale tasso sull'eventuale saldo del conto. Per cui anche andare a quantificare che tu abbia fatto 0 movimenti (d'altronde, ci insegnano che 0 è un valore :D) o dire al sistema di applicare un interesse dello 0% è per loro un calcolo, che avrebbe un costo, da qui le spese fisse a prescindere. Poi siamo tutti d'accordo sul fatto che le spese per questi presunti calcoli siano inesistenti e che si tratta soltanto di un modo per piazzare il canone.
 
Cosa sono le spese di liquidazione periodica?
Le spese del conto corrente

In pratica delle super c. prematurate con scap. a dx o a sx a seconda della prospettiva.

Aggiungo: se banalmente fosse come dici, immagino che l'ABF lo avrebbe quasi certamente contestato ;)
Io ho trovato questo :

"
Vi sono poi delle spese periodiche, come le spese di liquidazione, che ricorrono ogni volta che si procede al calcolo delle competenze (oneri e interessi), le imposte (bollo annuale) e le spese postali per la spedizione di estratti conto e di comunicazioni obbligatorie.


Quali sono le spese che incidono sul conto corrente?​

In generale i conti correnti prevedono dei costi fissi (canoni mensili) e dei costi variabili (da sostenere per ciascuna operazione effettuata). In caso di utilizzo del fido prevedono dei costi per il finanziamento ricevuto (interessi debitori). Tra i costi che incidono sul conto corrente di solito si possono trovare:

  • Canone periodico o a forfait: può essere su base mensile oppure trimestrale o semestrale; può prevedere un certo numero di operazioni contenute nel canone o a forfait oppure un numero di operazioni illimitate
  • Spese di registrazione: a volte la banca offre un certo numero di operazioni “gratuite”, comprese o meno nel canone. Oltre a questo forfait si paga un certo importo per operazione
  • Spese (commissioni) per l’esecuzione delle operazioni: rientrano in questa categoria le spese per eseguire un bonifico, per prelevare con il bancomat o la carta di credito o per effettuare un pagamento POS, le spese per eseguire il pagamento di un ordine permanente, di una domiciliazione di utenza, di una fattura, quelle per l’emissione di un assegno ecc. Le commissioni variano da banca a banca.
  • Spese annuali della carta bancomat: vi sono banche che le fanno pagare, altre no.
  • Spese di invio dell’estratto conto: l’estratto può essere richiesto mensilmente, trimestralmente, semestralmente o anche una volta all’anno e il suo invio può essere soggetto a spese .
  • Spese di custodia titoli: spese da sostenere se si possiede anche un conto titoli
  • Spese postali per invio di comunicazioni
  • Spese di liquidazione o di chiusura periodica: vengono addebitate al cliente alla fine di ciascun anno solare o di ciascun periodo intermedio (trimestre) in cui sia avvenuto il conteggio di interessi e spese
  • Commissione di massimo scoperto trimestrale: viene addebitata dalla banca in funzione della punta massima di scoperto (conto in rosso oppure conto affidato) raggiunta dal cliente nel trimestre precedente.
  • Spese di estinzione definitiva del rapporto: spese previste in occasione della chiusura del conto corrente. Per legge tali spese non sono più ammesse, ma si consiglia di verificare che la banca non le addebiti comunque in sede di chiusura definitiva del rapporto.
  • Imposta di bollo sull’estratto conto: è di importo fisso e dovuta per il solo fatto di avere un conto corrente. I conti correnti intestati a persone fisiche con un saldo medio annuale inferiore ai 5000 euro sono esentati dall’imposta di bollo. Per le persone fisiche con un saldo medio superiore alla soglia indicata l’imposta è attualmente pari a 34,20. L’imposta di bollo per i conti correnti di persone giuridiche, invece, è pari a 100 euro l’anno, indipendentemente dal saldo medio annuale. Può essere versata in un’unica soluzione, oppure trimestralmente o mensilmente. In alcuni casi poi è la banca a farsi carico dell’imposta, che conseguentemente non viene addebitata al correntista."
Beh, oddio, magari non l'ha contestato nessuno in modo specifico nei propri ricorsi e l'ABF non si è pronunciato in questo senso....
 
Non è necessario questo movimento in realtà, perché anche in assenza totale di movimenti le spese fisse di liquidazione sono "giustificate" dal fatto stesso che la banca deve verificare quali sono stati i tuoi movimenti e/o applicare un eventuale tasso sull'eventuale saldo del conto. Per cui anche andare a quantificare che tu abbia fatto 0 movimenti (d'altronde, ci insegnano che 0 è un valore :D) o dire al sistema di applicare un interesse dello 0% è per loro un calcolo, che avrebbe un costo, da qui le spese fisse a prescindere. Poi siamo tutti d'accordo sul fatto che le spese per questi presunti calcoli siano inesistenti e che si tratta soltanto di un modo per piazzare il canone.
No, guarda, questo lo escluderei, leggi il mio post sopra : da quello che ho letto, se il c/c è vuoto non si dovrebbero addebitare neanche le spese di liquidazione, semplicemente perchè non c'è nulla da addebitare. Quei furbi di Widiba però considerano le spese di liquidazione come un canone fisso e quindi procedono comunque con l'addebito. Mi sembra veramente un modo subdolo.
 
No, guarda, questo lo escluderei, leggi il mio post sopra : da quello che ho letto, se il c/c è vuoto non si dovrebbero addebitare neanche le spese di liquidazione, semplicemente perchè non c'è nulla da addebitare.
Ma quello che hai letto e incollato spiega soltanto cosa sono le spese di liquidazione. Non voglio fare l'avvocato del diavolo, però non mi sembra un'argomentazione solida contestare le spese di liquidazione così definite: il sistema deve calcolare le spese (o gli accrediti, se ci sono degli interessi) dovute ai tuoi X movimenti e/o al tuo Y saldo, producendo un valore Z. La produzione di questo valore Z ha un costo di calcolo C. Se sia X che Y sono 0 e il valore Z risultante dalla tua operatività/saldo è altrettanto 0, questo non esclude il calcolo che è avvenuto per arrivare allo 0, tale per cui C rimane C0 a prescindere, perché è appunto un costo fisso di calcolo. Qualora non ci sia niente da tenere in considerazione, il sistema deve comunque rilevare quel niente per stabilire che non deve inviarti nessun costo Z, quindi C è sempre valido.
Chiaramente è una forzatura ma comunque nella sua assurdità può trovare un senso.
 
Ultima modifica:
Vi sono poi delle spese periodiche, come le spese di liquidazione, che ricorrono ogni volta che si procede al calcolo delle competenze (oneri e interessi), le imposte (bollo annuale) e le spese postali per la spedizione di estratti conto e di comunicazioni obbligatorie.
Appunto, come puoi notare non necessariamente deve verificarsi un movimento, è una voce messa lì così, per evenienze di questo tipo...

Beh, oddio, magari non l'ha contestato nessuno in modo specifico nei propri ricorsi e l'ABF non si è pronunciato in questo senso....
Anche senza che nessuno lo contesti, pare improbabile che un organo competente in materia, quale è l'abf, non lo abbia mai richiamato, dato che avrebbe costituito una violazione palese delle condizioni contrattuali.
 
Ci sono nuove pubblicazioni: ho aggiornato il post 44 (pag. 3 standard) e segnalato qualche spunto ad @axel73 .
Qui sotto metto solo le nuove.
nuove.png
 
Ho visto che il post 44 è divenuto il 43: questo significa che qualcuno ha cancellato un suo post precedente.
Questa cosa è vietata e soggetta a ban, per cui verrà segnalata.
 
Ho visto che il post 44 è divenuto il 43: questo significa che qualcuno ha cancellato un suo post precedente.
Questa cosa è vietata e soggetta a ban, per cui verrà segnalata.
Non so chi sia stato, comunque che io sappia non è vietato (del resto non mi spiegherei altrimenti il senso del relativo pulsante "Elimina") e difatti sul regolamento non c'è scritto nulla in merito. Tuttavia cancellare sistematicamente i propri post, come ha fatto e fa qualcuno, ha costituito motivo di ban, e mi pare anche giusto.
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Ma quello che hai letto e incollato spiega soltanto cosa sono le spese di liquidazione. Non voglio fare l'avvocato del diavolo, però non mi sembra un'argomentazione solida contestare le spese di liquidazione così definite: il sistema deve calcolare le spese (o gli accrediti, se ci sono degli interessi) dovute ai tuoi X movimenti e/o al tuo Y saldo, producendo un valore Z. La produzione di questo valore Z ha un costo di calcolo C. Se sia X che Y sono 0 e il valore Z risultante dalla tua operatività/saldo è altrettanto 0, questo non esclude il calcolo che è avvenuto per arrivare allo 0, tale per cui C rimane C0 a prescindere, perché è appunto un costo fisso di calcolo. Qualora non ci sia niente da tenere in considerazione, il sistema deve comunque rilevare quel niente per stabilire che non deve inviarti nessun costo Z, quindi C è sempre valido.
Chiaramente è una forzatura ma comunque nella sua assurdità può trovare un senso.
Appunto, spiega cosa sono le spese di liquidazione : se il conto, che è a zero, non produce spese di nessun tipo (no bolli no interessi no canoni no spese postali ecc), non esiste nessuna liquidazione effettiva, c'è solo un solo software che dice che il saldo è a zero. Diciamo che la banca farebbe buona figura eliminando questa voce trimestrale.
 
Appunto, come puoi notare non necessariamente deve verificarsi un movimento, è una voce messa lì così, per evenienze di questo tipo...


Anche senza che nessuno lo contesti, pare improbabile che un organo competente in materia, quale è l'abf, non lo abbia mai richiamato, dato che avrebbe costituito una violazione palese delle condizioni contrattuali.
Qui secondo me ti sbagli : credo invece che l'ABF si pronunci solo sulle materie di ricorso. E se la questione non è mai stata portata avanti, è scontato che non esistano decisioni in questo senso.
 
Qui secondo me ti sbagli : credo invece che l'ABF si pronunci solo sulle materie di ricorso. E se la questione non è mai stata portata avanti, è scontato che non esistano decisioni in questo senso.
L'ABF si pronuncia solo sulla questione contestata nel reclamo e nel conseguente ricorso, ovviamente, ma questo non significa che non abbia la facoltà e direi anche l'onere di introdurre tutti gli argomenti o le motivazioni che ritiene utili e a supporto della sua decisione. Se è per questo non si è pronunciato nemmeno su alcune questioni sollevate dai ricorrenti, come ad esempio nel mio caso, limitandosi a incentrare tutto il discorso sulla questione dello ius variandi relativo all'introduzione del nuovo costo perché causa di forza maggiore, questo almeno per la maggior parte dei Collegi. Ma se fosse come dici che tale voce di spesa avrebbe ragione di esistere solo se a conto movimentato o diverso dal saldo zero, beh, allora credo che l'ABF non avrebbe potuto non rilevarlo.
 
Ma se fosse come dici che tale voce di spesa avrebbe ragione di esistere solo se a conto movimentato o diverso dal saldo zero, beh, allora credo che l'ABF non avrebbe potuto non rilevarlo.
C'è anche da dire che finché la questione non viene sollevata, l'ABF non ha modo di sapere se la banca applica queste spese anche in caso di conto non movimentato/con saldo pari a zero. Per cui magari dando per scontato il rispetto da parte della banca di questo presunto requisito per l'addebito, affronta poi il discorso da un'altra prospettiva che vale a prescindere, ignorando l'aspetto precedente.

Quindi per quanto io credo che le spese di liquidazione non debbano dipendere dalla movimentazione o dal saldo, credo anche che un'eventuale eccezione in tal senso possa essere rilevata soltanto ponendo direttamente la questione all'ABF, dato che tutti i ricorrenti, nel rivolgersi all'ABF, danno comunque per scontato un utilizzo del conto corrente e quindi il problema dell'addebito in assenza di utilizzo non si pone, la questione posta all'ABF è la legittimità delle spese in generale.
 
Ultima modifica:
L'ABF si pronuncia solo sulla questione contestata nel reclamo e nel conseguente ricorso, ovviamente, ma questo non significa che non abbia la facoltà e direi anche l'onere di introdurre tutti gli argomenti o le motivazioni che ritiene utili e a supporto della sua decisione. Se è per questo non si è pronunciato nemmeno su alcune questioni sollevate dai ricorrenti, come ad esempio nel mio caso, limitandosi a incentrare tutto il discorso sulla questione dello ius variandi relativo all'introduzione del nuovo costo perché causa di forza maggiore, questo almeno per la maggior parte dei Collegi. Ma se fosse come dici che tale voce di spesa avrebbe ragione di esistere solo se a conto movimentato o diverso dal saldo zero, beh, allora credo che l'ABF non avrebbe potuto non rilevarlo.
Se il ricorrente non contesta le spese di liquidazione, ABF non si pone proprio il problema....
 
C'è anche da dire che finché la questione non viene sollevata, l'ABF non ha modo di sapere se la banca applica queste spese anche in caso di conto non movimentato/con saldo pari a zero. Per cui magari dando per scontato il rispetto da parte della banca di questo presunto requisito per l'addebito, affronta poi il discorso da un'altra prospettiva che vale a prescindere, ignorando l'aspetto precedente.

Quindi per quanto io credo che le spese di liquidazione non debbano dipendere dalla movimentazione o dal saldo, credo anche che un'eventuale eccezione in tal senso possa essere rilevata soltanto ponendo direttamente la questione all'ABF, dato che tutti i ricorrenti, nel rivolgersi all'ABF, danno comunque per scontato un utilizzo del conto corrente e quindi il problema dell'addebito in assenza di utilizzo non si pone, la questione posta all'ABF è la legittimità delle spese in generale.
Ecco, appunto.
 
Da uno dei siti linkati, sebbene su queste spese di liquidazione abbia trovato molto poco, riporto:
Tra le spese variabili più diffuse vi sono le spese legate alla registrazione sul conto delle singole operazioni, le spese di liquidazione periodica quando la banca calcola oneri o interessi e così via.
che messa così, a me, fa capire che gli interessi attivi e passivi possono anche non esistere (ad esempio in caso di nessun prestito da parte della banca), ma che tale voce di spesa è presente per il solo fatto che, appunto, tali interesse potrebbero in un determinato periodo sussistere. Perciò questa voce, che in mancanza dei presupposti è a zero, è indipendente da movimenti o da saldo a 0, proprio perché un interesse potrebbe essere maturato a prescindere, per altri motivi. Per questo io continuo a non vedere il nesso tra movimenti o saldo zero, e tali spese.

Una cosa comunque mi par certa: farebbero parte delle spese variabili e non di quelle fisse tra cui tipicamente figura ad esempio il canone. Ora, la mia osservazione che feci in quel post che ho riportato voleva proprio sottolineare questo, e cioè l'uso probabilmente improprio, da parte della banca, di una voce che per definizione dovrebbe essere variabile, al posto di una voce di spesa che invece è fissa (il canone).

Ciò detto, riporto da quest'altro sito:
Spese di liquidazione periodica
Costi che la banca addebita al cliente per il fatto di calcolare gli oneri e gli interessi attivi e passivi. Anche queste spese sono di solito comprese nel canone annuo.
il che scritto così, a me, fa capire che tali spese hanno ragione di esistere per il solo fatto che la banca effettui tali calcoli, indipendentemente se poi questi diano come risultato zero o altro importo. E inoltre mi fa anche supporre che sarebbero strettamente correlate al canone, per cui inserirle al posto di quest'ultimo potrebbe essere una manovra lecita.
 
Ultima modifica:
Da uno dei siti linkati, sebbene su queste spese di liquidazione abbia trovato molto poco, riporto:

che messa così, a me, fa capire che gli interessi attivi e passivi possono anche non esistere (ad esempio in caso di nessun prestito da parte della banca), ma che tale voce di spesa è presente per il solo fatto che, appunto, tali interesse potrebbero in un determinato periodo sussistere. Perciò questa voce, che in mancanza dei presupposti è a zero, è indipendente da movimenti o da saldo a 0, proprio perché un interesse potrebbe essere maturato a prescindere, per altri motivi. Per questo io continuo a non vedere il nesso tra movimenti o saldo zero, e tali spese.

Una cosa comunque mi par certa: farebbero parte delle spese variabili e non di quelle fisse tra cui tipicamente figura ad esempio il canone. Ora, la mia osservazione che feci in quel post che ho riportato voleva proprio sottolineare questo, e cioè l'uso probabilmente improprio, da parte della banca, di una voce che per definizione dovrebbe essere variabile, al posto di una voce di spesa che invece è fissa (il canone).

Ciò detto, riporto da quest'altro sito:

il che scritto così, a me, fa capire che tali spese hanno ragione di esistere per il solo fatto che la banca effettui tali calcoli, indipendentemente se poi questi diano come risultato zero o altro importo. E inoltre mi fa anche supporre che sarebbero strettamente correlate al canone, per cui inserirle al posto di quest'ultimo potrebbe essere una manovra lecita.
Scusa se insisto, ma quali calcoli fa la banca se la giacenza è a zero e non sono previste spese fisse?
 
Scusa se insisto, ma quali calcoli fa la banca se la giacenza è a zero e non sono previste spese fisse?
Mi pareva di averlo scritto chiaramente, provo con altre parole.

Se tu prendi una calcolatrice e fai 0+0+0+0... +0 = 0 cosa hai fatto? Hai eseguito un calcolo che come risultato restituisce 0.
Bene, il solo fatto che quel calcolo è stato eseguito può avere un costo.
Quanto appena detto, nella ristretta ipotesi interpretativa (che può essere anche sbagliata, ma come puoi notare dai vari siti non è che sia spiegato chiaramente) di onere dovuto alla banca per il solo compito di conteggio di eventuali spese.

Nell'ipotesi invece, forse più plausibile, che tale voce di spesa debba assumere un valore solo in presenza di effettive spese, beh come detto queste possono sussistere anche nel caso di saldo a 0 e nessun movimento, pensa ad esempio ad un debito contratto con la banca o a uno scoperto, che genera interessi passivi indipendentemente dal saldo.

È più chiaro ora?
 
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