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  • Due nuove obbligazioni Societe Generale, in Euro e in Dollaro USA

    Societe Generale porta sul segmento Bond-X (EuroTLX) di Borsa Italiana due obbligazioni, una in EUR e una in USD, a tasso fisso decrescente con durata massima di 15 anni e possibilità di rimborso anticipato annuale a discrezione dell’Emittente.

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Un passo in più per cercare di capire quanto può valere la Cir,che se ricordo bene possiede il 59% della Kos (guardando le semestrali )sia come ricavi e redditività è tre volte la Garofalo che dovrebbe capitalizzare circa 450mln.
 
La quota del 59,5% di Kos dopo l'acquisto di Charleston è valutata 506M da Equita
 
Dove l'hai letto?[/Cedere Gedi «non è stata una decisione semplice, ne?presa alla leggera» ma una scelta «lungamente maturata», che arriva dopo decenni «in cui la nostra azienda ha contribuito alla nascita di questo gruppo, l’ha fatto diventare leader in Italia e l’ha gestito con molta efficacia durante la grande crisi dell’editoria». Tuttavia, «Cir è quotata e abbiamo la responsabilità?nei confronti di tutti gli azionisti di allocare il capitale in maniera ottimale». Pochi giorni dopo l’accordo raggiunto con Exor per la vendita del 43,78% di Gedi, il presidente di Cir, Rodolfo De Benedetti, oltre a tracciare il percorso futuro della holding – «concentreremo le nostre risorse per sviluppare Kos e Sogefi, anche in vista di opportunità di consolidamento» - ripercorre i motivi che lo hanno spinto, in accordo con l’ad di Cir Monica Mondardini e con i fratelli Marco ed Edoardo, a muovere questo passo «a testa alta», anche perché, aggiunge, «lo vedevamo come una grande opportunità che sarebbe stato sbagliato non cogliere». Ovvero: «Mettere in sicurezza un’azienda di 2.200 persone e consentirle di competere con successo nei prossimi 10 anni». Sullo sfondo, ci sono anche i rapporti con il padre Carlo, «fatti privati che non devono incidere su queste scelte»: in ogni caso, l’auspicio è che girata la pagina di Gedi, «che ci ha portato a una situazione tesa e complicata», si possa arrivare a una «armonizzazione dei rapporti familiari».

Come e?maturata la decisione di cedere il controllo di Gedi a Exor?

Il rapporto costruttivo tra le aziende, ma anche personale, si era creato tre anni fa con la nascita della Gedi, operazione condotta da Mondardini e da me. John Elkann ha creduto in quel progetto e ci ha affidato testate care al suo gruppo grazie al buon lavoro che era stato fatto sul Gruppo Espresso e alla credibilità del suo management. Ci siamo piu?volte confrontati sulle sfide del settore, fino a quando lo stesso Elkann, negli ultimi mesi, ci ha manifestato l’interesse a impegnarsi di piu?sui media, dove è già primo socio dell’Economist, dicendoci che sarebbe stato disposto ad assumere il controllo di Gedi. Quando guidi per 30 anni un’azienda fatta di persone e senti la responsabilità di portare avanti un lavoro iniziato prima di noi e che ha anche un ruolo sociale nel Paese, se un gruppo di qualità, con un progetto ambizioso e una superficie finanziaria superiore alla tua si fa avanti, la sua proposta va ascoltata. Dopo approfondite riflessioni l’abbiamo accettata.

Cosa significa separarsi da un gruppo editoriale che la sua famiglia controllava da molto tempo e che ha scandito momenti cruciali della storia di questo Paese?

Rivendico con orgoglio tutti questi anni: dal 1989 siamo azionisti di controllo ma in realtà sono molti di più, perché già negli anni precedenti la Cir era entrata nel capitale dell’Espresso, dando solidità finanziaria all’intuizione di Carlo Caracciolo ed Eugenio Scalfari, che avevano appena lanciato La Repubblica. Poi ci siamo allargati ai giornali locali, diventando il gruppo editoriale leader in Italia col 20% del mercato e una forte presenza nelle radio. Negli ultimi 20 anni abbiamo creduto prima di tutti nel digitale, dove oggi siamo leader. Infine, con Gedi abbiamo realizzato l’unica vera operazione di consolidamento nel settore. Tutto ciò salvaguardando l’autonomia dei giornalisti, valore essenziale.

C’e?stata anche la crisi, certamente uno spartiacque per molti gruppi editoriali.

Siamo stati l’unico gruppo in Italia che non ha ceduto quasi nessun asset e non ha chiesto capitali agli azionisti. Dieci anni fa avevamo debiti per quasi 300 milioni e oggi siamo a 50 dopo avere pagato una multa di 175 milioni, che risale a oltre 25 anni fa, con il cash flow. Non abbiamo mai chiuso un esercizio in rosso se non per partite straordinarie. Certo, ci sono stati sacrifici: una riduzione importante dell’organico e dei costi ma il tutto è stato fatto in modo rispettoso, senza conflittualità e mantenendo un’alta qualità del prodotto. Per noi il bilancio di tutti questi anni e?positivo, usciamo a testa alta grazie ai risultati ottenuti. Il merito di essi va attribuito a Mondardini e ai suoi collaboratori in Gedi; desidero ringraziarli per l’impegno e la grande efficacia del loro operato.

Exor è l’azionista giusto per Gedi?

Abbiamo messo il gruppo nelle mani di una società e di una persona seria che conoscono questo mestiere e che hanno le risorse finanziarie per togliere l’azienda dalla Borsa e riuscire così a fare un lavoro di trasformazione con un orizzonte di medio periodo.

Si ?parla di un possibile spezzatino.

Dipenderà?da loro, ma ne sarei molto stupito. Noi reinvestiremo il 5% come segnale di accompagnamento in ragione di un rapporto che ci fa piacere mantenere, a fronte comunque di una governance molto chiara.

Avete avvisato vostro padre della cessione di Gedi? Era d’accordo?

Ci siamo sentiti, era giusto metterlo al corrente. Credo che sulla questione avesse gia?pubblicamente espresso la propria posizione. I miei fratelli e io nel prendere queste decisioni siamo stati totalmente allineati. Spero che, girata questa pagina, i rapporti con nostro padre si possano armonizzare.

L’uscita da Gedi, lei argomenta, per Cir ha anche motivazioni finanziarie. Quali?

Cir e?quotata e dopo la fusione con Cofide sarà detenuta per il 70% da azionisti terzi: abbiamo sentito la responsabilità, nei loro confronti, di allocare il capitale in modo ottimale. La crisi dell’editoria e?un dato di fatto, sono diversi anni che da Gedi non percepiamo dividendi quando invece il capitale va remunerato. Non e?questione di passione ma di far tornare i conti.

Post cessione di Gedi avrete circa 410 milioni di cassa netta? Guardate a nuovi investimenti o pensate di remunerare i soci?

Non stiamo guardando a nuovi settori. È meglio fare bene un numero limitato di mestieri piuttosto che disperdersi in mille rivoli. Quindi vogliamo concentrare le risorse finanziarie e manageriali per crescere nei due business che gia? presidiamo, in particolare su Kos, dove vediamo opportunità?interessanti. Su dividendi e buy back riteniamo sia logico continuare nel solco degli ultimi anni mentre non e?prevista alcuna cedola straordinaria: è una scelta residuale.

Per Kos è dunque esclusa una quotazione?

Sì, non e?all’ordine del giorno. F2i e noi abbiamo i capitali necessari per sostenere la crescita. Kos e? un’azienda che abbiamo creato da zero 18 anni fa, nasce da un mio progetto imprenditoriale di cui sono orgoglioso. È leader in Italia nel long-term care, è appena entrata nel mercato tedesco e può consolidare un settore molto frammentato diventando uno dei principali player europei. È una partita importante, che ci vogliamo giocare in modo serio.

Sogefi, che oggi ha annunciato il nuovo ad Mauro Fenzi, è in un settore sfidante dove fare scala è cruciale. Sara?questa la vostra strada?

Sogefi e?una multinazionale globale ma fa un mestiere ciclico e da oltre un anno siamo entrati in una fase sfidante del mercato dell’auto. Vogliamo dedicare risorse e attenzioni maggiori anche a questa azienda. Il consolidamento? Oggi non c’e?nulla in agenda pero?la strada e?quella ed e?possibile che nei prossimi anni succeda qualcosa che ci vedrà partecipi o protagonisti. E nel caso queste operazioni richiedessero capitale, da soci vogliamo avere adeguata flessibilità?finanziaria.

Il nome di Mondardini, vista anche l’efficacia del lavoro che ha svolto, negli ultimi anni è stato più volte accostato ad altre aziende.

Monica Mondardini è un grande talento e il nostro gruppo è fortunato ad averla alla sua guida: le è grato per avere gestito con efficacia le impegnative sfide degli ultimi anni e conta su di lei per raggiungere gli obiettivi che ci siamo prefissati.
 
Dove l'hai letto?

Su dividendi e buy back riteniamo sia logico continuare nel solco degli ultimi anni mentre non e?prevista alcuna cedola straordinaria: è una scelta residuale.

Il sole del 10 dicembre
 
Nell’ultimo bilancio hanno destinato 25M a remunerazione degli azionisti, se decidono di distribuire ancora tale cifra questo è il dividendo.
Quindi 1.277.000.000-27.000.000(azioni proprie non remunerate)=1.250.000.000

25.000.000:1.250.000.000=0,02
 
Nell’ultimo bilancio hanno destinato 25M a remunerazione degli azionisti, se decidono di distribuire ancora tale cifra questo è il dividendo.
Quindi 1.277.000.000-27.000.000(azioni proprie non remunerate)=1.250.000.000

25.000.000:1.250.000.000=0,02
Sbagliato. Prima della distribuzione del dividendo compreranno altre azioni proprie. 0,0215 per me
 
Sbagliato. Prima della distribuzione del dividendo compreranno altre azioni proprie. 0,0215 per me

Non so dirti cosa faranno, ma di certo è a prezzi da discount.

Cassa 440M
capitalizzazione 625
 
Non so dirti cosa faranno, ma di certo è a prezzi da discount.

Cassa 440M
capitalizzazione 625

La cassa dovrebbe essere 320+170 di Gedi = 490. Ergo ... 0,38 euro per azione. Agli attuali prezzi sembra che Sogefi + Kos e investimenti non core valgano solo 0,10 per azione :confused: :sbonk: E' il mercato bellezza OK!
 
La liquidità è così investita:

la liquidità di circa 325M (dato semestrale 2019) a livello di CIR e controllate non industriali è principalmente investita in:

- polizze assicurative a vita intera e polizze di capitalizzazione con rendimenti collegati a gestioni separate assicurative con primari istituti assicurativi (circa 243M nella semestrale 2019)

- fondi di investimento (15M) e titoli (11M)

- quote di Hedge Funds (45M)

- disponibilità liquide per la differenza.
 
Bella chiusura A 0,511 con 1M di pezzi.
 
Non so proprio come facciano ad esultare visto che GEDI ha chiuso il 2019 con una perdita di 129 milioni.
Rimane tuttora pendente l'interrogativo sulla valutazione di GEDI nel Bilancio 2018 di CIR e spero che alla prossima assemblea di bilancio qualcuno ponga la tipica domanda : GEDI sopravvalutata oppure regalata ?
Io sono azionista mi interessano solo prospettive future. Mia domanda è coronavirus pregiudica sviluppo e marginalità kos? Poi, sogefi presto partnership con exor?
 
A questi prezzi sogefi sarebbe da delistare
 
Se ondò me bisogna delistare sogefi e poi venderla Incrementare BB fino a poter annullare circa 200milioni di azioni. In qualche anno riescono e poi quotare kos e distribuire cash
 
Intanto dividendi corposi servono a tutti. Anche ai tre fratelli
 
Io sono azionista mi interessano solo prospettive future. Mia domanda è coronavirus pregiudica sviluppo e marginalità kos? Poi, sogefi presto partnership con exor?

Kos è un anticiclico, non credo abbia grossi problemi con il Coronavirus, di certo prima i poi passerà sta roba e Cir potrà esprimere il suo vero valore
 
Kos non è solo operatore rsa. È anche SANITÀ privata. Con la crisi della sanità pubblica che purtroppo si potrebbe verificare e’ un occasione di business. Altri titoli non lo sono.
Bubs
 
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