Se lo fanno, è probabile che la normativa vigente gli permette di bloccarti il conto per un giustificato (a parere loro) motivo, senza essere vincolati a dirtelo. Se anche dopo la segnalazione a Banca d'Italia non hai ricevuto risposte...
La "crociata" di
@freekess che io condivido è proprio questa: questa banca, ma non solo questa, arriva in Italia con l'intento di fare man bassa di clienti, elargisce bonus e premietti vari, poi ad un certo punto si mette a bloccare conti e
nemmeno a Banca d'Italia (così riferisce l'utente, che aveva riportato la risposta di BBVA) fornisce spiegazioni nel merito, lasciando però intendere che il cliente ha attuato operazioni irregolari e sospette... E' un ciclo a cui abbiamo assistito e assistiamo con
tutte queste banche o fintech straniere: Revolut, N26, bunq, era successo anche con Wise...
Ora, io non sono amico né conosco l'utente, ma dalla motivazione con cui ha portato avanti il caso, e peraltro in maniera trasparente, essendo fra l'altro facilmente identificabile per i soggetti coinvolti, io credo che non vi sia stato nel suo operato nulla che non avrei fatto io, e che non potrebbe succedere a me.
Nel caso di operazione sospetta e/o di blocco automatico, deve esserci una
procedura che circoscriva tempi e modalità di gestione, con personale adeguato ad occuparsene. Se non sono gradito come cliente non ho nessun problema ad andarmene, ma:
1 - se mi crei un
danno patrimoniale bloccandomi i fondi oltre un termine accettabile e
2 - se crei un
danno alla mia reputazione finanziaria lasciando intendere all'organo di vigilanza che la mia condotta bancaria è fortemente sospetta ("però non ti posso dire cosa ha fatto, neppure a te che sei l'Organo di vigilanza!"), è opportuno che l'eventuale arbitrarietà della condotta dell'Istituto venga valutata, anche non al fine di una richiesta risarcitoria.
Ho dato una lettura molto rapida alla normativa, ma non ho avuto il tempo di verificare la giurisprudenza in materia, che immagino che al momento sarà piuttosto esigua: certo è che se queste banche straniere operanti in Italia (e nessuna fra quelle nazionali) gestiscono i conti in questa maniera, c'è qualcosa che non va: o nella normativa, a questo punto certamente lacunosa, o nella condotta delle banche medesime. Almeno finché qualcuno non rompe le scatole (costo statisticamente sostenibile); e allora gli si chiude il conto, senza spiegazioni, e tanti saluti. Beh, quando si tratta di realtà minori anch'io penserei che è inutile illudersi di coinvolgere il CEO nel caso di specie; ma se si tratta di una banca come BBVA, che di sicuro non vuole coltivare una clientela che tenga sul conto solo il denaro per pagare una birra al bar, io credo che l'intenzione non sia inutile né peregrina, e che il caso possa anche essere, nella sua pretesa innocenza, emblematico di un modo sbagliato di esercitare da parte della controparte professionale.
Naturalmente posso evitare di sottoscrivere questo prodotto, o di continuare a servirmene;
naturalmente, una volta finalmente recuperata la disponibilità del mio denaro, potrò andarmene altrove; ma non tutti hanno la "capa tosta" di
@freekess , o le conoscenze adeguate, per rappresentare per la banca un "costo", nella speranza che ciò orienti verso una migliore pianificazione del prodotto, in termini di platea destinataria e soprattutto di risorse dedicate.
E comunque rappresentare queste esperienze è sempre un utile strumento per
scegliere: commentare il servizio di una banca dicendo peste e corna se qualcosa va storto, e ogni bene possibile se finora tutto è andato come doveva andare, non è mai un buon modo di orientarsi nella giungla dell'offerta odierna: non è tanto
cosa è successo (pensando ciascuno in cuor suo che a lui non capiterebbe), ma
come è stato gestito il caso, e come analogamente potrebbe essere gestita una propria necessità/criticità in corso di rapporto.