piof
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La considerazione più neutrale che posso fare è che valutare un progetto come la TAV è molto difficile, ci sono moltissime variabili e a seconda dei pesi e le stime che si fanno per ogni variabile il risultato finale cambia molto.
Certo, in ogni caso una delle questioni essenziali è: ma la nuova linea sposterà la preferenza dai tir alla ferrovia? Spostando questi 600mila tir l'anno dalla strada?
Ecco che qui andrebbe chiarito cosa cambia per chi spedisce merci che passan dalla valle, perchè se spedisci tubi o vestiti da milano a parigi, potrai scegliere il treno che ora non scegli con l'attuale linea, se vi sono dei vantaggi concreti. Il tempo ti viaggio cambia poco, resta un eventuale minor costo.
E qui andrebbe chiarito di quanto e se veramente cala il costo eliminando alcune centinaia di metri di dislivello su tragitti solitamente di centinaia di km, dato che per i tragitti più brevi, per vari motivi il trasporto su strada risulta comunque vincente. Non saprei più dove, ma avevo letto i dati sulla quota della componente energetica nel costo del trasporto ferroviario ed era una % contenuta, se qualcuno la trovasse potrebbe interessare. Ed in ogni caso il risparmio energetico dovuto al minor dislivello è relativo a pochi km.
Intendo dire che il treno che percorre 500 km abbassando di alcune centinaia di metri l'altitudine raggiunta in un tratto di pochi km, potrà contenere le richieste economiche rispetto all'attuale linea, ma in maniera veramente piccola.
Resta poi da capire come conteggiare il costo dell'opera, anche per interessi, e della sua manutenzione, solo se tutto questo è sovvenzionato dallo stato, allora si può dire che certamente si riduce il costo per chi deve trasportare esattamente per via del risparmio grazie al minor dislivello. Ma in questo caso ci si dovrebbe chiedere se è logica questa spesa pubblica, quali sarebbero i ritorni, oltre all'aria più limpida in val di susa tra una quindicina d'anni.