[CAP II] Chi vi dà un rendimento annuale pari alla deducibilità di un fondo pensione?

Se l’azienda supera ( mi sembra i 100 dipendenti), va direttamente all’INPS ed entro 3 mesi c’è l’hai.

Teoricamente se uno perde il lavoro avrà bisogno di soldi, poi che sia tassato più del fondo pensione é vero.

Il fondo pensione lo riscatti dopo 48 mesi da quando sei disoccupato.

Comunque la storia é sempre quella il fondo pensione funziona Grazie ai sgravi fiscali e al contributo del datore di lavoro.
Altrimenti se confrontiamo un fondo pensione ad un etf per esempio sul sp500 é come sparare sulla croce rossa
il fondo pensione lo puoi riscattare immediatamente al primo giorno di disoccupazione. Esattamente come il TFR.

Paghi il 23% e ritiri il 100% del versato + rendimento
 
fact checking

50 dipendenti



se sei disoccupato, lo riscatti subito tutto tassato 23, oppure ne riscatti il 50% tassato <=15 dopo 12 mesi, oppure lo riscatti tutto <=15 dopo 48 mesi




Il tfr non posso metterlo in sp500


Vedi il mio link sopra. Il mio negoziale è perfettamente sovrapposto al lifestrategy 60
1 quindi basta che un azienda abbia 50 dipendenti non si ha problemi col riscatto
2 riscattandolo subito perdi il vantaggio fiscale del fondo pensione

Ripeto per ultima volta E OVVIO che il fondo pensione convenga più del tfr, ma non perché sono bravi i gestori a gestire i soldi ma Grazie al contributo del datore fiscale e del datore di lavoro
 
Ma quindi non fai il fondo pensione e lasci il TFR in azienda perché l'etf rende di più del fondo pensione senza deduzioni? Mica ho capito....
Ho semplicemente detto che il fondo pensione é più consigliato rispetto al tfr per i vantaggi fiscali e il contributo del datore di lavoro che per la bravura di chi lo gestisce
 
1 quindi basta che un azienda abbia 50 dipendenti non si ha problemi col riscatto
<50 dipendenti è condizione di milioni di lavoratori in italia


2 riscattandolo subito perdi il vantaggio fiscale del fondo pensione
no. Il tfr è sempre e comunque tassato >=23

Ripeto per ultima volta E OVVIO che il fondo pensione convenga più del tfr,
inizialmente sostenevi il vantaggio di lasciarlo in azienda. Un consiglio - a mio parere, per quel che vale - superficiale e sbagliato.


ma non perché sono bravi i gestori a gestire i soldi ma Grazie al contributo del datore fiscale e del datore di lavoro
di quali gestori stai parlando, esattamente? Ho notizie di ottime gestioni.

Ovvio che senza agevolazioni prenderei anche io solo etf, ma più che altro per i vincoli. La differenza rispetto a ptf 60 40 e in alcuni casi anche 80 20 è pressoché nulla
 
Ma scusate la domanda terra terra ... se io sono nello scaglione più alto e massimizzo il versamento al FP di 5000 euro (facciamo cifra tonda per comodità), al netto di conguaglio quanto riceverei con il 630? Perchè io ogni anno verso sui 2,5K ma non mi trovo mica con i soldi che lo stato è in credito ... non dovrebbe essere almeno il 43% dei 2,5K o 5K nell'esempio sopra?
 
se li versi tramite busta son già dedotti dal datore.
 
se li versi tramite busta son già dedotti dal datore.
Il che vuol dire che già in busta prendo un netto leggermente più alto perchè il doppio contributo abbasse l tasse che pago ogni mese, giusto?
 
Il che vuol dire che già in busta prendo un netto leggermente più alto perchè il doppio contributo abbasse l tasse che pago ogni mese, giusto?
vuol dire che abbassi il lordo di 5k e il netto di 3k (circa)
 
....praticamente se investo per più di 29 anni conviene andare full su ETF, altrimenti almeno nel mio caso sono quasi equiparabili, corretto?
Visto che sono a filo con gli anni, mi viene da dire che comunque mi conviene saturare l'FP, anche per sfruttare magari future leggi o cambi di regole che si spera siano a vantaggio dei FP

Verifica prima di tutto di aver inserito i dati di input in modo corretto leggendo questa sintetica guida all'uso del tool:

[CAP II] Chi vi dà un rendimento annuale pari alla deducibilità di un fondo pensione?

Se riporti la tua RAL ed il nome del tuo FPN (con quota aderente e datoriale) possiamo eseguire un double check per validare i tuoi risultati.
Come suggerisce marble i valori che hai scelto per il rendimento annuo stimato dell'FPN (netto) e dell'ETF (lordo) sono evidentemente estremamente sensibili ai fini dell'esito del duello FPN vs ETF.
 
Buongiorno. Io attualmente ho destinato e destino il 100% del TFR.

Verso la quota del 1,2% e la mia azienda il 2,1 + 0,25% al fondo FONCHIM.

All'anno circa io ho un imponibile INPS da 24786 euro e imponibile IRPEF di 23200 e IRPEF PAGATA 3150 EURO (VALORI PRESI NE L 2023).

Vorrei implementare la mia quota di 1,2% e di conseguenza anche quello che mi darà in più la mia azienda.

Siccome il max di deducibilità e' 5164,67 mi dite x favore quanto potrei aggiungere e di conseguenza la mia azienda per restare dentro i parametri ed avere una convenienza aggiuntiva entro i limiti. C'e' un metodo per calcolare questa convenienza di risparmio all'anno?

Mi aiutate a capire quanto posso aggiungere in proporzione a quanto posso aumentare la mia cifra e quella della mia azienda.
 
Buongiorno. Io attualmente ho destinato e destino il 100% del TFR.

Verso la quota del 1,2% e la mia azienda il 2,1 + 0,25% al fondo FONCHIM.

All'anno circa io ho un imponibile INPS da 24786 euro e imponibile IRPEF di 23200 e IRPEF PAGATA 3150 EURO (VALORI PRESI NE L 2023).

Vorrei implementare la mia quota di 1,2% e di conseguenza anche quello che mi darà in più la mia azienda.

Siccome il max di deducibilità e' 5164,67 mi dite x favore quanto potrei aggiungere e di conseguenza la mia azienda per restare dentro i parametri ed avere una convenienza aggiuntiva entro i limiti. C'e' un metodo per calcolare questa convenienza di risparmio all'anno?

Mi aiutate a capire quanto posso aggiungere in proporzione a quanto posso aumentare la mia cifra e quella della mia azienda.
Devi prima di tutto vedere se è previsto che il datore aumenti il suo versamento oppure se il 2,1+0,25 è già il massimo.
Fai conto poi che per redditi inferiori ai 28k l'aliquota irpef è bassa (23%), quindi il vantaggio è limitato. Ad esempio per un riscatto anticipato paghi il 23% di imposte(tranne che per spese sanitarie), vanificando l'operazione. A meno che tu non li tenga nel fondo effettivamente per tanti anni per arrivare ad una tassazione più bassa, è meglio se li investi per conto tuo se sai come fare.
In ogni caso per i calcoli che vuoi fare basta che guardi il lordo in busta paga e calcoli la percentuale.
Personalmente con quell'aliquota non saturerei la deducibilità, ma ognuno ragiona per se e per le proprie esigenze.
 
Fai conto poi che per redditi inferiori ai 28k l'aliquota irpef è bassa (23%), quindi il vantaggio è limitato. Ad esempio per un riscatto anticipato paghi il 23% di imposte(tranne che per spese sanitarie), vanificando l'operazione.

Questo è quello che di solito dicono gli youtubbers fuffaguru che ci hanno capito poco di fondi pensione.
Certo che ormai di materiale sul forum ce n'è parecchio ma dopo anni si continuano a leggere queste sciocchezze.
 
Questo è quello che di solito dicono gli youtubbers fuffaguru che ci hanno capito poco di fondi pensione.
Certo che ormai di materiale sul forum ce n'è parecchio ma dopo anni si continuano a leggere queste sciocchezze.
potresti rispondermi nel merito
 
potresti rispondermi nel merito

Se lei è di Aviano (un comune che cita nei suoi vecchi messaggi) può arrivare ad avere un risparmio fiscale che sfiora il 34% della quota volontaria trattenuta in busta paga.
Se vuoi iniziare a capirci qualcosa leggi il thread dall'inizio.
 
Devi prima di tutto vedere se è previsto che il datore aumenti il suo versamento oppure se il 2,1+0,25 è già il massimo.
Fai conto poi che per redditi inferiori ai 28k l'aliquota irpef è bassa (23%), quindi il vantaggio è limitato. Ad esempio per un riscatto anticipato paghi il 23% di imposte(tranne che per spese sanitarie), vanificando l'operazione. A meno che tu non li tenga nel fondo effettivamente per tanti anni per arrivare ad una tassazione più bassa, è meglio se li investi per conto tuo se sai come fare.
In ogni caso per i calcoli che vuoi fare basta che guardi il lordo in busta paga e calcoli la percentuale.
Personalmente con quell'aliquota non saturerei la deducibilità, ma ognuno ragiona per se e per le proprie esigenze.
non hai considerato diversi altri vantaggi :

  • Se li investi per conto tuo paghi le tasse prima, nel fondo investi il lordo
  • Il vantaggio fiscale contiene anche le aliquote locali
  • Versando tramite busta paga, ottieni un forte aumento delle detrazioni lavoro dipendente
  • Soprattutto per chi ha redditi bassi, può essere conveniente che il montante sia esente da isee
 
non hai considerato diversi altri vantaggi :

  • Se li investi per conto tuo paghi le tasse prima, nel fondo investi il lordo
  • Il vantaggio fiscale contiene anche le aliquote locali
  • Versando tramite busta paga, ottieni un forte aumento delle detrazioni lavoro dipendente
  • Soprattutto per chi ha redditi bassi, può essere conveniente che il montante sia esente da isee
Grazie
 
Ciao a tutti e grazie a chiunque abbia contribuito a questa serie di tread, sono una miniera di informazioni.
Ammetto di non essere riuscito a leggere tutto, e per avere alcune delle informazioni principali ho acquistato due quaderni di rrupoli, "Il killer dei fondi pensione" e "Valutazione del rendimento ottenibile da un fondo pensione". Avrei un dubbio, forse sciocco:
normalmente si tende a trattare la parte del Tfr come una cosa divisa, ma poichè nei fondi negoziali è obbligatorio versarlo per avere il contributo datoriale a mio avviso ne andrebbe tenuto conto. La mia riflessione nasce probabilmente dal fatto che io dovrei aderire a Cometa se decidessi di aprirlo, e i suoi rendimenti sono fra i più bassi nei negoziali. Quindi ho provato a simulare i rendimenti includendolo e basandomi su uno degli esempi del quaderno (imponibile irpef da 35000) per verificare di non aver fatto errori.
Se non ho fatto sbagli dovrebbe più conveniente il fondo pensione aperto, con versamento del tfr in esso, già dopo 18 anni se il differenziale è di almeno 1,5% di rendimento. Credo sia sempre un effetto della diluizione dei vantaggi fiscali.
Se qualcuno ha voglia di controllare il foglio lo allego. Le righe evidenziate sono i miei possibili traguardi di anzianità: possibile Rita, pensione anticipata e pensione di anzianità, era solo per mia comodità :D
 

Allegati

  • Tir Fondo Pensione con Tfr.xlsx
    15,6 KB · Visite: 12
Ciao a tutti e grazie a chiunque abbia contribuito a questa serie di thread, sono una miniera di informazioni.
Ammetto di non essere riuscito a leggere tutto, e per avere alcune delle informazioni principali ho acquistato due quaderni di rrupoli, "Il killer dei fondi pensione" e "Valutazione del rendimento ottenibile da un fondo pensione". Avrei un dubbio, forse sciocco:
normalmente si tende a trattare la parte del Tfr come una cosa divisa, ma poichè nei fondi negoziali è obbligatorio versarlo per avere il contributo datoriale a mio avviso ne andrebbe tenuto conto. La mia riflessione nasce probabilmente dal fatto che io dovrei aderire a Cometa se decidessi di aprirlo, e i suoi rendimenti sono fra i più bassi nei negoziali. Quindi ho provato a simulare i rendimenti includendolo e basandomi su uno degli esempi del quaderno (imponibile irpef da 35000) per verificare di non aver fatto errori.
Se non ho fatto sbagli dovrebbe più conveniente il fondo pensione aperto, con versamento del tfr in esso, già dopo 18 anni se il differenziale è di almeno 1,5% di rendimento. Credo sia sempre un effetto della diluizione dei vantaggi fiscali.
Se qualcuno ha voglia di controllare il foglio lo allego. Le righe evidenziate sono i miei possibili traguardi di anzianità: possibile Rita, pensione anticipata e pensione di anzianità, era solo per mia comodità :D

Sei uno dei pochi lettori che è riuscito a cogliere l'essenza della metodica descritta nel quinto quaderno, si tratta di un esercizio avanzato che possiamo provare a seguire insieme per validare le conclusioni del tuo caso specifico.

Per attaccare il problema lo si scompone normalmente in due parti: prima decidi se il TFR rende potenzialmente di più in azienda rispetto al tuo FPN/FPA (dilemma affrontato nel quarto quaderno) e poi decidi se la quota volontaria ti può rendere potenzialmente di più nel tuo FPN/FPA/ETF (dilemma affrontato nel quinto quaderno).

Questo approccio in chiave "divide et impera" risulta particolarmente efficace perché riesce a tenere conto del fatto che in alcuni casi il TFR capitalizza con un rendimento diverso rispetto alla quota aderente/datoriale, per esempio nel settore pubblico dove esistono due comparti di investimento distinti (TFR virtuale e FPN) ed il TFR non è possibile allocarlo in un FPA.

Ciò non ti impedisce in fase di valutazione dell'allocazione della quota aderente/datoriale di includere anche il TFR, nei casi in cui possa essere sottoposto a diversa capitalizzazione (come nel caso che ipotizzi).
Questo viene suggerito al termine del capitolo 9 del quinto quaderno:

"Il razionale dietro questo approccio metodologico risiede nel fatto che TFR e quota aderente non beneficiano degli stessi vantaggi fiscali sebbene confluiscano nel medesimo FPN, vanno dunque analizzati separatamente e poi eventualmente riuniti per valutare il montante complessivo ottenibile."

Il caso che prospetti è quello in cui il TFR può subire una diversa capitalizzazione derivante dall'opzione di poterlo versare in un FPA in alternativa all'FPN (opzione purtroppo non sempre esperibile, vedi qua la casistica).

Per risolverlo si usa la stessa identica metodica descritta nel quinto quaderno ricordandoti di includere anche il TFR (nel quaderno si assume che il TFR venga sempre versato nell'FPN per cui può uscire dall'equazione semplificando i calcoli).

Per riassumere, la metodica risolutiva si compone di 3 semplici passi:
  1. Determini il montante netto con il timeframe di tuo interesse (per esempio 20 anni).
  2. Determini la quota annua realmente investita nell'FPN/FPA con la tua RAL.
  3. Determini il rendimento effettivo annuo della tua scelta strategica (TIR).


Procediamo dunque a valutare la prima opzione: TFR e quota aderente/datoriale di saturazione in FONTE.

(Riferimento Capitolo 3):
Montante netto FPN = (2670,92+5165−22)∗(1,025^20−1)/0,025−5165*20*0,135=185658,41 Euro

(Riferimento Capitolo 7.1):
Quota effettivamente investita FPN = 2456,21 Euro

Calcolo del TIR:
185658,41=(2670,92+2456,21)*[(1+i)^20-1]/i
i=0,05853=5,85% (TIR)


Ora procediamo a valutare la scelta alternativa: TFR e quota aderente di saturazione in FPA.

(Riferimento Capitolo 3):
Montante netto FPA = (2670,92+5165−22)∗(1,04^20−1)/0,04−5165*20*0,135=218738,02 Euro

(Riferimento Capitolo 7.1):
Quota effettivamente investita FPA = 3227,09 Euro

Calcolo del TIR:
218738,02=(2670,92+3227,09)*[(1+i)^20-1]/i
i=0,06076=6,08% (TIR)



Come vedi ho riprodotto con formule analitiche (sono spiegate nel terzo quaderno) uno dei casi che hai preso in considerazione nel tuo Excel (colonne E,F,I,J) relativamente al timeframe di 20 anni con i rendimenti netti di base da te ipotizzati: i risultati coincidono con quelli del tuo Excel.

Le colonne che non prendono in considerazione il TFR (C,D,G,H) sono proprio quelle trattate nel quinto quaderno, le quali permettono di risolvere in modo più veloce tutte le casistiche che assumono di versare il TFR nell'FPN, mettendo in evidenza il boost di rendimento offerto dai vantaggi fiscali (rendimento non "annacquato" dal TFR privo dei vantaggi da deduzione).


Direi che hai fatto un ottimo lavoro, dimostrando di aver compreso come funziona il modello matematico sottostante.
Con le ipotesi da te fatte, la scelta dell'FPA a 20 anni (6,08% netto annuo) risulta leggermente più performante rispetto a quella dell'FPN (5,85% netto annuo).
Come hai correttamente osservato, con i parametri ipotizzati, fino a 18 anni di orizzonte temporale l'FPN ha la meglio sull'FPA (punto di breakeven).


Chiaramente hai replicato l'esempio usando FONTE per avere un riscontro con gli esempi del quaderno che adotta FONTE come riferimento.
Per adattare l'esempio al tuo caso specifico con COMETA ti basterà modificare la quota amministrativa di FPN e FPA e la quota datoriale (le differenze saranno comunque minime).



Ricapitolando, ora sei in grado di stabilire l'esito del duello:
(TFR+quota aderente/datoriale in FPN) vs (TFR+quota aderente in FPA).

Ma se ci rifletti, manca un'importante opzione da valutare: se con il tuo timeframe e le tue ipotesi di rendimento futuro di FPN/FPA emerge che il TFR può essere allocato convenientemente in un FPA (opzione che aumenta il tuo grado di libertà), allora ti si presenta l'opzione di poter allocare la quota aderente annua (realmente investita) in uno strumento alternativo all'FPA.

In altre parole nel tuo caso può risultare interessante l'esito del seguente duello:
(TFR+quota aderente in FPA) vs (TFR in FPA e quota aderente effettivamente investita in un ETF).

Per risolvere questo caso puoi seguire l'esempio del capitolo 8.7 del quinto quaderno capitalizzando in un ETF la quota effettivamente investita nell'FPA (3227,09 Euro).
Nota che l'esercizio si semplifica rispetto a quello del capitolo 8.7 dove viene costruita una combo FPN+ETF, mentre a te serve solo la seconda parte che riguarda l'ETF.

Nota altresì che in questo esercizio il TFR appare investito nello stesso modo in entrambi i casi (cioè nell'FPA) per cui se vuoi ai fini della valutazione puoi farlo uscire dall'equazione (per il TFR del resto hai già determinato la miglior allocazione esperibile).
Oppure se preferisci puoi tenerne conto per farti un'idea del montante complessivo ottenibile ai fini dell'incasso 100% cash.

NOTA: le conclusioni di questo esercizio valgono solo per la specifica RAL e per gli specifici orizzonti temporali e rendimenti di base ipotizzati, non sono mai generalizzabili, ogni caso deve essere risolto con i propri parametri personali.
 
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