Caro Johann, chiarisco in premessa che io non dirò nè a te nè ad altri quale sia la mia collezione. Mi piacerbbe però spiegarti quali sono le mie linee guida e di conseguenza il mio comportamento.
1) Studio Arte da 36 anni (
) (ho iniziato molto giovane).
2) Sono collezionista da 30. Già da questo si capisce che prima di acquistare ho passato un tempo davvero lungo a documentarmi. Nonostante questo, col senno di poi, i miei primi 4 acquisti sono stati degli errori. Grazie comunque alla loro qualità non ho avuto nessun problema a rimediare in fretta, vendendoli e ripartendo nella (ritengo) giusta direzione.
3) Seguo un indirizzo molto preciso: l'Arte Italiana post-informale. Quindi principalmente gli Artisti importanti degli anni 60 e 70. Esclusi, per gusto e formazione personale, tutto il figurativo. Quindi con sintesi un po' dotta, la mia collezione è "la Pittura Aniconica Italiana post-informale".
4) Ho sempre ritenuto che l'unica strada possibile fosse quella della altissima qualità, e ho sempre seguito con rigore assoluto questa impostazione, comprando pezzi molto significativi con notevole anticipo rispetto al mercato, e lasciando perdere qualsiasi tipo di ripiego su opere minori. Se il treno è passato, lo lascio andare. tanto per intenderci, non mi accontento di qualche frattaglia perchè ormai i costi sono lievitati. A prezzi bassi si deve comprare prima, poi a prezzo basso trovi solo degli scarti.
5) La mia collezione si compone di un numero limitato di pezzi, poche decine. Non compro per avidità di possesso. Solo per il piacere e l'ambizione di avere il meglio (compatibilmente con le mie possibilità, ovviamente).
6) Ho comprato solo 5 opere (2 a NY, 3 in Italia) alle aste (solo Chr e Soth). Di norma non vendo nulla, se non per migliorare ulteriormente la collezione.
7) Compro solo da Galleristi di prima e primissima fascia, con i quali (a dispetto del fatto che la vulgata li considera dei cattivoni) si può davvero instaurare un legame di amicizia e un rapporto di grande collaborazione. Posso assicurare che spesso dai Grandi Galleristi si acquista addirittura meglio che alle aste (sempre considerando il rapporto prezzo/qualità/importanza dell'opera). La collaborazione consiste nel fatto che gli stessi Galleristi sanno perfettamente che l'opera rimane in collezione e disponibile per eventi e mostre importanti (è comprensibile che se uno tira il prezzo allo sfinimento, compra pagando in duecento rate ma dopo un mese l'opera ricompare in qualche asta, il Gallerista non vede la cosa di buon occhio!)
Spero di averti fatto comprendere il mio modo di agire. Qui in molti mi considerano apertamente un po' snob quando scrivo sempre di qualità e "demolisco" le aste poverelle che propongono valangate di banalità. Ti posso garantire però che l'importanza di una collezione sta nel rigore del collezionista, di come riesca a rappresentare non solo il suo gusto ma soprattutto la sua conoscenza e la sua cultura. Invito tutti a riflettere come sommando tutte le spese fatte per riempirsi di 100 quadri mediocri, con la stessa cifra si sarebbero potuti comprare 10 opere veramente super. Io mi muovo così. Ciao!