[CAP II] Chi vi dà un rendimento annuale pari alla deducibilità di un fondo pensione?

fondamentalmente rita, ma 4 o 5 anni prima. Non è principalmente a fini di ritiro montante, ma appunto di ritiro anticipato.
Quanto adorerei andare in pensione 5 anni prima!!!! Anche se faccio un lavoro leggero il mio pensiero è più che altro che la vita è breve e non voglio lavorare per tutto questo tempo. Cosa mi blocca quindi? 4 anni di contributi in meno per la pensione Inps.. tu questo non lo pensi?(in tutto questo io essendo invalido ho 2 mesi di contributi in più ogni anno, in sostanza 5 anni di contributi in piu nei 30anni di lavoro, sempre se poi non fanno storie, ma la legge dice ciò)
 
Quanto adorerei andare in pensione 5 anni prima!!!! Anche se faccio un lavoro leggero il mio pensiero è più che altro che la vita è breve e non voglio lavorare per tutto questo tempo. Cosa mi blocca quindi? 4 anni di contributi in meno per la pensione Inps.. tu questo non lo pensi?(in tutto questo io essendo invalido ho 2 mesi di contributi in più ogni anno, in sostanza 5 anni di contributi in piu nei 30anni di lavoro, sempre se poi non fanno storie, ma la legge dice ciò)
ai contributi persi più che pensarci, ci calcolo. Nel mio caso pesano, ma non in modo così determinante
 
ai contributi persi più che pensarci, ci calcolo. Nel mio caso pesano, ma non in modo così determinante
Scusami se rompo ma ti chiedo solo questo, come si fa a capire quanto pesa un anno contributivo in meno? C'è qualche foglio di calcolo? È vero che è ancora presto per pensarci ma l'investimento lo comincio a fare adesso e se non vale la pena sbattersi per due fondi...inutile farli.
 
Scusami se rompo ma ti chiedo solo questo, come si fa a capire quanto pesa un anno contributivo in meno? C'è qualche foglio di calcolo? È vero che è ancora presto per pensarci ma l'investimento lo comincio a fare adesso e se non vale la pena sbattersi per due fondi...inutile farli.
area riservata inps, simulazione della pensione futura (da prendere con le molle, soprattutto a molti anni di distanza).

In ogni caso, basti sapere che se smetti di versare a 62 e accendi la pensione a 67, questa sarà più alta rispetto a una qualsiasi quota 100 con cui smetti a 62 e accendi la pensione subito.
 
Scusami se rompo ma ti chiedo solo questo, come si fa a capire quanto pesa un anno contributivo in meno? C'è qualche foglio di calcolo? È vero che è ancora presto per pensarci ma l'investimento lo comincio a fare adesso e se non vale la pena sbattersi per due fondi...inutile farli.

Per i contributi l'inps ti mette a disposizione strumenti di calcolo che in questi anni sono sempre piu' semplici e precisi. Ovviamente vanno consultati qualche anno prima della pensione per avere una previsione affidabile, 30 anni prima non avrebbe senso.
Per quanto riguarda i FP se non vuoi aprirne due, puoi aprirne tre o quattro: il giorno che decideranno che fanno il cumulo per codice fiscale (al contrario di adesso), il numero dei fondi sara' ininfluente.
 
Per i contributi l'inps ti mette a disposizione strumenti di calcolo che in questi anni sono sempre piu' semplici e precisi. Ovviamente vanno consultati qualche anno prima della pensione per avere una previsione affidabile, 30 anni prima non avrebbe senso.
Per quanto riguarda i FP se non vuoi aprirne due, puoi aprirne tre o quattro: il giorno che decideranno che fanno il cumulo per codice fiscale (al contrario di adesso), il numero dei fondi sara' ininfluente.
Vado per la Rita come avevo pensato dall'inizio. Comparto azionario e amen. Domani da Allianz. Grazie di tutto(ma tanto tornerò sicuramente a chiedere altro😅)
 
Ciao a tutti, ho letto un bel po’ di pagine delle precedenti discussioni ma non ho le idee chiarissime.

Da qualche mese sto provando a dare un po’ di senso ai miei risparmi, che erano sempre rimasti in conto corrente.

Ho 43 anni, sposato con figlia di 5 anni. Lavoro come impiegato in impresa edile. Il lavoro è stabile ma in un’impresa piccola, anche se in crescita, e in un settore che ha oscillazioni importanti.

La maggior parte dei miei risparmi è attualmente su due conti deposito, in minor parte vincolati, ma per lo più svincolabili. Faaccio un pac mensile di qualche centinaio di euro in ETF.

Per molte ragioni, per lo più genetiche, non credo di poter campare fino a 100 anni godendomi la pensione. Ma nella vita non si sa mai. Mi interessa lasciare qualcosa a mia figlia e godermi qualche viaggio se dovessi arrivare in buona salute alla pensione.

Non ho mai aderito ad un fondo pensione. I TFR maturati nei precedenti 2 rapporti lavorativi mi sono stati liquidati. Il TFR maturato nella azienda attuale è “in azienda”. Vorrei valutare il da farsi.

Il mio fondo negoziale è Prevedi che però ritengo poco aggressivo (linea bilanciata 33% azionario). Per un esposizione azionaria maggiore ha più senso aderire unicamente a un fondo aperto tipo Amundi seconda pensione, versando li TFR e contributi volontari o utilizzare anche Prevedi per il contributo del datore di lavoro? Grazie
 
Ciao a tutti, ho letto un bel po’ di pagine delle precedenti discussioni ma non ho le idee chiarissime.

Da qualche mese sto provando a dare un po’ di senso ai miei risparmi, che erano sempre rimasti in conto corrente.

Ho 43 anni, sposato con figlia di 5 anni. Lavoro come impiegato in impresa edile. Il lavoro è stabile ma in un’impresa piccola, anche se in crescita, e in un settore che ha oscillazioni importanti.

La maggior parte dei miei risparmi è attualmente su due conti deposito, in minor parte vincolati, ma per lo più svincolabili. Faaccio un pac mensile di qualche centinaio di euro in ETF.

Per molte ragioni, per lo più genetiche, non credo di poter campare fino a 100 anni godendomi la pensione. Ma nella vita non si sa mai. Mi interessa lasciare qualcosa a mia figlia e godermi qualche viaggio se dovessi arrivare in buona salute alla pensione.

Non ho mai aderito ad un fondo pensione. I TFR maturati nei precedenti 2 rapporti lavorativi mi sono stati liquidati. Il TFR maturato nella azienda attuale è “in azienda”. Vorrei valutare il da farsi.

Il mio fondo negoziale è Prevedi che però ritengo poco aggressivo (linea bilanciata 33% azionario). Per un esposizione azionaria maggiore ha più senso aderire unicamente a un fondo aperto tipo Amundi seconda pensione, versando li TFR e contributi volontari o utilizzare anche Prevedi per il contributo del datore di lavoro? Grazie
Personalmente preferisco il maggior rendimento (teorico) del fondo pensione aperto rispetto all' apporto del datore di lavoro, però sono probabilmente l'unico nel thread che la pensa così.
 
Il mio fondo negoziale è Prevedi che però ritengo poco aggressivo (linea bilanciata 33% azionario). Per un esposizione azionaria maggiore ha più senso aderire unicamente a un fondo aperto tipo Amundi seconda pensione, versando li TFR e contributi volontari o utilizzare anche Prevedi per il contributo del datore di lavoro? Grazie
Facendo i conti della serva, 1% datoriale lo dovresti paragonare con un interesse almeno del triplo, visto che, il datoriale "c'è sempre" mentre l'interesse è variabile e potresti avere anche anni bui. Io personalmente, se il fondo negoziale fa troppo ca*are farei arrivare li TFR con minimo per avere il datoriale, mentre ne aprirei un secondo come amundi dove verserei quello che manca per saturare i 5k
 
Il mio FPN è Fon.Te che, almeno dai dati storici, finora ha avuto un rendimento di tutto rispetto. Quindi personalmente io verso 5k tutti lì.

Certo c'è lo spauracchio del superamento della soglia per il ritiro del capitale, ma io credo che anche con due fondi pensione diversi (TFR + contributo datoriale sul FPN e poco meno di 5k annui su FPA) in più di 30 anni me la farebbe superare ugualmente e non me la sento di fare calcoli in base a proiezioni di rendimento per capire quando fermarmi e aprire addirittura un terzo fondo...

Però sono sceso a patti con me stesso e a questo onestamente ci penserò qualche anno prima del pensionamento, in base alle leggi che saranno in vigore allora (io vedo probabile che negli anni arrivi una legge che per il ritiro del montante varrà la somma di tutti i FP, ma questa è una mia elucubrazione)
 
Ultima modifica:
Facendo i conti della serva, 1% datoriale lo dovresti paragonare con un interesse almeno del triplo, visto che, il datoriale "c'è sempre" mentre l'interesse è variabile e potresti avere anche anni bui. Io personalmente, se il fondo negoziale fa troppo ca*are farei arrivare li TFR con minimo per avere il datoriale, mentre ne aprirei un secondo come amundi dove verserei quello che manca per saturare i 5k
La tua serva fa conti un po' abbondanti. Non ci vuole molto per surclassare un 1% di contributo datorile.
 
fondamentalmente rita, ma 4 o 5 anni prima. Non è principalmente a fini di ritiro montante, ma appunto di ritiro anticipato dal lavoro.
La Rita ti serve x abbassare il montante….
Non è meglio allora avere 2 fondi? Il primo fino al max di montante ritirabile… Nel secondo prendi l anzianità… ma tutti e 2 sono indipendenti nei rendimenti e costi fino alla pensione…
 
La Rita ti serve x abbassare il montante….
Non è meglio allora avere 2 fondi? Il primo fino al max di montante ritirabile… Nel secondo prendi l anzianità… ma tutti e 2 sono indipendenti nei rendimenti e costi fino alla pensione…
a me il fondo pensione serve per uscire dal mondo del lavoro 5 anni in anticipo. Prima che esistesse la rita, il piano prevedeva che avrei smesso, preso una anticipazione libera per campare 1 anno, poi chiesto il 50% di riscatto dopo 12 mesi e i restanti dopo ulteriori 36 mesi. E la pensione a 67 anni. Questo era il piano, la rita ha solo reso il tutto un po' più semplice e conveniente.

Dato quel piano, avere due fondi mi serviva a poco. Fra l'altro, avendo già il doppio della soglia dopo 16 anni, ne servivano tre. Ma non potevo saperlo dall'inizio e non puoi suddividere il tfr su 3 fondi, insomma una complicazione poco utile ai miei fini.
 
La tua serva fa conti un po' abbondanti. Non ci vuole molto per surclassare un 1% di contributo datorile.

sicuro?

Supponiamo che Perseo riesca a rendere il 2% annuo netto e l'FPA il 5% annuo netto.

Versando la quota aderente minima in Perseo otteniamo dopo 30 anni:

Montante lordo FPN = (450 + 450) * (1,02^30-1)/0,02 = 36511 Euro

Investendo la quota aderente minima in un FPA al 5% annuo netto per 30 anni otteniamo:

Montante lordo FPA = 450 * (1,05^30-1)/0,05 = 29897 Euro


[CAP II] Chi vi dà un rendimento annuale pari alla deducibilità di un fondo pensione?
 
Ultima modifica:
sicuro?

Supponiamo che Perseo riesca a rendere il 2% annuo netto e l'FPA il 5% annuo netto.

Versando la quota aderente minima in Perseo otteniamo dopo 30 anni:

Montante lordo FPN = (450 + 450) * (1,02^30-1)/0,02 = 36511 Euro

Investendo la quota aderente minima in un FPA al 5% annuo netto per 30 anni otteniamo:

Montante lordo FPA = 450 * (1,05^30-1)/0,05 = 29897 Euro


[CAP II] Chi vi dà un rendimento annuale pari alla deducibilità di un fondo pensione?
piccolo dettaglio che non ci versi solo la quota aderente che è un bruscolino, il grosso è il tfr che è quasi sempre indispensabile af fine di avere il contributo datorile
 
piccolo dettaglio che non ci versi solo la quota aderente che è un bruscolino, il grosso è il tfr che è quasi sempre indispensabile af fine di avere il contributo datorile
certo, altro dettaglio è la durata. Diverso è avere 30 anni davanti, rispetto ad averne 15. O che la quota datoriale sia uguale o tripla (come in alcuni contratti) rispetto alla quota minima.

Tutto solo per dire che è meno scontato di quanto sembra che un fpa "surclassi" un fondo poco performante... dipende da diversi fattori.
 
piccolo dettaglio che non ci versi solo la quota aderente che è un bruscolino, il grosso è il tfr che è quasi sempre indispensabile af fine di avere il contributo datorile

La simulazione che ti ha indicato @marble risolve il dilemma della scelta "Quota minima nell'FPN o in un FPA?"

Il tema della scelta "TFR in azienda o in FPN?" è precedente alla scelta della quota minima (il TFR in FPN è di norma mandatorio per poter incassare la quota datoriale) e nel caso indicato l'esito era favorevole al TFR versato nell'FPN.

Nel quarto quaderno sono state precalcolate manualmente oltre 700 soluzioni per poter capire se statisticamente può convenire maggiormente lasciare il TFR in azienda piuttosto che nel proprio FPN.
Basta consultare le tabelle per determinare il cosiddetto punto di "breakeven", che nel caso in oggetto era dell'1,76% (dato verificabile).

Questo significa che su un orizzonte temporale di 30 anni e una RAL di 40k, assumendo un'inflazione media annua del 2% (obiettivo BCE), per battere il TFR lasciato in azienda basta che il fondo Perseo performi l'1,76% netto annuo, ipotesi ragionevole scegliendo il comparto bilanciato.

Nel tuo caso specifico il breakeven può essere molto diverso, come viene spesso ripetuto la soluzione del dilemma è sempre molto personale e non è mai generalizzabile.
 
La simulazione che ti ha indicato @marble risolve il dilemma della scelta "Quota minima nell'FPN o in un FPA?"

Il tema della scelta "TFR in azienda o in FPN?" è precedente alla scelta della quota minima (il TFR in FPN è di norma mandatorio per poter incassare la quota datoriale) e nel caso indicato l'esito era favorevole al TFR versato nell'FPN.

Nel quarto quaderno sono state precalcolate manualmente oltre 700 soluzioni per poter capire se statisticamente può convenire maggiormente lasciare il TFR in azienda piuttosto che nel proprio FPN.
Basta consultare le tabelle per determinare il cosiddetto punto di "breakeven", che nel caso in oggetto era dell'1,76% (dato verificabile).

Questo significa che su un orizzonte temporale di 30 anni e una RAL di 40k, assumendo un'inflazione media annua del 2% (obiettivo BCE), per battere il TFR lasciato in azienda basta che il fondo Perseo performi l'1,76% netto annuo, ipotesi ragionevole scegliendo il comparto bilanciato.

Nel tuo caso specifico il breakeven può essere molto diverso, come viene spesso ripetuto la soluzione del dilemma è sempre molto personale e non è mai generalizzabile.
Veramente non sto parlando di TFR in azienda o fpn, ma di TFR + contributo minimo + contributo datoriale in fpn vs TFR + stesso contributo dipendente in fpa.
 
Veramente non sto parlando di TFR in azienda o fpn, ma di TFR + contributo minimo + contributo datoriale in fpn vs TFR + stesso contributo dipendente in fpa.

Mi pare allora che ci sia un malinteso.

Il dilemma risolto dall'analisi postata da marble è il seguente caso, tipico del settore privato:

Ipotesi 1: TFR + quota minima dipendente + quota datoriale, investiti interamente nell'FPN.
Ipotesi 2: TFR investito nell'FPN e quota minima dipendente investita in un FPA (nessuna quota datoriale).

Dopo aver appurato che è più conveniente versare il TFR nell'FPN piuttosto che lasciarlo in azienda (aspetto da verificare in quanto non scontato), la soluzione del dilemma prescinde dalla determinazione del montante prodotto dal TFR perché incide in egual misura su entrambe le scelte finanziarie.

Per capirlo basta scomporre la formula del montante:

Montante Ipotesi 1 = (TFR + quota minima + quota datoriale) * funzione_di_capitalizzazione_FPN

Si può scomporre riscrivendo la formula in questo modo:

Montante Ipotesi 1 = TFR * funzione_di_capitalizzazione_FPN + (quota minima + quota datoriale) * funzione_di_capitalizzazione_FPN

L'ipotesi 2 ha invece come montante:

Montante Ipotesi 2 = TFR * funzione_di_capitalizzazione_FPN + quota minima * funzione_di_capitalizzazione_FPA

Come si vede il TFR incide allo stesso modo sulle 2 diverse scelte finanziarie per cui non abbiamo bisogno di computarlo al fine di dirimere la questione, la quale nel caso studiato si risolve a favore dell'ipotesi 1 (incasso della quota datoriale).



Il caso che sottoponi tu è invece non comune perché assume di poter versare il TFR in un FPA.
Questo di norma non viene concesso dalle aziende, in alcuni casi ti può essere concesso di versare il TFR in un FPA rinunciando alla quota datoriale, in altri casi ancora più fortunati l'azienda tratta uno o più FPA con cui si convenziona esattamente come se fossero degli FPN, permettendo non solo il versamento del TFR ma anche riconoscendo la quota datoriale a fronte del versamento della quota minima dipendente.

Nel tuo caso particolare quindi i due montanti divengono:

Montante Ipotesi 1 = (TFR + quota minima + quota datoriale) * funzione_di_capitalizzazione_FPN
Montante Ipotesi 2 = (TFR + quota minima) * funzione_di_capitalizzazione_FPA

Basta a questo punto applicare le formule indicate in precedenza per rendersi conto che per orizzonti temporali medi e lunghi può convenire rinunciare alla quota datoriale se è il prezzo da pagare per riuscire a capitalizzare il TFR ai tassi di rendimento di un FPA aggressivo.
 
Ultima modifica:
Indietro