CREDITO BERGAMASCO: da seguire

  • Ecco la 68° Edizione del settimanale "Le opportunità di Borsa" dedicato ai consulenti finanziari ed esperti di borsa.

    La settimana è stata all’insegna degli acquisti per i principali listini internazionali. Gli indici americani S&P 500, Nasdaq e Dow Jones hanno aggiornato i massimi storici dopo i dati americani sui prezzi al consumo di mercoledì, che hanno evidenziato una discesa in linea con le aspettative, con l’inflazione headline al 3,4% e l’indice al 3,6% annuo, allentando i timori per un’inflazione persistente. Anche le vendite al dettaglio Usa sono rimaste invariate su base mensile, suggerendo un raffreddamento dei consumi che hanno fin qui sostenuto i prezzi. Questi dati, dunque, rafforzano complessivamente le possibilità di un taglio dei tassi a settembre da parte della Fed (le scommesse del mercato sono ora per due tagli nel 2024). Per continuare a leggere visita il link

  • Due nuove obbligazioni Societe Generale, in Euro e in Dollaro USA

    Societe Generale porta sul segmento Bond-X (EuroTLX) di Borsa Italiana due obbligazioni, una in EUR e una in USD, a tasso fisso decrescente con durata massima di 15 anni e possibilità di rimborso anticipato annuale a discrezione dell’Emittente.

    Per continuare a leggere visita questo LINK
Banco Popolare non vede aggregazioni, no cessione Creberg - AD
lunedì 16 marzo 2009 16:50


MILANO, 16 marzo (Reuters) - Banco Popolare esclude la possibilità di aggregazioni con altri istituti e ribadisce di non aver alcuna intenzione di cedere la controllata Creberg.

Lo ha detto l'AD dell'istituto veronese, Pier Francesco Saviotti, nel corso della presentazione dell'operazione Italease.

"Non sono venuto al Banco per fare il traghettatore. Non esiste alcuna possibilità che la banca possa studiare aggregazioni con altri istituti", ha detto l'AD.

In merito alle indiscrezioni sulla cessione di Creberg, l'AD commenta: "non abbiamo nessuna intenzione di nessun genere di vendere il Creberg. Dovrebbe succedere una catastrofe...".

"Abbiamo altre attività non-core che potrebbero essere vendute. Il Creberg è una delle migliori banche, in una zona particolarmente sana, che ha avuto un andamento sempre positivo".
 
Banco Popolare non vede aggregazioni, no cessione Creberg - AD
lunedì 16 marzo 2009 16:50


MILANO, 16 marzo (Reuters) - Banco Popolare esclude la possibilità di aggregazioni con altri istituti e ribadisce di non aver alcuna intenzione di cedere la controllata Creberg.

Lo ha detto l'AD dell'istituto veronese, Pier Francesco Saviotti, nel corso della presentazione dell'operazione Italease.

"Non sono venuto al Banco per fare il traghettatore. Non esiste alcuna possibilità che la banca possa studiare aggregazioni con altri istituti", ha detto l'AD.

In merito alle indiscrezioni sulla cessione di Creberg, l'AD commenta: "non abbiamo nessuna intenzione di nessun genere di vendere il Creberg. Dovrebbe succedere una catastrofe...".

"Abbiamo altre attività non-core che potrebbero essere vendute. Il Creberg è una delle migliori banche, in una zona particolarmente sana, che ha avuto un andamento sempre positivo".


Ho stoppato ieri col CRE ,in buon gain stavolta,e ho aperto il fascicolo BPSO :D
 
B.Popolare: Saviotti, primi 2 mesi in linea con nostre ipotesi budget
Non esiste intenzione di vendere il Creberg

(Il Sole 24 Ore Radiocor) - Milano, 16 mar - Anticipando qualche indicazione sull'andamento del gruppo nell'esercizio 2008, Saviotti ha precisato che 'se guardiamo la gestione, tutte le controllate sono in attivo'. 'La gestione e' positiva', ha ribadito il consigliere delegato del Banco Popolare, anche se ha aggiunto, facendo riferimento alla Banca Popolare di Lodi, 'poi in certe aree ci sono cose da mettere a posto e quindi resta un punto interrogativo' sul risultato finale. Ad ogni modo, ha continuato 'il Banco Popolare non deve fare alcun aumento di capitale', infatti, ha sottolineato 'non mi sarei mai permesso di chiudere questa operazione (il lancio dell'opa su Banca Italease,, se avesse portato dei problemi'. Infine, rispondendo a una domanda, Saviotti ha detto che il Banco Popolare 'non ha nessuna intenzione, di nessun genere, di cedere il Creberg. Non esiste oggi una ipotesi di questo genere'. 'Dovrebbe esserci un'altra catastrofe, un altro 11 settembre, un'altra Lehman Brothers e allora forse potremmo prendere in considerazione questa ipotesi', ha precisato Saviotti, aggiungendo che comunque prima del Creberg 'ci sono altri asset non core che potrebbero essere ceduti'.
 
B.Popolare: Saviotti, primi 2 mesi in linea con nostre ipotesi budget
Non esiste intenzione di vendere il Creberg

(Il Sole 24 Ore Radiocor) - Milano, 16 mar - Anticipando qualche indicazione sull'andamento del gruppo nell'esercizio 2008, Saviotti ha precisato che 'se guardiamo la gestione, tutte le controllate sono in attivo'. 'La gestione e' positiva', ha ribadito il consigliere delegato del Banco Popolare, anche se ha aggiunto, facendo riferimento alla Banca Popolare di Lodi, 'poi in certe aree ci sono cose da mettere a posto e quindi resta un punto interrogativo' sul risultato finale. Ad ogni modo, ha continuato 'il Banco Popolare non deve fare alcun aumento di capitale', infatti, ha sottolineato 'non mi sarei mai permesso di chiudere questa operazione (il lancio dell'opa su Banca Italease,, se avesse portato dei problemi'. Infine, rispondendo a una domanda, Saviotti ha detto che il Banco Popolare 'non ha nessuna intenzione, di nessun genere, di cedere il Creberg. Non esiste oggi una ipotesi di questo genere'. 'Dovrebbe esserci un'altra catastrofe, un altro 11 settembre, un'altra Lehman Brothers e allora forse potremmo prendere in considerazione questa ipotesi', ha precisato Saviotti, aggiungendo che comunque prima del Creberg 'ci sono altri asset non core che potrebbero essere ceduti'.


Intanto un crollo nelle ultime sedute da 25 euro circa a 20 euro, un 20% di valore bruciato....che e'successo? sembrava un titolo un po'al riparo da uesti rovesci un crollo del genere non l'avevo mai visto su creberg.....
 
Milano Finanza di venerdì 2 aprile 2010, pagina 13

Il Creberg val bene un Tier 1 - Verona, obiettivo Tier 1

di Massaro Fabrizio

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;1] BANCO;0] Le prossime mosse di Saviotti U Creberj va bene un Tier I Il Saviotti chiude il 2009 con il ritorno all'utile e al dividendo Adesso deve affrontare il rafforzamento patrimoniale. Bankitalia vede bene la cessione del Creberg. Che vale non meno cli 2 miliardi. E piace ai francesi Verona, obiettivo 11cr i di Fabrizio Massaro Era arrivato a Verona afine 2008 per rimettere a posto il Banco Popolare. E l'ha fatto in poco pi di un anno a colpi di pulizia. Con il piglio da accentratore che gli è tipico (e che nel tempo gli ha alienato non poche simpatie), Pierfrancesco Saviotti ha chiuso definitivamente la partita Italease, dopo un anno di estenuanti operazioni finanziarie (due opa e un aumento di capitale) e divisioni societarie in Alba (la good bank) e Release (la bad bank con 5 miliardi di crediti non performing). a inoltre emesso Tremonti bond per 1,45 miliardi, s'è rafforzato il 27 marw scorso con i miliardo di obbligazioni soft mandatory che valgono come capitale e harimesso in movimento la banca verso le famiglie e le piccole imprese, come previsto dall'accordo con il ministero dell'Economia. Con il risultato che il 2009 per il Banco Popolare s'è chiuso con il ritorno all'utile per 267 milioni rispetto alla perdita di 33,4 milioni del 2008, e con la distribuzione ai soci di un dividendo di 8 centesimi. Eppure, tutto ci potrebbe non bastare ad evitare altri affanni alla popolare veronese.

Alcune settimane fa Saviotti ha avuto un incontro in Banca d'Italia da cui è uscito con un'indicazione chiara sulla strategia da seguire. La moral suasion di Palazzo Koch si sarebbe fatta sentire sul banchiere a proposito della necessità di puntare con maggior vigore sul rafforzamento patrimoniale dell'istituto. Come? Accelerando sulle cessioni. Non a caso martedì 30 marzo, presentando i risultati annuali, l'amministratore delegato ha avvertito: «11 Banco Popolare è sano, prod ce e continuerà a produrre reddito e, mano a mano che le condizioni economiche miglioreranno, questo diventerà pi soddisfacente», invitando gli analisti a «credere» nella banca. «Mi sento tranquillo sul Banco che, in condizioni normali di mercato, è in grado di generare risultati migliori degli attuali, comunque già decorosi». La speranza, ha aggiunto Saviotti, è che la ripresa del ciclo economico consenta di «irrobustire il patrimonio e permettere il rimborso» dei Tremonti bond.

La speranza per a Bankitalia sembra non bastare. A giugno, perj esempio, scade l'opzione di vendita in mano alla Fondazione Cr Lucca sul 20% néll'omonima cassa: per il Banco è previsto un esborso di 324 milioni in contanti, anche se i toscani sembrano disponibili a farsi pagare in parte cash e in parte con titoli Creberg, oltre a reinvestire nella Cr Lucca parte del ricavato. Poi c'è da pensare ai Tremonti bond da 1,45 miliardi emessi a luglio 2009: il rimborso avverrà «appena avremo l'opportunità e prima della scàdenza del luglio 2013», ha detto Saviotti. A questo dunque pu servire il bond conveitibile a partire dal settembre2011.

Poi ci sono le dismissioni.

Alcune, come la cessione di Factorit alle popolari di Sondrio e Milano, sono già state definite, in attesa dell'approvazione di Banca d'Italia. Altre sarebbero in cantiere. Anche perché l'interesse del mercato c'è. Soprattutto sul Credito Bergamasco, l'istituto quotato di cui la popolare veronese controlla l'89% dal 1997, quando lo rilev dai francesi del Crédit Lyonnais.

Da sempre la banca guidata dal direttore generale Giorgio Papa fa gola al mercato, non fosse altro perché dispone di una rete di oltre 250 sporteffi, il 90% dei quali collocati in Lombardia: una testa di ponte pressoché perfetta per un istituto che volesse raf *** forzarsi in una delle regioni pi ricche d'Europa.

Anche la Banca d'italia sembra convinta dell'opportunità costituita dall Creberg. E lo avrebbe fatto capire allo stesso Saviotti. Del resto, in questo caso il prezzo è di facile determinazione, essendo la banca bergamasca trattata quotidianamente a Piazza Affari, sia pure con un limitato flottante: ai prezzi attuali capitalizza 1,5 miliardi, ma considerando il premio per il controllo, potrebbe arrivare oltre 2 miliardi. Si tratta di una bancaL particolarmente redditizia:

ha chiuso il 2009 con un margine finanziario di 344 milioni (+10,6%) e un utile di 85 milioni {+28,7%) e ha un patrimonio di tutto rispetto che equivale a un tier i del 15,89%.

In ogni caso, Saviotti avrebbe preso tempo con Bankitalia: una vendita a ridosso dell'assemblea della banca (il Creberg riunisce i soci il 17 aprile, il Banco il 24) potrebbe creare un problema di credibilità all'istituto; meglio dunque rinviare l'eventuale cessione a un momento successivo, comunque entro l'estate. Ma chi potrebbe mettere sul tavolo, in questo momento, i 2 miliardi e passa necessari per l'acquisto del Creberg? In Italia non sono molti. Anzi, se si escludono Intesa e Unicredit non si vede chi potrebbe. Dunque, i potenziali interessati non possono che venire dalla Francia: Bnp Paribas, che allargherebbe così la rete di Bnl, Credit Agricole, già presente nel Nord Italia con Cariparma e Friuladria, e Société Generale, che così sbarcherebbe nel retail. Una soluzione alternativa alla vendita del Creberg sarebbe la cessione della dorsale toscana ex Popolare Italiana (le Cr Pisa, Livorno e Lucca), ma al momento di concreto non c'è nulla. L'ipotesi sarebbe stata vagliata alcune settimane fa da Banca Leonardo, ma sembra che Saviotti abbia manifestato a Gerardo Braggiotti l'intenzione di non mettere in vendita le Casse toscane per una ragione anche d'immagine. (riproduzione riservata)
 
articolo 03 giugno 2010 alle ore 08:10
Alessandro Graziani

Banco Popolare cede il 10% di Creberg

MILANO
Accordo in vista tra il Banco Popolare e la Fondazione Cassa di Risparmio di Lucca sull'opzione put con cui l'ente toscano cederà ai veronesi l'intero pacchetto della controllata toscana, cui fanno capo le casse di Lucca-Pisa-Livorno, per un ammontare di 323 milioni. Stando alle indiscrezioni che circolano tra gli advisor al lavoro (Banca Imi per la Fondazione, lo studio legale Pavesi per il Banco), l'ipotesi di accordo condivisa prevede che il Banco paghi in contanti all'ente di Lucca solo metà dell'importo pattuito (circa 160 milioni). La quota rimanente invece sarà versata in azioni. Non del Banco Popolare ma – stando agli accordi in fase di definizione – della controllata Credito Bergamasco (quotata alla Borsa di Milano) per un ammontare di altri 160 milioni che corrispondono a poco più del 10% del Creberg. Il Banco Popolare scenderà così dall'89 al 78% circa della banca orobica, che resta però strategica per il gruppo guidato dall'amministratore delegato Pier Francesco Saviotti. E tuttavia, in questi giorni, era necessario trovare un accordo con la Fondazione CariLucca, che inizialmente pretendeva i 323 milioni in contanti. Dopo una lunga trattativa, le due parti – alla vigilia della scadenza prevista del 5 giugno – hanno trovato l'accordo sul conguaglio misto cash-azioni Creberg che, sempre secondo le intese, dovrà essere regolato il prossimo 5 luglio (e quindi a valre sui conti del terzo trimestre del Banco Popolare). Sempre stando alle indiscrezioni che trapelano dagli advisor seduti al tavolo delle trattative, al Banco sarebbe comunque riservata un'opzione futura di riacquisto della quota del Creberg che sarà "girata" alla Fondazione, alla stessa valutazione dell'accordo che sta per essere siglato. Segno che Saviotti, e il Banco, non hanno alcuna intenzione di privarsi del Creberg che resta uno dei pilastri strategici del gruppo.
«Un anno fa – aveva spiegato Saviotti all'assemblea dei soci del Banco Popolare del 24 aprile – ho detto che alcune parti del nostro parco-banche possono essere messe sul mercato e non escludo che ciò possa accadere. Abbiamo bisogno di rafforzare il nostro patrimonio, e non volendo fare un aumento di capitale non possiamo fare altro». Tra le trattative in corso, c'è quella per la cessione di Caripe (Cassa di Pescara) a Banca Tercas. Ma sul tavolo di Saviotti ci sono molti altri dossier aperti. Non solo quelli riguardanti alcune banche commerciali controllate, ma anche società prodotto. A parte la quota in Arca, è da tempo oggetto di valutazione la partecipazione residua in Agos-Ducato, la partnership nel credito al consumo con il Credit Agricole che ne è l'azionista di maggioranza.
Con la sistemazione del dossier CariLucca, Saviotti aggiunge un'altra pedina al complesso riassetto del gruppo avviato solo diciotto mesi fa. L'obiettivo prioritario del Banco Popolare, che ha ripreso a pieno regime l'attività commerciale dopo la fase di transizione al vertice, resta – almeno agli occhi del mercato – l'innalzamento dei ratios patrimoniali. Sulla base delle comunicazioni effettuate alla fine del primo trimestre, il Core Tier 1 "tendenziale" (ovvero comprendente l'accordo di cessione di factorit già sottoscritto e la conversione del prestito soft mandatory da un miliardo di euro) era del 7,3%. Soglia che comprende gli 1,45 miliardi di Tremonti-bond sottoscritti nell'agosto 2009 e in scadenza nel 2013.
© RIPRODUZIONE RISERVATA
 
06/07/2010 08.21
Banco Popolare: siglato il closing con la Fondazione Cassa di Risparmio di Lucca


FTA Online News

Banco Popolare e Fondazione Cassa di Risparmio di Lucca hanno dato attuazione al contratto di opzione “put” stipulato nel 2005 tra la Fondazione e l’allora Banca Popolare Italiana ed avente ad oggetto le azioni della Cassa di Risparmio di Lucca Pisa Livorno possedute dalla Fondazione stessa. Il corrispettivo della vendita, determinato secondo le regole previste dall’Opzione di Vendita, ammonta ad Euro 312,7 milioni. In particolare, Banco Popolare ha acquistato dalla Fondazione la proprietà di n. 144.000.305 azioni ordinarie della Cassa di Risparmio di Lucca Pisa Livorno (la Cassa), pari al 20,39% del capitale sociale della Cassa, mediante versamento in contanti alla Fondazione di un importo pari ad Euro 156,4 milioni circa nonché mediante il trasferimento alla Fondazione di una prima tranche di azioni ordinarie Credito Bergamasco, pari al 9,99% del capitale sociale. Per effetto di tali operazioni, la partecipazione di controllo del Banco Popolare in Credito Bergamasco passa dall'attuale 89% al 79,1% e la partecipazione di controllo del Banco Popolare nella Cassa passa dall'attuale 78,9% al 99,3%. La seconda tranche delle azioni ordinarie del Credito Bergamasco, determinata anche in applicazione dei meccanismi di conguaglio previsti dall’originaria Opzione di Vendita, corrisponde all’1,57% del capitale sociale e sarà trasferita alla Fondazione una volta ottenute le previste autorizzazioni.
 
Titolo: *C.Bergamasco: utile netto 1* sem sale a 63,5 mln (38,6 mln 1* sem 09)
Ora: 26/08/2010 11:52
Testo:



(segue)


OK!OK!
 
CREDITO BERGAMASCO: il Consiglio di
Amministrazione approva il resoconto intermedio di gestione al 30 settembre 2010.

Significativa crescita degli impieghi all’economia e del risparmio gestito.
Aumento dei margini reddituali e rigoroso governo dei costi operativi.
Cost/income al 47,4%.
Utile netto di periodo a 90 milioni.
· Impieghi alla clientela: 13.110,2 milioni (+15,3% rispetto al 30.9.2009)
· Risparmio gestito: 3.279,8 milioni (+13,3% rispetto al 30.9.2009)
· Proventi operativi: 425,6 milioni a fronte dei 371,6 milioni del 30.9.2009
(425,5 milioni il dato “ricorrente”, +4,1% rispetto agli omogenei 408,6
milioni di un anno prima)
· Oneri operativi: 201,6 milioni (-2,1% rispetto al 30.9.2009)
· Risultato della gestione operativa: 224 milioni a fronte dei 165,7 milioni del 30.9.2009
(225,3 milioni il dato “ricorrente”, +11,2% rispetto agli omogenei 202,6 milioni di un anno prima)
· Utile netto di periodo: 90 milioni a fronte dei 65,7 milioni del 30.9.2009
(91 milioni il dato “ricorrente”, +1,1% rispetto agli omogenei 90 milioni di un anno prima)
· Cost/income: 47,4%
Questi, in sintesi, i principali risultati al 30 settembre 2010 del Credito
Bergamasco (Gruppo Banco Popolare) approvati oggi dal Consiglio
d’Amministrazione dell'Istituto.




Stato Patrimoniale
Al 30.9.2010 la raccolta diretta si è attestata a 10.143,9 milioni, a fronte
dei 12.272,9 milioni di un anno prima e degli 11.328,3 milioni del 31.12.2009.
A livello gestionale, si segnala che la cosiddetta “raccolta diretta allargata”,
determinata sommando alla raccolta diretta i prestiti obbligazionari emessi
dal Banco Popolare e collocati dalla rete Creberg presso la propria clientela
(pari a 2.375 milioni al 30.9.2010 ed a 1.415,1 milioni al 30.9.2009), si è
attestata a 12.518,8 milioni (13.688 milioni un anno prima).

La raccolta indiretta – comprensiva dei citati prestiti obbligazionari
emessi dalla Capogruppo – si è fissata a 10.650,1 milioni, con un
progresso del 4% rispetto ai 10.241 milioni del 30.9.2009 e del 3,9%
rispetto ai 10.251,3 milioni di fine 2009.
Tra le componenti della raccolta indiretta, il risparmio gestito,
attestandosi a 3.279,8 milioni, ha registrato un aumento del 13,3% nei
confronti dei 2.894,2 milioni di un anno prima e dell’8,1% rispetto ai
3.032,9 milioni del 31.12.2009.
Nel dettaglio, le gestioni patrimoniali della partecipata Banca Aletti
collocate dalla rete commerciale del Credito Bergamasco si sono fissate a
752,6 milioni, contro gli 805 milioni di un anno prima e gli 801,4 milioni
del 31.12.2009; i fondi comuni di investimento si sono posizionati a 841,9
milioni, rilevando un’espansione del 3,5% rispetto agli 813,6 milioni di un
anno prima (844,4 milioni il dato al 31.12.2009) e il complesso delle
polizze assicurative – raggiungendo i 1.685,3 milioni – ha sperimentato un
aumento del 32,1% rispetto ai 1.275,6 milioni del 30.9.2009 e del 21,5%
nei confronti dei 1.387,1 milioni di fine 2009.
La raccolta indiretta amministrata ha raggiunto i 7.370,3 milioni, con un
progresso dello 0,3% rispetto ai 7.346,8 milioni del 30.9.2009 (7.218,4
milioni il dato al 31.12.2009).
La raccolta totale da clientela si è così attestata a 20.794 milioni, a
fronte dei 22.513,9 milioni del 30.9.2009 (21.579,7 milioni il valore di fine
2009).
A testimonianza del continuo sostegno fornito alle economie di
riferimento, gli impieghi netti verso la clientela si sono fissati a
13.110,2 milioni, con un’espansione del 15,3% rispetto al dato puntuale di
11.369,1 milioni del 30.9.2009 e del 12,6% nei confronti del dato puntuale
di 11.648,3 milioni del 31.12.2009. Tale evoluzione – in piena sintonia con
gli obiettivi perseguiti dalla politica commerciale delineata anche per il
2010 – è la sintesi di variazioni differenziate nei diversi segmenti di
clientela, con la riduzione dell’esposizione nei confronti del “large
corporate” non appartenente ai territori storici e la crescita delle
erogazioni a famiglie e piccole imprese, vero tessuto connettivo
dell’economia locale.
I dati gestionali indicano, in proposito, che nei primi nove mesi del 2010 si
è registrato un incremento annuo dei saldi medi degli impieghi complessivi
pari al 9,3%; in particolare, i prestiti alla clientela privata sono aumentati
– in termini medi – dell’11,4%, quelli al mondo corporate e piccole
imprese del 10,1%, mentre i prestiti al segmento “large corporate
nazionale” hanno rilevato una diminuzione media del 3,5%.
I dati di bilancio dettagliati per le diverse forme tecniche evidenziano,
inoltre, che il complesso dei mutui alla clientela retail e corporate si è
attestato a 6.249,6 milioni, con una crescita del 20,8% rispetto agli
omogenei 5.173,3 milioni del 30.9.2009 e del 15,8% rispetto ai 5.395,3
milioni di fine 2009.
Le difficoltà attraversate dall’economia nazionale e locale nell’ultimo
biennio si sono riflesse – nonostante l’assidua ed efficace opera di
controllo del rischio di credito esercitata dalle competenti funzioni della
banca – sulle evidenze relative ai crediti deteriorati.
Al 30 settembre 2010, infatti, il complesso delle sofferenze lorde ha
toccato i 412,1 milioni; dopo le rettifiche di valore, le sofferenze nette si
sono posizionate a 249,7 milioni, con un’incidenza sul totale dei crediti
netti salita all’1,90% dall’1,34% di fine 2009 e dall’1,10% del 30.9.2009. I
crediti incagliati, ristrutturati e scaduti sono diminuiti rispetto ad un anno
prima dello 0,6% in termini lordi (-18% sul valore del 31.12.2009) e dello
0,5% in termini netti (-20,5% sul 31.12.2009).
Conto economico
Al 30.9.2010 il margine di interesse – in virtù sia del significativo
sviluppo dei finanziamenti all’economia, sia dei positivi effetti derivanti
dalle operazioni di copertura di poste del passivo a suo tempo effettuate
ed in fase di prevedibile graduale esaurimento – si è fissato a 244 milioni
con un aumento del 2,1% rispetto ai 239,1 milioni del 30.9.2009.
Gli utili delle partecipazioni valutate al patrimonio netto hanno raggiunto i
31,7 milioni, a fronte dei 27,9 milioni di un anno prima (32,1 il dato
ricorrente che non considera l’impatto negativo di 0,4 milioni derivante
dalla svalutazione di partecipazioni operata dalla partecipata Efibanca) ed
il margine finanziario si è così attestato a 275,7 milioni, a fronte dei
267 milioni di un anno prima (+3,3%).
Le commissioni nette da servizi, attestandosi a 145 milioni, sono risultate
in aumento del 10,2% rispetto agli omogenei 131,6 milioni del 30.9.2009.
Gli altri proventi di gestione netti si sono fissati a 2,6 milioni, a fronte degli
1,8 milioni dell’anno precedente, mentre il risultato netto finanziario –
comprensivo di un importo positivo non ricorrente di 0,5 milioni, a fronte
di componenti negative non ricorrenti per 35,1 milioni rilevate nei primi
nove mesi dello scorso anno, principalmente connesse al cambiamento
della metodologia di determinazione del fair value dei prestiti
obbligazionari emessi dalla banca e collocati presso la clientela retail o
assimilabili – è risultato pari a 2,3 milioni, contro l’importo negativo di 28,8
milioni al 30.9.2009.
Al netto delle componenti non ricorrenti il risultato netto finanziario si è
attestato a 1,7 milioni, a fronte dei 6,3 milioni di un anno prima.
Gli altri proventi operativi si sono, dunque, posizionati a 149,9 milioni; non
considerando le componenti non ricorrenti, essi si sono attestati a 149,4
milioni, con un progresso del 6,9% rispetto agli omogenei 139,7 milioni
del 30.9.2009.
I proventi operativi hanno raggiunto i 425,6 milioni, a fronte dei 371,6
milioni di un anno prima. Non considerando le poste non ricorrenti, i
proventi operativi si sono, invece, posizionati a 425,5 milioni, contro gli
omogenei 408,6 milioni del 30.9.2009 (+4,1%).
Al 30.9.2010, le spese per il personale – comprensive di 1,4 milioni quali
oneri non ricorrenti per incentivazione all’esodo – hanno raggiunto i 116,1
milioni, con una diminuzione dello 0,3% rispetto ai 116,5 milioni di un
anno prima; le altre spese amministrative, al netto dei recuperi, si sono
attestate a 80,6 milioni, con una diminuzione annua del 4,7%, mentre le
rettifiche di valore nette su attività materiali ed immateriali si sono
attestate a 4,8 milioni, come un anno prima.
L’insieme degli oneri operativi ha così toccato, al 30.9.2010, i 201,6
milioni, con una flessione del 2,1% rispetto ai 206 milioni del 30.9.2009 ed
il cost/income si è posizionato al 47,4% (47,1% il dato calcolato su basi
ricorrenti al 30.9.2010, a fronte del 50,4% di un anno prima).
Il risultato della gestione operativa ha raggiunto i 224 milioni, contro
i 165,7 milioni di un anno prima; su basi ricorrenti, esso ha registrato
un’espansione annua dell’11,2%, salendo dai 202,6 milioni del 30.9.2009
ai 225,3 milioni del 30.9.2010.
La volontà di presidiare adeguatamente i rischi insiti nel credito erogato
dalla banca, che ha risentito inevitabilmente degli effetti connessi alla crisi
congiunturale vissuta dal Paese nell’ultimo biennio, ha comportato
l’innalzamento delle rettifiche di valore nette per il deterioramento dei
crediti, ragguagliatesi, al 30.9.2010, a 92,5 milioni, contro i 70,4 milioni di
un anno prima (+31,5%); le rettifiche di valore nette per deterioramento
di altre attività sono risultate pari a 0,3 milioni, mentre gli accantonamenti
netti per rischi ed oneri hanno determinato una ripresa di valore per 1,2
milioni. Il risultato lordo dell’operatività corrente si così è fissato a 132,4
milioni rispetto ai 96,4 milioni del 30.9.2009; non considerando le poste
non ricorrenti, il risultato lordo dell’operatività corrente si è attestato a
133,6 milioni, a fronte degli omogenei 131,6 milioni del 30.9.2009
(+1,5%).
Le imposte sul reddito sono risultate pari a 42,4 milioni e l’utile netto di
periodo si è attestato a 90 milioni, contro i 65,7 milioni del 30.9.2009; su
basi ricorrenti, l’utile netto di periodo si è invece fissato a 91 milioni, con
un aumento dell’1,1% rispetto ai 90 milioni di un anno prima. Il R.O.E.
annualizzato si è così attestato al 9,5%.
Fatti di rilievo intervenuti dopo il 30 settembre 2010
Dalla fine del terzo trimestre 2010 e sino alla data odierna non si sono
verificate rilevanti evenienze tali da modificare in misura significativa gli
assetti della banca.



Evoluzione prevedibile della gestione
I risultati della banca nei primi nove mesi dell’anno sono stati realizzati in
un contesto macroeconomico caratterizzatosi per la difficoltà evidenziata
dalle economie dei principali Paesi industrializzati in generale, e da quella
italiana in particolare, ad uscire dalla fase di estrema debolezza vissuta
nell’ultimo triennio e contrassegnata da una flebile domanda interna e dal
progressivo deterioramento dei conti pubblici.
Tale scenario è atteso rimanere pressoché identico anche nell’ultimo
trimestre del 2010, durante il quale il Credito Bergamasco – riaffermando
le linee guida stabilite per l’esercizio in corso – intensificherà gli sforzi volti
a rafforzare ulteriormente i legami con il tessuto economico del territorio
servito, nella consapevolezza che l’ampliamento della base della clientela e
la massimizzazione della qualità del servizio sono presupposti
fondamentali per competere con successo nel mercato di riferimento.
Il significativo sviluppo dei finanziamenti all’economia, la crescita del
margine da servizi ed il rigoroso governo dei costi operativi dovrebbero
controbilanciare efficacemente il possibile graduale esaurimento dei
positivi effetti derivanti dalle operazioni di copertura di poste del passivo a
suo tempo effettuate nonché il permanere – stante il deterioramento del
quadro congiunturale – di un elevato costo del credito, consentendo in tal
modo alla banca di assicurare adeguati livelli di redditività per gli azionisti.


Bergamo, 11 novembre 2010







Piccola considerazione
Se questa banca non fosse quotata, e le sue azioni vendute ai soli correntisti, sarebbe la mia preferita.
Il fatto che è quotata, la espone con pochi pezzi a dei giochini che mi fanno rabbia.....
ma ogni volta che escono numeri, sono meravigliosi.
Se la sua controllante (banco popolare, volutamente scritto minuscolo) fosse metà di questa qua, invece che quotare 4 euro, ne quoterebbe 20.
Cost income 47,4, utili dei primi 9 mesi (ricorrente) 90mil con poco più di 200 sportelli in questo anno schifoso per le banche.
Fa molto molto bene il banco popolare a non venderla e a fare un'aumento di capitale.

Ed io purtroppo, in queste condizioni di quotazione sono costretto soltanto a guardarla o poco più.


saluti
tecno
 
Io non ho resistito.

Fatto 2 entratine una a 21 euro e una a 20,67.
Posizione di lunghissimo periodo, stile titolo non quotato.
Utili primi 9 mesi a 90 milioni.
scambi bassissimi, pay out di solito molto alto (+ del 70%) 61 milioni di azioni per cui in condizioni finanziarie anche normali/negative probabile dividendo percentualmente alto.

Scenario finanziario da fine del mondo, ma mi sento di far così.
Un 30% della cifra da destinare al Creberg è già dentro.

Saluti
tecno
 
effettivamente il creberg è davvero na bella banca
 
Chissà cosa ci troverà di tanto interessante questo Consigliere in questa banca che a giudicare dalle quotazioni fa schifo al mercato 2010, considerando che già a fine 2008 deteneva più di 700.000 azioni(+ dell'1%) su un flottante del 12%?

Sono tutte comunicazioni di acquisti.



Comunicazione in data 27 dicembre 2010 del Consigliere Giacomo Gnutti

Comunicazione in data 23 dicembre 2010 del Consigliere Giacomo Gnutti
Comunicazione in data 22 dicembre 2010 del Consigliere Giacomo Gnutti
Comunicazione in data 20 dicembre 2010 del Consigliere Giacomo Gnutti
Comunicazione in data 16 dicembre 2010 del Consigliere Giacomo Gnutti
Comunicazione in data 15 dicembre 2010 del Consigliere Giacomo Gnutti
Comunicazione in data 14 dicembre 2010 del Consigliere Giacomo Gnutti
Comunicazione in data 13 dicembre 2010 del Consigliere Giacomo Gnutti
Comunicazione in data 10 dicembre 2010 del Consigliere Giacomo Gnutti

Comunicazione in data 9 dicembre 2010 del Consigliere Giacomo Gnutti
Comunicazione in data 7 dicembre 2010 del Consigliere Giacomo Gnutti
Comunicazione in data 1 dicembre 2010 del Consigliere Giacomo Gnutti


Comunicazione in data 30 novembre 2010 del Consigliere Giacomo Gnutti
Comunicazione in data 29 novembre 2010 del Consigliere Giacomo Gnutti
Comunicazione in data 29 novembre 2010 del Consigliere Paolo Longhi
Comunicazione in data 26 novembre 2010 del Consigliere Giacomo Gnutti
Comunicazione in data 26 novembre 2010 del Consigliere Paolo Longhi
Comunicazione in data 25 novembre 2010 del Consigliere Paolo Longhi
Comunicazione in data 23 novembre 2010 del Consigliere Paolo Longhi
Comunicazione in data 17 novembre 2010 del Consigliere Paolo Longhi


Ottobre 2010

Comunicazione in data 28 ottobre 2010 del Consigliere Giacomo Gnutti (12 Kb)
Comunicazione in data 27 ottobre 2010 del Consigliere Giacomo Gnutti (12 Kb)
Comunicazione in data 05 ottobre 2010 del Consigliere Giacomo Gnutti (12 Kb)




Settembre 2010

Comunicazione in data 29 settembre 2010 del Consigliere Giacomo Gnutti (12 Kb)
Comunicazione in data 24 settembre 2010 del Consigliere Giacomo Gnutti (12 Kb)




Luglio 2010

Comunicazione in data 27 luglio 2010 del Consigliere Giacomo Gnutti (12 Kb)
Comunicazione in data 05 luglio 2010 del Consigliere Giacomo Gnutti (12 Kb)




Giugno 2010

Comunicazione in data 30 giugno 2010 del Consigliere Giacomo Gnutti (12 Kb)
Comunicazione in data 28 giugno 2010 del Consigliere Giacomo Gnutti (12 Kb)
Comunicazione in data 25 giugno 2010 del Consigliere Giacomo Gnutti (12 Kb)
Comunicazione in data 24 giugno 2010 del Consigliere Giacomo Gnutti (12 Kb)




Dicembre 2009

Comunicazione in data 28 dicembre 2009 del Consigliere Giacomo Gnutti (12 Kb)
Comunicazione in data 23 dicembre 2009 del Consigliere Giacomo Gnutti (12 Kb)
Comunicazione in data 18 dicembre 2009 del Consigliere Giacomo Gnutti (8 Kb)
Comunicazione in data 16 dicembre 2009 del Consigliere Giacomo Gnutti (8 Kb)
Comunicazione in data 11 dicembre 2009 del Consigliere Giacomo Gnutti (8 Kb)
Comunicazione in data 10 dicembre 2009 del Consigliere Giacomo Gnutti (9 Kb)
Comunicazione in data 07 dicembre 2009 del Consigliere Giacomo Gnutti (9 Kb)
Comunicazione in data 04 dicembre 2009 del Consigliere Giacomo Gnutti (9 Kb)
Comunicazione in data 03 dicembre 2009 del Consigliere Giacomo Gnutti (8 Kb)
Comunicazione in data 01 dicembre 2009 del Consigliere Giacomo Gnutti (8 Kb)




saluti
tecno
 
Non mi rimane molto da aspettare per vedere il bilancio 2010 e sopratutto se e (eventualmente) quanto darà di dividendo.
11 Marzo cda sul bilancio 2010, penso che sarà una delle prime banche a comunicare i dati 2010. E' un piccolo particolare, ma da la sensazione di come sia gestita la banca, cosa che chiaramente invece non si evince dal prezzo battuto e dai scambi.......

Ecco il calendario 2011

Obblighi informativi - Adempimento ai sensi del
Regolamento dei Mercati organizzati e gestiti da
Borsa Italiana S.p.A.

Ai sensi dell’art. 2.6.2, 1° comma, lett. c), del “Regolamento dei Mercati
organizzati e gestiti da Borsa Italiana S.p.A.”, si comunica il calendario annuale
(2011) degli eventi societari:
· la riunione del Consiglio di Amministrazione di approvazione del progetto
di bilancio al 31.12.2010 è fissata per il giorno 11 marzo 2011;
· la convocazione dell’Assemblea dei Soci per l’approvazione del bilancio al
31.12.2010 è stabilita per il giorno 16 aprile 2011;
· la riunione del Consiglio di Amministrazione di approvazione della
relazione finanziaria semestrale al 30.6.2011 è programmata per il giorno
25 agosto 2011;
· le riunioni del Consiglio di Amministrazione per l’approvazione dei
resoconti intermedi di gestione con riferimento al 1° e 3° trimestre 2011
sono stabilite, rispettivamente, per i giorni 12 maggio 2011 e 10
novembre 2011.
Qualora dovessero intervenire successive variazioni al riguardo, ci si riserva di
segnalarle tempestivamente secondo le consuete modalità.

Bergamo, 19 gennaio 2011

un saluto
tecno
 
C.Bergamasco: utile netto 2010 sale a 97,8 mln (+14,7% a/a)
Dowjones

MILANO (MF-DJ)--C.Bergamasco chiude il 2010 con un utile netto pari a 97,8 mln (+14,7% a/a).

Gli impieghi alla clientela, si legge in una nota, sono pari a 12,8774 mld (+10,6% a/a), il risparmio gestito a 3,2272 mld (+6,4% a/a), la raccolta totale da clentela a 21,6281 mld (+0,2% a/a). Il margine finanziario sale a 350 mln a fronte dei 339,5 mln del 2009, i proventi operativi sono pari a 549,6 mln (496,1 mln nel 2009) e il risultato della gestione operativa si attesta a 276 mln (228,9 mln nel 2009).

Il Tier 1 capital ratio e' pari al 13,75%, il total capital ratio al 13,79% e il rapporto cost/income al 49,8%.

Il Cda della banca ha deciso di proporre all'assemblea dei soci, convocata in seduta ordinaria il 16 aprile 2011, la distribuzione, dopo l'accantonamento di 38,7 mln a riserve e l'assegnazione di 3,5 mln al fondo beneficenza, di un dividendo di 0,90 euro per azione (per un monte dividendi complessivo di 55,6 mln), a fronte di 1 euro per azione distribuito lo scorso anno. Il valore esprime un pay out del 56,8% e permette di determinare un dividend yield (calcolato sul prezzo di riferimento medio dell'azione nel 2010) pari al 4%. Il dividendo verra' messo in pagamento il giorno 5 maggio 2011. com/alb alberto.chimenti@mfdowjones.it
 
mi sento derubato! dopo tanto penare me le hanno sottratte con un gain di solo 9,99% e poteva essere almeno il 12. Domani le riprendo!
 
appena rientrato verso le 15 si è scatenata una BARUFFA sul titolo che è andato almeno 2 volte sospeso. voi che ne pensate? è giusto attendersi un 25 pieno prima del dvd?
 
Banco Popolare/ Saviotti: Creberg non è in vendita

di: TMNews Pubblicato il 18 luglio 2011| Ora 13:17

Milano, 18 lug. (TMNews) - Il Credito Bergamasco (gruppo Banco Popolare) "non è assolutamente in vendita. Abbiamo sempre detto che gli asset in vendita sono quelli non core". Lo ha affermato oggi l'amministratore delegato del Banco Popolare, Pierfrancesco Saviotti, durante la presentazione del progetto di riassetto del gruppo varato venerdì scorso dai consigli. La riorganizzazione annunciata prevede la fusione nella holding Banco Popolare, delle quattro principali controllate (le popolari di Verona, Novara, Lodi e della CR Lucca), mentre il Credito Bergamasco, non detenuto al 100% e quotato in borsa, manterrà il suo status di società quotata sottoposta al controllo del banco. "Se avessimo deciso di fondere anche il Credito Bergamasco, avremmo perso circa 37 punti base di Core Tier 1, perchè non è nostro al 100%. Ma, sotto esame di stress test, non ce lo potevamo permettere", ha spiegato Saviotti. "Quindi - ha proseguito - abbiamo ritenuto opportuno che il Creberg rimanesse con il suo stato di banca. Ci è sembrata la scelta più giusta da fare oggi". Saviotti non ha comunque escluso che un'eventuale fusione anche del Creberg possa essere presa in considerazione in futuro. "E' una banca del gruppo. E' ragionevole prevedere che in futuro si possa prendere anche questa decisione, se ce ne saranno le condizioni".
 
L'operazione - Sono 52 gli sportelli ceduti dalle banche del Gruppo Popolare.
Dodici in più in provincia di Bergamo, 38 in Lombardia e due a Roma.
Il Credito Bergamasco sale a 303 sportelli

La fusione delle banche popolari del Gruppo Popolare confluite nella "Banca Unica" creata venerdì 15 luglio porta novità importanti al Credito Bergamasco. E' stata formalizzata mercoledì 20 luglio l'acquisizione da parte del Credito Bergamasco di 52 sportelli del Banco Popolare.
Un'operazione che rafforza l'istituto di credito orobico sul territorio, il Lombardia e due sportelli a Roma. Dal prossimo 1° agosto quindi diventeranno del Creberg: 8 sportelli della Banca Popolare di Crema, 21 della Banca Popolare di Cremona, 18 della Banca Popolare di Lodi, 4 della Banca Popolare di Verona ed uno sportello della Banca Popolare di Novara.
Con l’acquisizione dei 52 sportelli il complesso delle filiali del Credito Bergamasco sale a 303 unità; le sovrapposizioni con l’attuale rete territoriale verranno attentamente valutate nel quadro di un’accurata analisi degli aspetti organizzativi ed immobiliari, al fine di conseguire la più efficiente e razionale struttura operativa.

BergamoNews
Giovedi 21 Luglio 2011
DAVIDE AGAZZI
 
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