Salve, vorrei chiedere un vostro parere sulla mia situazione venutasi a creare con la chiusura del conto BancoPosta avvenuta alcuni mesi fa.
Avendo intenzione di chiuderlo e volendo evitarmi di mandare raccomandate o recarmi in UP, ho effettuato la richiesta di "portabilità" presso altra banca (nello specifico con BBVA, per completezza di informazione).
La prima richiesta è stata negata da Poste, a quanto pare (ci ho messo settimane a farmelo dire) la motivazione addotta fu che l'intestatario non coincideva (falso). La seconda richiesta è ancora "in attesa di risposta". Alla fine me l'hanno chiuso dopo aver aperto reclamo tramite PEC.
In tutto questo sono trascorsi alcuni mesi, durante i quali hanno continuato ad addebitarmi il canone mensile del conto BancoPosta, arrivando quindi a lasciarmi con un saldo negativo.
Dopo la chiusura ho aperto un altro reclamo chiedendo lo storno dei canoni e quantomeno l'azzeramento della posizione debitoria, ma mi è stato risposto picche.
Non dovrebbe valere la data della prima richiesta di chiusura conto, cioè la prima comunicazione ricevuta dalla nuova banca, per far smettere di decorrere l'obbligo di pagamento?
Che mi consigliate di fare? Secondo voi ho ragione io o hanno ragione loro? Vale la pena che provi a reclamare di nuovo o a passare direttamente all'arbitrato, tenendo anche conto che si tratta di 15 euro, e che lo sbattimento magari non vale così tanto