Corteggiamento n3 senza l'amore un uomo che cosa è?

Beh… non sono d'accordo con Albert perché non potendo aver visto tutto l'universo, non si può neanche dire che non esiste nessun altro all'infuori di noi.
Al massimo la risposta alla domanda se siamo soli oppure no, avrebbe potuto essere "forse si e forse no"... il non ci hanno contattati non vale come prova, perché neanche noi abbiamo contattato nessuno… se mancano le tecnologie non si può...

Tendenzialmente la risposta a "siamo soli?" è "chissenefrega". Per quanto possiamo pensare dobbiamo fare i conti col signore citato che ci ricorda un limite, la velocità della luce (e massa molto piccola).

Sulla domanda: cosa conta nella vita per voi?
Beh, la vita stessa. Banale? Avoja.
Gno.cca? Non saprei vivere senza, ma non ho mai fatto follie grosse per lei.
Lavoro? Voglio più soldi, ma lo vedo come uno sforzo inutile. Tolti pochi lavori, il resto sono robe da scimmie e mentecatti. Non vedo l'ora di una bella robotizzazione spinta. Questo se parliamo di lavoro necessario al sostegno economico.
Nobile è invece il lavoro di chi applica la propria passione: che sia insegnare a un corso, costruire una cassapanca, comprare/vendere azioni.

Quando parliamo di dovere dobbiamo stare attenti. Io ho doveri contrattuali e finiscono lì. Non è un dovere fare 2 ore di straordinari al giorno, non è un dovere lavorare in ferie o nei riposi. Quello è solo una scelta verso la propria azienda, la stessa che molto spesso se non batti cassa non elargisce.
 
Puzzi di vecchio..... Nella mentalità..

Tutti e due "puzziamo di vecchio", ma non nella mentalità… è che siamo proprio "vecchi".
Certo, non siamo ancora alla litania dei Santi, ma agli occhi di un 20enne noi siamo VECCHI: te lo devi mettere in testa perché è così.
Ora, se ti postassi una foto di una 50enne e ti chiedessi se a 20 anni saresti andato con lei, sicuramente la tua risposta non sarebbe sincera perché ormai non hai più 20 anni e saresti condizionato, per cui ti faccio la stessa domanda lasciando invariato il gap di età, ma rapportandotelo ad oggi.
Tu ci andresti con una di queste tre qui sotto? Io NO! :o
 

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Semmai, dietro alla medaglia della mia domanda ci potrebbe essere quella se sia meglio "studiare" e puntare a lavori di responsabilità (nella maggior parte dei casi pagati poco di più rispetto a quelli di nessuna responsabilità), oppure rimanere ignoranti e accontentarsi di lavori da "automa", che però non ti perseguitano nel tempo libero con preoccupazioni e sensi di colpa.
In fondo l'ignorante (cioè colui che non conosce) è felice, perché non conoscendo, non può sapere cosa perde e dunque non gli pesa nemmeno rinunciare a cose di cui ignora l'esistenza.
Chi invece ha cultura e competenze è potenzialmente infelice, perché sa che non avrà mai quello che sa che esiste e che non può ottenere.

mah… si vede che devo andare in ferie o no? :D

Io credo che quasi sempre le persone intelligenti finiscano con lo studiare, magari non all'università con un titolo ma attraverso approfondimenti personali. Queste saranno sempre infelici.
Da anni sostengo la libertà dell'essere ignorante.
Vedo persone che han più debiti che capelli, lavori pesanti e vessatori, situazioni sentimentali da sceneggiata, leggono al massimo la copertina della gazzetta e sono belli sereni. A loro certe preoccupazioni non vengono manco per sbaglio.
 
Tendenzialmente la risposta a "siamo soli?" è "chissenefrega". Per quanto possiamo pensare dobbiamo fare i conti col signore citato che ci ricorda un limite, la velocità della luce (e massa molto piccola).

Sulla domanda: cosa conta nella vita per voi?
Beh, la vita stessa. Banale? Avoja.
Gno.cca? Non saprei vivere senza, ma non ho mai fatto follie grosse per lei.
Lavoro? Voglio più soldi, ma lo vedo come uno sforzo inutile. Tolti pochi lavori, il resto sono robe da scimmie e mentecatti. Non vedo l'ora di una bella robotizzazione spinta. Questo se parliamo di lavoro necessario al sostegno economico.
Nobile è invece il lavoro di chi applica la propria passione: che sia insegnare a un corso, costruire una cassapanca, comprare/vendere azioni.

Quando parliamo di dovere dobbiamo stare attenti. Io ho doveri contrattuali e finiscono lì. Non è un dovere fare 2 ore di straordinari al giorno, non è un dovere lavorare in ferie o nei riposi. Quello è solo una scelta verso la propria azienda, la stessa che molto spesso se non batti cassa non elargisce.

Quello che volevo intendere nel mio lungo "delirio" estivo è che, fino a che uno non ha (o io non avrò) la mente sgombra da pensieri legati al "dovere" alle "responsabilità" agli "impegni", difficilmente riesce a godere di quelle che per alcuni sono le cose che contano nella vita.
Nella fattispecie io, per esempio, passo da un entusiasmo palpabile al venerdì sera (il giorno prima del week end) alla depressione più buia della domenica pomeriggio. Alle 5 della domenica per me è inconcepibile fare qualsiasi cosa perché di lì a poco ricomincia la settimana
 
Beh non troppi.... Ieri parlavo con un ragazzo sui 25, 30, che ha fatto vari lavori, mi ha detto che è di moda per le 20 enni stare coi 50 enni..... Bisogno di affetto paterno? Cash is king? Mah.... Comunque la 21 enne tatuata mi manda i cuoricini, e tornata a casa dalla madre separata e dalla sorellina dopo alcuni mesi di sesso selvaggio a Verona con tipo tatuato. :D

La storia dell'uomo affascinante è una balla enorme.
L'uomo affascinante over 50 di solito è professore, avvocato, medico, imprenditore. Sia mai che capiti il fruttivendolo, il macellaio, il calzolaio, l'operaio..
La differenza tra "è un *******" e "è un personaggio" è molto spesso il grano.
 
Quello che volevo intendere nel mio lungo "delirio" estivo è che, fino a che uno non ha (o io non avrò) la mente sgombra da pensieri legati al "dovere" alle "responsabilità" agli "impegni", difficilmente riesce a godere di quelle che per alcuni sono le cose che contano nella vita.
Nella fattispecie io, per esempio, passo da un entusiasmo palpabile al venerdì sera (il giorno prima del week end) alla depressione più buia della domenica pomeriggio. Alle 5 della domenica per me è inconcepibile fare qualsiasi cosa perché di lì a poco ricomincia la settimana

No ma ti capisco, faccio una vita bruttina lavorativamente.
Però spero di arrivare a un punto della vita e comprarmi qualche anno di libertà salutando il lavoro.
 
Ma non sei una "programmatrice" e per questo una "razionale" anche tu?
Ma poi qui non si tratta affatto di essere "razionali" o di fare computi metrici. Si tratta di avere degli obiettivi e di inseguirli.
Ti piace una cassiera? Rompile le palle in maniera concludente e nell'arco di qualche settimana sai se la cosa va avanti o si interrompe.
Vuoi una "moglie"... non puoi cercarla tra i siti di scambisti sadomaso!
Vuoi una relazione sincera e genuina? Lascia stare chi messaggia su telegram.
Mi sembra solo buon senso, non mi pare di aver fatto un cronoprogramma di gant per l'approccio sistematico al progetto "Cerca la moglie"

Perché dovrei lasciar stare chi messaggia su telegram?
 
Quello che volevo intendere nel mio lungo "delirio" estivo è che, fino a che uno non ha (o io non avrò) la mente sgombra da pensieri legati al "dovere" alle "responsabilità" agli "impegni", difficilmente riesce a godere di quelle che per alcuni sono le cose che contano nella vita.
Nella fattispecie io, per esempio, passo da un entusiasmo palpabile al venerdì sera (il giorno prima del week end) alla depressione più buia della domenica pomeriggio. Alle 5 della domenica per me è inconcepibile fare qualsiasi cosa perché di lì a poco ricomincia la settimana

faccio quello che farei anche gratis
se oggi non mi va di stare davanti al computer posso non starci
ho pagato tanto in termini di soldi, tempo, studio, pressione psicologica
pago ancora in termini di stress, studio e a volte soldi
rinuncio ad un riconoscimento sociale
quando dici quello che fai tu non sembri un fuori di testa mascalzone e sciacallo
diversi mi hanno detto che anche loro hanno un promotore finanziario :D
a volte sono io a voler passare per fancazzista per tagliare corto
rinuncio ad un lavoro (statale) stipendio pensione malattia e ferie pagate (anche se rimane come piano B)
gli errori li pago di tasca mia
possono introdurre una tassa che annulla le mie sicurezze
come vedi niente è gratis
quello che scegli lo paghi sempre in un modo o nell'altro
 
Beh… non sono d'accordo con Albert perché non potendo aver visto tutto l'universo, non si può neanche dire che non esiste nessun altro all'infuori di noi.
Al massimo la risposta alla domanda se siamo soli oppure no, avrebbe potuto essere "forse si e forse no"... il non ci hanno contattati non vale come prova, perché neanche noi abbiamo contattato nessuno… se mancano le tecnologie non si può...
Parentesi astronomica:
Siamo soli? nel raggio di qualche anno-luce sicuramente sì. Ammesso che ci sia vita in altri sistemi solari, sarà allo stato elementare, non così intelligente come la nostra. E se dovesse esserci vita intelligente in altri posti, sarebbe talmente lontano che sarebbe quasi impossibile entrare in contatto con noi.
Per chi non lo sapesse o lo avesse dimenticato, un anno-luce è la distanza percorsa in un anno dalla luce (che è 300000Km/sec).
Per noi terrestri così intelligenti e tecnologici, già è difficile raggiungere Marte che sembra a due passi, figuriamoci se volessimo andare a distanze di centinaia di anni-luce da noi.
ma forse è meglio così: saremmo capaci di deturpare e inquinare anche altri pianeti.

P.S. ma veramente possiamo considerare l'uomo un essere intelligente se è capace di arrivare sulla luna e poi di far morire di fame milioni di persone sulla Terra?
Chiusa parentesi.
 
Il fatto è che l'uomo è competitivo. Ottiene grandi risultati e progressi per la voglia di primeggiare, la stessa voglia però mette un po' in ombra gli ultimi.

Torno IT. Anche il corteggiamento è una questione di competitività: devi essere un poco meglio degli altri dal punto di vista che ti interessa (il suo).
 
Parentesi astronomica:
Siamo soli? nel raggio di qualche anno-luce sicuramente sì. Ammesso che ci sia vita in altri sistemi solari, sarà allo stato elementare, non così intelligente come la nostra. E se dovesse esserci vita intelligente in altri posti, sarebbe talmente lontano che sarebbe quasi impossibile entrare in contatto con noi.
Per chi non lo sapesse o lo avesse dimenticato, un anno-luce è la distanza percorsa in un anno dalla luce (che è 300000Km/sec).
Per noi terrestri così intelligenti e tecnologici, già è difficile raggiungere Marte che sembra a due passi, figuriamoci se volessimo andare a distanze di centinaia di anni-luce da noi.
ma forse è meglio così: saremmo capaci di deturpare e inquinare anche altri pianeti.

P.S. ma veramente possiamo considerare l'uomo un essere intelligente se è capace di arrivare sulla luna e poi di far morire di fame milioni di persone sulla Terra?
Chiusa parentesi.

Io sono abbastanza certo che nell'universo ci siano migliaia di pianeti simili alla terra sui quali si siano sviluppate forme di vita simili alla nostra.
Probabilmente ci saranno anche migliaia di pianeti Non simili alla terra, sui quali si saranno sviluppate forme di vita diverse dalla nostra, ma ugualmente intelligenti. E' una questione di probabilità
Nell'universo ci sarebbero 1000 miliardi di galassie
Una Galassia (la nostra è la Via Lattea) ha centinaia di miliardi di stelle… vuoi che tra tutto questo trionfo di miliardi non ci sia un sistema di pianeti simili al nostro con una "terra" abitata da esseri simili a noi?
Mi sembrerebbe strano il contrario… :D

E tra tutti questi miliardi di miliardi di possibilità c'è ancora chi si fissa su una "cassiera" dell'Esselunga… :D :D :D
 
Quello che volevo intendere nel mio lungo "delirio" estivo è che, fino a che uno non ha (o io non avrò) la mente sgombra da pensieri legati al "dovere" alle "responsabilità" agli "impegni", difficilmente riesce a godere di quelle che per alcuni sono le cose che contano nella vita.
Nella fattispecie io, per esempio, passo da un entusiasmo palpabile al venerdì sera (il giorno prima del week end) alla depressione più buia della domenica pomeriggio. Alle 5 della domenica per me è inconcepibile fare qualsiasi cosa perché di lì a poco ricomincia la settimana

Il lavoro ti sta distruggendo!!!!!!

Sappilo :eek:
 
certo che se uno dichiara di volere casa, moglie, figli e cane e poi passa il tempo su siti di nicchia, o a guardare 21enni egiziane, o 25enni sconosciute dai capelli verdi, o ex escort, o amiche separate e avvocate che 20 anni fa ti avevano strizzato l'occhio… la vita sicuramente farà per lui piani diversi da quelli che aveva dichiarato di avere! :o
Se uno dice: "voglio andare a piedi da Roma a Napoli", se esce e si incammina sulla Litoranea verso sud, magari potrà avere degli imprevisti e non arrivare mai, ma se esce di casa in macchina e prende la Roma Firenze… non è che pesca dei cioccolatini anonimi, fa proprio tutta un'altra cosa.

Secondo me il maschio è poligamo per inclinazione naturale..che poi per piegarsi al funzionamento richiesto dalla società decida di essere monogamo, è una forzatura che si autoimpone :o:eek::cool::bye:
 
Secondo me il maschio è poligamo per inclinazione naturale..che poi per piegarsi al funzionamento richiesto dalla società decida di essere monogamo, è una forzatura che si autoimpone :o:eek::cool::bye:

O meglio... Basta non credere alla favola del per sempre. Io non credo si possano amare due uomini allo stesso tempo, ma credo ci si innamori più volte nell'arco di una vita e di uomini diversi.
Magari non capita a tutti (così big non mi cazzia perché lui ha una storia lineare) ma agli altri umani può succedere
 
Ultima modifica:
O meglio... Basta non credere alla favola del per sempre. Io non credo si possano amare due uomini allo stesso tempo, ma credo ci si innamori più volte nell'arco di una vita e di uomini diversi.
Magari non capita a tutti (così big non mi cazzia perché lui ha una storia lineare) ma agli altri umani può succedere

Io ti cazzio lo stesso :D
SI nella vita ti puoi innamorare più volte... a 20 anni io mi innamoravo di qualunque ragazza passabile :D Durava qualche settimana, poi ne arrivava un'altra e poi un'altra e un'altra ancora. Probabilmente quando gli ormoni sono al massimo, l'innamoramento è facile e peraltro io mi sono innamorato anche di più ragazze CONTEMPORANEAMENTE :D.
Poi è arrivata quella un po' più giusta delle altre e ho cominciato a non guardarle neanche più, le altre.
Piano piano e un po' alla volta, fino a quando ho maturato la consapevolezza di voler condividere la mia vita con lei e le ho chiesto di sposarmi.
Non mi ha costretto nessuno, ma da quel giorno in poi oltre al trasporto, all'amore e all'attrazione, si è messa in mezzo la mia promessa di rimanerle fedele.
Ora, purtroppo, la mia promessa, per me, è una cosa assai ingombrante che non mi impedirebbe certamente di provare attrazione per altre donne, e teoricamente, se fosse possibile, nemmeno di innamorarmi (ma ormai lo ritengo impossibile), ma che in quel caso mi imporrebbe di non dar mai seguito a quelle pulsioni!
Non so se per voi le promesse e i giuramenti sono cose che lasciano il tempo che trovano e hanno la durata di un'estate. Per me sono una cosa seria e se c'è una cosa che distingue l'uomo con gli attributi dai "cantastorie quaquaraquà" è proprio la capacità di mantener fede alle proprie promesse, ai propri ideali, alla propria visione della vita.
Ovviamente da qui a salire sul piedistallo e a puntare il dito su chi ha invece 100 storie diverse, ce ne passa: ognuno è fatto a modo suo e può fare quello che gli pare.
Però io credo anche che si arrivi ad una età alla quale cose come "l'Amore" sono frivolezze adolescenziali belle che dimenticate.
A una certa età subentra la complicità, la condivisione dei problemi della vita, la stima reciproca, la certezza di poter contare l'uno sull'altra, l'affetto, la dolcezza dei bei ricordi, le conquiste ottenute insieme, l'amore (quello si) e le preoccupazioni per i figli, i progetti per una serena vecchiaia insieme.
La passione travolgente dei primi incontri "di fuoco", le farfalle nello stomaco, i batticuore e le crisi di panico davanti all'amata, sono un lontano ricordo legato alla pubertà.
Quando studiavo aeronautica generale, mi spiegarono la "corsa al decollo": l'aereo durante il decollo raggiunge progressivamente delle velocità e delle distanze sulla pista che sono ben individuate. Tra le altre c'è il punto di non ritorno, corrispondente alla velocità di decisione, ovvero quel punto in cui il pilota deve decidere se decollare o abortire il decollo e frenare. Il quel punto il decollo è possibile anche se piantasse un motore.
Ecco, nella vita, il matrimonio (o la decisione di convivere e metter su famiglia) dovrebbe essere come quel "punto di non ritorno", passato il quale non si torna più indietro. Del resto nessuno ti obbliga a prendere certe decisioni.
 
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