Christo Parte II

Grazie Biagio....c' entra un po' poco Christo accanto a Colombo....
 
Eh ma a Christo gli servirà pure qualche elastico per incartare i suoi pacchi.
 
e secondo me poi trasferiranno la Mastaba a GardalandOK!

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I miei nipoti entusiasti davanti al Mastaba dopo che ho detto loro che glielavevo comprata!
 
Am-Art....sai che sarebbe interessante un lavoro di Christo che impacchetta con gli elastici di Colombo?
 
Grazie Biagio....c' entra un po' poco Christo accanto a Colombo....

Più che poco, pochissimo ;) Nemmeno gli elastici per i pacchi suggeritid AM ;)
Dalla foto non capisco se poi lo stand si sviluppa a destra o sinistra, ma per restare in tema (ossia fuori tema!), anche Zorio c'entra nulla...
Probabilmente il filo conduttore è "artisti che non c'entrino nulla l'uno con l'altro" :D
 
Si vero...se il filo conduttore era quello allora avevano c' entrato l' allestimento...:D
 
il povero Christo, dopo aver letto le nostre discussioni sulla Mastaba,
tenta di recarsi con un mezzo degli anni settanta in un museo
proponendo dei bei pacchetti colorati.

In bocca al lupo:eek:

= si scherza, eh?=
 

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Caro mmt, vedo ora il tuo post... non ho ancora fatto a tempo a leggere l'intervista.

Come ho già scritto (più volte...), la Iron Curtain di rue Visconti è l'unica opera realizzata da Christo che possa avere una qualche connotazione politica. E dico "una qualche" perchè basta leggere l'aggettvo "poetical" per capire che i livelli attribuiti all'opera da Christo sono diversi. Ma certamente è un'opera da collocare all'interno di un contesto storico piuttosto particolare, questo è evidente (e come si legge, è lo stesso Christo a contestualizzare l'opera.)
Non ritrovo invece alcuna connotazione politica nelle successive grandi installazioni. Infatti anche tu come opera con qualche connotazione politica proponi sempre solo questa, che in realtà è un unicun nella carriera di Christo.
La sola altra opera che in qualche modo si può legare alla politica è il Reichstag ma unicamente in quanto Parlamento: è semplicemente un magnifico edificio impacchettato e non c'è nessun messaggio politico, tanto che dal 1971 (anno di ideazione) al 1995 (anno di realizzazione) si sono succeduti governi di ogni colore, al punto che Christo ha avuto insulti e minacce sia da estremisti di destra che di sinistra.
Il Reichstag impacchettato ha lo stesso principio creativo ed artistico degli altri edifici impacchettati da Christo, come musei, ponti, monumenti, fontane ed edifici.
 
Caro Mmt, 2 a 0 per me: queste cose le ho già scritte e riscritte ;)
Unica opera "in qualche modo politica" è Iron Curtain su Rue Visconti. Sempre detto. Correva l'anno 1962.
Reichstag non è opera politica. Già detto e già scritto. E' semplicemente un edificio impacchettato, solo che è un parlamento invece che un museo ecc. Nessun messaggio politico.
Vedrai che un po' alla volta ci arriviamo ;)
 
Caro mmt... io avevo chiuso l'argomento "Christo NON politivo Vs Christo politico" perchè avevi detto che "non volevi più giocare a tennis con me".

Ora il discorso lo hai riaperto tu, quindi a questo punto sarebbe cosa utile che tu restassi fino alla fine della partita piuttosto che abbandonare il campo... che dici?

La mia sensazione (ma naturalmente potrei sbagliare), è che tu abbia preso la Iron Curtain di Rue Visconti - che può avere ANCHE una lettura in chiave politica nel contesto in cui fu creata - come paradigma da applicare al lavoro di Christo. Ma il lavoro di Christo non c'entra nulla con la politica per il solo fatto di avere realizzato un'opera che può anche avere quella connotazione.
Io ho ben argomentato lungamente e più volte che Christo non è un artista politico e ho spiegato il senso del suo lavoro in numerosi post (chi vuole ne trova pareccchi andando indietro).

Tu ti sei sempre limitato a scrivere "Christo è un artista politico. FORTEMENTE politico". Peccato che tu non abbia mai scritto nulla per motivare questa tua visione e su cosa si basi.

Allora a questo punto, vista la fermezza delle tue convinzioni, potresti gentilmente chiarirci dove starebbe secondo te tutto questo "Christo FORTEMENTE politico?"
La Iron Curtain è del 1962.
Dal 1963 al 2018 ci sono 55 anni di carriera di Christo.
Potresti per piacere dirci dove secondo te sarebbero tutte queste opere politiche di Christo? Specificamente quali sarebbero?
E quali sarebbero poi secondo te questi messaggi politici contenuti nelle opere di Christo?

Grazie per chiarire a tutti queste tue visioni del lavoro di Christo, così almeno oltre che ci fai sapere su cosa sono basate.
 
Why the Reichstag?

Why the Reichstag? Like all these projects, each has its own inside story, a preparation of long, long years. In 1961, living in Paris, I did a small study for wrapping a public building. I used a photomontage showing a wrapped structure with a text saying that the public building should be a Parliament. This is the first proposal to wrap a public building, not a city hall, not a corporate headquarters, not a private home. The building should belong to the nation, like a Parliament, the only building owned by a whole nation.


"During these years we worked hard, we had setbacks and refusals; the Reichstag project, for example, was turned down three times, in 1977, in 1981, and in 1987. It was refused by the governmental bodies of Germany, and this is why we kept the project alive for so long. Some of the projects realized in the last thirty years we kept alive, others we abandoned because we lost interest, they were no longer inspiring. In some cases, like the Pont-Neuf in Paris or the Reichstag in Berlin, the flame of the project was kept alive through all these years, and it was not only our doing. No, the extraordinary part of those projects is that they really build their own energy, their own relation to a great number of people. They involve the community – politicians and the people who help us realize these projects. That's why it is not one person, like myself or Jeanne-Claude, screaming, "We want to wrap the Reichstag." On the contrary, there is huge support by many German friends. For example, one of the greatest supporters of the project, who died before we got the permission, was Willy Brandt.* He climbed the stairway to my studio on the fifth floor in the early 80s in a moment when we were in despair, we almost gave up the project or resigned. Brandt tried to help us and explained that the project was so important that we should not give up. There is no recipe because each project is a unique proposition that will never be built again." … :)

[ Willy Brandt * ]

["Nel 1966 porta i socialdemocratici al governo con gli eterni rivali della CDU-CSU nel governo di Große Koalition (Grande Coalizione) presieduto dal democristiano Kurt Georg Kiesinger in cui Brandt è Vicecancelliere e Ministro degli Esteri. Comincia una nuova era di politica estera per la Germania federale: dialogo e poi riconoscimento dei Paesi dell’Est (compresa la DDR) ed in particolare con la Polonia (definitiva rinuncia ad ogni rivendicazione tedesca oltre il confine polacco-tedesco dell’Oder-Neiße.

La nuova politica estera (nota come Ostpolitik) continua dopo le elezioni del 1969 quando, dopo un balzo in avanti della SPD, Brandt diventa cancelliere federale formando un governo che, basandosi su di una coalizione tra la SPD ed i liberali della FDP di Walter Scheel (divenuto Ministro degli Esteri), manda all’opposizione la CDU-CSU dopo oltre vent’anni di governo ininterrotto.
Nel 1971 Willy Brandt viene insignito del Premio Nobel per la Pace: L’ex cancelliere, che con la sua attività ha posto i presupposti per la pace in Europa e per la futura riunificazione tra le due Germanie, diventa Presidente della SPD e dell’Internazionale Socialista. Si dimise dalla Presidenza della SPD per contrasti interni al partito nel 1987 ed è morto nel 1992."

"Probabilmente il gesto più significativo della sua cancelleria lo compì nel 1970 recandosi a Varsavia, in visita al ghetto:
" E' il 7 dicembre. Brandt va nella piazza in cui tra le grigie case popolari, sorge il monumento agli eroi del ghetto ebreo,
e si inginocchia chinando il capo. È in quel momento, il cancelliere che assume su di sé la colpa d’un passato di cui non è colpevole.
" ]



(Enzo Biagi, Cento Anni, Rizzoli, Milano 1993, XXVII fascicolo, p. 16.)
Testo: Luca Molinari




"The Reichstag has yet to be adorned, the Socialist Mr. Brandt having proved less effectual than the conservative Mr. Chirac, which may hold some sort of political comment. (The artist compares his Reichstag project :cool: with Picasso's doing Guernica in the real Guernica.)"

"But why did you pick the Reichstag in the first place? It has such negative associations. It’s a Nazi symbol"

" I will tell you the reason. I was born in Bulgaria, in a small town in the mountains. I lived in Bulgaria during a terrible Communist time. In September of 1956 I decided to visit my relatives in Prague, Czechoslovakia, right before the revolution in Hungary was starting. The Soviet tanks were in Budapest. So I escaped from Czechoslovakia to Vienna. I was a political refugee. I couldn’t speak any language besides Russian and Bulgarian. I had no relatives, no money, no anything. I went from Vienna to Geneva because Geneva is the headquarters of the United Nations for refugees. Finally I arrived in Paris in March of 1958, and there is where I met Jeanne-Claude. I was a political refugee for 17 years—I was stateless, I had no nationality. And of course I was scared that war would break out again and I would be sent somewhere else. When you escape something, you are still tied to it. That is why I was eager to do a project that was deeply involved with East-West relations during the Cold War. And the only place where East-West relations were meeting was in Berlin, which was organized by four allied forces into four military sectors: the British, the French, the Americans, and the Soviets. The only building that was in jurisdiction of all the allied forces was the Reichstag. Technically, the Reichstag was in the British military sector, but 100 feet to the east of the Reichstag was the Soviet military sector, and they all made sure it was never used to revive National Socialism or anything related to Hitler. This is why I chose the building. If I had been born in Nebraska, the Reichstag wouldn’t mean anything to me."


So wrapping the Reichstag was a very personal choice.

"Well, in 1933, the Reichstag was set on fire. Hitler persecuted many left-wing people because of who was accused of starting the fire. And who was principally accused? A Bulgarian Communist! " … :)
"These projects might sound megalomaniacal, but nothing could be further from the truth. Christo and Jeanne-Claude's works might be bombastic and heroically pointless, but they are also consistently delightful, funny and humane. Occasionally, the joke backfires on artist and dealer: Christie's staff in London relate the tale of the day a porter unwrapped a small Christo, wondering why there was nothing in it but an empty picture frame.Christo and Jeanne-Claude would have found this funny too. In fact, their artistic credo is one of rescuing art from snobbery, galleries and museums, taking it into city streets or the countryside for anyone to enjoy. Today's wrapping of the Reichstag ("Wrapped Reichstag, Berlin, 1971-95"), however, has been the hardest project they have tackled and the most politically sensitive."


"The project began in 1971," says Christo, "when Michael Cullen, an American art-dealer friend of mine in Germany, sent me a postcard of the Reichstag from Berlin. I wanted to wrap it straight away. Of course, the Reichstag has great significance - a meeting point between East and West, democracy and totalitarianism - and, now, it represents the heart of a democratic and united Germany at the centre of a Soviet-free Europe. In 1971, none of us expected the Berlin Wall to fall or the Soviet empire to collapse. The project has taken on some kind of significance, but we've never intended it to be anything other than something beautiful to look at."


Art for art's sake?


"If you want. The German press wanted to know the precise philosophical reasoning behind the project. Of course, there is none. I said it will be like a mirror, reflecting whatever you want to see in it. You do not need to be a critic to understand what we're doing. In fact, there's nothing to understand."

- "It's there," says Jeanne-Claude -

- a shock of dyed red hair, a slash of red lipstick, and a wickedly funny tongue - . "because we wanted to see it for ourselves. But, like you and the German press, we haven't seen it, except in our minds' eye and in Christo's drawings." … :)

 
Grazie @tra-fuoco!
E' esattamente così. :bow:
Poi è del tutto normale che ogni oggetto, ogni edificio, ogni monumento impacchettato porti con se il contenuto di ciò che vi è appunto impacchettato (ossia la sua storia, la sua funzione, il suo utilizzo ecc). E che ognuno possa "ricamarci" tutti i proprio pensieri sopra.

"If you want. The German press wanted to know the precise philosophical reasoning behind the project. Of course, there is none. I said it will be like a mirror, reflecting whatever you want to see in it. You do not need to be a critic to understand what we're doing. In fact, there's nothing to understand."

Il messaggio che attraversa tutta l'opera di Christo non è un messaggio politico, ma filosofico, ed è l'enfasi del valore assoluto della libertà.
Questa libertà consiste anche nel lasciare una libera interpretazione, infatti, traducendo, JeanneClaude sul Reichstag dice " sarà come uno specchio che riflette quello che ci si voglia vedere. ... In pratica, non c'è nulla da capire".
Più chiaro di così...
 
sarebbe un vero peccato se dietro le opere di Christo ci fosse solo mera estetica e il nulla:'(:'(:'(

ma del resto, probabilmente, il motore era Lei:

"una scossa di capelli rossi tinti, un taglio di rossetto rosso e una lingua maliziosamente divertente : =perché volevamo vederlo per noi stessi, ma, come te e la stampa tedesca, non l'abbiamo visto, se non negli occhi della nostra mente e nei disegni di Christo=

O no?:cool:
 
Solo estetica? :confused: Ma per curisità, i lunghi e articolati post che ho scritto su Christo li avete letti? :rolleyes:
Io ho parecchio argomentato su Christo, e so che lo ho ben studiato e ampiamente approfondito, e per questo ho anche molto condiviso qui sul Fol.

Caro mmt, quello che mi dispiace, e che sinceramente trovo abbastanza senza senso, è che ogni volta che ti si chiede di condividere le tue convizioni non rispondi e non spieghi nulla a nessuno... semplicemente scrivi "Christo è FORTEMENTE politico", "i motivi non te li dico perché voglio che ci arrivi tu" ecc. un po' come fossimo all'asilo e un pò come se tu fossi seduto su uno scranno da cui basta proferire due parole e che queste valgano di per sè. Ma mi dispiace, non funziona così...

Quando si fa un dibattito sul Fol, non è una conversazione privata tra me e te ma è per tutti i lettori del Fol.
Quindi abbi pazienza caro Mmt, ma o hai voglia di partecipare spiegando e motivando il tuo punto di vista, oppure non ha senso fare una inutile gara di punteggi basati sul nulla o buttare lì due stringate auto-dichiarazioni.

Se hai voglia, fai sapere ai partecipanti del Fol per quali motivi secondo te Christo sarebbe "fortemente politico", e quali sarebbero le sue opere politiche in 55 anni di carriera dal 1963 in avanti e quali questi messaggi politici.
Altrimenti veramente le due parole che scrivi non sono altro che delle "mini-dichiarazioni" basate su non si sa cosa e non sono di nessuna utilità per chi ci legge...
Non si capisce davvero per quale motivo tu non voglia mai condividere e argomentare le tue convinzioni con la community. Solo "imporre alla cieca" due paroline di auto-affermazioni. Ma che contributo sarebbe questo? Boh!

Mi pare che l'idea che hai del dibattito sia: tu fai una affermazione (come fosse inconfutabile, non si sa perchè...), uno ti chiede di spiegarla e allora tu rispondi "non te lo dico, devi arrivarci da solo".:rolleyes:
A quel punto aggiungici anche un "gnègnègnè" e il capolavoro è fatto... ah che utile e interessante questo dibattito... davvero stimolante e ricco di spunti (segreti) :o
 
Caro Biagio,

Io non la penso come te circa l'opera di Christo, non so chi altro all'interno di questo forum la pensi come te.
Che tu voglia ribadire ogni volta la tua posizione mi crea un fastidio e quindi ogni volta te lo ribadisco.
Non ho intenzione di farti cambiare idea, questo è impossibile.
Ma per favore non partire con il presupposto che la tua idea sia corretta.
Grazie.

Caro Mmt, non è importante chi la pensi come chi... tu vedi tutto un po' troppo come una gara, ma il minimo sarebbe capire come uno la pensa e con quali motivazioni: poi i lettori valutano questi spunti di riflessione. Tu non dici mai come la pensi, fai solo delle affermazioni senza argomentarle.

Io le mie convizioni le argomento e uno può essere d'accordo o meno (senza imporle, mica devo convincere nessuno!). Chi ha letto i miei post ha capito che il mio punto di vista su Christo non è asslutamente "no-sense" o "solo estetica" come tu vuoi per qualche motivo far passare. I post sono lì a disposizione di chiunque abbia piacere di leggerli e di tematiche ne ho argomentate parecchie. Altro che etichette di "no-sense". Per piacere...

Tu invece le tue le vuoi imporre senza nemmeno argomentarle. Scusa, ma ti pare normale o utile?

Abbi pazienza ma questa tua modalità di partecipazione io sinceramente non la capisco proprio: accusi me di volere "imporre" le mie tesi quando in realtà io ho fatto delle lunghe argomentazioni (che poi i lettori giustamente valuteranno liberamente), quando invece tu butti lì delle affermazioni e non ti degni minimamente di argomentarle.

Ecco, io torno a porti per l'ennesima volta una SEMPLICISSIMA domanda di pubblica utilità per tutto il forum:
puoi spiegare alla community secondo la tua tesi quali sarebbero le opere politiche di Christo e JC in 55 anni di carriera dal 1963 in avanti e quali i loro messaggi politici?

Se sei convinto di una cosa, non vedo davvero dove sia il problema ad argomentarlo una volta per tutte dando il tuo contributo ai partecipanti del Fol, in modo che poi loro possano avere anche un quadro della tua visione. A questo dovrebbe servire il forum...
Ma vedi tu.
A me, come sicuramente a molti altri, farebbe piacere leggere il tuo punto di vista, ma temo che nemmeno questa volta avremo questa fortuna ...
Boh... ma perchè mmt?
 
perdonami, Biagio, se insisto pure io.

Lasciamo stare l'aspetto politico, ok.

Ma se non lo consideri nemmeno concettuale, allora come puoi meravigliarti
se anche io scrivo "solo estetica"

Grazie:bow:
 
Ma figurati Brix... ma posso chiederti: hai letto i miei lunghi post in cui facevo le mie riflessioni su Christo? :confused:
Se hai tempo e pazienza, vedrai che ho scritto parecchie cosine... alcune anche su questo tema: "solo estetica" non è "solo estetica" :no:

Per chiarezza: tutta la grande arte è concettuale, ossia contiene dei concetti. Evidentemente anche quella di Christo e JC.
E diversi di questi concetti li ho anche esposti.
Ma forse passa in sordina un'altra cosa: tutta la grande arte è anche fortemente estetica (anche a volte con la negazione dell'estetica!)...

Nella carriera di C e JC c'è un percorso artistico di 60 anni di grande coerenza: fino dagli inizici sono degli intendimenti di rovesciare una visione artistica precedente con una nuova visione estetica.
Creare una nuova visione estetica è un'operazione fortemente concettuale...
Ribaltare il modo a cui si guarda un oggetto o un edificio impacchettandolo, è un'operazione fortemente concettuale.
Intervenire con degli interventi temporanei che modificano il paesaggio, è un'operazione fortemente concettuale.
Passare da quella che era nei secoli la rappresentazione di un soggetto a presentarlo come oggetto reale alterato è un'operazione fortemente concettuale.

Questo è un riassunto stringatissimo.

Non è "solo estetica". E' un'operazione fortemente concettuale per creare una nuova possibilità di estetica nel mondo reale.
E' una re-intepretazione del mondo esistente (a volte della sua caducità), in assoluta libertà . Una nuova immaginifica visione di un oggetto, di un edificio, di un paesaggio, nella sua concreta dimensione reale.

Gli stessi C e JC dichiarano che poi ognuno ci può vedere ciò che vuole, lasciando una libera aggiunta interpretativa (ed è chiaro che ogni opera o installazione abbia la possibilità di molteplici letture personali), ma il senso complessivo del lavoro di Christo e JC è esattamente questo.

L'operazione concettuale di impaccettamento dell'aria è lo stesso identico di impaccettare il Pont Neuf o impacchettare un tavolino o innalzare un telone arancione in un paesaggio o creare dei pontili gialli per camminare in un lago.
Si tratta di interventi estetici su realtà pre-esistenti e presentate in modo del tutto nuovo, soprendente e spesso irripetibile.
E' quindi un lavoro fortemente concettuale ma va visto anche nella sua sbalorditiva e affasciante semplicità.
Alla fine si tratta solo di una "Tenda nella Valle", "Pontili Galleggianti", "Alberi Impacchettati", "Sentieri Impacchettati", "Porte", "Costa Impacchettata", ecc. Anche i titoli parlano di cose semplici, reali, nè più nè meno di quello che rappresentano/presentano.

Non c'è un significato diverso tra un intervento e l'altro. Sono la stessa cosa fatta in modo diverso, con interventi diversi ma con lo stesso intendimento: dare forma ad una nuova visione della realtà quotidiana del mondo in cui abitiamo.

Se uno invece volesse attribuire significati extra-artistici, si ritroverebbe nell'impossibilità di capire la coerenza della carriera di Christo e JC perchè farebbe una fatica enorme (e inutile) a tenere in piedi delle argomentazioni che legano tutto il lavoro. Invece la coerenza è straordinaria (anche se possono esserci opere o installazioni più riuscite o meno, anche a seconda dei gusti personali).

Per questo non sono minimamente d'accordo sul fatto che le opere fatte da Christo senza JC siano più deboli. Io trovo che i Floating Piers (tra l'altro concepiti nel 1970 insieme a JC) siano tra le più belle realizzazioni.
E' chiaro che se uno invece "carica" il lavoro di Christo e JC di interpretazioni extra-artistiche allora magari potrà arrivare a conclusioni diverse.
Invece il mio modo di vedere le cose (per come le ho studiate... poi ognuno valuti liberamente!) è che il lavoro concettuale dei Floating Piers è lo stesso identico della Running Fence o delle Surrounded Islands. Se qualcuno ha una visione contraria io chiaramente la rispetto assolutamente, ma mi piacerebbe conoscerla nello specifico per capire cosa non convince e per quali motivi.
Stesso discorso per la Mastaba di Londra. Io la trovo un'opera molto interessante e coerente con il lavoro di Christo.
Può non piacere? Ma certo che si.
Se oltre a non piacere, uno sostiene che sia più debole dei lavori precedenti fatti con JC, magari se argomentasse le motivazioni nel concreto sarebbe interessante per tutti avere anche quel un punto di vista. Si analzzano le Mastaba fatte o progettate in 50 anni, ognuno dice le proprio opinioni e poi ciascuno si fa la sua idea anche grazie al confronto di diverse vedute.

PS. Il punto però è che io mi metto giù, mi ci dedico, scrivo scrivo, e poi tra una settimana siamo di nuovo da capo con "solo estetica" e "no sense" ecc.
Ma io dico: perchè chi ha una visione diversa (anche opposta) dalla mia, non fa per la community lo sforzo di argomentare il suo pensiero e le sue interpretazioni? Sarebbe questo il senso di un forum: il confronto...
Non uno che viene lì - dopo che ho impiegato mezz'ora a scrivere - e fa un post in stile pietra tombale "Non sono d'accordo, ti sbagli" o "Christo è X y z". Questo è veramente "no sense"...
Certo che va benissimo non essere d'accordo e certo che posso anche sbagliare (e ci mancherebbe!). Ma se dall'altra parte non si propone un argomento alternativo, allora con delle "pseudo sentenze" di questo tipo non è che si dia un qualche tipo di contributo alla community.
Ben vengano visioni opposte con delle belle argomentazioni utili a tutti.
 
grazie

e perdonami se ti ho fatto sudare a sintetizzare il tuo pensiero, ma coraggio ... il grande caldo è alle porte:(

grazieOK!
 
personalmente sono totalmente d'accordo con la visione che Biagio ha di Christo e voglio ringraziarlo per il tempo che dedica a noi forumisti nel riassumere e rielaborare con evidente passione tutto lo studio effettuato sull'artista. l'unica decisione politica che conosco di Christo è la rinuncia al progetto "Over The River" in segno di protesta contro Trump. Purtroppo però il dispetto lo ha fatto a noi.....
 
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