Dedalo Invest
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A questo proposito, come consideri gli aggiustamenti di quote per mantenere una ripartizione geografica "coerente" (penso soprattutto rispetto alla ripartizione del mercato azionario globale)? Ad esempio nel caso il pf contenga ETF su specifiche aree geografiche (US, EU, EM). Non son sicuro (ma non escludo di sbagliarmi, per questo ti chiedo) che ricadano nella categoria delle "ottimizzazioni" di cui parli.Non è un concetto facile da assimilare. È, forse, il più difficile da comprendere sia per chi costruisce trading system, sia per chi brama a un'allocazione "ottimale" in un Lazy portfolio.
Procedere nel modo descritto in precedenza è un approccio errato: a meno che non si parta da un ragionamento basato su logiche statistiche o macroeconomiche, che giustificano l'inclusione di un certo asset o la modifica del suo peso in portafoglio, non si dovrebbero apportare modifiche basate sui backtest. Quello che si può fare, semmai, è ripartire da zero e creare un nuovo portafoglio, fondato su ragionamenti differenti.
L'asset allocation iniziale è basata su ragionamenti che l'investitore accetta, nella speranza che ne sia consapevole: diversificazione globale o minore, più USA o area euro in base "ai gusti", la presenza dell'oro o delle materie prime e così via.A questo proposito, come consideri gli aggiustamenti di quote per mantenere una ripartizione geografica "coerente" (penso soprattutto rispetto alla ripartizione del mercato azionario globale)? Ad esempio nel caso il pf contenga ETF su specifiche aree geografiche (US, EU, EM). Non son sicuro (ma non escludo di sbagliarmi, per questo ti chiedo) che ricadano nella categoria delle "ottimizzazioni" di cui parli.
Lo studio prende in considerazione un trentennio dove il mercato è salito di molto.L'articolo di questa settimana:
Gli investitori sono i principali nemici di sé stessi | Dedalo Invest
Probabilmente la stessa Dalbar Inc. offre quel tipo di report (ovviamente è tutta roba a pagamento).Lo studio prende in considerazione un trentennio dove il mercato è salito di molto.
Sai se esiste qualche studio che raffronta gestione attiva vs gestione passiva in un periodo brutto di borsa, come ad esempio il periodo 2000-2010?
Sarebbe interessante vedere se in un periodo negativo della borsa, l'investitore che cerca di fare market timing, riesce a fare meglio oppure addirittura peggio, magari comprando alto durante qualche bull trap.
Bello. Il rischio dell'intelligenza artificiale è di potenziare il "bias" di schematizzazione e modellizzazione degli eventi. Non tutto è schematizzabile e modellizzabile. La natura ha creato la selezione naturale e l'evoluzione non per raggiungere la perfezione, ma per consentire agli esseri viventi di 'adattarsi' anche all'imprevisto.
Madò che bel postI pericoli dell'intuizione
Provate a cercare qualche aforisma sull'intuizione: ne troverete decine, tutti positivi e fonte di ispirazione.
Cos'è l'intuizione?
L'intuizione è un'arte, è un modo di raggiungere la verità, è creatività che ci parla, è la più alta forma di intelligenza. L'intuizione ci rivela chi siamo; l'intuizione ci indica la via. Dovremmo avere il coraggio di seguire le nostre intuizioni.
E l'esperienza?
L'esperienza non è da meno: è la migliore maestra di vita, è un gioiello. L'esperienza è il nome che ciascuno dà ai propri errori, ma è anche quella cosa meravigliosa che ti permette di riconoscere un errore ogni volta che lo commetti di nuovo. L'esperienza è l'insegnante di tutte le cose.
Se lo dicono alcune menti geniali, dobbiamo credergli, no?
No. Purtroppo, il mondo finanziario funziona in un modo diverso.
È vero, nel business l'intuizione è un ingrediente fondamentale. I protagonisti delle storie di successo sono quasi sempre presentati come ottimisti, intuitivi e pieni di fiducia: in loro stessi, nelle loro imprese e nelle loro idee. Sono personaggi da imitare, esempi da seguire: persone da cui imparare. Persone dal grande intuito.
Tutto molto bello, ma c’è un piccolo problema: il problema è che noi seguiamo il nostro intuito anche quando è sbagliato. È vero che se siamo davvero competenti in qualcosa – quando siamo, cioè, degli esperti – la probabilità che le nostre intuizioni siano giuste aumenta.
L'esperienza, da sola, non è però sufficiente. Kahneman ci ricorda come molte ricerche abbiano dimostrato che:
La competenza richiede un tipo particolare di esperienza: quella che si acquisisce in un contesto che fornisce dei feedback regolari e verificabili.
- L'esperienza aumenta la fiducia nelle proprie idee.
- L'esperienza non aumenta, necessariamente, la correttezza delle proprie idee.
Nel mondo finanziario e, in particolare, nel mondo delle previsioni finanziarie, questo processo non funziona. Non è infatti chiaro in che cosa – più esattamente – dovrebbe sviluppare delle specifiche competenze chi vuole prevedere l'andamento del mercato.
Questo qualcosa non esiste, perché i mercati finanziari non sono sufficientemente "ordinati" – nel senso di razionali e strutturati – per poter dedurre delle regole che ci permettano di prevederli.
Ma se non ci sono regole chiare, come possiamo sviluppare la nostra competenza in questo dominio? Come possiamo imparare quando non c'è niente da imparare?
Non possiamo. Nelle previsioni dei mercati, la nostra intuizione non è nient'altro che superstizione.
Sì, superstizione.
Sapete cosa ci consiglia di fare Kahneman quando qualcuno ci dice che è davvero convinto delle sue previsioni del mercato? Quando qualcuno ci suggerisce quali titoli comprare o vendere?
Non credergli. Le previsioni dei mercati non hanno alcun fondamento scientifico: il mercato si può seguire, replicare, ma non si può battere – se non per puro caso.
Gioiello di @Dedalo Invest .I pericoli dell'intuizione
Provate a cercare qualche aforisma sull'intuizione: ne troverete decine, tutti positivi e fonte di ispirazione.
Cos'è l'intuizione?
L'intuizione è un'arte, è un modo di raggiungere la verità, è creatività che ci parla, è la più alta forma di intelligenza. L'intuizione ci rivela chi siamo; l'intuizione ci indica la via. Dovremmo avere il coraggio di seguire le nostre intuizioni.
E l'esperienza?
L'esperienza non è da meno: è la migliore maestra di vita, è un gioiello. L'esperienza è il nome che ciascuno dà ai propri errori, ma è anche quella cosa meravigliosa che ti permette di riconoscere un errore ogni volta che lo commetti di nuovo. L'esperienza è l'insegnante di tutte le cose.
Se lo dicono alcune menti geniali, dobbiamo credergli, no?
No. Purtroppo, il mondo finanziario funziona in un modo diverso.
È vero, nel business l'intuizione è un ingrediente fondamentale. I protagonisti delle storie di successo sono quasi sempre presentati come ottimisti, intuitivi e pieni di fiducia: in loro stessi, nelle loro imprese e nelle loro idee. Sono personaggi da imitare, esempi da seguire: persone da cui imparare. Persone dal grande intuito.
Tutto molto bello, ma c’è un piccolo problema: il problema è che noi seguiamo il nostro intuito anche quando è sbagliato. È vero che se siamo davvero competenti in qualcosa – quando siamo, cioè, degli esperti – la probabilità che le nostre intuizioni siano giuste aumenta.
L'esperienza, da sola, non è però sufficiente. Kahneman ci ricorda come molte ricerche abbiano dimostrato che:
La competenza richiede un tipo particolare di esperienza: quella che si acquisisce in un contesto che fornisce dei feedback regolari e verificabili.
- L'esperienza aumenta la fiducia nelle proprie idee.
- L'esperienza non aumenta, necessariamente, la correttezza delle proprie idee.
Nel mondo finanziario e, in particolare, nel mondo delle previsioni finanziarie, questo processo non funziona. Non è infatti chiaro in che cosa – più esattamente – dovrebbe sviluppare delle specifiche competenze chi vuole prevedere l'andamento del mercato.
Questo qualcosa non esiste, perché i mercati finanziari non sono sufficientemente "ordinati" – nel senso di razionali e strutturati – per poter dedurre delle regole che ci permettano di prevederli.
Ma se non ci sono regole chiare, come possiamo sviluppare la nostra competenza in questo dominio? Come possiamo imparare quando non c'è niente da imparare?
Non possiamo. Nelle previsioni dei mercati, la nostra intuizione non è nient'altro che superstizione.
Sì, superstizione.
Sapete cosa ci consiglia di fare Kahneman quando qualcuno ci dice che è davvero convinto delle sue previsioni del mercato? Quando qualcuno ci suggerisce quali titoli comprare o vendere?
Non credergli. Le previsioni dei mercati non hanno alcun fondamento scientifico: il mercato si può seguire, replicare, ma non si può battere – se non per puro caso.
Si vede che per te questo è un argomento molto interessante e credo che effettivamente sia molto sottovalutato salvo trovarsi in casi estremi dove allora ne parleranno tutti. Posso chiederti se hai provato a vedere l'influenza del cambio quanto è mitigata da un pac?