CREDITO BERGAMASCO: il Consiglio di
Amministrazione approva il resoconto intermedio di gestione al 30 settembre 2010.
Significativa crescita degli impieghi all’economia e del risparmio gestito.
Aumento dei margini reddituali e rigoroso governo dei costi operativi.
Cost/income al 47,4%.
Utile netto di periodo a 90 milioni.
· Impieghi alla clientela: 13.110,2 milioni (+15,3% rispetto al 30.9.2009)
· Risparmio gestito: 3.279,8 milioni (+13,3% rispetto al 30.9.2009)
· Proventi operativi: 425,6 milioni a fronte dei 371,6 milioni del 30.9.2009
(425,5 milioni il dato “ricorrente”, +4,1% rispetto agli omogenei 408,6
milioni di un anno prima)
· Oneri operativi: 201,6 milioni (-2,1% rispetto al 30.9.2009)
· Risultato della gestione operativa: 224 milioni a fronte dei 165,7 milioni del 30.9.2009
(225,3 milioni il dato “ricorrente”, +11,2% rispetto agli omogenei 202,6 milioni di un anno prima)
· Utile netto di periodo: 90 milioni a fronte dei 65,7 milioni del 30.9.2009
(91 milioni il dato “ricorrente”, +1,1% rispetto agli omogenei 90 milioni di un anno prima)
· Cost/income: 47,4%
Questi, in sintesi, i principali risultati al 30 settembre 2010 del Credito
Bergamasco (Gruppo Banco Popolare) approvati oggi dal Consiglio
d’Amministrazione dell'Istituto.
Stato Patrimoniale
Al 30.9.2010 la raccolta diretta si è attestata a 10.143,9 milioni, a fronte
dei 12.272,9 milioni di un anno prima e degli 11.328,3 milioni del 31.12.2009.
A livello gestionale, si segnala che la cosiddetta “raccolta diretta allargata”,
determinata sommando alla raccolta diretta i prestiti obbligazionari emessi
dal Banco Popolare e collocati dalla rete Creberg presso la propria clientela
(pari a 2.375 milioni al 30.9.2010 ed a 1.415,1 milioni al 30.9.2009), si è
attestata a 12.518,8 milioni (13.688 milioni un anno prima).
La raccolta indiretta – comprensiva dei citati prestiti obbligazionari
emessi dalla Capogruppo – si è fissata a 10.650,1 milioni, con un
progresso del 4% rispetto ai 10.241 milioni del 30.9.2009 e del 3,9%
rispetto ai 10.251,3 milioni di fine 2009.
Tra le componenti della raccolta indiretta, il risparmio gestito,
attestandosi a 3.279,8 milioni, ha registrato un aumento del 13,3% nei
confronti dei 2.894,2 milioni di un anno prima e dell’8,1% rispetto ai
3.032,9 milioni del 31.12.2009.
Nel dettaglio, le gestioni patrimoniali della partecipata Banca Aletti
collocate dalla rete commerciale del Credito Bergamasco si sono fissate a
752,6 milioni, contro gli 805 milioni di un anno prima e gli 801,4 milioni
del 31.12.2009; i fondi comuni di investimento si sono posizionati a 841,9
milioni, rilevando un’espansione del 3,5% rispetto agli 813,6 milioni di un
anno prima (844,4 milioni il dato al 31.12.2009) e il complesso delle
polizze assicurative – raggiungendo i 1.685,3 milioni – ha sperimentato un
aumento del 32,1% rispetto ai 1.275,6 milioni del 30.9.2009 e del 21,5%
nei confronti dei 1.387,1 milioni di fine 2009.
La raccolta indiretta amministrata ha raggiunto i 7.370,3 milioni, con un
progresso dello 0,3% rispetto ai 7.346,8 milioni del 30.9.2009 (7.218,4
milioni il dato al 31.12.2009).
La raccolta totale da clientela si è così attestata a 20.794 milioni, a
fronte dei 22.513,9 milioni del 30.9.2009 (21.579,7 milioni il valore di fine
2009).
A testimonianza del continuo sostegno fornito alle economie di
riferimento, gli impieghi netti verso la clientela si sono fissati a
13.110,2 milioni, con un’espansione del 15,3% rispetto al dato puntuale di
11.369,1 milioni del 30.9.2009 e del 12,6% nei confronti del dato puntuale
di 11.648,3 milioni del 31.12.2009. Tale evoluzione – in piena sintonia con
gli obiettivi perseguiti dalla politica commerciale delineata anche per il
2010 – è la sintesi di variazioni differenziate nei diversi segmenti di
clientela, con la riduzione dell’esposizione nei confronti del “large
corporate” non appartenente ai territori storici e la crescita delle
erogazioni a famiglie e piccole imprese, vero tessuto connettivo
dell’economia locale.
I dati gestionali indicano, in proposito, che nei primi nove mesi del 2010 si
è registrato un incremento annuo dei saldi medi degli impieghi complessivi
pari al 9,3%; in particolare, i prestiti alla clientela privata sono aumentati
– in termini medi – dell’11,4%, quelli al mondo corporate e piccole
imprese del 10,1%, mentre i prestiti al segmento “large corporate
nazionale” hanno rilevato una diminuzione media del 3,5%.
I dati di bilancio dettagliati per le diverse forme tecniche evidenziano,
inoltre, che il complesso dei mutui alla clientela retail e corporate si è
attestato a 6.249,6 milioni, con una crescita del 20,8% rispetto agli
omogenei 5.173,3 milioni del 30.9.2009 e del 15,8% rispetto ai 5.395,3
milioni di fine 2009.
Le difficoltà attraversate dall’economia nazionale e locale nell’ultimo
biennio si sono riflesse – nonostante l’assidua ed efficace opera di
controllo del rischio di credito esercitata dalle competenti funzioni della
banca – sulle evidenze relative ai crediti deteriorati.
Al 30 settembre 2010, infatti, il complesso delle sofferenze lorde ha
toccato i 412,1 milioni; dopo le rettifiche di valore, le sofferenze nette si
sono posizionate a 249,7 milioni, con un’incidenza sul totale dei crediti
netti salita all’1,90% dall’1,34% di fine 2009 e dall’1,10% del 30.9.2009. I
crediti incagliati, ristrutturati e scaduti sono diminuiti rispetto ad un anno
prima dello 0,6% in termini lordi (-18% sul valore del 31.12.2009) e dello
0,5% in termini netti (-20,5% sul 31.12.2009).
Conto economico
Al 30.9.2010 il margine di interesse – in virtù sia del significativo
sviluppo dei finanziamenti all’economia, sia dei positivi effetti derivanti
dalle operazioni di copertura di poste del passivo a suo tempo effettuate
ed in fase di prevedibile graduale esaurimento – si è fissato a 244 milioni
con un aumento del 2,1% rispetto ai 239,1 milioni del 30.9.2009.
Gli utili delle partecipazioni valutate al patrimonio netto hanno raggiunto i
31,7 milioni, a fronte dei 27,9 milioni di un anno prima (32,1 il dato
ricorrente che non considera l’impatto negativo di 0,4 milioni derivante
dalla svalutazione di partecipazioni operata dalla partecipata Efibanca) ed
il margine finanziario si è così attestato a 275,7 milioni, a fronte dei
267 milioni di un anno prima (+3,3%).
Le commissioni nette da servizi, attestandosi a 145 milioni, sono risultate
in aumento del 10,2% rispetto agli omogenei 131,6 milioni del 30.9.2009.
Gli altri proventi di gestione netti si sono fissati a 2,6 milioni, a fronte degli
1,8 milioni dell’anno precedente, mentre il risultato netto finanziario –
comprensivo di un importo positivo non ricorrente di 0,5 milioni, a fronte
di componenti negative non ricorrenti per 35,1 milioni rilevate nei primi
nove mesi dello scorso anno, principalmente connesse al cambiamento
della metodologia di determinazione del fair value dei prestiti
obbligazionari emessi dalla banca e collocati presso la clientela retail o
assimilabili – è risultato pari a 2,3 milioni, contro l’importo negativo di 28,8
milioni al 30.9.2009.
Al netto delle componenti non ricorrenti il risultato netto finanziario si è
attestato a 1,7 milioni, a fronte dei 6,3 milioni di un anno prima.
Gli altri proventi operativi si sono, dunque, posizionati a 149,9 milioni; non
considerando le componenti non ricorrenti, essi si sono attestati a 149,4
milioni, con un progresso del 6,9% rispetto agli omogenei 139,7 milioni
del 30.9.2009.
I proventi operativi hanno raggiunto i 425,6 milioni, a fronte dei 371,6
milioni di un anno prima. Non considerando le poste non ricorrenti, i
proventi operativi si sono, invece, posizionati a 425,5 milioni, contro gli
omogenei 408,6 milioni del 30.9.2009 (+4,1%).
Al 30.9.2010, le spese per il personale – comprensive di 1,4 milioni quali
oneri non ricorrenti per incentivazione all’esodo – hanno raggiunto i 116,1
milioni, con una diminuzione dello 0,3% rispetto ai 116,5 milioni di un
anno prima; le altre spese amministrative, al netto dei recuperi, si sono
attestate a 80,6 milioni, con una diminuzione annua del 4,7%, mentre le
rettifiche di valore nette su attività materiali ed immateriali si sono
attestate a 4,8 milioni, come un anno prima.
L’insieme degli oneri operativi ha così toccato, al 30.9.2010, i 201,6
milioni, con una flessione del 2,1% rispetto ai 206 milioni del 30.9.2009 ed
il cost/income si è posizionato al 47,4% (47,1% il dato calcolato su basi
ricorrenti al 30.9.2010, a fronte del 50,4% di un anno prima).
Il risultato della gestione operativa ha raggiunto i 224 milioni, contro
i 165,7 milioni di un anno prima; su basi ricorrenti, esso ha registrato
un’espansione annua dell’11,2%, salendo dai 202,6 milioni del 30.9.2009
ai 225,3 milioni del 30.9.2010.
La volontà di presidiare adeguatamente i rischi insiti nel credito erogato
dalla banca, che ha risentito inevitabilmente degli effetti connessi alla crisi
congiunturale vissuta dal Paese nell’ultimo biennio, ha comportato
l’innalzamento delle rettifiche di valore nette per il deterioramento dei
crediti, ragguagliatesi, al 30.9.2010, a 92,5 milioni, contro i 70,4 milioni di
un anno prima (+31,5%); le rettifiche di valore nette per deterioramento
di altre attività sono risultate pari a 0,3 milioni, mentre gli accantonamenti
netti per rischi ed oneri hanno determinato una ripresa di valore per 1,2
milioni. Il risultato lordo dell’operatività corrente si così è fissato a 132,4
milioni rispetto ai 96,4 milioni del 30.9.2009; non considerando le poste
non ricorrenti, il risultato lordo dell’operatività corrente si è attestato a
133,6 milioni, a fronte degli omogenei 131,6 milioni del 30.9.2009
(+1,5%).
Le imposte sul reddito sono risultate pari a 42,4 milioni e l’utile netto di
periodo si è attestato a 90 milioni, contro i 65,7 milioni del 30.9.2009; su
basi ricorrenti, l’utile netto di periodo si è invece fissato a 91 milioni, con
un aumento dell’1,1% rispetto ai 90 milioni di un anno prima. Il R.O.E.
annualizzato si è così attestato al 9,5%.
Fatti di rilievo intervenuti dopo il 30 settembre 2010
Dalla fine del terzo trimestre 2010 e sino alla data odierna non si sono
verificate rilevanti evenienze tali da modificare in misura significativa gli
assetti della banca.
Evoluzione prevedibile della gestione
I risultati della banca nei primi nove mesi dell’anno sono stati realizzati in
un contesto macroeconomico caratterizzatosi per la difficoltà evidenziata
dalle economie dei principali Paesi industrializzati in generale, e da quella
italiana in particolare, ad uscire dalla fase di estrema debolezza vissuta
nell’ultimo triennio e contrassegnata da una flebile domanda interna e dal
progressivo deterioramento dei conti pubblici.
Tale scenario è atteso rimanere pressoché identico anche nell’ultimo
trimestre del 2010, durante il quale il Credito Bergamasco – riaffermando
le linee guida stabilite per l’esercizio in corso – intensificherà gli sforzi volti
a rafforzare ulteriormente i legami con il tessuto economico del territorio
servito, nella consapevolezza che l’ampliamento della base della clientela e
la massimizzazione della qualità del servizio sono presupposti
fondamentali per competere con successo nel mercato di riferimento.
Il significativo sviluppo dei finanziamenti all’economia, la crescita del
margine da servizi ed il rigoroso governo dei costi operativi dovrebbero
controbilanciare efficacemente il possibile graduale esaurimento dei
positivi effetti derivanti dalle operazioni di copertura di poste del passivo a
suo tempo effettuate nonché il permanere – stante il deterioramento del
quadro congiunturale – di un elevato costo del credito, consentendo in tal
modo alla banca di assicurare adeguati livelli di redditività per gli azionisti.
Bergamo, 11 novembre 2010
Piccola considerazione
Se questa banca non fosse quotata, e le sue azioni vendute ai soli correntisti, sarebbe la mia preferita.
Il fatto che è quotata, la espone con pochi pezzi a dei giochini che mi fanno rabbia.....
ma ogni volta che escono numeri, sono meravigliosi.
Se la sua controllante (banco popolare, volutamente scritto minuscolo) fosse metà di questa qua, invece che quotare 4 euro, ne quoterebbe 20.
Cost income 47,4, utili dei primi 9 mesi (ricorrente) 90mil con poco più di 200 sportelli in questo anno schifoso per le banche.
Fa molto molto bene il banco popolare a non venderla e a fare un'aumento di capitale.
Ed io purtroppo, in queste condizioni di quotazione sono costretto soltanto a guardarla o poco più.
saluti
tecno