Eni - solo news - n.2

Eni: tra 22 e 25 aprile acquistate 530.000 azioni proprie

ROMA (MF-DJ)--Eni ha acquistato nel periodo compreso tra il 22 e il 25 aprile 2014 530.000 azioni proprie per un controvalore complessivo di 9.860.611 euro. L'operazione - spiega una nota - si inserisce nell'ambito dell'autorizzazione all'acquisto di azioni proprie deliberata dall'assemblea del 10 maggio 2013.

A seguito degli acquisti comunicati oggi, considerando le azioni proprie gia' in portafoglio, al 25 aprile 2014 Eni detiene 21.963.287 azioni proprie pari allo 0,60% del capitale sociale.

com/zap
(fine) MF-DJ NEWS 30/04/2014 17:03
 
Eni: nuova scoperta nell'offshore norvegese del Mare di Barents

(ASCA) - Roma, 2 mag 2014 - Eni ha effettuato una nuova scoperta offshore
di olio e gas nel settore norvegese del Mare di Barents, a circa 230 chilometri da Hammerfest. Il pozzo 7220/7-3S, situato nella licenza esplorativa PL532 nel prospetto esplorativo Drivis, circa 6 chilometri a sud dell'area di Johan Castberg, e' stato perforato in circa 345 metri di profondita' d'acqua e ha raggiunto una profondita' di 2.097 metri. Il pozzo ha accertato la presenza di una colonna mineralizzata di circa 154 metri nelle arenarie di eta' giurassica: i volumi di olio in posto sono stimati preliminarmente tra 125 e 140 milioni di barili. La scoperta si inquadra nell'ambito dell'attivita' esplorativa che la joint venture, di cui Eni fa parte, sta svolgendo per implementare il progetto di sviluppo del campo di Johan Castberg. Statoil e' l'operatore per la produzione nella licenza PL532, con una quota di partecipazione del 50%, mentre Eni Norge AS partecipa con il 30% e Petoro AS con il 20%. Eni, che opera in Norvegia attraverso la controllata Eni Norge AS, e' presente nel Paese dal 1965 con una produzione equity di circa 115.000 barili di olio equivalente al giorno. Eni e' operatore dello sviluppo in corso del primo giacimento di petrolio nel Mare di Barents, l'importante scoperta di Goliat, e del giacimento di gas Marulk nel Mare di Norvegia. Inoltre, in Norvegia Eni ha interessi in un certo numero di licenze e campi in sviluppo e gia' operativi, tra cui Ekofisk, Norne,
Asgard, Heidrun, Kristin, Mikkel e Urd. com-fgl/gbt
 
Il decennio d'oro del cassettista. Nelle settimane in cui i grandi investitori internazionali hanno riscoperto il listino milanese e i gruppi partecipati dallo Stato hanno rinnovato i vertici, è tempo di tracciare un bilancio ideale di quello che ci lasciamo alle spalle. L'economia ha sottoperformato rispetto alle principale potenze internazionali e così ha fatto la Borsa, ma questo non ha impedito ai risparmiatori di medio e lungo termine, sensibili ai dividendi e ai gruppi con buoni flussi di cassa, di portare a casa risultati più che soddisfacenti.

Una simulazione realizzata da MoneyFarm Sim su un portafoglio equipesato di 10 titoli a larga capitalizzazione da Eni a Snam passando per Fiat e Generali, reinvestendo i dividendi, avrebbe reso in 10 anni circa il 100% a fronte di un incremento del 20% dell'indice delle blue chip. «Questa dinamica - spiegano gli esperti di MoneyFarm - è dovuta al fatto che sull'indice milanese il peso delle banche è molto elevato e la crisi finanziaria che si è abbattuta ha lasciato il segno. Il pregio di questo portafoglio è di aver diversificando il rischio riducendo l'esposizione ai finanziari e puntando su società con flussi di cassa sicuri, attive spesso in comparti regolamentati. Fondamentale è la voce dividendo e grazie al suo reinvestimento si sono ottenute queste performance».


MoneyFarm ritiene che questa dinamica ha una precisa spiegazione storica legata al contesto italiano. Quindi è difficile dire se la strategia del cassettista è buona per tutte le stagioni. Serve maggiore selettività. «Negli ultimi tempi - concludono - la riscoperta dei bancari e dei telefonici sembra aver dato un nuovo sprint a Piazza Affari». Come comportarsi quindi per il futuro? E soprattutto quali sono le variabili da monitorare nella selezione dei titoli da cassettisti?

Le prospettive dei fondamentali e dei multipli appaiono incoraggianti per le principali blue chip. Le stime del rapporto prezzo/utili per i prossimi anni sono in calo e questo significa che la componente utili riesce a prevalere. Anche le stime dei dividendi sono appetibili. «Le prospettive di alcuni titoli - spiega Francesco Caricati, analista di Consultique - sono buone, ma vanno adeguatamente ponderate. Penso in primis al settore bancario, rimasto per molto tempo nell'ombra e ora al centro di una generale riscoperta in Borsa. Ci sono variabili da tenere presente come i risultati dell'asset quality review (Aqr), ma nelle previsioni ad esempio una banca come Intesa Sanpaolo avrà un incremento considerevole del dividend yield già a partire dal 2015».

I rischi di questo approccio possono essere ovviamente quelli di concentrare i propri investimenti su unico Paese, l'Italia, e il conto che alcuni stanno pagando è salato. La Borsa di Milano infatti perde ancora circa il 50% dai massimi del 2007 (per effetto della zavorra proprio dei bancari) mentre Wall Street e Francoforte da mesi viaggiano sopra i massimi di sette anni fa.

«Non bisogna dimenticare - aggiunge Caricati - che molte di queste società sono controllate da un azionista pubblico e quindi sono maggiormente sollecitate a distribuire dividendi invece che destinare gran parte delle risorse a piani di crescita e investimenti. Bisogna andare a vedere i profitti messi a riserva e il titolo Eni, da questo punto di vista, è uno dei più interessanti».

Tra i gruppi più promettenti spicca sicuramente Fiat. «Anche oggi - aggiunge l'analista - quota su un rapporto prezzo/utili abbastanza basso e c'è l'appeal per le prospettive legate al nuovo gruppo sempre più internazionale». Una sicurezza infine sono le società che operano nel campo dei business regolamentati, come ad esempio Snam. Sebbene sui multipli siano abbastanza cari, visto che i prezzi hanno tenuto bene durante la crisi, riescono ancora a fornire un rendimento da dividendo attraente per il risparmiatore.


fonte: Sole24Ore - 2 Maggio 2014
 
ENI: AL VIA ASSEMBLEA, PRESENTE 60,16% CAPITALE

ROMA (MF-DJ)--E' iniziata poco dopo le 10h00 l'assemblea degli azionisti dell'Eni. Sono presenti 3351 azionisti pari al 60,16% del capitale.

All'ordine del giorno figurano, tra l'altro, oltre al bilancio di esercizio 2013 e l'attribuzione dell'utile di esercizio; l'autorizzazione all'acquisto di azioni proprie; la determinazione del compenso del presidente del Cda e degli amministratori; il piano di incentivazione monetaria di lungo termine 2014-2016 e una relazione sulla politica in materia di remunerazione.
gug/liv
guglielmo.valia@mfdowjones.it
(fine) MF-DJ NEWS 0810:50 mag 2014

ENI: SCARONI, 2 MLD BENEFICI 2014-2016 DA RINEGOZIAZIONE GAS

ROMA (MF-DJ)--"Tra il 2014 e il 2016 abbiamo l'obiettivo di finalizzare una nuova tornata di rinegoziazioni (del gas, ndr.) dalle quali ci attendiamo benefici sulla posizione di costo nell'ordine di 2 miliardi di euro per anno".

Lo ha affermato l'a.d. di Eni, Paolo Scaroni, leggendo la lettera agli azionisti nel corso dell'assemblea. "Nel 2013 - ha aggiunto Scaroni - abbiamo rinegoziato le condizioni d'acquisto di circa l'85% dei nostri contratti di approvvigionamento di lungo termine".
gug/liv
guglielmo.valia@mfdowjones.it
(fine) MF-DJ NEWS 0810:52 mag 2014

ENI: SCARONI, 2013 DIFFICILE MA GRUPPO PIU' FORTE

ROMA (MF-DJ)--Il 2013 per Eni e' stato un anno "difficile" ma il Cda uscente consegna agli azionisti un gruppo "piu' forte" e con "debito netti dimezzati".

Lo ha detto l'a.d. del Cane a sei zampe, Paolo Scaroni, in apertura dell'assemblea degli azionisti. "Nel 2013 Eni ha affrontato un anno difficile in tutti i settori di business", ha affermato il manager leggendo la lettera agli azionisti: "nell'upstream la produzione di idrocarburi ha subito forti riduzioni in Libia e, in minor misura in Nigeria ed Algeria a causa di tensioni sociali, di conflitti interni ed altri fenomeni riconducibili a fattori di rischio geopolitico; nel
mid-downdtream la crisi economica e la competizione di altre fonti energetiche hanno determinato un'ulteriore caduta della domanda di gas e carburanti, in particolare in Italia; infine Saipem ha registrato un forte calo di profittabilita' nel 2013 per il peggioramento del valore di alcune commesse".

Nonostante questo quadro, ha proseguito Scaroni, "Eni ha conseguito nel 2013 risultati operativi e finanziari solidi facendo leva sulla forza del portafoglio e sui processi di turnaround in corso nei business mid-downstream". In prospettiva la societa' beneficera' dei successi della rinegoziazione dell'85% dei contratti di fornitura che porteranno ad un beneficio di 2 mld di euro l'anno tra il 2014 e il 2016.

"In definitiva - ha precisato Scaroni - a conclusione del triennio, consegniamo ai nostri azionisti un'azienda sempre piu' focalizzata nell'upstream, con eccellenti prospettive di redditivita' e di generazione di cassa grazie ad un portafoglio di progetti e riserve tale da consentire anche opzioni di monetizzazione anticipata e con una chiara strategia di ristrutturazione dei business mid e downstream". "Dal punto di vista patrimoniale - ha concluso - la societa' e' piu' forte con debiti netti dimezzati rispetto a tre anni fa".
gug/liv
guglielmo.valia@mfdowjones.it
(fine) MF-DJ NEWS 0810:59 mag 2014

ENI: SCARONI, IN PROSSIMI 4 ANNI 3,2 MLD BARILI NUOVE RISORSE

ROMA (MF-DJ)--Nel prossimo quadriennio "traguardiamo un tasso di crescita medio annuo delle produzioni pari al 3%, in linea con i nostri obiettivi di lungo termine, e la scoperta di 3,2 miliardi di barili di risorse esplorative, attraverso un piano di investimenti inferiore del 5% rispetto al piano precedente".

Lo ha detto l'a.d. di Eni, Paolo Scaroni, leggendo la lettera agli azionisti nel corso dell'assemblea. "La manovra quadriennale di Eni - ha precisato - prevede uno spending di 54 mld, concentrato per l'83% nei progetti upstream".
gug
guglielmo.valia@mfdowjones.it
(fine) MF-DJ NEWS 0811:17 mag 2014
 
ENI: SCARONI, +5% GENERAZIONE CASSA NOSTRO SCENARIO

ROMA (MF-DJ)--"L'entrata in produzione dei nuovi progetti con margini piu' remunerativi consentira' di espandere la generazione di cassa operativa del 5% annuo nel nostro scenario".

Lo ha detto l'a.d. di Eni, Paolo Scaroni, leggendo la lettera agli azionisti nel corso dell'assemblea.
gug
guglielmo.valia@mfdowjones.it
(fine) MF-DJ NEWS 0811:25 mag 2014

ENI: SCARONI, +13% ANNO FREE CASH FLOW PROSSIMI 4 ANNI

ROMA (MF-DJ)--I driver di crescita e "la rifocalizzazione del portafoglio assicureranno una robusta generazione di cassa con un incremento del free cash flow del 13% medio annuo nell'arco di piano al nostro scenario di prezzo".

Lo ha detto l'a.d. di Eni, Paolo Scaroni, leggendo la lettera agli azionisti nel corso dell'assemblea. Il manager ha citato in particolare: la "crescita a elevato valore nella E&P"; il "ritorno alla profittabilita' dei business mid-downstream attraverso la rinegoziazione dei contratti", e' previsto il breakeven delle attivita' a fine piano; "le riduzioni di capacita' e il focus nei segmenti a premio".
gug
guglielmo.valia@mfdowjones.it
(fine) MF-DJ NEWS 0811:42 mag 2014
 
NEWS 08/05/2014 12.20

INDUSTRIA

Eni, da rinegoziazioni contratti gas attesi altri 2 mld

di Francesca Gerosa
 
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ENI: TESORO FORMALIZZA IN ASSEMBLEA TETTO E TAGLI STIPENDI

ROMA (MF-DJ)--Il Tesoro ha formalizzato nel corso dell'assemblea degli azionisti di Eni la proposta di porre un tetto massimo di 238.000 euro per il compenso del presidente e di 80.000 euro per quelli dei componenti del Consiglio di amministrazione.

Per gli amministratori con deleghe resta la proposta del Ministero dell'Economia di operare, in occasione dei rinnovi dei Cda delle societa' quotate, un taglio del 25% rispetto ai compensi degli amministratori uscenti.

Il rappresentante del Mef in assemblea, Francesco Parlato, in occasione della nomina dei nuovi vertici, ha riferito che il Tesoro, "nel formulare al Cda gli auguri di un proficuo lavoro, esprime un vivo ringraziamento al Consiglio per le attivita' svolte in questi anni e rivolge un ringraziamento particolare all'amministratore delegato Paolo Scaroni per l'impegno profuso negli anni per la crescita del gruppo con risultati di assoluto rilievo nonostante un contesto nazionale ed internazionale di profonda criticita'. Ringrazia anche il presidente Recchi per il suo ruolo condotto con notevole capacita' e autorevolezza".
gug

(fine) MF-DJ NEWS 0813:47 mag 2014

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ENI: OK ASSEMBLEA A BILANCIO 2013 E ACQUISTO AZIONI PROPRIE

ROMA (MF-DJ)--L'assemblea degli azionisti di Eni ha approvato il bilancio 2013 con 3354 azionisti a favore su 3378 presenti, pari al 99,673% del capitale. Sono stati 4 gli azionisti contrari e 22 gli astenuti.

Per quanto riguarda l'attribuzione dell'utile di esercizio, hanno votato a favore 3345 azionisti (12 contrari e 23 astenuti). Sull'autorizzazione all'acquisto di azioni proprie hanno votato a favore 3221 azionisti (131 contrari e 28 astenuti).

Sul piano di incentivazione monetaria di lungo termine 2014-2016, hanno votato a favore 2980 azionisti (260 contrari e 140 astenuti). Infine, sulla politica in materia di remunerazione, si sono espressi favorevolmente 2940 azionisti (292 contrari e 148 astenuti).
gug
guglielmo.valia@mfdowjones.it
(fine) MF-DJ NEWS 0815:29 mag 2014

ENI: MANCA QUORUM, ASSEMBLEA NON APPROVA CLAUSOLA ONORABILITA'

ROMA (MF-DJ)--L'assemblea di Eni non approva la modifica dello Statuto
con l'introduzione della clausola di onorabilita', proposta dal Tesoro.

Nonostante la maggioranza abbia votato a favore, sarebbe stata
necessaria la maggioranza dei due terzi dei presenti (il 66%). Il quorum
non e' stato raggiunto.
gug
guglielmo.valia@mfdowjones.it
(fine) MF-DJ NEWS 0815:38 mag 2014
 
Eni-Enel: Tesoro studia cessione del 10% per ridurre il debito (La Repubblica)

ENEL - ENIFlavia Scarano
12 maggio 2014 - 10:44

MILANO (Finanza.com)
Eni ed Enel contrastate a Piazza Affari. Mentre la prima sul Ftse Mib cede lo 0,42% a 18,84 euro, la seconda avanza dello 0,19% a 4,198 euro. Secondo quanto riportato oggi da La Repubblica, il ministro dell'Economia Pier Carlo Padoan starebbe studiano l'ipotesi di cedere un altro 10% del capitale di ciascuno dei due colossi energetici italiani per cercare di abbattere il debito pubblico, visto quest'anno secondo le stime del Def al 134,9% del Pil. Lo Stato così scenderebbe sotto la soglia di controllo del 30%. Le due operazioni comunque, a detta di Repubblica, non sarebbero imminenti, con la cessione delle due quote che arriverebbe a partire dal 2016. Per il quotidiano, il controllo pubblico sarebbe poi garantito da un sistema di azioni con potere di voto multiplo, in modo che anche al 20% del capitale il Tesoro continuerebbe a esercitare i suoi poteri sulle imprese. Soluzione questa che dovrebbe superare il vaglio da parte della Commissione europea.
 
Eni: ritarda avvio giacimento Goliat da fine 2014 a meta' 2015

MILANO (MF-DJ)--Eni ha ritardato ulteriormente l'avvio della produzione del giacimento nel Mare di Barent dal terzo trimestre 2014 a meta' 2015.

L'ulteriore ritardo e' legato a problemi tecnici e all'ingente aumento dei costi. Il prezzo del progetto, inizialmente fissato a 30,9 miliardi di corone norvegesi, e' arrivato ad un ammontare stimato sui 45 miliardi di corone (7,6 miliardi di dollari).

In base ad un rapporto stilato dall'Autorita' norvegese per la Sicurezza del Petrolio, manca ancora molti scavi da fare.

Il Cane Sei Zampe e' l'operatore del giacimento Goliat con una quota del 65%; Statoil detiene il restante 35%.
fch
(fine) MF-DJ NEWS 1617:02 mag 2014
 
BORSA: ENI (-2,7%), PESANO STACCO CEDOLA E INCERTEZZA PRODUZIONE LIBIA

(Il Sole 24 Ore Radiocor) - Milano, 19 mag - Eni debole in Borsa dove, al netto dello stacco di dividendo (pari a 0,55 euro, e' un acconto sulla cedola globale da 1 euro), lascia sul terreno lo 0,5%. In realta', il rosso di oggi e' piu' corposo, il titolo cede il 2,7% a 18,12 euro, ma su esso influisce appunto il dividendo. La debolezza del titolo e' legata alle tensioni in Libia, dove Eni opera e che ovviamente generano forte incertezza sulle estrazioni di petrolio e di gas. Settimana scorsa la Libia ha prodotto solo 200mila barili di petrolio equivalente al giorno, 100mila in meno rispetto alla settimana procedente e ben lontano da 1,4 milioni di barili dell'anno scorso. Nonostante cio', gli analisti di Mediobanca confermano l'outperform sul titolo con targe price a 19,5 euro. "Le recenti incertezze sul futuro politico della nazione - sottolineano gli analisti di Piazzetta Cuccia - contribuiscono a diminuire la visibilita' sulla produzione in Libia, che rappresenta il 15% della produzione complessiva di Eni e ci aspettiamo in linea con l'anno scorso".

Che-B
(RADIOCOR) 19-05-14 09:54:47
 
Eni: produzione libica in linea con il primo trimestre

Luca Fiore
19 maggio 2014 - 19:28

MILANO (Finanza.com) "Per il momento Eni non ha adottato provvedimenti di evacuazione del proprio personale dal Paese e le attività produttive proseguono in linea con il trend del primo trimestre". È quanto si legge in una comunicazione emessa da Eni alla luce dei nuovi disordini scoppiati nel Paese nord africano. Il cane a sei zampe “sta monitorando attentamente la situazione del Paese e opera con continua attenzione alla sicurezza del proprio personale”.
 
L'Eni scivola a Piazza Affari: "Ma per ora non ce ne andiamo" Ripercussioni sul colosso dell'Energia che opera a Tripoli Redazione - Mar, 20/05/2014 - 07:41
La Libia è tutt'altro che un mercato marginale per Eni. Forte di legami con Tripoli che risalgono al 1959, il gruppo del Cane a sei zampe ricava dal Paese nord-africano il 15% della propria produzione complessiva. Il crescendo delle tensioni sta quindi avendo un impatto diretto sull'attività del colosso energetico italiano, visto che la settimana scorsa la Libia ha prodotto solo 200mila barili di petrolio equivalente al giorno, 100mila in meno rispetto alla settimana procedente e ben lontano dagli 1,4 milioni di barili dell'anno scorso. L'allarme rosso non è però ancora scattato: «Eni non ha adottato provvedimenti di evacuazione del proprio personale dal Paese e le attività produttive proseguono in linea con il trend del primo trimestre», spiega un portavoce. Dove invece, a una prima analisi, Eni ha subito una forte penalizzazione è nell'andamento di ieri in Borsa. A fine seduta, il titolo ha perso il 2,85%. Sul forte calo ha tuttavia inciso in modo determinante il cosiddetto «effetto cedola». Il gruppo ha infatti pagato proprio ieri un acconto pari a 0,55 euro sul dividendo complessivo da 1 euro. Senza il versamento dalla cedola, la quotazione avrebbe subìto un calo limitato a mezzo punto percentuale.
L'Eni scivola a Piazza Affari: "Ma per ora non ce ne andiamo" - IlGiornale.it
 
La fine del QE potrebbe far perdere il 20% a Wall Street (analisti)

Luca Fiore
20 maggio 2014 - 20:12

MILANO (Finanza.com) La fine dei primi due piani di allentamento quantitativo ha innescato un calo dell’azionario compreso tra il 15 e il 20 per cento e questa volta non sarà diverso. È quanto ha dichiarato Peter Boockvar, capo analista di mercato di Lindsey Group. Alla luce delle contrazioni registrate dopo la fine del QE1 e del QE2, “penso che assisteremo a una ripetizione di quanto già visto”, ha detto Boockvar nel corso del programma "Squawk Box” della Cnbc.

“Abbiamo già avuto avvisaglie dal Russell 2000 e da diversi titoli del Nasdaq” e “credo che questo fenomeno stia per toccare anche le società a maggiore capitalizzazione dello S&P e del Dow”. Questo perché, “la Fed ha spinto i mercati al rialzo” e quando gli stimoli verranno meno “i mercati scenderanno”. Dopo 4 riduzioni del piano di acquisto asset da 10 miliardi di dollari ciascuna, attualmente la Fed acquista 45 miliardi mensili di titoli.
 
Eni: Descalzi avvia taglio costi, 1 mld risparmi in 2 anni (Corriere)

ROMA (MF-DJ)--Interventi drastici di taglio dei costi con l'obiettivo di risparmiare fino a 1 miliardo in un paio d'anni, semplificazione della struttura organizzativa al vertice del gruppo, accorpando la corporate con le tre divisioni generali, revisione piu' rapida possibile dei contratti di approvvigionamento del gas, concentrazione nelle attivita' petrolifere che rappresentano il core business aziendale.

Sono queste, secondo quanto si legge sul Corriere della Sera, le priorita' a cui sta lavorando il nuovo a.d. di Eni, Claudio Descalzi, che a breve presentera' il suo piano al Cda.

liv

(END) Dow Jones Newswires

May 22, 2014 02:43 ET (06:43 GMT)
 
NEWS 21/05/2014 17.30

ANALISI

Eni, Kashagan ripartirà forse nel 2015
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