CARIGE Che c'e' nell'uovo di Pasqua?

banca,fondo,entrambi,nazionalizzazione


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Secondo te, eventualmente, quanto dovremmo sborsare per azione?

Non ne ho idea, ma dubito che vogliano massacrare il retail. Mal che vada chiederanno un importo pari a quanto capitalizziamo al momento, facendo un'offerta tipo "lascia o raddoppia".
La richiesta di importi maggiori farebbe desistere completamente il retail e alla fine la banca verrebbe praticamente spartita fra pochi soggetti. A quel punto non so nemmeno se potrebbe rimanere ancora in borsa.
 
Banca Carige: si profila sfida a due. Banche fuori dalla partita

Nuove indiscrezioni sul salvataggio della banca ligure: Apollo si tira fuori e in campo restano due sole cordate. Possibili offerte entro il 5 aprile.

Banca Carige continua a far parlare di sè, malgrado la sua assenza dal listino di Piazza Affari ormai da inizio anno, come deciso dalla Consob.
Nei giorni scorsi alcune indiscrezioni avevano indicato tra i potenziali soggetti interessati al dossier alcuni fondi come Varde, Apollo, BlackRock e Centerbridge, ma erano circolati anche nomi di banche come Bper Banca e Creval, per quanto non vi fosse alcuna conferma dei rumor relativi a queste ultime.
Questa mattina Milano Finanza ha riportato nuove indiscrezioni, scrivendo che molto probabilmente sarà una corsa a due quella per Banca Carige.
Stando a quanto risulta al quotidiano finanziario, due sarebbe le cordate in campo: una guidata da BlackRock e assistita da Mediobanca e l'altra da Varde Partners, con la consulenza di Lazard.
A quanto pare il fondo Apollo si sarebbe sfilato dalla partita e secondo Milano Finanza appare molto improbabile l'intervento delle banche almeno in questa prima fase.
Secondo Milano Finanza le due cordate in gara starebbero puntando a presentare le loro offerte entro il 5 aprile, ma non è da escludere che questa data possa slittare a metà mese qualora fosse necessario.
Le offerte, che non sono state ancora definite, sarebbero relative non solo all'attività bancaria, ma anche al portafoglio di non performing loans da circa 2 miliardi di euro che l'istituto ligure sta cedendo.
Sempre secondo la stampa, l'obiettivo delle due cordate sarebbe quello di coinvolgere i Malcalza nell'aumento di capitale. Il via libera della famiglia, attualmente azionista di Banca Carige al 27%, è una condizione fondamentale per il salvataggio del gruppo, visto che in caso contrario l'assemblea non potrà varar l'aumento di capitale come accaduto a fine dicembre.
Fonte: https://www.trend-online.com/ansa/banca-carige-blackrock-varde-offerte/
 
Ormai è assodato che (almeno) 2 cordate si stanno contendendo il controllo di Carige offrendo centinaia di milioni di euro.
Quello che bisogna capire è con che % vogliono entrare e quanto dell'adc resta a carico degli azionisti attuali.
Mi viene il dubbio adesso che per mantenere solida la posizione di Malacalza (ed invogliarlo a partecipare) vogliano entrare per prendersi meno del 50%, magari il 40%.
Se una cordata entra con un adc riservato prendendosi il 40% di Carige i 40milioni di euro bisogna sborsarli comunque? :mmmm:

Il problema principale è il rapporto percentuale di azioni= valore
soldi..............mi spiego: uno puo anche prendere il 40% delle
azioni pagandole 630mln..............mala e noi veniamo diluiti, ma
il valore restante sarebbe sempre importante..........
 
.Carige: Blackrock e Varde pronte a offerta entro 5/4 (MF)

Grafico Azioni Banca Carige (BIT:CRG)
Intraday
Oggi : Venerdì 22 Marzo 2019


Sarà con ogni probabilità una corsa a due quella per Carige. In questi giorni uno stuolo di banker, avvocati e consulenti è al lavoro per definire il possibile salvataggio della banca genovese, commissariata all'inizio dell'anno e affidata alle cure di Pietro Modiano, Fabio Innocenzi e Raffaele Lener.
Secondo quanto risulta a MF-Milano Finanza, in campo ci sarebbero due cordate di investitori internazionali: una capitanata da BlackRock e assistita da Mediobanca e l'altra guida da Varde Partners con la consulenza della Lazard. Non sarebbe invece più in campo il fondo Apollo ed appare molto improbabile l'intervento di banche, almeno in questa fase. Obiettivo delle due formazioni è formulare le offerte vincolanti entro il 5 aprile, scadenza che potrebbe essere spostata a metà mese in caso di necessità.
Le offerte, che ancora circolerebbero sotto forma di bozze, riguarderebbero sia l'attività bancaria che il portafoglio di crediti deteriorati (non performing loan e unlikely to pay) da circa 2 miliardi che Carige sta cedendo. Per quel portafoglio è già arrivata un'offerta da Sga e Credito Fondiario che, pur formulando diverse valutazioni a seconda della tipologia della posizione e del collaterale, prevederebbe un prezzo medio tra il 20 e il 25% del nominale. Un delicato tassello della partita sarà il prezzo che BlackRock e Varde saranno disposti a mettere sul tavolo per quel medesimo portafoglio. La sensazione è che la valutazione possa essere inferiore a quella proposta da Sga, determinando un maggiore fabbisogno patrimoniale e facendo così salire l'asticella dell'aumento di capitale da 630 a oltre 700 milioni.
Entrambe le cordate in ogni caso puntano a coinvolgere la famiglia Malacalza nell'operazione. Gli imprenditori piacentini, oggi azionisti al 27%, non vogliono diluirsi eccessivamente e parrebbero pronti a investire nuove risorse per mantenere una partecipazione tra il 10 e il 20% post aumento di capitale. Del resto il sì dei Malacalza è precondizione fondamentale del salvataggio. Senza il via libera della famiglia l'assemblea non può infatti varare l'aumento di capitale, proprio come clamorosamente accaduto alla fine di dicembre. Se insomma un accordo con Malacalza è necessario, i potenziali compratori non hanno preclusioni in tal senso.
red/lab
 
Questo c'entra poco con Carige però lo posto lo stesso perchè è interessante.

Brexit, mille miliardi di sterline in fuga dalla City all’Europa

–di Mara Monti 21 marzo 2019

Mentre il Parlamento e il governo inglese non riescono a decidere quando e come uscire dall’Unione Europea a 8 giorni dalla scadenza cruciale del 29 marzo, l’ultimo Financial Brexit Tracker di EY mette in guardia sui rischi della Brexit per la City di Londra, stimando in oltre mille miliardi di sterline il valore degli asset che potrebbero essere spostati dalla capitale inglese e 7mila posti di lavoro persi. Una cifra che è stata rivista al rialzo di 200 miliardi di sterline dall’ultimo report dello scorso trimestre e riguarda banche, fondi di investimento, società di brockeraggio, compagnie di assicurazioni monitorati da EY dal giugno 2016 dopo il referendum che ha sancito l’uscita del paese dall’Unione Europea.

Da allora 23 società finanziarie tra quelle monitorate hanno annunciato il trasferimento dal Regno Unito verso l’Europa «senza specificare il valore degli asset spostati», si legge nel report di EY. In generale, le società finanziarie, in particolare il settore bancario il più colpito dalla perdita dello status e soprattutto del passaporto con cui operare in Europa hanno già pianificato lo spostamento di parte degli asset e dello staff in Europa.

Con l’avvicinarsi della scadenza del 29 marzo e nonostante l’incertezza che ancora oggi regna su questa data, le società si stanno preparando agli scenari estremi, compreso il «no-deal», bocciato la scorsa settimana dal Parlamento inglese. La stessa Fca (Financial Conduct Authority), la Consob inglese non ha escluso rischi per i mercati: «Non possiamo escludere una certa volatilità» nel caso non venga raggiunto un accordo, ha detto questa mattina Nausicaa Delfas direttore di FCA . «I rischi sono legati principalmente al trasferimento delle imprese e agli accordi con la UE».

Da questa mattina la Premier inglese Theresa May è a Bruxelles per discutere la richiesta di una estensione dell’articolo 50 fino alla fine di giugno.

«Nel caso in cui il Regno Unito lasci l’Unione europea senza un accordo, le società finanziare sono pronte ad adottare piani di emergenza per attenuare quanto possibile l’impatto sulle loro attività e sui loro clienti» ha commentato Omar Ali, capo dei servizi finanziari di EY avvertendo che «ci sono rischi difficilmente prevedibili e fuori dal controllo del settore finanziario. Nessuna società può sapere con certezza quale sarà l’impatto di una Brexit “disordinata” non solo su di sé. ma anche sui clienti e soprattutto sulle catene di approvvigionamento, in generale sull’economia del Regno Unito».


Secondo le ultime cifre ufficiali di Downing Street, l’uscita del paese dall’Europa senza un accordo potrebbe avere ricadute sull’economia inglese tra il 6,3% e il 9% nei prossimi 15 anni.

Mentre la data fatidica del 29 marzo si avvicina, il governo per venire incontro al malcontento del settore finanziario ha concesso una serie di autorizzazioni temporanee per le imprese europee che operano alla City e a sua volta l’UE ha accettato un periodo transitorio di due anni per le clearing house britanniche.

Oltre agli asset finanziari, ci sono le perdite sull’occupazione che il report di EY stima in 7mila posti di lavoro “traslocati” verso il Continente: posizioni ad alta remunerazione, spesso di vertice con stipendi nella fascia superiore alle 150mila sterline, con ricadute fiscali per le casse dello Stato stimate in 600 milioni di sterline. EY non esclude anche perdite sull’IVA e sulle imposte societarie.

Ad avvantaggiarsi di questa incertezza finora è stata l’Europa che dall’avvio della Brexit ha visto la creazione di almeno 2mila posti di lavoro nel settore finanziario: la piazza di Dublino è quella più popolare tra i banker e le law firm, davanti a Francoforte, Lussemburgo e Parigi mentre salgono altre città entrate nel mirino dei fuoriusciti dalla City di Londra tra cui Milano, Madrid, Amsterdam e Bruxelles.
Fonte: Brexit, mille miliardi di sterline in fuga dalla City all’Europa - Il Sole 24 ORE
 
Mi sembra che siano stati fatti molti passi avanti dalle ipotesi ventilate a suo tempo della cessione ad 1 euro. :)
Di sicuro ci sarà una rivalutazione del titolo, il problema è quanti milioni di euro di adc vorranno addossare al retail: più saranno e meno si risalirà.

NO...........il problema e quanti soldi metteranno, e che percentuale
prenderanno, questo viene deciso PRIMA DELL' ADC.....come nel
caso del pollo............ora dato che si puo escludere al 100% il
bail in, dato che si puo escludere al 100% unicredit a 1 euro , e si
puo escludere l'ingresso del fondo cravattaro al 90% ( l'ingresso)
rimangono solo offerte di acquisto/aggregazione/fusione....e mala
sicuramente non vorrà partire nella nuova società a - 400mln..
dopo quello che ha passato, e contro chi ha combattuto per
difendere il suo investimento
PS -400mln non contando le spese per i suoi consiglieri,avvocati,
spese legali, mancati investimenti, mancati guadagni, mancati
interessi, guerre con il pollo, guerre con AD fraudolenti, guerre BCE,etc.etc. etc..e scusate se è poco. Per me non regalerà nulla
 
Blackrock gestisce 6000mld ( seimilamiliardi...........), varde 60mld
( sessantamiliardi..), chi è il vostro preferito, o favorito??? Mah..
 
NO...........il problema e quanti soldi metteranno, e che percentuale
prenderanno, questo viene deciso PRIMA DELL' ADC.....come nel
caso del pollo............ora dato che si puo escludere al 100% il
bail in, dato che si puo escludere al 100% unicredit a 1 euro , e si
puo escludere l'ingresso del fondo cravattaro al 90% ( l'ingresso)
rimangono solo offerte di acquisto/aggregazione/fusione....e mala
sicuramente non vorrà partire nella nuova società a - 400mln..
dopo quello che ha passato, e contro chi ha combattuto per
difendere il suo investimento
PS -400mln non contando le spese per i suoi consiglieri,avvocati,
spese legali, mancati investimenti, mancati guadagni, mancati
interessi, guerre con il pollo, guerre con AD fraudolenti, guerre BCE,etc.etc. etc..e scusate se è poco. Per me non regalerà nulla

Devi tenere presente che non è in una posizione di forza e, come noi, deve sottostare al ricatto della BCE che spinge verso l'aggregazione imponendo parametri finanziari vessatori per Carige.
Se la BCE ci venisse incontro la situazione sarebbe ben diversa, ma così non è purtroppo. Quindi Malacalza dovrà per forza regalare qualcosa.
Mal che vada farà successivamente causa alla BCE per i milioni di euro che ci ha rimesso per colpa di quei parametri.
 
Non ne ho idea, ma dubito che vogliano massacrare il retail. Mal che vada chiederanno un importo pari a quanto capitalizziamo al momento, facendo un'offerta tipo "lascia o raddoppia".
La richiesta di importi maggiori farebbe desistere completamente il retail e alla fine la banca verrebbe praticamente spartita fra pochi soggetti. A quel punto non so nemmeno se potrebbe rimanere ancora in borsa.

Scusa hanno appena deliberato in commissione europea che non
si puo rubare alla luca del sole........in questo caso lo farebbero
alla luce del sole con il parere favorevole della bce, la quale deve
approvare il furto ai danni di cittadini che hanno messo i propri
risparmi non nelle azioni, ma in 3 ADC passati, contribuendo
alla banchetta di salvarsi e arrivare fin qui....
 
scusate ma mediobanca non è controllata da unicredit??? e sarebbe
il consulente di blackrock...........qui puzza...
 
Questo c'entra poco con Carige però lo posto lo stesso perchè è interessante.

Brexit, mille miliardi di sterline in fuga dalla City all’Europa

–di Mara Monti 21 marzo 2019

Mentre il Parlamento e il governo inglese non riescono a decidere quando e come uscire dall’Unione Europea a 8 giorni dalla scadenza cruciale del 29 marzo, l’ultimo Financial Brexit Tracker di EY mette in guardia sui rischi della Brexit per la City di Londra, stimando in oltre mille miliardi di sterline il valore degli asset che potrebbero essere spostati dalla capitale inglese e 7mila posti di lavoro persi. Una cifra che è stata rivista al rialzo di 200 miliardi di sterline dall’ultimo report dello scorso trimestre e riguarda banche, fondi di investimento, società di brockeraggio, compagnie di assicurazioni monitorati da EY dal giugno 2016 dopo il referendum che ha sancito l’uscita del paese dall’Unione Europea.

Da allora 23 società finanziarie tra quelle monitorate hanno annunciato il trasferimento dal Regno Unito verso l’Europa «senza specificare il valore degli asset spostati», si legge nel report di EY. In generale, le società finanziarie, in particolare il settore bancario il più colpito dalla perdita dello status e soprattutto del passaporto con cui operare in Europa hanno già pianificato lo spostamento di parte degli asset e dello staff in Europa.

Con l’avvicinarsi della scadenza del 29 marzo e nonostante l’incertezza che ancora oggi regna su questa data, le società si stanno preparando agli scenari estremi, compreso il «no-deal», bocciato la scorsa settimana dal Parlamento inglese. La stessa Fca (Financial Conduct Authority), la Consob inglese non ha escluso rischi per i mercati: «Non possiamo escludere una certa volatilità» nel caso non venga raggiunto un accordo, ha detto questa mattina Nausicaa Delfas direttore di FCA . «I rischi sono legati principalmente al trasferimento delle imprese e agli accordi con la UE».

Da questa mattina la Premier inglese Theresa May è a Bruxelles per discutere la richiesta di una estensione dell’articolo 50 fino alla fine di giugno.

«Nel caso in cui il Regno Unito lasci l’Unione europea senza un accordo, le società finanziare sono pronte ad adottare piani di emergenza per attenuare quanto possibile l’impatto sulle loro attività e sui loro clienti» ha commentato Omar Ali, capo dei servizi finanziari di EY avvertendo che «ci sono rischi difficilmente prevedibili e fuori dal controllo del settore finanziario. Nessuna società può sapere con certezza quale sarà l’impatto di una Brexit “disordinata” non solo su di sé. ma anche sui clienti e soprattutto sulle catene di approvvigionamento, in generale sull’economia del Regno Unito».


Secondo le ultime cifre ufficiali di Downing Street, l’uscita del paese dall’Europa senza un accordo potrebbe avere ricadute sull’economia inglese tra il 6,3% e il 9% nei prossimi 15 anni.

Mentre la data fatidica del 29 marzo si avvicina, il governo per venire incontro al malcontento del settore finanziario ha concesso una serie di autorizzazioni temporanee per le imprese europee che operano alla City e a sua volta l’UE ha accettato un periodo transitorio di due anni per le clearing house britanniche.

Oltre agli asset finanziari, ci sono le perdite sull’occupazione che il report di EY stima in 7mila posti di lavoro “traslocati” verso il Continente: posizioni ad alta remunerazione, spesso di vertice con stipendi nella fascia superiore alle 150mila sterline, con ricadute fiscali per le casse dello Stato stimate in 600 milioni di sterline. EY non esclude anche perdite sull’IVA e sulle imposte societarie.

Ad avvantaggiarsi di questa incertezza finora è stata l’Europa che dall’avvio della Brexit ha visto la creazione di almeno 2mila posti di lavoro nel settore finanziario: la piazza di Dublino è quella più popolare tra i banker e le law firm, davanti a Francoforte, Lussemburgo e Parigi mentre salgono altre città entrate nel mirino dei fuoriusciti dalla City di Londra tra cui Milano, Madrid, Amsterdam e Bruxelles.
Fonte: Brexit, mille miliardi di sterline in fuga dalla City all’Europa - Il Sole 24 ORE

non è vero che non c'entra nulla con carige, perche se ci sarà come
sembra una hard brexit, per le banche inglesi sarà molto
difficile e costoso operare in europa. Mentre se si comprano
prima una banca con licenza italiana o europea, tutto cambia...
 
Prima ero triste Perché dall assemblea non era uscito niente di buono. Poi sono diventato felice perché erano uscite indiscrezioni circa potenziali acquirenti. Ora sono di nuovo triste perché mi pare di capire che i 7 che dovevano essere sono in realtà 2. E quindi Non sono ottimista sulle loro offerte.
Per rispondere a chi parla di diluizione forse non ha ben capito che quella già ce stata nel momento che è scesa sotto il centesimo. A questo valori poi e' una ipo non un adc. Pmc vicino allo 0.0015 a questo punto possono sperare ma gli altri che la hanno da tempo nn vedo come si possano salvare se è vero che l adc è per tutti
 
Devi tenere presente che non è in una posizione di forza e, come noi, deve sottostare al ricatto della BCE che spinge verso l'aggregazione imponendo parametri finanziari vessatori per Carige.
Se la BCE ci venisse incontro la situazione sarebbe ben diversa, ma così non è purtroppo. Quindi Malacalza dovrà per forza regalare qualcosa.
Mal che vada farà successivamente causa alla BCE per i milioni di euro che ci ha rimesso per colpa di quei parametri.

Non sono d'accordo...Mala per me è in una condizione di super
forza anche rispetto alla bce. Se lui decide di non accettare le proposte la bce sarebbe costretta a far fallire una banchetta con
600mln di debiti,ma con 1,5mld di patrimonio, 1,5mld di dta,
500mln di modelli trattenuti dalla bce per ricattare il mala. Ora
se la commissione dice che anche le banche in crisi economica
vera possono essere salvate dal fondo interbancario, come fa la
BCE a far fallire una banchetta con 3,5 di possibili attivi, a fronte
di 600mln di debiti???? Come la prenderebbero la commissione,
la corte europea,la banca di italia, e sopratutto lo stato italiano
che si troverebbe a pagare piu di 9mld in rimborsi e costi???
 
Ma UBS che è stata incaricata ufficialmente ( ed anche pagata) dai
commissari per trovare uno sposo che fine ha fatto??? Mi sa che
questi giornalai fanno i "conti senza l'oste"................
 
Grande beppe.........le tue osservazioni sono sempre giuste e
puntuali. Se si salvano solo quelli a 0,0015, che fine fanno
mala e volpi a 2,8cents, il micio a 0,0085, il pizzaiolo e i
commercialsti a 0,009???? non mi dire che loro si salvano
attraverso ruberie private, perchè carige ha gli occhi dei
magistrati, e di tutti i controllori europei addosso.........
 
Mi pare di capire che non abbiamo possibilità di recupero...

(noi piccoli azionisti)
 
Entro Giugno, assemblea...

Da capire se ci sarà un aumento riservato a Varde o BlackRock e uno ai vecchi azionisti....

(Non so perché ma BlackRock, la vedo in pole)
 
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