Eni - solo news - n.2

Eni: firmato accordo preliminare cessione aree Syndial a Porto Marghera

Con il comune di Venezia e Regione Veneto (Il Sole 24 Ore Radiocor) - Roma, 11 apr - L'amministratore delegato di Eni, Paolo Scaroni ha firmato oggi a Marghera con iI sindaco di Venezia e il presidente della Regione Veneto, il contratto preliminare per il trasferimento delle aree di proprieta' di Syndial (societa' dell'Eni) a Porto Marghera ad una costituenda societa' mista paritetica Comune di Venezia-Regione Veneto. Lo riferisce una nota del Comune di Venezia precisando che l'area ceduta da Eni, suddivisa in due lotti per un totale di 110 ettari, sara' destinata ad ospitare nuove attivita' produttive che permettano il recupero e la ripresa industriale del polo industriale di Venezia e delle sue infrastrutture, con ricadute positive per tutto il territorio regionale e nazionale. La firma dell'accordo, conclude la nota, e' avvenuta all'interno dello storico capannone delle assemblee del Petrolchimico, compreso nell'area oggetto della cessione, simbolo significativo dell'antica vocazione industriale dell'area.

com-ale
(RADIOCOR) 11-04-14 18:41:54
 
semplice considerazione... ma... dato che eni ha 6 miliardi di riserva destinati al buy back... e la contemporanea e stringente necessità del governo di far cassa per 2-3 miliardi... senza perdere il controllo e quindi senza ridurre la % azionaria in proprio possesso... in considerazione anche del fatto che di questo passo ci vorranno almeno 5-6 anni per completare il buyback...

non sarebbe stato più LOGICO... distribuire un dvd straordinario pari ai 6 miliardi a disposizione?

col sul 30%... lo Stato si sarebbe garantito circa 2 miliardi di dvd extra... e altri 800 milioni per la tassazione delle cedole (o più se la portassero prima dello stacco al 26%)...

Risultati?

- lo Stato conserverebbe il 30% e si metterebbe in tasca i circa 3 miliardi che intendeva ottenere dalla vendita del 3%...

- gli azionisti sarebbero molto più contenti... perchè anzichè questo disastroso buyback... si ritroverebbero in tasca circa 1,3 € lordo in più... per ogni azione... quindi dvd più che raddoppiato...

- la quotazione del titolo "esploderebbe" raggiungendo nel breve perlomeno i 20 €... con ulteriore grande beneficio sia per gli azionisti... che per lo Stato stesso...

mah...
 
relax...

semplice considerazione... ma... dato che eni ha 6 miliardi di riserva destinati al buy back... e la contemporanea e stringente necessità del governo di far cassa per 2-3 miliardi... senza perdere il controllo e quindi senza ridurre la % azionaria in proprio possesso... in considerazione anche del fatto che di questo passo ci vorranno almeno 5-6 anni per completare il buyback...
non sarebbe stato più LOGICO... distribuire un dvd straordinario pari ai 6 miliardi a disposizione?
col sul 30%... lo Stato si sarebbe garantito circa 2 miliardi di dvd extra... e altri 800 milioni per la tassazione delle cedole (o più se la portassero prima dello stacco al 26%)...
Risultati?
- lo Stato conserverebbe il 30% e si metterebbe in tasca i circa 3 miliardi che intendeva ottenere dalla vendita del 3%...
- gli azionisti sarebbero molto più contenti... perchè anzichè questo disastroso buyback... si ritroverebbero in tasca circa 1,3 € lordo in più... per ogni azione... quindi dvd più che raddoppiato...
- la quotazione del titolo "esploderebbe" raggiungendo nel breve perlomeno i 20 €... con ulteriore grande beneficio sia per gli azionisti... che per lo Stato stesso...
mah...
... semplicissima considerazione: il nuovo cda forse attiverà tale procedura la quale stupirà il mercato
 
14 Aprile 2014

Difficile dunque per gli attuali vertici di Eni, Enel, Terna e Finmeccanica restare in sella. Paolo Scaroni ad di Eni, Fulvio Conti, ad di Enel e Flavio Cattaneo, numero uno di Terna, sono al terzo mandato. Inoltre proprio il Senato ha approvato, con il parere favorevole del governo, una risoluzione che fissa a tre il limite per i mandati dei vertici insieme alla necessità di requisiti di onorabilità così come richiesto dallo stesso Tesoro e da Cdp per le società controllate dal Mef. I due azionisti di maggioranza hanno chiesto che sia introdotta una clausola sull'onorabilità del consiglio nello statuto delle società partecipate nelle prossime assemblee di maggio.
Per questo la posizione di Paolo Scaroni appare essersi complicata dopo la condanna per reati ambientali in primo grado per la centrale di Porto Tolle ai tempi in cui era ad di Enel. L'ad risulta indagato poi per un giro di presunte tangenti versate dalla controllata di Eni, Saipem, per appalti in Algeria.
Per il suo posto si parla insistentemente di Claudio Descalzi, attuale direttore generale della divisione Produzione ed Esplorazione, ma nelle ultime ore sembra prendere sempre più quota il nome dell'ex direttore strategie dell'Eni, Leonardo Maugeri, uscito nell'agosto 2011 per divergenze con Scaroni. Attualmente insegna ad Harvard ed è nel circolo di consulenti del presidente Barack Obama.
Nomine: governo alla stretta finale, oggi le liste - Rai News
 
Previsioni rispettate. Ecco il profilo dei due nuovi manager:

NEWS 14/04/2014 21.17

POLITICA

Eni, continuità con Descalzi. Via Recchi, arriva Marcegaglia
.
 

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NEWS 15/04/2014 16.00

INDUSTRIA

Eni, con Descalzi allocazione del capitale più attenta
.
 
Eni Apr 15, 5:17PM NYSE 50,93 Dollari

16/04/2014 00:01
Financial Times apprezza nomine Renzi
Financial Times apprezza nomine Renzi
"Il massacro della vecchia guardia ita-
liana". Così il Financial Times online
commenta le nomine del governo Renzi ai
vertici di Eni, Finmeccanica, Enel e
Poste. "Renzi è asceso al potere pre-
mettendo un ambizioso programma di ri-
forme economiche" e "un primo test sul-
la sua credibilità è arrivato questa
settimana con la nomina dei nuovi ver-
tici delle tante aziende controllate
dallo Stato".
Renzi "non si è tirato indietro" e ha
scelto "nuovi e dinamici ad che non
fanno parte della vecchia guardia".

Televideo - Rai
 
Eni: Marcegaglia, nessun conflitto d’interesse e no rapporti d’affari (La Repubblica)

Alberto Bolis
16 aprile 2014 - 09:17

MILANO (Finanza.com) “Non ho alcun conflitto d’interessi”. Così il nuovo presidente dell’Eni, Emma Marcegaglia, in un’intervista a La Repubblica dichiara che il suo gruppo “non ha alcun rapporto d’affari con Eni, come hanno verificato prima le società di cacciatori di testa e poi il Comitato di garanzia presso il ministero dell’Economia”. Marcegaglia aggiunge che la sua azienda non rientra né tra i fornitori né tra i clienti dell’Eni.
 
Eni: tra 7-11 aprile acquistate 349.683 azioni proprie

MILANO (MF-DJ)--Eni ha acquistato nel periodo compreso tra il

7 e l'11 aprile scorsi 349.683 azioni proprie per un controvalore complessivo di 6.367.401,14 euro, nell'ambito dell'autorizzazione all'acquisto di azioni proprie deliberata dall'assemblea di Eni del 10 maggio 2013.

A seguito degli acquisti comunicati oggi, informa una nota, considerando le azioni proprie già in portafoglio, all'11 aprile 2014 Eni detiene 20.893.287 azioni proprie, pari allo 0,57% del capitale sociale.

(END) Dow Jones Newswires

April 16, 2014 10:01 ET (14:01 GMT)
 
ENI: VERDI, SU MARCEGAGLIA CHIEDIAMO VERIFICA ANTITRUST E CONSOB

ROMA (MF-DJ)--"Sulla nomina della Marcegaglia alla presidenza dell'Eni riteniamo che ci sia un conflitto d'interessi e per questo chiediamo una verifica dell'Antitrust e della Consob, tanto piu' ora che Emma Marcegaglia ha annunciato di non voler lasciare il ruolo nel suo gruppo".

Lo dichiarano i portavoce dei Verdi Luana Zanella e Angelo Bonelli che aggiungono che "su questa vicenda e' necessario che sia fatta piena luce e che si agisca con la massima trasparenza perche' si rischia di inciampare in distorsioni del mercato o in violazioni delle regole sulla concorrenza".

"Ci sono rapporti esistenti tra l'Eni ed il Gruppo Marcegaglia? Di che natura sono questi rapporti? A queste domande le autorita' preposte al controllo devono dare una risposta in nome della trasparenza - concludono Zanella e Bonelli -. Certo e' che e' la prima volta che vengono nominati ai vertici di aziende partecipate dallo Stato i proprietari di altre aziende: un'anomalia che rende sempre sempre piu' urgente una legge sul conflitto d'interesse che non riguarda solo la politica ma anche l'economia".
liv

(fine) MF-DJ NEWS 16/04/2014 17:40
 
Eni nella borsa di New York...
 

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US città di Providence cita commerciante nel caso ad alta frequenza. Data21 aprile 2014 'Disparità di condizioni': HFT utilizza sistemi di trading veloce ultra
che traggono profitto da discrepanze millisecondi nei prezzi delle azioni. HFT utilizza sistemi di trading veloce ultra che traggono profitto dalle discrepanze millisecondi nei prezzi delle azioni. Bank of America e il New York Stock Exchange sono tra decine di borse, broker e trader citato in giudizio over trading ad alta frequenza dalla città statunitense di Providence - la capitale dello stato nord-orientale degli Stati Uniti di Rhode Island - per le domande sono truccate mercati mobiliari per deviare miliardi di dollari da parte di acquirenti e venditori di azioni a se stessi. Esame del trading ad alta frequenza e se dà alcuni investitori ingiusto vantaggio intensificato quest'anno, tra le sonde di governo e il 31 marzo la pubblicazione di Flash Ragazzi da Michael Lewis. Un imputato nella denuncia di Venerdì - Virtu finanziario, un trader ad alta frequenza che ha ritardato la sua offerta pubblica iniziale - ha ricevuto richieste da parte dell'ufficio del procuratore generale di New York, Eric Schneiderman, che ha annunciato il mese scorso che sta indagando trader ad alta frequenza. Il mese scorso, il procuratore generale Eric Holder ha promesso Congresso un'indagine completa se trader ad alta frequenza violato le leggi contro il commercio sulle informazioni privilegiate. Il Federal Bureau of Investigation ha detto che sta esaminando se le società che svolgono mestieri ad alta velocità, ottengono un salto impropria su altri investitori utilizzando le informazioni circa la loro negoziazione a fare profitti. Nella denuncia presentata il Venerdì presso il tribunale federale di Manhattan, Providence chiede danni non specificati per conto di tutti gli investitori pubblici che hanno comprato o venduto magazzino negli ultimi cinque anni. Essa sostiene gli scambi, le più grandi società di intermediazione e di un gruppo di società di trading ad alta velocità ha permesso alcuni operatori di accedere ai dati non pubblici sui mestieri degli investitori. Il regime presumibilmente inclusi electronic front-running, in cui gli operatori ad alta frequenza appreso delle offerte e delle promozioni e effettuate le transazioni a prezzi migliori. Providence nominato come imputati 14 mediazioni, 16 borse valori e 12 commercianti ad alta velocità. Ha detto che la colpa'' ha dirottato miliardi di dollari dai fondi pensione privati ​​e pubblici e conti pensione individuali che milioni di americani dipendono''.Bloomberg
US city Providence sues trader in high-frequency case
 
Eni potrebbe pagare la decisione di Ubs di ridurre la raccomandazione sul titolo da buy a neutral. Il prezzo obiettivo è confermato a 19 euro.
 
Eni potrebbe pagare la decisione di Ubs di ridurre la raccomandazione sul titolo da buy a neutral. Il prezzo obiettivo è confermato a 19 euro.

Il commento di MF:

NEWS 22/04/2014 9.05

INDUSTRIA

Eni debole dopo il downgrade di Ubs

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