Eni - solo news - n.3

Governo: da Cdm ok a lista del cda in Enel, Eni & C (MF)​

ROMA (MF-NW)--Lo statuto delle quotate di Stato potra' prevedere che il cda presenti una propria lista di candidati al momento del rinnovo. una delle novita' del decreto omnibus approvato ieri dal Consiglio dei ministri. Il testo, scrive MF-Milano Finanza, stabilisce che i nomi candidati del cda uscente debbano arrivare 40 giorni prima dell'assemblea e non 25 come previsto per le altre liste, comprese quelle del Tesoro. Formalmente il provvedimento e' una riorganizzazione amministrativa. Nella pratica oltre a dare la possibilita' di presentare una lista del cda apre al strada all'avvicendamento al vertice di Rai, Inps e Inail. L'effetto dei contenuti e' che Raffaele Tridico e Franco Bettoni, presidenti rispettivamente di Inps e Inail, decadranno dall'incarico dieci giorni dopo l'entrata in vigore del decreto, assieme al direttore generale e ai consigli d'amministrazione (quello dell'Ente nazionale di previdenza era in scadenza nel 2024). Al loro posto sara' nominato un commissario straordinario per dare attuazione alla nuova governance decisa dal governo. Il decreto modifica la disciplina del direttore generale, stabilendo che lo stesso sia nominato dal cda su proposta del presidente e duri in carica quattro anni, anziche' cinque. Il dg dovra' inoltre essere scelto con procedura comparativa di interpello, come per i dirigenti della Pa. Altro effetto del decreto e' che Carlo Fuortes, amministratore delegato della televisione pubblica, potra' lasciare l'incarico per sistemarsi alla direzione del Teatro San Carlo di Napoli. Il dl interviene sul limite di eta' a 70 anni oltre cui scatta il pensionamento dei direttori delle fondazioni lirico-sinfoniche. Con i nuovi limiti si andra' verso l'uscita di Ste'phane Lissner, direttore teatrale francese da 2019 alla guida del San Carlo. Al suo posto potrebbe quindi arrivare Fuortes, liberando l'incarico in Viale Mazzini con un anno di anticipo. Lo schema prevederebbe che al vertice Rai arrivi Roberto Sergio, oggi alla guida di Rai Radio, affiancato, con l'incarico di direttore generale, da Giampaolo Rossi, fedelissimo di Giorgia Meloni nel servizio pubblico e ceo in pectore quando il prossimo anno si andra' al rinnovo del cda. La riunione e' iniziata con due ore di ritardo per i contrasti sulla nomina del nuovo vertice della Guardia di Finanza. Giuseppe Zafarana, comandante generale, e' stato indicato alla presidenza di Eni e il 10 aprile salira' formalmente alla guida del board del Cane a sei zampe. La nomina "non era all'ordine del giorno", spiega una fonte governativa. Ci sarebbe tuttavia una divergenza di vedute tra il ministro dell'Economia, Giancarlo Giorgetti, che vorrebbe per l'incarico il generale Umberto Sirico, e il sottosegretario alla presidenza, Alfredo Mantovano, che spinge per Andrea De Gennaro. Nel decreto, come riferito da Italia Oggi, entra poi la proroga di due mesi, fino al 30 giugno, della rottamazione quater. Arriva cosi' una cornice normativa al cosiddetto "comunicato legge" con cui il ministero dell'Economia il 21 aprile aveva annunciato lo slittamento della scadenza per presentare le domande, inizialmente prevista al 30 aprile. Prorogati anche il presidente e il cda del Credito sportivo in attesa della trasformazioni in Spa. alu fine MF NEWSWIRES (redazione@mfnewswires.it)

05/05/2023 09:09
 

Ue: domanda gas cala del 13,2% in 2022, 3* totale piu' basso da 2008​

MILANO (MF-NW)--La domanda interna di gas naturale nell'Unione Europea e' diminuita del 13,2% nel 2022, raggiungendo 13,72 milioni di terajoule e segnando il terzo totale piu' basso registrato dal 2008, anno in cui e' iniziata la raccolta dei dati cumulativi mensili. I dati arrivano da Eurostat, che precisa che tra agosto 2022 e marzo 2023, il consumo di gas naturale nell'Ue e' diminuito del 17,7%, rispetto alla media del consumo di gas negli stessi mesi tra il 2017 e il 2022. " importante notare che il Regolamento Ue 2022/1369 del Consiglio sulle misure coordinate di riduzione della domanda di gas, parte del piano RePowerEu per porre fine alla dipendenza dell'Ue dai combustibili fossili russi, ha fissato un obiettivo di riduzione del 15% per il periodo agosto 2022-marzo 2023 rispetto alla media dello stesso periodo dei cinque anni consecutivi precedenti, e questo ha innescato la riduzione della domanda visibile nei dati attuali", precisano da Eurostat. Nel 2022, i maggiori consumatori di gas naturale hanno tutti ridotto sostanzialmente la loro domanda: Germania, Italia e Francia hanno registrato la domanda interna piu' elevata, rispettivamente con 3,07 milioni di terajoule (-15,4% a/a), 2,61 milioni di terajoule (-9,9%) e 1,54 milioni di terajoule (-9,6%). Considerando tutti i Paesi dell'Ue, la domanda e' diminuita nella maggior parte di essi, ad eccezione dell'Irlanda e di Malta, dove e' aumentata leggermente, rispettivamente del 2,1% e dell'1,4%. In termini di approvvigionamento, anche le importazioni totali di gas naturale nel continente sono diminuite del 6,6%, passando da 24,67 milioni di terajoule nel 2021 a 23,05 milioni di terajoule nel 2022. Se nel 2021 la Norvegia e la Russia erano le principali fonti di gas naturale in entrata nell'Ue con percentuali simili, vicine al 24%, nel 2022 la situazione e' risultata ben diversa. La Norvegia e' stata la fonte del 24,4% del gas naturale in entrata nell'Ue, con la Russia al secondo posto con il 15,3% (-8,3% a/a), seguita da Stati Uniti (9,8% tot, +5,5% a/a), Algeria (8,3% tot, +2,7% a/a) e Qatar (6,7%, +2,2% a/a). Rispetto al 2021, sono diminuite anche le importazioni dall'Ucraina (-5,7% a/a) e dalla Nigeria (-0,3% a/a), mentre sono aumentate quelle dal resto dei primi 10 partner. ann anna.dirocco@mfnewswires.it (fine) MF NEWSWIRES (redazione@mfnewswires.it)

04/05/2023 19:17
 

Cdp-Ue: 100 mln per costruzione reti ricarica elettrica​

MILANO (MF-NW)--La Commissione Europea e l'italiana Cassa Depositi e Prestiti hanno destinato a Be Charge, societa' controllata interamente da Plenitude (Eni), oltre 100 milioni di euro per la realizzazione entro il 2025 di una delle piu' grandi reti di ricarica ad alta velocita' in Europa. L'obiettivo dell'operazione, si apprende da una nota, e' favorire lo sviluppo delle infrastrutture dedicate alla mobilita' elettrica e accelerare la transizione energetica. Nel dettaglio, Cdp ha concesso un finanziamento di 50 milioni a cui si aggiungono altri 50,4 milioni a fondo perduto assegnati dalla Commissione Europea per la realizzazione di una rete di oltre 2.000 punti di ricarica "ultra-fast", con una potenza minima di 150kW lungo i principali corridoi di trasporto europei di otto Paesi: Italia, Spagna, Francia, Austria, Germania, Portogallo, Slovenia e Grecia. Il contributo della Commissione Europea e' stato assegnato lo scorso settembre dall'Agenzia Esecutiva Europea per il Clima, l'Infrastruttura e l'Ambiente (Cinea) all'interno del Connecting Europe Facility (Cef) e precisamente nell'ambito dell'Alternative Fuels Infrastructure Facility. Cassa Depositi e Prestiti ha agito come partner esecutivo della Commissione Europea (implementing partner) per l'Italia, confermando il proprio ruolo di facilitatore nell'accesso ai programmi e alle risorse europee per le imprese italiane e di finanziatore a sostegno dello sviluppo delle infrastrutture dei trasporti e della mobilita' sostenibile. Adina Valean, Commissaria europea per i Trasporti, ha dichiarato: "Con l'Alternative Fuels Infrastructure Facility, intendiamo sostenere la rapida introduzione delle infrastrutture di ricarica. In questo modo si consentira' la diffusione sul mercato di veicoli a zero e a basse emissioni e, in ultima analisi, di trasformare in realta' i nostri obiettivi climatici. Il progetto Be Charge fornira' un contributo positivo, creando una rete di punti di ricarica ultraveloci per i veicoli elettrici in otto Stati membri. Una rete cosi' estesa rassicurera' ulteriormente i consumatori, incoraggiandoli a ricaricare le loro auto in tutta l'UE e promuovendo cosi' la mobilita' elettrica". "Siamo orgogliosi di aver concluso questo accordo di finanziamento a favore del progetto di Be Charge per sviluppare un sistema di trasporto efficiente e sostenibile e orientare sempre di piu' il nostro impegno verso la transizione energetica", ha detto Massimo Di Carlo, Vicedirettore Generale e Direttore Business di Cdp, precisando che "l'operazione conferma da una parte la fruttuosa collaborazione e le sinergie con tutti gli stakeholder europei e dall'altra il ruolo di Cdp come facilitatore nell'accesso alle risorse dell'Unione Europea per la realizzazione di progetti sostenibili, tra i quali Be Charge e' un virtuoso esempio". "I fondi assegnati", ha poi aggiunto Stefano Goberti, amministratore delegato di Plenitude, "sono un evidente riconoscimento dell'impegno di Be Charge nel settore della mobilita' elettrica che rappresenta un tassello importante della strategia di Plenitude a sostegno della transizione energetica. Questa operazione si inserisce nel piano della Societa', che conta oggi oltre 15.000 punti di ricarica, ed ha l'obiettivo di sviluppare una infrastruttura europea ad alta potenza per veicoli elettrici e di raddoppiare la propria rete entro il 2026 raggiungendo 30.000 punti". com/ann anna.dirocco@mfnewswires.it (fine) MF NEWSWIRES (redazione@mfnewswires.it)

05/05/2023 11:13
 
Di venerdì...

Gas: Brusco(Eni), prossimi carichi a Piombino da portfolio diversificato​

PIOMBINO (MF-NW)--"I prossimi carichi arriveranno dal portfolio Eni che e' estramamente diversificato: all'Egitto, al Congo, al Qatar, Africa e Medio Oriente". Lo ha precisato Guido Brusco, dg Natural resources Eni, nel corso di una conferenza stampa presso la banchina Nord del porto di Piombino in occasione dell'arrivo della prima nave metaniera che consentira' alla Golar Tundra di Snam di effettuare i primi test di rigassificazione. gug (fine) MF NEWSWIRES (redazione@mfnewswires.it)

05/05/2023 17:23

Eni: avviate operazioni trasbordo Gnl a Piombino​

PIOMBINO (MF-NW)--Eni ha avviato oggi, alla presenza del ministro dell'Ambiente e della sicurezza energetica, Gilberto Pichetto Fratin, le operazioni di trasbordo del primo cargo di Gnl nel nuovo terminale Snam di rigassificazione di Piombino, che ha una capacita' complessiva di trattamento di 5 miliardi di metri cubi all'anno, pari al 7% del fabbisogno italiano. Il carico e' stato prodotto nell'impianto di liquefazione di Damietta, in Egitto, uno dei siti di approvvigionamento di Gnl su cui Eni ha investito con l'obiettivo strategico di accrescere il portafoglio integrato di gas liquefatto. Eni ha acquisito capacita' di rigassificazione nel terminale di Piombino nell'ambito della strategia di diversificazione delle forniture di Gnl verso l'Italia attraverso il gas di propria produzione internazionale, si legge in una nota, facendo leva sulle consolidate relazioni con i Paesi produttori in cui Eni opera e sull'approccio di sviluppo fast-track dei progetti aumentando i volumi di gas disponibili da Algeria, Libia e Italia e incrementando i carichi di Gnl da Egitto, Congo, Qatar, Angola, Nigeria, Indonesia e Mozambico. Cosi' facendo Eni sara' in grado di garantire le forniture di gas ai propri clienti attraverso un portafoglio maggiormente diversificato che prevede una crescita del Gnl contrattualizzato a oltre 18 MTPA entro il 2026, il doppio rispetto al 2022, confermandone il ruolo di fonte energetica affidabile, a sostegno della sicurezza degli approvvigionamenti e in accompagnamento alla transizione energetica. La nuova capacita' di rigassificazione contribuira' a implementare il piano Eni di completa sostituzione del gas russo al 2024-2025 e ad aumentare la disponibilita' di gas per il Paese con potenziale beneficio in termini di prezzi e competitivita' del sistema economico industriale italiano. gug (fine) MF NEWSWIRES (redazione@mfnewswires.it)

05/05/2023 17:58
 

ENI: RIDUZIONI EXPORT GAZPROM DA CONTRATTO OGGETTO CONTENZIOSO ARBITRALE​

Fornitura 2022 da Russia di 17 mld metri cubi, no import Lng (Il Sole 24 Ore Radiocor Plus) - Roma, 08 mag - La fornitura totale di gas di Eni dalla Russia nel 2022 e' stata pari a circa 17 miliardi di metri cubi di cui circa 11 miliardi di metri cubi destinati all'Italia e circa 6 miliardi di metri cubi destinati alla Turchia attraverso il gasdotto Bluestream. Mentre Eni non ha importato Lng dalla Russia nel corso dello scorso anno. Eni pubblica le risposte alle domande presentate dagli azionisti prima dell'assemblea dei soci in calendario il 10 maggio e sui contratti di lungo termine con Gazprom per l'importazione di gas dalla Russia verso l'Italia, scrive: "I contratti con Gazprom export sono ancora in vigore, anche se a partire dal giugno 2022 Gazprom export ha iniziato ad applicare riduzioni di consegna. Le riduzioni applicate da Gazprom export sono oggetto di contenzioso arbitrale coperto da riservatezza".
Ale
(RADIOCOR) 08-05-23 11:37:51
 

ENI: PLENITUDE IN BORSA CON MERCATI MENO INCERTI, ANCHE CON INGRESSO INVESTITORE​

Vendita quota minoranza resta possibile opzione (Il Sole 24 Ore Radiocor Plus) - Roma, - Eni e' intenzionata a quotare Plenitude in Borsa "quando le condizioni del mercato azionario saranno piu' favorevoli/meno incerte" "anche con l'eventuale ingresso di un investitore istituzionale". Eni risponde alle domande presentate dagli azionisti prima dell'assemblea dei soci che si terra' mercoledi' 10 maggio, anche quest'anno a porte chiuse, per approvare il bilancio e rinnovare il consiglio di amministrazione. Alla domanda a quale punto sono le trattative per la vendita del 10% di Plenitude al fondo norvegese HitecVision, il gruppo preferisce "non commentare su specifici investitori istituzionali" aggiungendo che "la vendita di una quota di minoranza di Plenitude ad uno o piu' investitori istituzionali rimane una possibile opzione". E sull'ipotesi che un'eventuale vendita di quote a un partner industriale o finanziario possa escludere la possibilita' di una successiva quotazione in borsa, Eni risponde che "si conferma l'obiettivo della quotazione di Plenitude, quando le condizioni del mercato azionario saranno piu' favorevoli/meno incerte, anche con l'eventuale ingresso di un investitore istituzionale".
Ale

(RADIOCOR) 08-05-23 11:29:55
 

Eni: Plenitude sigla partnership con Karen T. per sviluppo retail in Ue​

MILANO (MF-NW)--Plenitude (Eni) e Kraken Technologies (Octopus Energy Group) hanno siglato una partnership a supporto della crescita del business retail all'estero di Plenitude, che adottera' progressivamente la piattaforma tecnologica Kraken in Francia, Grecia, Slovenia, Spagna e Portogallo. Plenitude, spiega una nota, sostituira' l'attuale pacchetto di soluzioni per la gestione e la fatturazione dei clienti retail con un'unica piattaforma cloud, tecnologicamente avanzata, semplificando i processi e rendendo ancora piu' efficiente la gestione delle proprie attivita' retail. Inoltre, l'adozione di Kraken favorira' la scalabilita' del business e abilitera' lo sviluppo di offerte innovative. Con questo accordo, la piattaforma di Octopus Energy Group porta il totale degli account gestiti a 32 milioni. Kraken viene utilizzata per gestire milioni di clienti nel Regno Unito, Stati Uniti, Australia, Nuova Zelanda, Giappone e gran parte dell'Europa continentale. Mauro Fanfoni, head of international retail markets di Plenitude, ha dichiarato: "La crescita nei mercati internazionali e' essenziale per raggiungere il nostro obiettivo di 15 milioni di clienti retail entro il 2030. La partnership con Kraken rafforza la nostra strategia di crescita all'estero e favorisce una maggiore integrazione del retail con le attivita' di Plenitude nel settore delle energie rinnovabili e della mobilita' elettrica". "Kraken e' l'iOS dell'energia", ha aggiunto Greg Jackson, fondatore di Octopus Energy. "La sua tecnologia avanzata consente alle aziende di liberare il potenziale delle proprie persone e semplificare i processi. Siamo lieti di mettere la nostra piattaforma a disposizione di Plenitude in piu' Paesi, contribuendo ad accelerare un processo di transizione energetica incentrato sul cliente2. com/ann (fine) MF NEWSWIRES (redazione@mfnewswires.it)

09/05/2023 11:20
 

Eni, è il giorno dell’assemblea che avvia il quarto mandato dell’ad Descalzi​

di Angela Zoppo

Al voto degli azionisti, oltre al rinnovo del cda, anche il programma di buyback fino a 3 miliardi di euro, insieme alla proposta di dividendo in aumento a 0,94 euro. Alla presidenza l’ex comandante generale della GdF, Giuseppe Zafarana​


Il rinnovo dei vertici Eni arriva al voto dell’assemblea degli azionisti, aprendo la strada al quarto mandato consecutivo per l’amministratore delegato, Claudio Descalzi, e portando alla presidenza il già comandante generale della Guardia di Finanza, Giuseppe Zafarana. Della lista indicata dal Tesoro fanno parte altri quattro candidati: Cristina Sgubin, Elisa Baroncini, Federico Seganti e Roberto Ciciani.

Per gli altri tre posti in cda sono indicati i nomi di Raphael Louis L. Vermeir, Carolyn Adele Dittmeier e Massimo Belcredi, proposti dalla lista degli azionisti di minoranza, che comprende fondi e società di gestione del risparmio espressione di Aberdeen, Allianz, Amundi, BancoPosta, Bnp Paribas, Intesa SanPaolo, Generali, Kairos, Mediobanca etc.

Dividendo e buyback

Al voto degli azionisti, insieme all’approvazione del bilancio 2022 di Eni Spa (utile di 5,4 miliardi di euro), andranno anche la proposta di dividendo 2023 e il nuovo programma di riacquisto di azioni proprie. In particolare, il buyback avrà un valore di 2,2 miliardi di euro, che potrà salire fino a un massimo di 3,5 miliardi di euro. Il quantitativo di azioni acquistabili è di 337 milioni, circa il 10% del capitale sociale. Di queste, 275 milioni di azioni andranno a remunerare gli azionisti. Per il dividendo, proposto a 0,94 euro per azione dal precedente 0,88 euro, è mantenuta la distribuzione in quattro rate trimestrali, che saranno pagate settembre e novembre 2023, e a marzo e maggio 2024.

Il messaggio di Descalzi agli azionisti

Nella lettera agli azionisti (firmata insieme alla presidente uscente, Lucia Calvosa), ribadendo la solidità finanziaria di Eni, l’ad Descalzi ha voluto rimarcare il ruolo del gruppo per la sicurezza energetica dell’Italia e il piano per la sostituzione del gas russo. «Pochi mesi dallo scoppio della guerra, in un contesto di incertezza e volatilità, sono stati definiti con i partner storici di Eni una serie di accordi per diversificare le forniture di gas all’Italia e all’Europa», si legge nella lettera, «che consentiranno di rimpiazzare entro il 2025 il 100% dei circa 20 miliardi di metri cubi in passato approvvigionati dalla Russia, anticipando così il programma in atto di focalizzazione sulle riserve equity».

Orario di pubblicazione: 09/05/2023 23:11
Ultimo aggiornamento: 10/05/2023 09:20
 

Eni: da assemblea ok a bilancio e dividendo, rinnova organi sociali​

MILANO (MF-NW)--L'assemblea di Eni ha approvato il bilancio 2022 che chiude con un utile di 5,4 miliardi di euro e la distribuzione di un dividendo di 0,94 euro per azione. L'assemblea ha determinato in 9 del numero degli amministratori e ha nominato il cda e il presidente per la durata di tre esercizi. Il consiglio e' composto da Giuseppe Zafarana, presidente e dai consiglieri Claudio Descalzi, Elisa Baroncini, Massimo Belcredi, Roberto Ciciani, Carolyn Adele Dittmeier, Federica Seganti, Cristina Sgubin e Raphael Louis L. Vermeir. L'assemblea ha altresi' nominato il collegio sindacale e ha approvato il Piano di Incentivazione di Lungo Termine 2023-2025, la politica in materia di remunerazione 2023-2026 e voto favorevole sui compensi corrisposti. Inoltre e' stato autorizzato il consiglio di amministrazione all'acquisto e alla disposizione di azioni proprie, l'eventuale utilizzo delle riserve disponibili a titolo e in luogo del dividendo 2023, l'eventuale utilizzo della riserva ex lege n. 342/2000 a titolo e in luogo del dividendo 2023, l'annullamento azioni proprie gia' in portafoglio e l'annullamento azioni proprie che saranno acquistate nell'ambito del nuovo piano di buyback con la finalita' di remunerare gli azionisti. zag (fine) MF NEWSWIRES (redazione@mfnewswires.it)

10/05/2023 12:53
 

Eni: citata in giudizio da Greenpeace e ReCommon per le sue emissioni​

MILANO (MF-NW)--Greenpeace Italia, ReCommon e dodici tra cittadine e cittadini italiani hanno notificato a Eni un atto di citazione per l'apertura di una causa civile nei confronti della societa', del ministero dell'Economia e delle Finanze e di Cassa Depositi e Prestiti (in qualita' di azionisti che esercitano un'influenza dominante sulla societa') per i danni subiti e futuri, in sede patrimoniale e non, derivanti dai cambiamenti climatici a cui Eni ha significativamente contribuito con la sua condotta negli ultimi decenni, pur essendone consapevole. Le due organizzazioni e le cittadine e i cittadini coinvolti nella causa - provenienti da aree gia' colpite dagli impatti dei cambiamenti climatici, come l'erosione costiera dovuta all'innalzamento del livello del mare, la siccita', la fusione dei ghiacciai - chiederanno al Tribunale di Roma l'accertamento del danno e della violazione dei loro diritti umani alla vita, alla salute e a una vita familiare indisturbata, spiega una nota. Gli attori che hanno intentato la causa chiedono inoltre che Eni sia obbligata a rivedere la propria strategia industriale per ridurre le emissioni derivanti dalle sue attivita' di almeno il 45% entro il 2030 rispetto ai livelli del 2020, come indicato dalla comunita' scientifica internazionale per mantenere l'aumento medio della temperatura globale entro 1,5 gradi centigradi secondo il dettato dell'Accordo di Parigi sul clima. Viene infine chiesta la condanna del ministero dell'Economia e delle Finanze, azionista influente di Eni, ad adottare una politica climatica che guidi la sua partecipazione nella societa' in linea con l'Accordo di Parigi. Le due associazioni e gli attori coinvolti valutano che l'attuale strategia di decarbonizzazione di Eni sia palesemente in violazione degli impegni presi in sede internazionale dal governo italiano e dalla stessa societa'. Ritengono inoltre inaccettabile che, a fronte di extra profitti record realizzati nel 2022, Eni continui a investire nell'espansione del suo business fossile, a danno del clima e delle comunita' locali che in tutto il mondo subiscono gli impatti del riscaldamento globale. La conferma di Claudio Descalzi al vertice della societa' da parte del ministero dell'Economia e delle Finanze, avallata dall'intero governo, rende inoltre quest'ultimo complice di scelte che aggravano la crisi climatica. #LaGiustaCausa - questo il nome della campagna che promuove l'iniziativa legale contro Eni, la prima del suo genere contro una societa' di diritto privato in Italia - si inserisce nel novero delle cosiddette climate litigation, azioni di contenzioso climatico il cui numero complessivo, a livello globale, e' piu' che raddoppiato dal 2015 a oggi, portando il totale di cause a oltre duemila. Tra queste, spicca l'azione legale promossa da Friends of the Earth Netherlands (Milieudefensie), insieme a Greenpeace Netherlands, altre organizzazioni e 17.379 singoli co-ricorrenti, che nel maggio 2021 ha indotto un tribunale dei Paesi Bassi a stabilire che Shell e' responsabile di aver danneggiato il clima del Pianeta, imponendo alla compagnia britannica di ridurre le proprie emissioni di carbonio. La sentenza e' stata appellata da Shell. com/cos (fine) MF NEWSWIRES (redazione@mfnewswires.it)

10/05/2023 09:05
 
Un comento adeguato a questa notizia comporterebbe un probabile bannamento a vita dal FOL . Mai sentiti più luoghi comuni e frasi fatte concentrate in così poche righe, :incazzed:
 

Eni: cda nomina Descalzi ad e stabilisce comitati consiliari​

MILANO (MF-NW)--Il consiglio di amministrazione di Eni ha nominato Claudio Descalzi, quale amministratore delegato e direttore generale della societa', e ha confermato nel ruolo di presidente Giuseppe Zafarana. Zafarana, si apprende da una nota, avra' il compito di gestire il rapporto gerarchico del Responsabile della funzione Internal Audit nei confronti del Consiglio. Inoltre, il presidente svolgera' le funzioni statutarie di rappresentanza gestendo, in particolare, i rapporti istituzionali della societa' in Italia, in condivisione con l'ad. Sulla base delle dichiarazioni rese dagli amministratori e delle informazioni a disposizione della societa', il Cda ha accertato in capo a tutti i consiglieri il possesso dei requisiti di onorabilita' e l'assenza di cause di ineleggibilita' e incompatibilita', come richiesto dalla normativa vigente, nonche' il possesso dei requisiti di indipendenza previsti dalla legge, come richiamati dallo Statuto della Societa', da parte del Presidente Giuseppe Zafarana e dei Consiglieri Elisa Baroncini, Massimo Belcredi, Carolyn Adele Dittmeier, Federica Seganti, Cristina Sgubin e Raphael Louis L. Vermeir. Con riferimento ai requisiti di indipendenza del Codice di Corporate Governance, cui Eni aderisce, il Consiglio ha confermato in via preliminare i criteri di valutazione della significativita' dei rapporti e delle remunerazioni aggiuntive. Sulla base delle raccomandazioni del Codice e dei suddetti criteri ha ritenuto indipendenti il presidente Zafarana e i consiglieri Baroncini, Belcredi, Dittmeier, Seganti, Sgubin, e Vermeir. Pur avendo ricoperto l'incarico di Comandante Generale della Guardia di Finanza negli ultimi tre anni, il Cda ha ritenuto Zafarana indipendente anche ai sensi del Codice di Corporate Governance considerando che da un punto vista formale, non sussiste un rapporto di lavoro dipendente del Comandante Generale della Guardia di Finanza con il Ministero dell'Economia e delle Finanze. Da un punto di vista sostanziale la Guardia di Finanza gode normativamente di una piena autonomia organizzativa e gestionale; inoltre il presidente Zafarana fu proposto per la nomina a Comandante Generale da un Ministro dell'Economia e delle Finanze diverso dall'attuale e la carica non e' soggetta a spoil system. Il consiglio di amministrazione ha inoltre nominato: il Comitato Controllo e Rischi (con Raphael Louis L. Vermeir come presidente e i consiglieri Carolyn Adele Dittmeier, Federica Seganti e Cristina Sgubin come componenti); il Comitato Remunerazione (con Massimo Belcredi come presidente e i Consiglieri Cristina Sgubin e Raphael Louis L. Vermeir come componenti); il Comitato per le Nomine (con Carolyn Adele Dittmeier come presidente e i consiglieri Massimo Belcredi ed Elisa Baroncini come componenti); il Comitato Sostenibilita' e Scenari (con Federica Seganti come presidente e i consiglieri Elisa Baroncini e Roberto Ciciani come componenti); com/ann anna.dirocco@mfnewswires.it (fine) MF NEWSWIRES (redazione@mfnewswires.it)

11/05/2023 15:36
 
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Eni: Plenitude con Leaseplan per soluzioni ricarica elettrica dedicate​

ROMA (MF-NW)--Plenitude (Eni), attraverso la sua societa' controllata Be Charge, ha siglato un accordo con Leaseplan Italia per offrire servizi di ricarica elettrica dedicati. La partnership, informa una nota, prevede per i clienti di Leaseplan molteplici opportunita' e la fornitura di pacchetti di ricarica con soluzioni specifiche pensate per le esigenze della piccola e media impresa, dei clienti privati e delle grandi aziende. I servizi offerti da Plenitude comprendono anche la fornitura di wallbox, di colonnine di ricarica e la reportistica avanzata dei consumi. L'accordo rende piu' agevole il noleggio a lungo termine che rappresenta un'alternativa all'acquisto di un veicolo elettrico e una formula importante per contribuire concretamente allo sviluppo di una mobilita' sostenibile in modo flessibile. Stefano Goberti, ad di Plenitude, ha commentato: "Lo sviluppo della mobilita' elettrica fa parte della nostra strategia a sostegno della transizione energetica. Siamo quindi lieti di mettere a disposizione dei clienti di LeasePlan soluzioni competitive insieme alla nostra rete di ricarica tecnologicamente avanzata, che attualmente conta oltre 15.000 punti e che sara' ampliata sia in Italia che in Europa sino a circa 30.000 punti entro il 2026". Alberto Viano, ad di Leaseplan Italia ha dichiarato: "Il settore del noleggio a lungo termine ha avuto un grande ruolo negli ultimi anni immettendo nel mercato veicoli con emissioni sempre piu' contenute. La nuova tecnologia delle auto elettriche si sta sviluppando sia tra i clienti corporate storici sia nel segmento dei privati che vogliono affidare a un operatore specializzato il rischio dell'obsolescenza tecnologica. Grazie all'accordo con Plenitude, LeasePlan potra' avere un ruolo ancora maggiore nella diffusione della mobilita' elettrica". gug (fine) MF NEWSWIRES (redazione@mfnewswires.it)
15/05/2023 12:05
 

Eni: chiude collocamento bond; il 4 anni al 3,625%, il 7 anni al 4,25%​

MILANO (MF-DJ)--Eni ha chiuso con successo due emissioni obbligazionarie del valore nominale complessivo di 2 miliardi di euro nell'ambito del proprio programma di Euro Medium Term Note. Le due emissioni sono state collocate sul mercato degli Eurobond e hanno ricevuto ordini complessivi per circa 5 miliardi di euro da investitori istituzionali principalmente da Germania, Regno Unito, Francia e Italia. Il prestito obbligazionario della durata di 4 anni (scadenza 19 maggio 2027) e' stato collocato per un ammontare di 750 milioni, a un prezzo di re-offer del 99,982%. Tale prestito e' stato strutturato nel formato sustainability-linked e paghera' una cedola annua del 3,625% che rimarra' invariata sino a scadenza a fronte del raggiungimento degli obiettivi al 31 dicembre 2025 di Net Carbon Footprint Upstream (Scope 1 e 2) pari o inferiore a 5,2 Mton CO2 e di capacita' installata per la produzione di energia elettrica da fonti rinnovabili pari o superiore a 5 GW. In caso di mancato raggiungimento di uno dei due obiettivi, il tasso di interesse relativo alla cedola pagabile alla data di scadenza sara' incrementato dello 0,5%, in linea con quanto previsto nei termini e condizioni dell'emissione. Il titolo a 10 anni (scadenza 19 maggio 2033) e' stato collocato per un ammontare di 1,25 miliardi, un prezzo di re-offer del 99,505% e paghera' una cedola annua del 4,25% che rimarra' invariata sino a scadenza. I bond saranno negoziati alla Borsa di Lussemburgo. red MF NEWSWIRES (redazione@mfnewswires.it)

15/05/2023 18:38
 

Gas: Descalzi; area Eastmed ricca di potenziale, espressione non immediata​

ROMA (MF-NW)--Nell'area del Mediterraneo orientale "le riserve di gas sono importanti, bisogna capire quando si possano sviluppare, perche' l'unica area che ha la maturita' di infrastrutture, sia pipe che liquefattori, e' l'Egitto. Israele le sta costruendo adesso, Cipro sta ancora pianificando". Lo ha detto Claudio Descalzi, ad di Eni, nel corso di un'audizione alla Camera, aggiungendo che "e' una regione ricca di potenziale ma l'espressione di questo potenziale non e' una cosa immediata". rov (fine) MF NEWSWIRES (redazione@mfnewswires.it)

17/05/2023 13:34

Gas: Descalzi; Eastmed fattibile ma sfidante, ora per connessioni si sceglie Lng​

ROMA (MF-NW)--L'Eastmed "e' un gasdotto fattibile anche se molto sfidante, perche' va a 2.500-3.000 metri, una profondita' che risponde anche al problema della sicurezza". Lo ha detto l'ad di Eni, Claudio Descalzi, nel corso di un'audizione alla Camera, aggiungendo che "se dobbiamo pensare che il gasdotto possa essere usato per l'idrogeno deve avere caratteristiche che moltiplicano di qualche fattore il costo, perche' materiali e saldature sono completamente differenti". Inoltre, ha sottolineato Descalzi, "ogni accordo di questo tipo deve essere fatto con la Turchia, non possiamo pensare che si possa trovare un accordo tra Israele, Cipro e Grecia per un pipe senza che la Turchia non partecipi". Nell'area, ha osservato, "ci sono dei contenziosi difficilmente sanabili tra Turchia e Cipro", inoltre "la Turchia ha fatto un accordo con la Libia per definire una piattaforma molto vasta che copre quasi tutto l'Eastmed, quindi non solo la Turchia ma anche la Libia avra' voce in capitolo". Da anni, ha sottolineato Descalzi, "le interconnessioni internazionali ormai non sono state piu' fatte attraverso pipe, l'ultima grossa l'abbiamo fatta noi con il Greenstream dalla Libia, finalizzato nel 2004. Tutti i successivi sviluppi sono stati fatti sempre con Lng" che "ha la possibilita' di raggiungere mercati differenti". rov (fine) MF NEWSWIRES (redazione@mfnewswires.it)

17/05/2023 14:14
 

Eni: nasce Road, polo ricerca tecnologia a Gazometro Roma Ostiense​

ROMA (MF-NW)--Inizia ad operare da oggi "Road - Rome Advanced District", la rete di imprese formata da Eni, Acea, Autostrade per l'Italia, Bridgestone, Cisco, gruppo Fs e NextChem (Maire) per lo sviluppo, all'interno dell'area del Gazometro di Roma Ostiense, del primo distretto di innovazione tecnologica dedicato alle nuove filiere energetiche e aperto a collaborazioni di ricerca industriale applicata in sinergia con il mondo della ricerca e dell'universita'. L'area del Gazometro di Roma Ostiense, complesso immobiliare di proprieta' Eni che ricopre una superficie complessiva di circa 13 ettari e attualmente in fase di riqualifica e risanamento, si colloca in un'area urbanistica della Capitale risalente ai primi del Novecento, di assoluta rilevanza dal punto di vista storico industriale, gia' sede della Scuola di Impresa Joule, dei nuovi laboratori di ricerca Eni e dell'acceleratore Zero (nodo della rete nazionale di Cdp dedicato alle migliori startup clean tech). Il nuovo soggetto rete Road ha l'obiettivo di sviluppare, promuovere e accelerare progetti di innovazione e la ricerca scientifica, industriale e tecnologica; creare collaborazioni di filiera tra dipartimenti R&D di aziende, universita', centri di ricerca, startup e Pmi innovative sulle tecnologie per la transizione energetica e digitale; utilizzare l'asset di Ostiense come "living lab" per la sperimentazione di tecnologie emergenti a supporto della comunita'; attrarre e formare talenti per lo sviluppo dei nuovi mestieri. Le principali aree di impatto attraversate da Road spazieranno dalle tecnologie per la decarbonizzazione, all'economia circolare (water e waste management), efficienza energetica e stoccaggio, dalla mobilita' sostenibile alle smart cities, passando per la promozione della salute e della sicurezza. Tra gli obiettivi di Road vi sara' anche quello di sviluppare una proposta di quartiere energetico del futuro a partire dall'analisi, in una prima fase, della filiera della mobilita sostenibile e delle smart cities. com/rov (fine) MF NEWSWIRES (redazione@mfnewswires.it)

17/05/2023 13:06
 

Eni: Nigeria ancora amara (MF)​

ROMA (MF-NW)--Il fronte nigeriano e' sempre aperto per Eni. Il governo tiene ancora congelata l'assegnazione della licenza produttiva per il permesso esplorativo Opl 245, al centro di una durissima vicenda giudiziaria dalla quale i vertici del Cane a sei zampe e quelli di Shell sono usciti assolti con formula piena. Il 24 maggio, scrive MF-Milano Finanza, ripartira' l'arbitrato intentato da Eni per recuperare almeno i costi dell'investimento (2,5 miliardi di dollari, assieme a Shell). Ma adesso arriva anche un'esorbitante conta dei danni per le tante perdite di greggio dagli oleodotti. La stima dei costi necessari per la bonifica dei territori danneggiati dagli sversamenti nello Stato del Bayelsa ammonterebbe a 12 miliardi di dollari. A presentare il conto, individuando come responsabili Eni e Shell, e' la Bayelsa State Oil and Environmental Commission, che ha pubblicato ieri a Londra i risultati di un'indagine sull'impatto delle fuoriuscite, avviata nel 2019 per denunciare "fallimenti di strategia, prevenzione, risposta e bonifica da parte delle compagnie petrolifere". A dispetto del nome, pero', non si tratta di una commissione ufficiale o governativa, ma di un'iniziativa privata, presieduta da John Sentamu, fino al 2020 arcivescovo di York. La risonanza di cui gode la commissione e' comunque notevole e la notizia ieri e' stata ripresa dalle maggiori agenzie di stampa internazionali, come Bloomberg e Reuters. Eni e Shell invece non riconoscono validita' al rapporto. Il gruppo guidato da Claudio Descalzi, in particolare, replica duramente alle accuse di Sentamu. "Non attribuiamo alcun valore a un rapporto non pubblico, per il quale non siamo stati interpellati, e realizzato da una commissione che, nonostante il nome, non ha carattere istituzionale", fanno sapere da Eni. Vero e' che il fenomeno degli sversamenti e' una vera piaga per le big oil, oggetto di sabotaggi e furti di greggio. "In Nigeria negli ultimi 10 anni la quasi totalita' degli sversamenti di idrocarburi e' dovuta alla cosiddetta interferenza di terzi", spiegano dal gruppo, "Significa furti di petrolio per alimentare raffinerie illegali nonche' esportazioni illegali e sabotaggi. Eni si impegna a porre rimedio in tutti i casi, sia quando gli sversamenti sono operativi sia per furto o sabotaggio. Il trend degli sversamenti nella regione e' diminuito negli ultimi anni anche grazie agli importanti interventi effettuati per garantire, tra l'altro, l'integrita' dell'asset". Negli anni il Cane a sei zampe ha imparato a difendersi ma i numeri fanno comunque impressione: nel 2022 gli oil spill da sabotaggio sono quasi raddoppiati e i volumi sversati sono aumentati di oltre il 70%. Tutti gli eventi sono avvenuti in Nigeria: tra i piu' significativi, si registra uno spill di 1.250 barili causato dall'utilizzo di esplosivo sulla linea Ogoda-Brass nell'areadel delta del Niger. Eni riesce in media a recuperare l'80% dei volumi sversati. In caso di sversamenti di idrocarburi e altri danni ambientali, il gruppo ha polizze assicurative coprono costi di bonifica, danni a terzi e contenimento dei danni fisici fino a 1,1 miliardi di dollari per eventi offshore e 1,3 miliardi per l'onshore (raffinerie). La compagnia italiana ricorda che la quasi totalita' (il 97%) del gas associato prodotto dalla controllata nigeriana Naoc e' valorizzato sia come Gnl sia per alimentare centrali elettriche locali, come Okpai, inclusa nel United Nations Framework Convention on Climate Change's Clean Development Mechanisms per il contributo alla riduzione del flaring (dispersione di gas). Okpai ha prodotto 2 mila GWh di energia elettrica per le comunita' locali nel 2022. "Eni svolge le proprie attivita' secondo le best practice ambientali internazionali di settore, senza alcuna distinzione per Paese. Non c'e' niente di piu' lontano dalla nostra cultura aziendale dell'accusa di razzismo ambientale", concludono dal gruppo. alu fine MF NEWSWIRES (redazione@mfnewswires.it)

17/05/2023 10:57
 
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