Una circolare non è il Vangelo
http://it.wikipedia.org/wiki/Gerarchia_delle_fonti
I cittadini, giudici compresi, sono soggetti solo alle leggi. Un provvedimento ministeriale non ha mai direttamente valore di legge:
- i decreti legge decadono se non convertiti in legge dal parlamento
- i decreti legislativi delegati sono soggetti al giudizio di coerenza rispetto alla legge delega.
Una circolare ministeriale non è in alcun modo una fonte di diritto; in un processo tributario esprime solo il punto di vista di una delle parti in giudizio (il Ministero delle finanze), e non vincola in alcun modo i giudici che possono contraddirla completamente.
Sottolineo che questa è un'interpretazione del tutto neutra, e universalmente accetta.
La mia opinione personale invece è che questa circolare è il tipico frutto di un sistema di potere in putrefazione, ma questo riguarda solo me. Ancorare un'imposta generale alle prassi di rendicontazione degli istituti finanziari è puramente demenziale, causa inevitabilmente un'estrema frammentazione dei comportamenti reali che rende l'imposta incomprensibile e iniqua.
Vari utenti di questo forum, anche molto preparati, hanno tentato di dare un'interpretazione plausibile e coerente della circolare, e hanno fallito miseramente; e questo indica che il problema non ammette soluzione, la circolare da adito ad una serie infinita di paradossi.
A costoro lancio una piccola sfida, un piccolo esperimento di democrazia diretta; partire solo dal testo della legge, l'unico elemento che vincola noi tutti, e tentare di elaborare un'interpretazione applicativa coerente e plausibile. Quindi ignorare per un momento decreti e circolari, e rispondere ad una sola domanda: secondo voi come andrebbe applicato la legge?
Limitatamente ai conti correnti io ho già dato una mia interpretazione, molto più semplice e comprensibile della casistica assurda della circolare; ma sicuramente si può fare di meglio.
http://www.finanzaonline.com/forum/...-persone-fisiche-articolazione-temporale.html