....è in partenza dal 2° Binario il treno per.....




"Il treno era sul punto di partire, così io e la mia amica saltammo a bordo. Abbassai il finestrino e stephen gridò:
"Alle 13 in punto di sabato prossimo, qui, sotto l'orologio della stazione. Ti andrebbe?"
Se mi andava? Avevo trovato il mio Rossano Brazzi!
"E' perfetto", gli gridai a mia volta.
Continuammo a salutarci con la mano finché il treno non uscì scoppiettante dalla stazione. Mi lasciai cadere sul sedile,
sospirando e pensando alla scena finale di Tempo d'estate, dove Katharine Hepburn è sul treno e si lascia alle spalle
l'amore della sua vita, interpretato da Rossano Brazzi...quella scena rappresentava la fine della loro storia d'amore,
ma in cuor mio sapevo che quello era solo l'inizio della nostra."

Un cucciolo per Natale
Di Linda Steliou

:yes:OK!

Le stazioni infatti sono luoghi a volte magici, di addii come d'incontri, anche imprevedibili.

Una rappresentazione è stata offerta dallo scultore Paul Day alla St. Pancras International Station (9 metri di altezza per 5 tonnellate di peso), ed ha come soggetti un uomo ed una donna che si cingono in un tenero abbraccio.

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"The Meeting Place Sculpture" fu commissionata nell’ottobre del 2006, ed è stata inaugurata da Sua Maestà nel novembre 2007 in concomitanza delle celebrazioni di apertura della Stazione di St. Pancras (London). Non va trascurato il fregio posto alla base. Interamente scolpito, raffigura una moltitudine di viaggiatori colti in specifici attimi della propria vita

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La stazione di St. Pancras fu creata nel 1862 da William Barlow; di stampo vittoriano, ha rischiato di essere demolita intorno agli anni ’60, e solo grazie all’intervento del poeta :) John Betjeman (al quale è stata dedicata una statua all’interno del terminal) ha scongiurato questo pericolo.






"Wherever you go, whatever you do,
I will be right here waiting for you"
 
Ultima modifica:
Grazie Diago per averci fatto ammirare questa bellissima opera di Paul Day collocata alla St. Pancras International Station
(9 metri di altezza:eek: per 5 tonnellate di peso) veramente notevole!:)
...Come ti auguro un notevole Anno Nuovo e che il trenino della tua vita raggiunga mete ambite. Buone Feste!

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Alla Stazione Termini, illuminato e rigoglioso (anche se artificiale) c'è un albero di Natale, dove tantissimi romani, turisti, stranieri
e italiani di passaggio hanno appeso i loro desideri scritti di fretta, magari su uno scontrino di McDonald’s, sul biglietto della
metropolitana o su quello per prenotare la fila all’ufficio postale.
C’è chi chiede a Babbo Natale «una mano coi sogni nel cassetto» e in cambio gli offre «i biscotti, il latte e tutti i miei orsetti gommosi».

Dallo scudetto al fidanzato, da un bacio al lavoro, romani e stranieri «chiedono» di tutto. Ma tra i compiti più richiesti a Babbo Natale
c’è quello di portare soldi, anche via WhatsApp e con ironia: «Per il regalo ti invio il codice iban.... grazie!!»
Molte richieste a Santa Claus sono scritte con evidenti sgrammaticare, cuoricini a raffica e verbi ballerini.
C’è chi chiede «una svolta in ambito lavorativo e che per mamma andrà tutto bene».
«Good by wonderful Rome»
scrive Nancy.
Leonardo da Verona chiede «un fratellino per giocare».
«Il mio regalo è appena arrivato da Firenze» firma Uby insieme a Giò.
Uno (o una) che si firma Spugg chiede di passare «il resto dei giorni con il mio amore».
Laura chiede un fidanzato (e suggerisce pure il nome: un certo Michele).
Angela chiede, in spagnolo, “amor e paz” e cita Madre Teresa di Calcutta.
Su un biglietto c’è scritto: «Fa che il nonno sia sereno almeno a Natale».
C’è chi non ha le idee troppo chiare: «Non so cosa voglio di preciso, mi accontento di poco: essere felice!».
Chi la butta sul poetico: «Caro Babbo Natale, portaci spiritualità più che religione, amici più che colleghi, fratelli
più che parenti, sorrisi più che regali e tutte le canzoni che scaldano l’inverno».
Chi si sente solo e chiede il dono di una carezza: «Vorrei tanto riabbracciare la mia mamma. Per adesso mi basta pensarla felice ovunque sia».
Una donna chiede la salute per il marito: «Non ti ho mai scritto per chiederti regali in giocattoli. Ti chiedo una grazia o un miracolo di aiutare
mio marito che dovrà affrontare un altro intervento e superare definitivamente il suo problema di salute».

A. chiede a Santa Claus «che nel mondo ci fosse più capacità di ascolto».
Ma gli altri stranieri, quelli che gravitano attorno alla stazione, hanno altri pensieri. Sperano di incontrare i connazionali, trovare un lavoro,
riabbracciare i propri cari o svoltare qualche spicciolo.
«Atezzione spero il prossimo anno 2018 saro piu fortunato» è scritto su un biglietto sgrammaticato senza firma.
«Caro Babbo Natale vorrei tanto una casa» recita un altro anonimo.
Parole difficili da dire e ancora più dure da ascoltare: «Sono stata brava quest’anno, per favore fammi questo grande regalo:
fai uscire mio padre di prigione e fai che mamma abbia ancora la forza di andare avanti».
Cuori e baci sono indirizzati alle persone più care, come chi disegna una rosa alla moglie per l’anniversario del matrimonio
e gli uomini che ringraziano il loro Dio per la persona che gli sta a fianco. Frasi in inglese, spagnolo, tedesco e anche arabo, russo e cingalese.
Ma c’è anche chi vuole farsi perdonare: «I’m sorry... can you please forgive me?»


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Grazie Diago per averci fatto ammirare questa bellissima opera di Paul Day collocata alla St. Pancras International Station
(9 metri di altezza:eek: per 5 tonnellate di peso) veramente notevole!:)
...Come ti auguro un notevole Anno Nuovo e che il trenino della tua vita raggiunga mete ambite. Buone Feste!

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Alla Stazione Termini, illuminato e rigoglioso (anche se artificiale) c'è un albero di Natale, dove tantissimi romani, turisti, stranieri
e italiani di passaggio hanno appeso i loro desideri scritti di fretta, magari su uno scontrino di McDonald’s, sul biglietto della
metropolitana o su quello per prenotare la fila all’ufficio postale.
C’è chi chiede a Babbo Natale «una mano coi sogni nel cassetto» e in cambio gli offre «i biscotti, il latte e tutti i miei orsetti gommosi».

Dallo scudetto al fidanzato, da un bacio al lavoro, romani e stranieri «chiedono» di tutto. Ma tra i compiti più richiesti a Babbo Natale
c’è quello di portare soldi, anche via WhatsApp e con ironia: «Per il regalo ti invio il codice iban.... grazie!!»
Molte richieste a Santa Claus sono scritte con evidenti sgrammaticare, cuoricini a raffica e verbi ballerini.
C’è chi chiede «una svolta in ambito lavorativo e che per mamma andrà tutto bene».
«Good by wonderful Rome»
scrive Nancy.
Leonardo da Verona chiede «un fratellino per giocare».
«Il mio regalo è appena arrivato da Firenze» firma Uby insieme a Giò.
Uno (o una) che si firma Spugg chiede di passare «il resto dei giorni con il mio amore».
Laura chiede un fidanzato (e suggerisce pure il nome: un certo Michele).
Angela chiede, in spagnolo, “amor e paz” e cita Madre Teresa di Calcutta.
Su un biglietto c’è scritto: «Fa che il nonno sia sereno almeno a Natale».
C’è chi non ha le idee troppo chiare: «Non so cosa voglio di preciso, mi accontento di poco: essere felice!».
Chi la butta sul poetico: «Caro Babbo Natale, portaci spiritualità più che religione, amici più che colleghi, fratelli
più che parenti, sorrisi più che regali e tutte le canzoni che scaldano l’inverno».
Chi si sente solo e chiede il dono di una carezza: «Vorrei tanto riabbracciare la mia mamma. Per adesso mi basta pensarla felice ovunque sia».
Una donna chiede la salute per il marito: «Non ti ho mai scritto per chiederti regali in giocattoli. Ti chiedo una grazia o un miracolo di aiutare
mio marito che dovrà affrontare un altro intervento e superare definitivamente il suo problema di salute».

A. chiede a Santa Claus «che nel mondo ci fosse più capacità di ascolto».
Ma gli altri stranieri, quelli che gravitano attorno alla stazione, hanno altri pensieri. Sperano di incontrare i connazionali, trovare un lavoro,
riabbracciare i propri cari o svoltare qualche spicciolo.
«Atezzione spero il prossimo anno 2018 saro piu fortunato» è scritto su un biglietto sgrammaticato senza firma.
«Caro Babbo Natale vorrei tanto una casa» recita un altro anonimo.
Parole difficili da dire e ancora più dure da ascoltare: «Sono stata brava quest’anno, per favore fammi questo grande regalo:
fai uscire mio padre di prigione e fai che mamma abbia ancora la forza di andare avanti».
Cuori e baci sono indirizzati alle persone più care, come chi disegna una rosa alla moglie per l’anniversario del matrimonio
e gli uomini che ringraziano il loro Dio per la persona che gli sta a fianco. Frasi in inglese, spagnolo, tedesco e anche arabo, russo e cingalese.
Ma c’è anche chi vuole farsi perdonare: «I’m sorry... can you please forgive me?»


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grazie :) a te, cara Maffi :flower:


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Bon voyage :) e Buone Feste :), ti auguro di trascorrere giornate frizzanti :D e condite di tintinnanti risate ;), nel calore :vicini: delle persone che più ti sono care... e un anno nuovo esplosivo :eek::D



Bionda :eek: e leopardata :D, sei partita proprio basso profilo :p
 
Ultima modifica:


:eek:...a dover prendere un treno così ogni giorno o anche guidarlo:eekk:
 



Un uomo su un binario solitario
Una valigia siede al suo lato
Due occhi che fissano freddi e silenziosi
Mostra la paura quando
Si gira per nascondersi

Ah, ah, dissolviamo in grigio
Ah, ah, dissolviamo in grigio

Senti la pioggia come in un’estate inglese
Come le note di una canzone lontana
Che escono da dietro un poster
Sperando che la vita non sia così lunga


 

Allegati

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Una ragazza spaventata s’avvolgeva nella palude,
si diffondevano lugubri i motivi delle rane,
sui binari s’agitava qualcuno dai capelli rossi,

e rimbrottando passavano le locomotive coi boccoli.

Su coppie di nubi attraverso il delirio solare,
incalzava la foga di una mazurca d’aria,
ed ecco io, torrido marciapiede di luglio,
mentre una donna getta baci come cicche!

Abbandonate le città, stupida gente!
Andate nudi a versare al solleone
vini ubriachi negli otri-petti,
pioggia-baci sulle braci-guance.

VLADIMIR VLADIMIROVIČ MAJAKOVSKIJ



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Attrazione inesorabile:
non c’è stupore, né paura,
ma la sola consapevolezza
di vivere una sensazione inevitabile…
benefica. Necessaria.
Frugare e godere di quanto ci appartiene.
Ritrovare chi si vuole
e sentirsi nel posto più intimo
e protetto, la propria casa.
E sapersi avvinti, stretti, allacciati,
senza esserne mai paghi,
senza chiedersene il motivo,
senza pensare se sia giusto o meno,
abbandonandosi,
vivendo quel richiamo
come la più naturale
delle condizioni umane…
Non è forse questo l’Amore?
Le flotte: anche loro convergono verso il porto.
Il treno: anche lui corre verso la stazione.
E io verso di te a maggior ragione,

perché io amo,
mi sento proteso e attratto.
L’ultimo cavaliere puskiniano
scende a godersi nel sotterraneo
i suoi beni e a frugare.
Così io a te ritorno, amata.
Mio è questo cuore, e io godo di quanto è mio.
Voi ritornate a casa tutti lieti,
a raschiarvi di dosso la sporcizia,
radendovi e lavandovi.
Così io, tornando a te.
Forse non vado a casa mia io,
quando vengo da te?
Il grembo terrestre attende i terrestri.
Noi volgiamo alla mèta finale.
Così io verso di te tendo inesorabilmente:
anche appena separati,
anche appena abbiamo finito di vederci.

Vladimir Vladimirovič Majakovskij



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Wang Fuchun: Il viaggio fotografico della società cinese

“Ho iniziato a scattare fotografie sui treni dal 1978. Essendo un impiegato delle ferrovie potevo salire sui treni
gratuitamente. Ho iniziato a fotografare quello che avevo davanti senza un fine preciso.
Con il tempo ho capito che nulla racconta più di una foto e non esiste alcun luogo al mondo che sia così pieno
di speranza e rimpianto come i treni
”.


http%3A%2F%2Fi.huffpost.com%2Fgen%2F1083591%2Fimages%2Fs-SCATTI-IN-TRENO-large640.jpg


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Presso il treno parallelo a quello di Napoli stavano un giovane e una signorina che si erano abbracciati e baciati
successivamente a causa d'una trombetta, d'un fischietto, d'un campanello, d'un sibilo di locomotiva e di due
rintocchi metallici accordati con un salto di quarta.

All'improvviso il treno partì e il giovane, rimasto a terra, venne con la signorina accanto al treno di Napoli, come
se fosse per lui indifferente andare in un paese o in un altro. I due nuovamente s'abbracciarono, avendo un
ferroviere gridato: Signori, in carrozza.

"Salga" disse Carl'Alberto al giovane "Perderà anche questo treno".

"Non parto" rispose l'altro".

"Parte la signorina?"

"No. Si tratta d'un amore contrastato. Non potendo vederci in casa, veniamo qui per essere più liberi.
Fra poco parte il treno di Firenze e non vorremmo perderlo. Con permesso."

Achille Campanile - Ma che cos'è quest'amore?


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"L'amore con l'amore si paga", cantava quel tale - cioè Ivano Fossati. Ma ognuno adesso chiuda gli occhi
e scelga la colonna sonora del proprio amore (le mie canzoni cambiano ogni mese, a giugno è tempo di Battiato).
L'amore chiede, pretende amore in cambio: "amor ch'a nullo amato amar perdona" erano Paolo e Francesca,
erano altri, più assoluti tempi, poi è arrivato Jovanotti, ha preso quegli stessi tuffi al cuore e li ha messi nella
sua Serenata Rap: "Amor che nullo amato amar perdona, ***** cane, lo scriverò sui muri e sulle metropolitane".

Annalena Benini
 

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.....Così ci siamo fermati sul treno ammirando il tempo
Come le luci della città si avvicinarono
Abbiamo bevuto un po 'di vino ....

 



“[…] al termine d’un viaggio per raggiungere l’amante,
un uomo capisce che la vera notte d’amore è quella che
ha passato in uno scomodo scompartimento di seconda classe correndo verso di lei.”

Italo Calvino
 

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