M.Briganti (Morningstar): i farmaceutici tornano a correre
Di Morningstar
Sorretto dalle buone trimestrali dei big e dalle ricoperture sulle basse valutazioni raggiunte a marzo, il settore ha invertito la rotta. Per i gestori europei intervistati da Morningstar sarà il migliore comparto dei prossimi dodici mesi, per gli analisti delle principali case di investimento internazionali, è il momento di comprare.
Marzo ha segnato l'inversione del trend negativo iniziato nel 2004 che ha penalizzato i titoli dell'industria farmaceutica. Da inizio anno l'indice Msci World Heath care sta guadagnando quasi il 9% (al 3 maggio), mentre nell'ultimo mese il rialzo è del 5,1%. Meno brillante il sottosettore dei soli titoli biotechnologici americani, misurato dall'Amex Biotecnology, che ha recuperato il 6,6% dai minimi toccati l'11 marzo, ma non è ancora riuscito a volgere in positivo il saldo di inizio anno, pari a -3,6%.
Secondo gli analisti di It asset management, società di gestione specializzata nel comparto biotech e della tecnologia, una delle cause di una performance così deludente del settore nella prima parte dell'anno, è stata la crisi di fiducia che di solito colpisce gli investitori in seguito all'insuccesso di un farmaco. “Le società con un fallimento clinico alle spalle, sono severamente punite dal mercato, nonostante si tratti di compagnie con buoni dati e un management di riconosciuta esperienza” spiegano gli analisti in una nota. È stato il caso di Biogen (NASDAQ: BGEN - notizie) ed Elan, ma anche di Ligand e Cell Therapeutics (NASDAQ: CTIC - notizie) , che hanno trascinato verso il basso le valutazioni dell'intero comparto agli inizi di marzo.
Sebbene i rischi restino in agguato, il mercato sembra voler archiviare tali insuccessi e non solo le basse quotazioni raggiunte, ma anche la pioggia di upgrades sulle maggiori società dell'industria farmaceutica, soprattutto europee, hanno fatto scattare le ricoperture.
Morgan Stanley ha posto l'accento sul lancio dei nuovi farmaci da parte di Novartis (Virt-X: NOVN.VX - notizie) e Sanofi-Aventis (Parigi: FR0000130460 - notizie) e sui margini di riduzione dei costi che potrebbero interessare le società del comparto. Novartis ha infatti chiuso il primo trimestre con utili in crescita del 16% e un fatturato in progresso dell'11% a 7,34 miliardi di dollari.
Sia Merril Lynch che Credit Suisse First Boston, invece, hanno alzato il rating su Genentech (NYSE: DNA - notizie) , la seconda impresa biotecnologica a livello mondiale, che dopo le notizie positive sul farmaco anticancro Avastin, ha riportato un nuovo successo anche sul suo anticorpo monoclonale Herceptin, utilizzato nella cura dei carcinomi. Avastin è un farmaco per la cura del cancro del colon in commercio dal febbraio 2004 con un giro d'affari di circa $600 milioni. Il successo ottenuto ha messo in luce anche Roche, che controlla Genetech, che dovrebbe veder crescere il suo volume d'affari nel 2005.
Dati solidi anche per GlaxoSmithKline (Londra: GSK.L - notizie) , leader del settore farmaceutico nel Regno Unito, balzata di oltre il 6% dopo la trimestrale, che ha evidenziato un incremento dei profitti del 15,3% con vendite salite del 3,7%. A sorreggere il titolo è stato anche il via libera da parte della Food and Drug Administration americana alla ripresa della produzione dell'antidepressivo Paxil e dell'antidiabetico Avandamet.
Anche AstraZeneca ha chiuso il primo trimestre 2005 con un utile lordo in crescita del 37% a fronte di un fatturato di 5,74 miliardi (+13,1%). Andamento positivo delle vendite di alcuni prodotti chiave del gruppo, miglioramento della produttività nella ricerca e sviluppo, e un ulteriore contenimento dei costi operativi, spiega la società, sono stati i fattori che hanno reso possibile il miglioramento del bilancio.
*Intervento a cura di MariaGrazia Briganti - Redattrice di Morningstar in Italia -